Black weekend in piena estate

foto cartello: BLACK WEEKEND VENERDÌ 3 E SABATO 4 LUGLIO. APERTURA STRAORDINARIA FINO ALLE 22.30

Qualche giorno prima che iniziassero i saldi estivi del 2015 ho notato l’enorme scritta BLACK WEEKEND sulla vetrina di un negozio italiano di abbigliamento.

Immagino che l’idea sia venuta pensando al Black Friday americano. Negli Stati Uniti è il nome dato al quarto venerdì di novembre, subito dopo Thanksgiving, ed è la giornata tradizionalmente dedicata agli acquisti grazie a offerte speciali e grandi sconti.  

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La royal girl piace agli italiani

In un giornale radio italiano che annunciava l’allargamento della famiglia reale britannica ho sentito dire royal girl, un uso che ho trovato insolito. Quando l’ho notato anche in alcuni siti, ho fatto una ricerca per “royal girl” ristretta alle notizie italiane per il periodo 2-3 maggio e ho scoperto che è una locuzione ricorrente nei media italiani.

Royal girl

La stessa ricerca sui siti di notizie del Regno Unito non restituisce invece nessun risultato*: i media inglesi usano le locuzioni royal baby girl e royal baby. 

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Expo 2015 – The Opening

Expo 2015 - The Opening

Per festeggiare l’apertura di Expo 2015 stasera in Piazza Duomo a Milano c’è un concerto che è stato chiamato The Opening.

Verranno cantate arie di opere liriche italiane e pare che gli spettatori televisivi saranno soprattutto italiani. Peccato per il solito provincialissimo itanglese, opening*, a scapito di inaugurazione, parola italiana che ha anche un etimo di buon auspicio: attraverso il latino inauguratio e augurium risale infatti ad augur, derivato di augere “aumentare”, nel senso di “colui che accresce, che dà i presagi favorevoli”.

Speriamo bene!!! Expo 2015 è una bellissima occasione: a chi è coinvolto, un grosso in bocca al lupo e un augurio che venga gestita al meglio.

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#hackschool, hackathon e H-ACK per il MIUR

Vi è chiaro questo tweet dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca?

H-ACK SCHOOL @ GEC2015 Il primo hackaton della scuola italiana Rimanda a un comunicato stampa intitolato H-ACK SCHOOL @ GEC2015 che vi invito a leggere, soprattutto se non conoscete già il concetto di hackathon.

Sarei infatti curiosa di sapere se anche per voi il testo è un esempio di maledizione della conoscenza (è l’incapacità dell’autore di un testo di immaginare che gli altri non sanno ciò che gli è noto).

Intanto provo a chiarire il significato di hackathon, H-ACK e hackschool.

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Bomba di neve o bomba bianca

In questi giorni (febbraio 2015) i media ci stanno martellando con notizie come questa:

Bomba di neve sull'Italia: arriva il ciclone “Big Snow”! Maltempo in arrivo su tutta Italia, tantissima neve in pianura al Nord  – ilmeteo.it

La scorsa estate i media ci hanno imposto il neologismo bomba d’acqua e non c’è da stupirsi che quest’inverno ci riprovino con bomba di neve o, in alternativa, bomba bianca, nonostante siano metafore che non hanno molto senso per descrivere nevicate e che i veri meteorologi si guarderebbero bene dall’usare.

In inglese, weather bomb invernale

Proprio perché bomba di neve è un neologismo recente modellato su quello estivo, dubito che faccia riferimento il termine meteorologico inglese weather bomb, che descrive il fenomeno della ciclogenesi esplosiva: è la formazione di un particolare tipo di ciclone extratropicale che si verifica in inverno, a latitudini settentrionali e in zone prevalentemente marittime ed è caratterizzato da un abbassamento marcato e repentino della pressione atmosferica (24 mb in 24 ore) e forti venti. Nomi alternativi usati dai media: bomb cyclone o bombogenesis.

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Milano cuore dell’itanglese

L’analogia di Annamaria Testa in Itanglese: una questione di buonsenso è molto efficace: “dire una parola inglese su tre per pura sciatteria linguistica è un po’ come mettere il ketchup sui maccheroni per pura sciatteria culinaria: il risultato, in entrambi i casi, rischia di essere stomachevole”.

logo Milano Cuore d’EuropaMi ha fatto pensare a Milano Cuore d’Europa [sito del 2015 non più disponibile], un sito  del Comune di Milano  che “accompagna la vita culturale milanese durante il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, valorizzando le figure, gli artisti e i movimenti che hanno contribuito a costruire l’identità della cittadinanza europea”. 

Il sito è monolingue e quindi destinato a italiani ma è pieno di anglicismi superflui, come spesso succede nelle comunicazioni “milanesi”. 

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anti-vaxxer

Notizia del 2 febbraio 2015: Crollo delle vaccinazioni ai bambini: l’Oms richiama l’Italia.

È un argomento di cui si discute molto ultimamente, soprattutto negli Stati Uniti. Un neologismo che si è diffuso molto rapidamente nel lessico comune americano è anti-vaxxer (o anti-vaxer o anti-vaccer), chi non fa vaccinare i propri figli nella convinzione che i vaccini siano dannosi. È una parola nata una decina di anni fa (fonte: Word Spy) ma molto usata nelle ultime settimane in seguito a un’epidemia di morbillo (measles) che ha avuto origine a Disneyland.

Una conferma da Google Trend:

anti-vaxxers

Anti-vaxxer deriva da vax, vaccino o vaccinazione (cfr. anche vaxxed, vaccinato), parola dell’inglese americano creata per accorciamento (clipping) di vaccination o vaccine e con variante grafica, dove la sequenza /ks/ di /ˌvæksəˈneɪʃən/ e di /vækˈsiːn/ (/ˈvæksiːn/ nell’inglese britannico) viene resa con x anziché cc, un meccanismo usato soprattutto per parole gergali e colloquiali: altri esempi in Grafia aberrante.    

Nuovi post: Antivaccinisti? Non sono una novità e Inglese farlocco: free vax (con gli pseudoanglicismi no-vax e free-vax, parole inesistenti in inglese)

 

anti-vaxxer

vignetta: Steve Sack

Parole dell’anno 2014

Da WOTY a PdA

L’ultima parola della settimana del 2014 scelta da Giuseppe Antonelli per La lingua batte di Radio3 è PdA, acronimo di parola dell’anno e calco dell’inglese WOTY, word of the year. Nel podcast potete ascoltare le parole dell’anno annunciate finora per l’inglese, la lingua che ha fatto nascere questa tradizione, e per alcune altre lingue.

Selfie parola dell’anno: 2013 in inglese, 2014 in italiano

I lettori di Repubblica hanno scelto selfie come parola dell’anno 2014, preferendola a ebola e Jobs Act e altre nove parole selezionate dal linguista Massimo Arcangeli:

Parole dell’anno 2014 scelte da la Repubblica: ice bucket challenge, drone, [grande] bellezza, selfie, sinodo, Jobs Act, ludopatia, banana (mangiabanane), califfato, annuncite, ebola, angelo del fango

Dettagli in Tutte le sfumature del “selfie”, parola dell’anno 2014 con molti esempi di neologismi inglesi modellati su selfie, forse poco noti ai lettori italiani ma che hanno già ricevuto molta attenzione in inglese grazie a Selfie parola dell’anno 2013.   

Credo che selfie sia rilevante anche perché in breve tempo ha già subito alcuni cambiamenti di significato. Ne ho parlato lo scorso aprile in Da selfie a selfare / selfarsi, dove potete trovare anche altri neologismi come metaselfie, selfista e selfie stick.

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Ancora cartelli ferroviari: truncated platform

Il prossimo treno è in ritardo e dovete aspettare in stazione? Niente paura, i cartelli di Trenitalia sono fonte continua di svago! Ecco un esempio: per raggiungere il binario 3, devo andare verso sinistra o scendere le scale?

cartello alla stazione di Milano Rogoredo: Binari tronchi – Truncated platforms

Ho anche notato la traduzione truncated platforms per binari tronchi, perché in inglese britannico il marciapiede che consente di accedere ai treni sui binari di testa, cioè che terminano in stazione, si chiama bay platform (molto meno frequente dead-end platform).

Anche stavolta non è colpa di Google Translate ma di qualcuno che si è improvvisato traduttore. È comunque un esempio utile per aggiungere qualche nota terminologica.

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Parole estive

Alcune parole ed espressioni usate soprattutto in estate:

petricore (l’odore dopo il temporale),
“nato di luglio” (un modo di dire veneto),
parole ardenti (etimologie legate al calore)
rimastone (nostalgia di tempi ormai andati) ,
fantasmini (creatività linguistica made in Italy),
flash storm (un anglicismo con picchi d’uso in luglio),
hot storm (meteo, atmosfere bollenti e inglese farlocco) 
cocomeri strampalati (regionalismi per un frutto molto estivo)
staycation (la vacanza fatta a casa oppure nel proprio paese)
Solstizio d’estate e midsummer (in inglese, parola polisemica)
brain freeze (attenzione a mangiare o bere roba troppo fredda!)
silly season (in mancanza d’altro, notizie frivole o poco credibili)
criofilia e criofobia (terminologia per chi litiga sull’aria condizionata)
Caldo torrido, afoso, opprimente, asfissiante… (aggettivi per le ondate di caldo)
budgie smuggler (metafora australiana per un costume maschile poco lusinghiero)

circolo di conversazione - Ragusa Ibla

BARF DAY (e altri day)

SABATO BARF DAYIgnoravo che BARF fosse il nome di una marca di cibo per cani (è un acronimo descritto come Bones And Raw Food in Italia e Biologically Appropriate Raw Food negli Stati Uniti), altrimenti non mi avrebbe così colpita il cartello con la scritta BARF DAY che ho visto sulla vetrina di un negozio per animali.

In inglese, in particolare nella varietà americana, barf è una parola informale per il vomito (e per vomitare), infatti uno dei nomi dei sacchetti per chi sta male in aereo è proprio barf bag.

Day, nuovo elemento formativo?

La composizione X day è ormai così diffusa che si potrebbe considerare day alla stregua di un elemento formativo dell’italiano: è usato come secondo elemento in costruzioni del tipo X day che seguono l’ordine dei composti inglesi determinante+determinato e sono usate per denominare il giorno in cui si verifica un evento particolare, spesso per la prima volta, o si ricorda una ricorrenza.

Il determinante X, spesso scritto con l’iniziale maiuscola, può essere
1 un nome proprio, ad es. BARF day, Grillo day,
2 un sostantivo inglese, ad es. Family day, Election Day, Fertility Day, click day
3 un sostantivo italiano, ad es. bomba day, cinghiale day (e altri ibridi spesso ridicoli).

Cosa ne pensate: X day è una formula abusata, classificabile come itanglese, o c’era davvero l’esigenza di una locuzione alternativa a giorno di / giornata (di) X?

Definizione ufficiale di Jobs Act

Post di marzo 2014 con un aggiornamento di giugno 2015 in seguito all’approvazione dei decreti legislativi che costituiscono il cosiddetto Jobs Act.


In Get your [Jobs] Act together! avevo espresso le mie perplessità su Jobs Act, anglicismo dal significato poco trasparente per chi parla inglese correttamente. In mancanza di definizioni, si poteva solo fare qualche ipotesi sul significato e sull’origine del nome.

Jobs Act: le misure per riformare il mercato del lavoro e il sistema delle tuteleOggi (12/3/2014) sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è stata pubblicata la spiegazione di cosa si intende con Jobs Act:

Un provvedimento urgente che contiene interventi di semplificazione sul contratto a termine e sul contratto di apprendistato; un disegno di legge per riformare gli ammortizzatori sociali e i servizi per il lavoro, semplificare le procedure e riordinare le forme contrattuali, migliorare la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita. Questo, in sintesi, il Jobs Act, il piano del Governo per favorire il rilancio dell’occupazione e riformare il mercato del lavoro italiano

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Get your [Jobs] Act together!

Pubblicato il 9 gennaio 2014, con aggiornamento finale sul nome ufficiale della riforma del lavoro approvata nel giugno 2015.


Ho già espresso la mia scarsa tolleranza per i forestierismi superflui, soprattutto se usati in contesti istituzionali o pubblici, come la politica. Un anglicismo che imperversa ultimamente, Job(s) Act, è un esempio tipico: l’esatto significato non è del tutto chiaro, neppure per chi conosce bene l’inglese, e non si capisce neanche come vada scritto.

titolo del Corriere della Sera, 8 gennaio 2014  Corriere della Sera
titolo di La Repubblica, 8 gennaio 2014  Repubblica

Vengono usate varie combinazioni di minuscole e maiuscole e job appare sia al singolare che al plurale. Le incongruenze sono palesi, non solo nei media ma anche nel sito di Renzi, dove ho cercato informazioni sul concetto identificato dal neologismo. Non ho però trovato alcuna definizione per Job(s) Act ma solo riferimenti generici come piano [per il lavoro], strumento e documento, che da aperto e politico dovrebbe trasformarsi in tecnico.

Provo allora a fare qualche considerazione in base alle mie conoscenze dell’inglese.

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Fiera Milano premia gli esibizionisti

In un commento ho già descritto la coppia di falsi amici exhibition (mostra, esposizione) ed esibizione. Ieri invece ho scoperto un esempio di inglese farlocco che lascia davvero perplessi.

“Sono stati assegnati questo pomeriggio i premi per la prima edizione dell’ Exhibitionist Award […] Il premio ha come obiettivo quello di premiare la qualità, l’estetica e la funzionalità degli allestimenti oltre a valorizzare la ricerca di nuove soluzioni” – Testo che appare nella home page di exhibitionist.it il 18 dicembre 2013Alla Fondazione Fiera Milano usano la parola inglese exhibitionist come nome di un sito, exhibitionist.it, su Twitter, in vari eventi e per un premio, l’Exhibitionist Award.

A quanto pare nessuno si è reso conto che in inglese exhibitionist vuol dire “esibizionista”.

In inglese Exhibitionist Award fa pensare a un riconoscimento per chi ha problemi di esibizionismo, come il flasher che mostra i propri genitali (nella cultura popolare è il maniaco nudo sotto l’impermeabile).

La confusione tra exhibitionist ed exhibitor, “espositore”, “chi espone”, è sconcertante.

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FUN.COOL.

A proposito di pubblicità, E2 (English as a second language) e pronuncia italiana, ecco un esempio appena visto in Linguista per caso. Massimo Arcangeli descrive l’invasione degli anglicismi nei media come fatti di “ordinaria quotidianità filoinglese” e fa notare che:

Pubblicità Suzuki Swift – FUN.COOL. Un’auto così non la presto a nessuno. [a questi esempi]  “se ne aggiungono altri che ordinari non sono. Strizzano l’occhio a chi d’inglese sa quanto basta a pronunciare [sàmmit] e non [sùmmit] un summit, ma ci giocano talvolta scherzi di dubbio gusto. Come in questa recente pubblicità di una nota casa motociclistica e automobilistica giapponese. Chi l’ha pensata, evidentemente, si è voluto rendere simpatico cavalcando l’imperante volgarità”

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