Da Swiftonomics a securonomics

Titolo in inglese: “Swiftonomics: How Taylor Swift’s tours boost the economy. Testo italiano: 1 Arriva Taylor Swift a Milano e crescono anche i biglietti ferroviari. Si chiama Swiftconomics e indica quali sono gli impatti economici dei tour della cantante; 2 Anche Milano sarà travolta dalla cosiddetta “Swiftconomics”: si stima che i concerti The Eras Tour genereranno un indotto da 42 milioni di euro.

La cantante americana Taylor Swift si esibirà a Milano il 13 e 14 luglio 2024 e nelle notizie che ne hanno preannunciato l’arrivo è ricorrente il neologismo americano Swiftonomics. Descrive l’impatto economico creato dall’afflusso di decine di migliaia di spettatori ai megaconcerti di Swift, in particolare gli effetti nei settori dei trasporti, del ristoro, dell’accoglienza e di varie altre attività economiche locali.

Ho notato che vari media italiani hanno riportato erroneamente la parola Swiftonomics, aggiungendo una c che l’ha trasformata in *Swiftconomics.

Parole di tipo X-(o)nomics, con iniziale maiuscola

È una svista che mostra scarsa comprensione dei meccanismi che regolano le numerose parole del tipo X(o)nomics, formate da un nome proprio X e dall’elemento formativo con funzione suffissale -(o)nomics. Identificano concezioni, dinamiche o politiche economiche (economics) associate a X.

Le occorrenze più numerose sono formate con i cognomi di capi di governo, ministri o politici. Alcuni esempi americani e inglesi:

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Top JobS, per chi è scarso in inglese

In questi giorni nelle notizie sulle istituzioni europee imperversa l’anglicismo Top Jobs. Alcuni esempi:

Titoli: 1 Top Jobs, cosa sono e come vengono scelti i vertici Ue, Commissione, Consiglio e Alto Rappresentante: i nomi; 2 Top Jobs in EU: cosa sono, il significato, le cariche dell’Unione Europea, le trattative, il ruolo di Meloni; 3 Via libera del Consiglio europeo ai top jobs; 4 Top Jobs Ue, Meloni si astiene su Von der Leyen, no a Costa e Kallas. Ma il pacchetto passa; 5 Salvini attacca l'Ue sulle nomine dei Top Jobs

Top Jobs è un anglicismo superfluo, come dimostrano le alternative italiane che gli sono associate in tutti i testi: posizioni di vertice, ruoli di vertice, massimi vertici europei, massime cariche, cariche apicali, le più alte cariche ecc., sempre seguite dall’aggettivo europeo o specificando all’Ue, delle istituzioni europee o simili.

Questo dettaglio, la prevalenza di iniziali maiuscole, come se fosse un nome proprio, e l’uso scorretto con plurale inglese fanno ritenere che chi usa Top Jobs abbia la convinzione, erronea, che si tratti di un termine comunitario. Esempio:

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AI slop, “sbobba artificiale”

Alcuni esempi d’uso del neologismo inglese AI slop:

Immagini create con intelligenza artificiale e frasi: “it’s all slop, every website is becoming AI slop”; “Most of my Facebook feed is just AI slop, it’s so depressing”; It’s so sad. Google as a search engine is just ruined. It’s nothing but AI. Especially if you look up anime-related stuff, 98% of the results are AI slop”; “Every time I google something I have to add –ai at the end otherwise it will keep showing AI slop”

AI slop è un’espressione informale per ora ancora di nicchia che descrive contenuti di infima qualità generati dall’intelligenza artificiale, ad es. immagini, video, notizie, risultati di motori di ricerca e interi siti con funzione acchiappaclic.

È una risemantizzazione della parola slop, che nel lessico comune indica vari tipi di materiale liquido o semiliquido dall’aspetto poco allettante, come acqua sporca con residui solidi, fanghiglia, brodaglie varie, broda per i maiali, sbobba. In inglese la nuova accezione risulta trasparente: si intuisce il senso figurato di “robaccia che ci viene data in pasto” senza aver bisogno di spiegazioni.

Slop è una parola che ha anche aspetti fonosimbolici: la sequenza iniziale /sl/ è ricorrente in parole che richiamano interazioni tra sostanze liquide o vischiose (ad es. slosh, “sciabordare”, slime, “viscidume”, sludge, “melma”, slurp) e in parole con connotazioni negative (ad es. sleaze, “sozzume”, spec. in senso figurato, slob, “persona sciatta e indolente”, slut e slag, epiteti spregiativi femminili).

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Cosa sono le “chiamate” elettorali

Alcuni esempi delle comunicazioni di un istituto di ricerche demoscopiche italiano pubblicate poco dopo la chiusura delle elezioni europee 2024 in Italia:

Esempi di tweet di società di analisi di dati politici: 1 prima chiamata del nostro Decision Desk: Fratelli d’Italia è il primo partito alle elezioni europee; 2 seconda chiamata del nostro Decision Desk: il Partito Democratico è il secondo partito alle elezioni europee; 3 Chiamata del nostro Decision Desk: Alleanza Verdi Sinistra Italiana supera la soglia di sbarramento del 4%

Ho evidenziato la parola chiamata perché è un calco dall’inglese che finora avevo osservato solo in occasione delle elezioni presidenziali americane, in testi tradotti, ma non ancora in un contesto italiano.

Dubito però che il significato di chiamata sia pienamente comprensibile a chi non sa che in inglese in alcuni ambiti il verbo call significa anche “predire” o “dichiarare un risultato”.

Esempio: Europee 2024, Youtrend per SkyTG24 chiama al di sotto dello sbarramento del 4% le liste liberali Stati Uniti d’Europa e Azione

Per il momento questa accezione di call non è condivisa né dal verbo chiamare né dal sostantivo chiamata. Se in italiano c’è stata risemantizzazione, è ristretta al lessico specialistico di psefologi e altri esperti elettorali, ma è un calco che andrebbe evitato in comunicazioni generaliste perché potrebbe risultare poco comprensibile. 

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Processo agli alimenti ultraprocessati

Copertina di libro di Chris van Tulleken in inglese: “Ultra-Processed People. Who do we all eat stuff that isn’t food… and why can’t we stop?” Traduzione italiana: “Cibi ultra processati. Come riconoscere ed evitare gli insospettabili nemici della nostra salute”

Prendo spunto da un libro uscito recentemente, Cibi ultra processati, traduzione italiana di Ultra-Processed People del medico e divulgatore britannico Chris Van Tulleken, per alcune considerazioni sui calchi processare, processato e ultraprocessato in associazione ad alimenti.

Da anni ormai sono parole ricorrenti nei media in riferimento a prodotti dell’industria alimentare ma chi cercasse definizioni precise per ora non troverebbe una risposta nei vocabolari di italiano, che per il verbo processare includono solo due altri significati:

  1. sottoporre a processo, specialmente penale, e in senso figurato sottoporre a forti critiche 
  2. in ambito tecnologico, trattare sistematicamente, analizzare, elaborare, in particolare dati

La seconda accezione è recente e risale alla fine del secolo scorso: in origine un falso amico poi entrato stabilmente nel lessico come neologismo semantico, è un altro calco del verbo inglese process, che genericamente indica l’azione di sottoporre qualcosa a una serie di azioni che producono un cambiamento, uno sviluppo o una trasformazione. 

Cosa significa “alimento processato”

In inglese il verbo process e il sostantivo che ne deriva processing vengono usati anche per la lavorazione degli alimenti:

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*Copenhagen e “iconica guglia”

Alcuni esempi di notizie del 16 aprile 2024 sull’incendio che a Copenaghen ha distrutto uno degli edifici più antichi della città, con due dettagli che rivelano sciatteria linguistica e indicano che si tratta di testi tradotti dall’inglese:

Titoli: 1 Danimarca, incendio nella sede della vecchia borsa di Copenhagen. Crollata l’iconica guglia; 2 Danimarca, scoppia incendio alla Vecchia Borsa di Copenhagen. La sua iconica guglia è crollata; 3 […] Un grosso incendio è scoppiato questa mattina nell’edificio della Borsa di Copenhagen, avvolta dalle fiamme è crollata l’iconica guglia

Nessuna attenzione all’ortografia: la capitale della Danimarca è København in danese e Copenhagen in inglese, ma in italiano si scrive invece Copenaghen

L’altro dettaglio riguarda la traduzione letterale di iconic spire con iconica guglia, con l’aggettivo anteposto al nome come in inglese, senza considerare che invece nell’italiano contemporaneo gli aggettivi di questo tipo tendono a essere posposti al nome.

Inoltre, iconica guglia è un esempio di un calco diffusissimo che ho descritto proprio ieri:

in inglese iconic è un aggettivo molto usato nel linguaggio pubblicitario, nei media e nei social: significa famosissimo e subito riconoscibile, distintivo, e per questo molto apprezzato, ammirato. Esempi: iconic actor, iconic role, iconic character, iconic moment, iconic movie, iconic building…

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Made in Italy, ma ricalcato sull’inglese

Schermata della pagina del sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla Giornata Nazionale del Made in Italy: una giornata per celebrare creatività ed eccellenza, promuovendo il valore e la qualità delle opere dell’ingegno e dei prodotti italiani.

Il 15 aprile è la Giornata nazionale del Made in Italy, indetta dal Ministero delle Imprese del Made in Italy nell’anniversario della nascita di Leonardo Da Vinci.

Ne ho visto discutere per la scelta del tipo di carattere, criticato perché poco contemporaneo e simile a quelli in uso nel ventennio, e mi è venuta la curiosità di dare un’occhiata al sito. Nelle scelte linguistiche delle pagine ufficiali si osserva tutt’altra influenza, quella dell’inglese. Ho raccolto gli esempi più evidenti. 

Abuso di maiuscole

Si nota subito che nei titoli sono state scritte con l’iniziale maiuscola anche parole comuni che non la richiedono, sul modello americano (title case).

Esempi: Aziende Aperte Iniziative di Comunicazione Filiere Strategiche Istruzione e Formazione Tutela dei Prodotti

Esempio di “maiuscolite” anche all’interno del testo:

Non perderti Mostre, Eventi, Cerimonie Ufficiali e gli Open Day organizzati dalle numerose aziende aderenti all’iniziativa.

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-y di sbatty, capacy, sprechy

Spunti lessicali da alcune parole usate nel concorso Falla Easy di Galbani:

Gif con un grembiule da cucina in cui lampeggia la scritta FALLA EASY sopra il marchio mozzarella Santa Lucia Galbani e alternativamente le ulteriori scritte “troppo busy?” “che fai, sprechy’”, “zero sbatty?” e “non capacy?”

Inglese farlocco

Nell’animazione si notano esempi del fenomeno che descrivo come inglese farlocco: nomi di prodotti o servizi, slogan o altre brevi comunicazioni che sono pensati da italiani per italiani, formati assemblando parole inglesi del lessico di base, come easy, in combinazioni poco idiomatiche, errate o addirittura inesistenti, però facilmente comprensibili da chi ha solo conoscenze scolastiche dell’inglese, tanto che ogni spiegazione italiana viene ritenuta superflua.

testo: una Ariete AIRY Fryer XXL in paio ogni giorno

Esempi di nomi commerciali in inglese farlocco: la friggitrice ad aria AIRY Fryer (in inglese airy non significa “ad aria” ma arieggiato, arioso; se riferito a persona significa frivolo, spensierato, superficiale e altre caratteristiche non associabili a elettrodomestici) o il programma di fatturazione elettronica EasyFatt (che però può far pensare a tutt’altro, ad es. obesità).

y multifunzione

Un meccanismo particolare dell’inglese farlocco, ricorrente nei nomi commerciali, consiste nell’usare i suffissi inglesiing, -er  e –y per anglicizzare parole italiane. Esempi tipici con y sono i sacchetti per i rifuti Spazzy e la carta fedeltà Fidaty.

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Ipervaccinazione x 3

Ha fatto notizia uno studio condotto in Germania che ha rivelato che non c’è stata alcuna conseguenza negativa per un singolo individuo tedesco vaccinato 217 volte contro il Covid.

Titolo dello studio pubblicato su The Lancet Infectious Diseases: “Adaptive immune responses are larger and functionally preserved in a hypervaccinated individual”. Frase da articolo in inglese: “it therefore appears to be the case that the hypervaccination has not damaged the immune system as such”. Titolo in italiano: “Germania, un uomo si è fatto vaccinare 217 volte contro il Covid (senza effetti collaterali). Il 62enne è stato contattato da un team di ricercatori, desiderosi di indagare sulle conseguenze immunologiche dell’ipervaccinazione”

Se ne discute ricorrendo ai termini hypervaccination / hypervaccinated in inglese, Hypervakzinierung / hypervakziniert in tedesco e ipervaccinazione / ipervaccinato in italiano. Sono internazionalismi a cui non vengono date spiegazioni: in questo contesto è chiaro che indicano un numero di dosi di vaccino estremamente superiore alla norma.

I termini risultano trasparenti perché riconosciamo subito il prefisso di origine greca iper- che nelle parole composte della terminologia scientifica significa “sopra”, “oltre” e può indicare qualità, quantità o condizioni in grado superiore al normale o anche eccessivo.

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Boppone fa rima con copione!

Nei commenti dei social sulle canzoni del festival di Sanremo 2024 imperversa la parola informale boppone. Ne ho già descritto significato e origine in un post del 2023 che solo ieri ha avuto più di 9000 visualizzazioni!

link al post Bopponi incredibili di maggio 2023

La mia definizione di boppone: una canzone “che spacca”, orecchiabile, molto accattivante, che colpisce fin dal primo ascolto, con un ritmo che invoglia a ballare.

Adesso anche i media generalisti hanno scoperto il neologismo e per spiegarlo che c’è chi attinge al mio post ma senza citare la fonte. Esempio:

Titolo del Corriere della Sera, Redazione Login: “Boppone, il significato della parola usata sui social per commentare le canzoni di Sanremo”. Sottotitolo: “ Su X in tanti scrivono «Questa canzone è un Bop!», «Hai fatto un boppone». Cosa significa?”

Notate anche voi qualche somiglianza in questi esempi di frasi a confronto?

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IA con rigurgiti: falsi amici vs pappagalli!

Spunto per una discussione sul neologismo semantico inglese regurgitation nell’ambito dell’intelligenza artificiale generativa:

tweet da Ivo Silvestro: Un dubbio per @terminologia: come traduciamo “regurgitation” (quando una IA generativa ripropone tale e quale un contenuto su cui è stata addestrata), usato ad esempio da OpenAI nella loro presa di posizione?

Il riferimento è alle accuse del New York Times che ChatGPT, prodotto di OpenAI, anziché generare contenuti ad hoc darebbe risposte che riproducono letteralmente testo da articoli del NYT protetti da copyright.

OpenAI spiega che è un bug infrequente che stanno cercando di eliminare; è un comportamento anomalo che viene descritto come regurgitation:

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Prompt: “parole significative del 2023”

word cloud di parole significative del 2023

In Cos’è una “parola dell’anno” e come viene scelta (novembre 2023) ho descritto vari esempi per l’inglese. Nel frattempo sono state annunciate anche alcune parole dell’anno per l’italiano, che aggiungo qui assieme ad altre per me significative, da prompt a granchio blu passando per sbadilare e cassa di espansione.

La parola del 2023 per cui ha optato l’Enciclopedia Treccani è femminicidio, una scelta dovuta alla rilevanza da un punto di vista socioculturale (criterio che si differenza da quelli privilegiati dai dizionari di lingua inglese che ricorrono invece a dati quantitativi).

In Svizzera il Dipartimento di linguistica applicata dell’Università di Zurigo ha scelto come parola dell’anno per l’italiano GPT (“Generative Pre-trained Transformer, ovvero trasformatore generativo preaddestrato, un acronimo che esprime l’era dell’intelligenza artificiale”), seguito da tunnel, per rilevanza locale, ed ecoansia (“ansia derivante dal timore delle possibili conseguenze di disastri ambientali legati all’emergenza climatica”), parola entrata in italiano nel 2015 nella forma eco-ansia. Queste scelte hanno confermato la prevalenza di due temi osservati anche per altre lingue: intelligenza artificiale e cambiamenti climatici.

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Elseweb, l’altrove digitale

immagine con cartelli a un incrocio che puntano in direzioni diverse, ciascuno con il nome di un social: Instagram, Threads, Bluesky e X

Ultimamente c’è parecchio movimento nei social di microblogging: continua l’abbandono del sempre più mefitico X (ex Twitter), da qualche giorno Threads è disponibile anche nell’Unione europea e ci sono varie altre opzioni che ricordano Twitter, come ad esempio Mastodon e Bluesky.

C’è chi ha aperto nuovi profili su diverse piattaforme e, in attesa di capire quale privilegiare, interagisce in qua e in là. Questa fase di spostamenti e assestamenti forse spiega perché in inglese ora mi pare di vedere usare con maggiore frequenza una parola informale che mi piace molto: elseweb, “da qualche altra parte nel web”, modellata su elsewhere, “altrove” e usata per indicare genericamente, senza specificarlo, un qualche altro luogo digitale (di solito un altro social, ma anche un sito).

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Spunti linguistici: destinescion, brend reputescion

fotogramma del video della ministra Santanchè e fumetto con scritta “MA SIETE MATTI? MA VOI SAPETE QUANTO TEMPO CI VUOLE A COSTRUIRE UNA DESTINATION, UNA BRAND REPUTATION?”

La notizia del cambiamento di nome da Cervinia in Le Breuil ha fatto molto discutere. È intervenuta anche la Ministra del Turismo con un messaggio video, registrato in un’auto in corsa, che sui social ha suscitato parecchie ironie per la frase “ma voi sapete quanto tempo ci vuole a costruire una destination, una brand reputation?

I due anglicismi, percepiti come superflui in sostituzione di destinazione e reputazione [del marchio], hanno causato battute sulla proposta di legge che vorrebbe multarne l’uso e parecchi giochi di parole ispirati dalle pronunce affettate “destinèscion” e  “reputèscion”. Esempio:

tweet di Luca Bottura: “Che poi la reputescion te la sputtanescion anche facendo video in cui non indossi le cinture di assicurescion”

Prendo spunto dalle parole con terminazione –escion perché illustrano alcuni meccanismi linguistici qui usati a scopo ludico ma che sono rappresentativi anche di alcune delle opzioni di innovazione lessicale di cui disponiamo in italiano.

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Solastalgia, malessere contemporaneo

foto di corso Venezia in novembre 2023, con pochi alberi

L’edificio nella foto è il Museo di Storia Naturale in Corso Venezia a Milano. La facciata non è più seminascosta dalla doppia fila di ippocastani, purtroppo abbattuti o semidistrutti dal violentissimo nubifragio del 25 luglio 2023. Qualche mese prima l’effetto era completamente diverso (e non solo perché c’erano più foglie):

foto di corso Venezia in aprile 2023, con molti alberi

È desolante passare di lì, o in altre parti della città dove al posto degli alberi è rimasto un vuoto. È una sensazione che mi fa pensare alla parola inglese solastalgia, la sofferenza causata da un cambiamento ambientale che ha un forte impatto sulla vita delle persone.

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