In un pannello pubblicitario ho notato l’insolita grafia saphari anziché safari:
Saphari è un esempio di ipercorrettismo, “errore causato da scarsa conoscenza e da interferenza linguistica, le quali agiscono da stimoli correttori nei confronti di una parola, di una forma grammaticale o di un costrutto, giudicati errati”. Si manifesta con la sostituzione volontaria o anche inconsapevole di una forma corretta con una scorretta. Spesso riguarda l’ortografia o la pronuncia di forestierismi.
Safari è una parola di origine swahili, a sua volta dall’arabo sāfara, “viaggiare”. Attraverso l’inglese è entrata in varie lingue diventando così un internazionalismo acquisito anche dall’italiano negli anni ‘50 del secolo scorso.