Pensieri fugaci: da tweet a fleet

Fleet è il nome scelto per una nuova funzionalità di Twitter annunciata all’inizio di marzo 2020: è una breve comunicazione – testo o immagine – che scompare dopo 24 ore, come le storie di Instagram, Snapchat e altri social media.

 tweet di Kayvon Beykpour, responsabile di prodotto di Twitter: Fleets are a way to share fleeting thoughts. Unlike Tweets, Fleets disappear after 24 hours and don’t get Retweets, Likes, or public replies-- people can only react to your Fleets with DMs. Instead of showing up in people’s timelines, Fleets are viewed by tapping on your avatar.

I fleet non appaiono nella cronologia (timeline) ma vengono visualizzati selezionando l’immagine del profilo del loro autore, dove viene segnalata la loro presenza (esempio qui). L’unico modo per interagire con i fleet è con un messaggio diretto: non sono consentiti retweet, risposte o Mi piace.

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Cosa accomuna copia e incolla e browser

tweet di Xerox: The inventor of cut/copy & paste, find & replace, and more was former Xerox researcher Larry Tesler. Your workday is easier thanks to his revolutionary ideas. Larry passed away Monday, so please join us in celebrating him. cut copy paste

È morto l’inventore del copia e incolla, Larry Tesler. Gli dobbiamo alcune funzionalità fondamentali delle interfacce grafiche, tra cui i comandi per rimuovere, duplicare e riposizionare porzioni di testo (e in seguito anche immagini e altri elementi) e i termini inglesi corrispondenti cut, copy e paste.

Copincollare

Sono azioni che ci sono così familiari che le ritroviamo in senso figurato anche nel lessico comune: un esempio è il verbo italiano informale copincollare, usato metaforicamente per l’azione di copiare pedissequamente parole o idee altrui.

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Localizzazione: rocchetti e srotolamenti di fili

Ottobre 2019: con questo tweet Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, ha annunciato che sul social network non verranno più pubblicati annunci politici a pagamento:

tweet di @jack: We’ve made the decision to stop all political advertising on Twitter globally. We believe political message reach should be earned, not bought. Why? A few reasons…

Il tweet mi dà lo spunto per alcune considerazioni sulla riconoscibilità dei simboli in contesti e comunicazioni destinati a un pubblico globale.

Il dettaglio che ha attirato la mia attenzione è la scelta di usare l’emoji Twitter thread emoji per marcare il primo tweet di una discussione, che nella terminologia italiana di Twitter è una serie di tweet concatenati inviati dalla stessa persona su un argomento per cui non sono sufficienti i 280 caratteri di un unico tweet.

Twitter thread emoji è un uso simbolico facilmente comprensibile in inglese: la discussione di Twitter si chiama infatti thread, che è anche il nome dell’emoji e dell’oggetto che rappresenta.

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Destinazione raggiunta, simbolicamente

YOU HAVE REACHED YOUR DESTINATION…
Vignetta di Ben Jennings

Questa vignetta sul cambiamento climatico, intitolata You have reached your destination, è efficace anche tradotta in altre lingue perché usa un simbolo globale riconosciuto da chiunque abbia mai fatto una ricerca di posti o destinazioni con Google Maps o prodotti simili: sovraimposto alla carta o mappa, identifica il luogo dove si vuole arrivare.

Come si chiama il simbolo, o comunque come lo descrivereste?

In inglese: pin e teardrop

Nella guida di Google Maps in inglese il simbolo è identificato come red mini-pin, quindi una puntina. Negli Stati Uniti è stato brevettato con la descrizione teardrop-shaped marker icon, quindi a forma di lacrima (ma al contrario!), ideato per poter segnare con esattezza il luogo sulla mappa, senza coprirlo (cfr. il verbo pinpoint).

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Android 10: addio a lettere e dolcezze!

logo Android 10

Il sistema operativo Android aveva una peculiarità nota: ogni nuova versione prendeva il nome di un dolciume, ciascuno con un’iniziale diversa e in ordine alfabetico (le più recenti erano state chiamate Lollipop, Marshmallow, Nougat, Oreo e Pie).

Non è più così: arrivati alla lettera Q il team di Android ha deciso di abbandonare i dolci e adottare una convenzione più tradizionale: la nuova versione si chiama Android 10.

Riferimenti culturali 

Le motivazioni sono spiegate in A pop of color and more: updates to Android’s brand, sintetizzabili in una maggiore attenzione alla globalizzazione: il team di sviluppo si è reso conto che non tutti i dolciumi erano riconoscibili al di fuori deli Stati Uniti e per distinguerli erano necessarie specifiche conoscenze enciclopediche.

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Windows: il pannello Emoji, Kaomoji e Simboli

Chi ha un computer con Windows e usa abitualmente le emoji saprà già che può inserirle dal pannello Emoji, che si apre premendo il tasto Windows logo Windows e il punto (.).

scheda Emoji

Le emoji sono raggruppate per categorie, come nei tastierini virtuali dei dispositivi mobili, e anche qui si possono trovare digitando parole che le descrivono. Ad esempio, mano propone questi risultati:

Risultati per la ricerca mano 

Con gli ultimi aggiornamenti di Windows è stata introdotta una novità: il pannello è stato espanso e ora ha altre due schede, una per inserire caratteri e simboli di vario genere e l’altra più ludica.

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Bufale linguistiche: il correttore “gender”

Alcuni media italiani hanno pubblicato una notizia linguistica fuorviante, costruita attorno a un unico dettaglio non rilevante per l’italiano e ingigantito ad effetto:

Microsoft lancia il correttore “gender”: scatterà ogni volta che vengono usate frasi discriminatorie. Se scrivi su Word “poliziotto”, il correttore suggerirà “agente di polizia”

L’incongruenza tra titolo e sottotitolo dovrebbe far venire subito qualche dubbio sull’affidabilità della notizia: cosa c’entra la parola poliziotto con il cosiddetto “gender” e perché viene considerata discriminatoria?  

La descrizione della nuova funzione non dà alcuna spiegazione e rafforza le perplessità

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Twitter: operatori di ricerca (anche linguistica)

Cerca su Twitter

Twitter può essere uno strumento utile per ricavare indicazioni aggiornate sull’uso della lingua sui social e altre informazioni linguistiche. Nel lavoro terminologico, ad esempio, può aiutare a capire se un termine tecnico si sta diffondendo anche nell’uso comune o se è ancora usato solo tra addetti ai lavori.

Anche i traduttori di narrativa contemporanea potrebbero trovarlo utile, ad es. per ricerche veloci sulla diffusione e l’adozione di neologismi e colloquialismi e il loro contesto d’uso, da cui ricavare suggerimenti per ricerche più approfondite.

neologismi

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Animoji, le emoji 3D animate di Apple

Jony Ive e la sua animoji della scimmia

Tra le nuove funzionalità di iPhoneX (“ten”) presentate ieri da Apple ci sono le Animoji, emoji 3D animate che grazie alla scansione del proprio volto e alla rielaborazione dei suoi movimenti sono personalizzate con le proprie espressioni e la propria voce.

Per il momento sono disponibili 12 Animoji, condivisibili solo con l’app iMessage: alieno, gatto, pollo, cane, volpe, scimmia, panda, maiale, cacca, coniglio, robot e unicorno.  

Non solo neologismo ma anche internazionalismo

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Android Oreo e il politicamente corretto

Negli Stati Uniti il 21 agosto 2017 sarà ricordato come il giorno dell’eclissi totale di sole ma è anche la data in cui Google ha reso disponibile la nuova versione di Android, Oreo, con un video in tema: 

Attenzione: se premete il tasto YouTube icon vi verranno installati cookie di terze parti, siete avvisati!

Ho aggiunto il nome Oreo a un post del 2013, Android KitKat e altre leccornie digitali: si fa notare perché è un altro nome commerciale in una serie in cui invece prevalgono dolciumi generici. Ma è un altro aspetto di Oreo che ha attirato la mia attenzione.

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Bixby, questioni di pronuncia?

Bixby è il nuovo assistente vocale per i dispositivi Galaxy S8 e S8+ del produttore coreano Samsung, per ora [2017] disponibile solo per quattro lingue: coreano, cinese e varietà di inglese e spagnolo parlate negli Stati Uniti.

Bixby logo

Il nome, che dovrebbe essere anche la hotword da pronunciare per attivare le funzionalità vocali, è sicuramente distintivo però ha anche suscitato alcune perplessità, descritte in Why Samsung’s name for its personal assistant may twist quite a few tongues*.

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Storie di bucce: da scorza a zest

How to zest a lemon

Avete notato che nel XXI secolo in cucina non si usa più la scorza di limone ma lo zest, come in inglese? 

È un anglicismo superfluo ma non è un vero e proprio neologismo: alcuni vocabolari, come lo Zingarelli, riportano infatti la parola zest, prestito dal francese zeste, marca d’uso regionale e databile agli anni ‘30 del secolo scorso: “(piemontese) scorza di limone o di arancia usata in cucina o, candita, in pasticceria: gli zest di Carignano”. Si trova anche italianizzato in zesta, soprattutto al plurale zeste.

È comunque curioso che per gli agrumi il lessico comune inglese sia più preciso del nostro nel descrivere la buccia, peel*. C’è infatti una parola per la parte colorata e profumata, zest, e una per quella bianca, spugnosa e amarognola, pith.

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ZWJ… zwidge

Un altro esempio della flessibilità dell’inglese nel creare nuove parole è zwidge. Probabilmente è una parola che non avete mai visto: in forma scritta è usata solo per rappresentare la pronuncia dell’acronimo ZWJ.

Ho descritto ZWJ nei commenti a Emoji, tra segni, gesti e sistemi di scrittura: sta per Zero Width Joiner, un carattere unificatore “senza larghezza” non visualizzabile (Unicode U+200D). Non rappresenta alcun simbolo ma serve a unire (join) due caratteri, ad es. per creare un particolare tipo di emoji ottenuta combinandone insieme altre:

couple with heart

In questo esempio donna+cuore+uomo (sequenza Unicode U+1F469 U+200D U+2764 U+FE0F U+200D U+1F468) si trasforma in coppia.

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WhatsApp, le donne e l’evoluzione delle emoji

Una storiella divertente che sta circolando in questi giorni su WhatsApp:

Vi siete resi conto che tutti gli uomini, animali, veicoli e perfino le statue del Whatsapp vanno nella stessa direzione? Soltanto una va contro. Conclusione: nemmeno whatsapp riesce a capire le donne…!

Le battute sull’incomprensibilità delle donne funzionano sempre 😉 ma in questo caso aiuta che in WhatsApp non siano state ancora implementate tutte le nuove emoji di Unicode 9.0 annunciate lo scorso giugno. Manca infatti l’emoji dell’uomo che si muove nella stessa direzione della donna, presente invece in altri sistemi:

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AirPods e iOS: non più smart ma intelligenti?

Le presentazioni dei prodotti Apple mi interessano soprattutto per gli aspetti linguistici: nelle descrizioni si notano sempre nuovi termini e scelte lessicali accuratissime che spesso indicano anche nuove tendenze.

Questo è il video di presentazione in inglese degli AirPods, i nuovi auricolari senza fili:

Il nome AirPods è un bel gioco di parole su earpods, il termine specifico di Apple per gli auricolari (nel lessico generico inglese sono invece earbuds o earpieces). I due elementi air e pod richiamano prodotti già esistenti e così il nuovo nome risulta familiare e facile da ricordare ma allo stesso tempo distintivo e innovativo.

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