Esempi di prodotti “Italian Sounding” inesistenti in Italia
Il tema di discussione corrente dell’Accademia della Crusca, L’italiano, una lingua internazionale (contro l’italian sounding), invita i lettori a intervenire “sulla questione del rilancio commerciale dell’italianità e di come questo abbia impatto sulla lingua”.
Ho commentato che l’uso improprio di nomi di prodotti italiani e di marchionimi italianeggianti in mercati diversi da quello italiano (il fenomeno che viene impropriamente chiamato Italian Sounding) è sicuramente rilevante da un punto di vista produttivo e commerciale, ma non mi è chiaro quale possa essere l’effettivo impatto sulla lingua italiana.
Aggiungo qui qualche altra considerazione, più specifica, che prende spunto da “il caso del parmesan vs. parmigiano”, a cui viene accennato nel testo come esempio di “danni per la mancata protezione della terminologia”. Non sono forniti dettagli ma immagino sia un riferimento ai mercati di lingua inglese, in particolare Stati Uniti e Australia, dove viene commercializzato come Parmesan vario formaggio prodotto localmente.








Ricordo molto bene il mio primo “momento sociolinguistico” anche se è passato del tempo. Avevo finito la seconda media, ero in compagnia di un’amica e alcune ragazze poco più grandi e una di queste mi aveva redarguita perché avevo chiamato fidanzato il ragazzo di una di loro.



