Perché elezioni di midterm in Argentina?

Alcuni titoli di cronaca estera del 27 ottobre 2025:

titoli: 1 Sorpresa in Argentina: Milei vince le elezioni di midterm oltre ogni pronostico. Trump si congratula; 2 Argentina, vittoria schiacciante per Milei nelle elezioni midterm; 3 Argentina: Milei vince a sorpresa le elezioni di midterm; 4 Argentina, Milei stravince le midterm e cambia il Parlamento

L’Argentina è un paese ispanofono, le notizie sono in italiano: cosa spinge i titolisti ad adoperare la parola inglese midterm, che in spagnolo non si usa?

Ovviamente è una domanda retorica perché non è certo una novità che nei media italiani si ricorra con gran disinvoltura ad anglicismi superflui, per più motivi:

  • maggiore brevità di molte parole inglesi, utile nei titoli (anche se basterebbe riformulare per trovare soluzioni alternative);
  • terrore delle ripetizioni: in mancanza di sinonimi italiani, spesso si usa una parola inglese per non ripetere quella italiana;
  • scarse competenze linguistiche che inducono alla convinzione che l’anglicismo superfluo sia più preciso della parola italiana corrispondente;
  • uso di fonti in inglese per gran parte delle notizie dall’estero, con traduzioni inadeguate (umane approssimative o automatiche senza revisione).

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Trump, demenza e senilità: falsi amici

Titolo del sito americano The Verge su un comportamento anomalo in alcuni risultati di ricerca di Google (la sintesi generata dall’IA non appare se al nome Trump è associata la parola dementia o altre equivalenti):

Titolo in inglese: Google is blocking AI searches for Trump and dementia

La notizia è stata ripresa anche da alcuni media italiani con traduzioni letterali poco informate che non riconoscono alcune differenze di significato tra italiano e inglese. Esempio:

Titolo in italiano: Google blocca le AI Overview su Trump e la demenza? Didascalia: Google non mostra panoramiche AI per le ricerche su Trump e la demenza, mentre offre risposte dettagliate per Biden e Obama

Dementia ≠ demenza

Chi legge in italiano probabilmente interpreterà la parola demenza con il significato prevalente nel linguaggio comune di idiozia, mancanza di buon senso, insensatezza, follia.   

In inglese invece dementia viene usato principalmente nel senso medico di decadimento grave e irreparabile delle facoltà intellettive. Spesso con dementia si intende demenza senile, un declino mentale irreversibile legato all’età (Trump ha 79 anni).

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USA: shutdown non è chiusura del governo!

Notizia dagli Stati Uniti di oggi 1 ottobre 2025:

Titolo in inglese: U.S. government shuts down after Congress fails to reach a funding deal

Alcuni titoli italiani che riportano la stessa notizia:

Titoli: 1 “Shutdown, cosa succede agli Stati Uniti quando c’è una chiusura del governo?”; 2 Il governo statunitense non può più spendere soldi; 3 “Shutdown del governo USA: perché l’Europa dovrebbe preoccuparsi”; 4 “Primo shutdown. Il governo degli Statii Uniti chiude i battenti”

Sono titoli imprecisi e fuorvianti perché viene fatta l’equivalenza government governo. In questo contesto però sono falsi amici, come già descritto anni fa in USA: governo e (pubblica) amministrazione.

Governo e government

In italiano la parola governo può avere vari significati ma in riferimento a un paese e preceduto dall’articolo determinativo prevale l’accezione “complesso delle istituzioni cui, dall’ordinamento giuridico, è affidato l’esercizio della funzione esecutiva”. In Italia il governo è composto dal presidente del consiglio e dai ministri.

È un’accezione condivisa da government anche nella maggior parte delle varietà di inglese, in cui government identifica l’organismo istituzionale che esercita il potere esecutivo, cfr. ad es. nel Regno Unito His Majesty’s Government (HM Government) o UK Government o British Goverment e in Canada Government of Canada o, al momento, Carney[’s] Government.

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L’attore professionista e i suoi droni

Notizia del 25 settembre in inglese sulle incursioni di droni su due diversi aeroporti danesi:

Denmark says ‘professional actor’ behind drone incursions over its airports

Quando l’ho letta ho subito pensato che in italiano “professional actor” sarebbe stato tradotto letteralmente, senza alcuna informazione aggiuntiva, e così è stato. Esempio:

(ANSA) - ROMA, 25 SET - Il ministro della Difesa Troels Lund Poulsen ha affermato, in una conferenza stampa dopo i nuovi avvistamenti notturni di droni, che dietro l’incidente c’è un attore professionista. Si tratta, ha detto, di un attacco “sistematico” e lo descrive come “ibrido”. 

La traduzione actorattore è corretta ma in un contesto generalista di notizie e notiziari rivolti a chiunque è inopportuna: sono sicura che molti si saranno domandati chi sia il singolo attore professionista coinvolto perché avranno pensato a qualcuno che recita di mestiere in teatro, al cinema o alla televisione.

Actor e attore, anche senza recitazione

Per interpretare correttamente l’informazione serve sapere che in inglese actor può significare genericamente e astrattamente “chi prende parte in un’azione”, “partecipante”.

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Luna “di Sangue” o “del Mais”? No, è luna rossa!

Immancabile e ricorrente esempio di pigrizia giornalistica con interferenze dell’inglese in occasione di eclissi di luna:

Titoli con immagini di luna piena rossastra: 1 Eclissi lunare totale e Luna di sangue, quando e dove vederla in Italia; 2 Eclissi totale e Superluna di Sangua: 3 Luna PIena di Sangue del 7 settembre 2025 con eclissi totale; 4 Plenilunio di settembre: la Luna di Sangue

In italiano si descrive come luna rossa il fenomeno del colore rossastro assunto dalla luna durante un’eclissi. Tradisce invece parecchia ignoranza la traduzione letterale Luna di Sangue dall’inglese blood moon, anche se è innegabile il maggiore effetto acchiappaclic.

E ha ancora meno senso ricorrere a nomi come Luna Piena del Mais e Luna del Raccolto, traduzioni letterali di corn moon e di harvest moon:

Titoli: 1 Luna Piena del Mais ed Eclissi lunare totale di settembre: 2 Luna piena di settembre 2025: la Luna del Raccolto e l’eclissi totale

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Picture perfect vs foto perfetta

Titolo di The Guardian sull’ormai famosissima foto scattata da Ray Giubilo a Jasmine Paolini:

Foto di Jasmine Paolini con racchetta davanti al volto che fa effetto maschera, e didascalia “Jasmine Paolini of Italy hits a forehand – and delivers one of the best images of this year’s US Open. Photograph: Ray Giubilo”. Titolo: “Picture perfect? How one of the best tennis photos of all time was taken at the US Open”

Ho visto citare l’articolo inglese da varie persone che hanno tradotto il titolo in italiano rendendo picture perfect con “foto perfetta” o “scatto perfetto”. In questo caso è anche il senso voluto dal titolista, ma forse non tutti hanno fatto attenzione all’ordine delle parole della locuzione, interpretata come se fosse perfect picture, e non hanno capito che picture perfect è un aggettivo.  

Picture-perfect è un aggettivo di solito scritto con il trattino e usato soprattutto in funzione attributiva per indicare che qualcosa è assolutamente perfetto: esteticamente, per come appare o per la sua esecuzione.

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Irrilevanti “neologismi d’agosto”?

Alcuni titoli del 19 agosto 2025:

Titoli: 1 Da skibidi a tradwife, nuove parole nel Cambridge DIctionary” (AGI); 2 Skibidi e tradwife, dai social al dizionario Cambridge cos’ cambia il linguaggio (ANSA); 3 Da delulu al tormentone skibidi. TikTok cambia il vocabolario inglese (Il Messaggero); 4 Skibidi e le altre: i meme ora diventano parole sul Cambridge DIctionary (Avvenire); 5 Skibidi e Delulu, cosa significano le nuoe parole aggiunte al Cambridge (Euronews); 6 Skibidi, Delulul e Tradwife, cosa significano le nuove parole nate su TikTok (Adnkronos)

Neologismi d’agosto: da qualche anno in questo periodo i media italiani, probabilmente a corto di notizie più sostanziose, danno spazio a neologismi della lingua inglese nati sui social. Nel 2024 è stato un proliferare di articoli su demure e brat, adesso invece è il turno di alcune parole descritte in Cambridge Dictionary adds skibidi, delulu and tradwife among over 6,000 new words, un articolo promozionale della casa editrice del dizionario britannico poi rilanciato da parecchi media di lingua inglese.

Come spesso succede per molte tendenze del mondo anglofono, agenzie e vari media italiani hanno riproposto pedestremente le stesse informazioni, limitandosi a discutibili traduzioni letterali di definizioni ed esempi del testo inglese, ma senza aggiungere alcun dettaglio, ad es. se sono parole effettivamente usate anche in italiano e come.

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Stati Uniti: si continua a “bere Kool-Aid”

Negli Stati Uniti l’atteggiamento dei sostenitori più fanatici di Trump, quelli che si bevono tutto quello che dice e accettano pedissequamente tutto ciò che fa, è spesso descritto spregiativamente ricorrendo all’espressione drink the Kool-Aid.

Drinking the Kool-Aid significa credere ciecamente a qualcuno o in qualcosa senza mai metterlo in discussione. Ha un’origine truce (un suicidio di massa) che ho già descritto in “Bere il Kool-Aid”, un post del 2013 che ho aggiornato con questo nuovo esempio:

Foto di Jim Jones con affiancata stessa foto ma con la faccia di Trump, e didascalia “the difference between Trump and Jim Jones is that Trump would charge you for the Kool-Aid”

È un meme di cui circolano più varianti e che illustra bene il concetto di conoscenze enciclopediche, l’insieme di informazioni linguistiche e extralinguistiche che il lettore usa nell’interpretazione di un testo per formulare inferenze sul “non-detto”. Chi ricorre al meme presume che i destinatari americani conoscano o riconoscano:

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Sull’erba di Wimbledon: “Royal Hayness”

Da una notiziola sul tennista Jannik Sinner attento all’etichetta quando la principessa del Galles gli ha consegnato il trofeo di vincitore del torneo di Wimbledon 2025:

Foto della premiazione e testo “È sempre la principessa del Galles a dover presentare i trofei ai vincitori delle finali maschili e femminili, a sottolineare il legame forte tra la famiglia reale britannica e questa competizione storica. Sinner, rispettoso, si avvicina e sembra dire Royal Hayness ovvero proprio Sua Altezza Reale in italiano”

In alcuni media italiani l’appellativo inglese Your Royal Highness è diventato un ridicolo [Your] Royal Hayness, con high trasformato in hay, il fieno. Forse perché il torneo di Wimbledon si gioca sull’erba? O perché chi scrive ne fa uso e ha idee piuttosto fumose su lessico e ortografia dell’inglese? 🙃

Suffissi nominali

In inglese la parola *hayness non fa parte del lessico comune (ma può essere un cognome). Nella parola si riconoscono comunque facilmente hay e –ness, che però è un suffisso nominale deaggettivale: forma nomi astratti che esprimono uno stato, una qualità o una condizione e che hanno come base un aggettivo, come ad es. sadsadness, kind kindness, highhighness.

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“Mi piacerebbe metterlo nel mio gabinetto”

Notiziola dagli Stati Uniti apparsa in vari media con video originale sottotitolato in italiano:

Titolo pubblicato da vari media italiani: “Siparietto tra Trump e Rubio sull’orologio a pendolo nel gabinetto Presidenziale
fermo-immagine da video con Donald Trump che si rivolge al segretario di stato Marco Rubio e sottotitoli in italiano con parole di Trump: “e poi gli ho detto ‘Marco, adoro questo orologio. È bellissimo. Mi piacerebbe metterlo nel mio gabinetto’”.

Fa riferimento alle divagazioni di Donald Trump durante una riunione di governo nella Cabinet Room alla Casa Bianca. Trump si è soffermato compiaciuto sul rinnovo della sala, vantandosi di avere scelto personalmente quadri, cornici e altri elementi d’arredo, tra cui un orologio a pendolo [grandfather clock] che aveva visto nell’ufficio del Segretario di Stato Marco Rubio.

Trump says he commandeered Rubio’s clock as part of Cabinet Room makeover
commandeer = requisire

Trump ha affermato che negli edifici governativi il presidente ha il diritto di impossessarsi di quanto ritiene opportuno e ha raccontato di averlo fatto presente all’ignaro Rubio, a cui ha detto “I’d love to take that clock out and put it in the Cabinet Room”, tradotto in italiano nei sottotitoli con “l’orologio […] mi piacerebbe metterlo nel mio gabinetto”. Ha poi concluso ironizzando su Rubio “That’s his contribution to the Cabinet Room”, tradotto con “questo è stato il suo contributo al gabinetto. Nei titoli the Cabinet Room è diventato il gabinetto Presidenziale.

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Solo in Italia: la “Festa d’America” di Musk

Notizia dagli Stati Uniti: Elon Musk ha fondato un nuovo partito che ha chiamato America Party. Ecco come è stato tradotto il nome in un programma di Rete 4:

post di Andrea Fontana a commento di immagine di programma televisivo: «È ufficiale: l’uomo più ricco del mondo, Elon Musk, ha deciso di fondare un partito. Il nome è “America Party”, tradotto: “Festa d’America”» Apre così il programma “4 di sera”. Immagine del programma con scritta PARTY IN MUSK e fotomontaggio di Trump e Musk

La traduzione “Festa d’America” è un errore eclatante ma faccio fatica a credere che la conduttrice, che a quanto pare ha vissuto e lavorato a New York, e altri nella redazione del programma ignorino che la parola inglese party è polisemica. Non ha unicamente il significato di “festa, ricevimento” con cui è entrata nell’uso in italiano, ma ha anche altre accezioni, tra cui “partito, organizzazione politica” che è ciò che intende Musk.

E se la spiegazione per l’errore non fosse l’ignoranza di chi dà la notizia ma dei destinatari? Potrebbe farlo pensare la scritta alle spalle della conduttrice, PARTY IN MUSK, che presumo sia un gioco di parole che dovrebbe richiamare “festa in maschera”. Non conosco il programma, che non ho mai visto, ma se fosse diretto a un pubblico di persone poco scolarizzate, che credono facilmente a qualsiasi cosa si dica in televisione, allora forse le traduzioni maccheroniche potrebbero essere scelte consapevoli per attirare l’attenzione.

Festa d’America fa sicuramente più effetto e incuriosisce di più di un poco originale “partito [d’] America” (chi ha una conoscenza solo rudimentale del lessico inglese probabilmente non noterà l’errore di traduzione) e il gioco di parole party in musk ha tutte le caratteristiche dell’inglese farlocco:

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Lunistizio, parola acchiappaclic

Alcuni titoli di notizie dell’11 giugno 2025:

Esempi di titoli: 1 Lunistizio maggiore, quando la luna si ferma; 2 Oggi c’è il lunistizio maggiore; 3 Lunistizio Maggiore 2025, la Luna delle Fragole più bassa degli ultimi 20 anni; 4 Arriva la “Luna Piena delle Fragole” e il lunistizio”

Chissà come funziona il meccanismo che improvvisamente diffonde e dà grande visibilità a una parola inusuale e di bassissima frequenza come lunistizio, credo finora sconosciuta a gran parte del parlanti.

Lunistizio

Lunistizio non è un termine astronomico ma si tratta di una parola desueta, di cui nell’ultimo secolo si trova traccia quasi esclusivamente in testi a carattere astrologico, esoterico o pseudostorico, mai in pubblicazioni scientifiche.

I media che si sono appropriati della parola  lunistizio ne spiegano il significato dicendo che equivale al “solstizio della luna”, cioè la Luna nel punto più basso della sua traiettoria orbitale rispetto all’equatore celeste, allo stesso modo in cui il solstizio rappresenta l’istante e punto dell’eclittica in cui il Sole, due volte all’anno, si trova alla massima distanza dall’equatore celeste. Se il nome lunistizio fosse congruente con il nome solstizio, dovrebbe però descrivere un fenomeno che avviene mensilmente e non sarebbe quindi così raro.

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Falsi amici “involontari”: celibate ≠ celibe

Spesso i falsi amici rivelano scarsa padronanza dell’italiano e incapacità di riflettere sul significato delle parole in contesto. Ne è un esempio la spiegazione prevalente nei media per la parola inglese incel, che ha ricevuto molta attenzione in seguito alla serie televisiva Adolescence:

Esempi da media: 1 “INCEL è l’abbreviazione di involuntary celibate, cioè celibe involontario. Uomini soli, che desiderano relazioni sessuali o affettive, ma ricevono solo rifiuti”; 2  Incel, chi sono i celibi involontari che su Internet diffondono odio nei confronti delle donne;  3 Cosa sono gli INCEL, il fenomeno sociale dei celibi involontari; 4 Le sette online dei celibi involontari dove cresce l’odio contro le donne

Riprendo la descrizione di incel fatta in Techlash e altre parole “tossiche” del 2018:

Incel è una parola macedonia formata da involuntarily + celibate (non è un acronimo, come farebbe supporre la grafia INCEL di alcuni titoli qui sopra). Gli incel sono maschi giovani che loro malgrado non hanno alcuna vita sessuale e covano enorme risentimento verso chi invece ce l’ha e in particolare verso le donne, odiate perché li rifiutano. Per la frustrazione e il rancore gli incel possono addirittura arrivare a uccidere, come è successo a Toronto nell’aprile 2018.

In inglese l’accezione prevalente di celibate nell’uso contemporaneo è “che non ha rapporti sessuali”, “in stato di castità”, e identifica chi per propria scelta si astiene dall’attività sessuale e da quanto vi è connesso, come ad es. chi appartiene a specifici ordini religiosi (celibate descrive sia uomini che donne). Non corrisponde all’aggettivo italiano celibe che invece indica uno stato civile (“uomo non coniugato”) e che in questo contesto è quindi un falso amico

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Gli inesistenti polli “alla clorina” americani

Titolo in inglese: Buy our chlorine chicken if you want lower tariffs, Trump tells Britain and the Eu

Trump ha minacciato ulteriori dazi per Unione europea e Regno Unito se non verranno tolte le restrizioni sanitarie all’importazione di manzo e pollame americani. Se ne sta discutendo anche in Italia e in questa notizia è evidente un falso amico già visto più volte:

Titolo e sottotitolo di articolo di Ferruccio de Bortoli: “La parabola del pollo americano disinfettato con la clorina. Se c’è un aspetto positivo dell’offensiva americana è quello di costringere l’Unione a rivedere molte regole e ad abbattere alcune barriere interne. Ma sul pollo alla clorina e alle altre norme sanitarie, resistere, resistere, resistere”

In inglese chlorine-treated chicken o chlorinated chicken o più informalmente chlorine chicken identifica la carne di pollo sottoposta a una prassi ricorrente nell’industria alimentare americana, ma vietata nell’Unione europea, di “disinfettare” la carne bianca con soluzioni a base di cloro, in inglese chlorine, che è l’elemento chimico rappresentato dal simbolo Cl.

La clorina, in inglese chlorin (senza –e!), è tutt’altro. È un composto chimico organico fotosensibile (C20H16N4) che non ha nulla a che vedere con la disinfezione delle carcasse di pollo contaminate da feci e batteri vari.

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Dazi ≠ tariffe ≠ balzelli ≠ gabelle

Immagine di Trump con tabella dei dazi. Titolo in inglese: “Trump announces sweeping new tariffs”. Titolo in italiano: “La decisione USA: Tariffe reciproche minimo al 10% con tutti i paesi dal 5 aprile”. Sottotitoli: 1 Il presidente americano ha firmato «uno storico ordine esecutivo» che istituisce balzelli reciproci sui Paesi di tutto il mondo. Alla Cina tariffe del 34%, al Giappone del 24%. «È il Liberation day»; 2 I ‘dazi reciproci’ di Trump hanno innescato una reazione a catena sulle Borse mondiali: all’indomani dell’annuncio sulle nuove gabelle le azioni in Asia e in Europa sono crollate bruscamente.

Condivido in pieno la reazione di Alliandre sulla variazione lessicale che si osserva nei media italiani in molte notizie sui dazi annunciati da Trump il 2 aprile 2025:

post su Bluesky di @alliandre: L’irritazione totale per la paura che i giornalisti italiani hanno per le ripetizioni... sicché per es. sul Corriere usano DAZI, TARIFFE, GABELLE in modo intercambiabile. 1) dazi e tariffe *non sono la stessa cosa*. 2) “gabelle”? Siete seri??

A quanto pare alcune informazioni facilmente reperibili sono sconosciute a parecchi giornalisti:

dazio
imposta indiretta sui consumi che colpisce la circolazione dei beni da uno Stato all’altro. I dazi esterni, detti anche dazi di confine, dazi doganali, diritti doganali o semplicemente dogane, colpiscono le merci che entrano nello Stato (dazi di importazione), ne escono (dazi di esportazione) o lo attraversano (dazi di transito). Il dazio impone una differenza tra i prezzi stabiliti dai mercati internazionali e quelli entro il paese che li impone. Attraverso il dazi i governi possono rendere più onerosi i prezzi delle merci importate rispetto a quelle nazionali.  
L’elenco dei dazi in vigore costituisce la tariffa daziaria o doganale

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