I♡ AM♡ LA CUCINA ITALIANA: chi lo dice?

immagine di mano di cuoco che fa saltare in padella iconcine simboliche della cucina italiana e didascalia IO AMO LA CUCINA ITALIANA CANDIDATA A PATRIMONIO UNESCO e logo dei ministeri della cultura e dell’agricoltura e della sovranità alimentare

Da comunicato stampa del 5 agosto 2023 del Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare:

Una padella dalla quale saltano fuori, insieme alla pasta, la pizza, l’olio, i formaggi e così via, anche i profili di tanti beni culturali della nostra Nazione, dalla Torre di Pisa al Colosseo.

È stato svelato ieri, nell’Anfiteatro del Parco Archeologico di Pompei, il logo che accompagnerà la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco fino al 2023.  […]

ll logo ufficiale, che sosterrà la candidatura della Cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco, richiama l’atto del preparare il cibo come rito e come valorizzazione del patrimonio alimentare e culturale che rivive ogni giorno e che verrà trasmesso alle generazioni future.

L’immagine ha suscitato vari commenti, con inevitabili spiritosaggini a base di fritto misto, quattro salti in padella e dalla padella alla brace, e rimandi a Open to Meraviglia: purtroppo anche in questo caso le scelte comunicative suscitano varie perplessità.

Non è un logo!

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Discriminazioni nei giorni della merla!

Immagine con esempi di notizie sui giorni della merla con foto di merli o addirittura un uccello rosso

In questo periodo, come ogni anno, sono immancabili le notizie sui giorni della merla (29-31 gennaio), che per la tradizione* sono i giorni più freddi dell’anno. Come sempre, parecchi media ricorrono a foto di merli (o altri uccelli) anziché di merle.

Si direbbe che chi sceglie le immagini ignori che il  Turdus merula, comunissimo in Italia, è un noto esempio di dimorfismo sessuale, il fenomeno per cui in una specie animale i due sessi differiscono per alcune caratteristiche, come i colori (dicromatismo sessuale):

  • il maschio (merlo) ha il piumaggio nero lucido, con becco giallo-arancione in estate e giallastro nel resto dell’anno;
  • la femmina (merla) invece è bruna con becco bruno.

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Graphicon, per la comunicazione digitale

GIF con elementi grafici
GIF: giphy.com

Il neologismo graphicon è stato usato nel 2017 da S. Herring e A. Dainas per identificare con un’unica parola (iperonimo) i diversi tipi di elementi grafici usati nella comunicazione sui social media.

È una parola macedonia formata da graphical+icon e usata principalmente al plurale, graphicons. Il modello di riferimento è emoticon, su cui sono formate anche animoticon e obscenicon. È omonima di parole già esistenti ma che hanno altri significati, come GraphiCon, il nome proprio di una computer graphics convention.

Per ora le occorrenze di graphicon sono ristrette a pubblicazioni e discussioni specialistiche, ma è un termine che potrebbe diffondersi perché è efficace, trasparente e facile da ricordare.

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Un cartello molto americano

Negli Stati Uniti l’amministrazione Trump sta togliendo i bambini ai migranti che cercano di superare il confine. Una delle numerose vignette in tema:

vignetta Vignetta Rob Rogers

Prendo spunto dalla vignetta per ricordare il concetto di conoscenze enciclopediche, le informazioni extralinguistiche di conoscenza del mondo condivise da chi appartiene a una cultura specifica. Sono usate per formulare inferenze sul “non detto” nell’interpretazione di un testo, di un’immagine o di una situazione.

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Emoji: è corretto cosa ci raccontano i media?

WORLD EMOJI DAY

Tra le miriadi di giornate mondiali c’è anche World Emoji Day. Si festeggia il 17 luglio* e mi aspetto che ne parlino anche i media italiani, forse con qualche imprecisione e incongruenza perché quasi tutte le notizie sull’uso delle emoji sono tradotte dall’inglese.  

È un tema che seguo da tempo e approfitto della giornata per sintetizzare alcuni aspetti fondamentali ma spesso fraintesi.

Emoji è un nome proprio? No, anche se c’è chi lo scrive con l’iniziale maiuscola. È un nipponismo formato da e “immagine” e moji “lettera, carattere” ed è entrato in italiano attraverso l’inglese. 

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La localizzazione dell’iceberg antartico

Alcuni titoli del 12 luglio 2017:

Impressionante iceberg più grande della Liguria si stacca in Antartide – Si stacca Larsen C, l’iceberg grande come la Liguria  –  Si stacca il gigantesco iceberg più grande della Liguria  –  In Antartide si stacca un iceberg grande come la Liguria

I titoli hanno in comune un riferimento alle dimensioni della Liguria, usate per far capire l’estensione dell’iceberg Larsen C che ieri si è staccato dalle Penisola Antartica. A seconda delle fonti, l’iceberg ha una superficie tra i 5700 e i 6000 km², la Liguria invece di 5.410 km².

Il paragone è efficace perché non occorrono illustrazioni: per un lettore italiano è facile immaginare la Liguria – e quindi l’iceberg – che si stacca e va verso il mare e così si rende subito conto dell’enormità dell’evento.

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Terremoti: l’insolita risemantizzazione di cratere


Post aggiornato con nuovi dettagli che fanno risalire l’origine dell’espressione cratere (sismico) al terremoto dell’Irpinia del 1980.


Titolo e sottotitolo tratti da due notizie del 26 settembre 2016, pubblicate prima e dopo i terremoti che hanno colpito l’Italia centrale:

SISMA 2016: ALLARGAMENTO AREA CRATERE A SPOLETINO E FOLIGNATE Fango e detriti, l'acqua che invade le poche strade agibili rende più difficile l'opera di soccorso della Protezione civile. E ora si teme che la pioggia possa provocare anche frane dalle montagne che circondano il cratere del terremoto.

Da qualche anno si usa la parola cratere per indicare un’area colpita da terremoto, con riferimento in particolare ai danni subiti e quindi anche alla destinazione di finanziamenti e interventi per la ricostruzione.

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Palindromedario, con anisomorfismo

In questa vignetta di Rhymes with Orange padre e figlio osservano un “palindromedario” prima di passare all’onomatopea del serpente a sonagli (in inglese rattle imita il sonaglio).

PALNDROMEDARY – LET’S GO CHECK OUT THE RATTLESNAKE ONOMATOPOEIA PIT

La vignetta mi ha colpita non tanto per il gioco di parole ma per un altro dettaglio: il palindromedario ha due gobbe ma me ne sarei aspettata una.

In italiano infatti distinguiamo sempre tra cammelli e dromedari mentre in inglese viene chiamato camel sia Camelus dromedarius (una gobba, Arabian camel o dromedary camel) che Camelus bactrianus (due gobbe, Bactrian camel). Un esempio tipico si può vedere sui pacchetti delle sigarette americane CAMEL, illustrati con un dromedario:

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Digital Act e Digital Champion

In arrivo un «Digital act» per l’innovazione d’impresa. L’annuncio di Barberis (consigliere del premier)

A quanto pare è in arrivo un Digital Act, una legge “che dia coerenza normativa ai progetti e alle idee per la digitalizzazione del paese” e che punterà “sull’economia digitale, lo sviluppo della banda ultralarga, l’efficientamento dei data center, la cultura digitale” [fonte].

Sono temi che fanno parte dell’Agenda Digitale, presentata dalla Commissione Europea nel maggio 2010, quindi il nome inglese per il provvedimento legislativo italiano è incongruente. È anche un palese anglicismo superfluo, proprio come Jobs Act e Growth Act, due esempi di “inglese farlocco”.

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Descrizioni delle emoji in Twitter

Alberto di Natale – emoji in TwitterNell’interfaccia web di Twitter se si posiziona il puntatore su un’emoji viene veniva visualizzata la sua descrizione (tooltip).

Nella versione italiana, tradotta dall’inglese, si notano inaccuratezze dovute alla localizzazione non professionale fatta in crowdsourcing: refusi, traduzioni che non tengono conto dell’aspetto delle emoji o del significato che viene loro attribuito in Italia, varie incongruenze.

Ad esempio, in queste descrizioni sono evidenti i falsi amici blue, confetti e diamond shape:

falsi amici descrizioni emoji

Queste descrizioni non sono molto visibili ma ho pensato di parlarne perché ci sono spunti spero utili per chi non ha molta familiarità con la localizzazione. 

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La sposa irriconoscibile

risultati da una ricerca per immagini associate alla parola “sposa”con Google

Nella traduzione italiana di un articolo di Oliver Sacks ho letto che “una persona con una forma grave di prosopagnosia può non essere in grado di riconoscere la propria sposa”.

In italiano* sposa è la donna nel giorno delle nozze, quindi si dovrebbe concludere che l’esempio di grave incapacità di riconoscimento dei volti umani riguarda solo il giorno del matrimonio. Oppure che la traduzione dall’inglese non è molto accurata.

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Da emoticon a emoji

Faccine: emoticon, smile(y), emoji… maschili o femminili? (maggio 2015) è una bella consulenza dell’Accademia della Crusca sul genere di emoticon ed emoji: coesistono entrambe le forme ma per ora prevale il femminile. Aggiungo qualche altra osservazione.

Emoticon

vignetta Dan Piraroemoticon

Chissà se fra qualche anno saranno ancora usate le emoticon, le faccine ottenute con i segni di punteggiatura e altri caratteri disponibili su tutte le tastiere, e se la vignetta a destra, del 2010, farà ancora sorridere?

Da tempo infatti molti programmi convertono automaticamente le emoticon più comuni nel simbolo corrispondente o in un’immagine. Ad esempio, se si digita emoticon, anche senza naso, la sequenza di caratteri diventa smiley Live Writer o faccina WordPress o simili.

Chi ha usato servizi di messaggistica sa che i set di emoticon includono non solo faccine varie ma anche altre immagini di animali e oggetti, ad es. in MSN Messenger i caratteri &, L e G, racchiusi tra parentesi tonde, facevano apparire cane, cuore e pacchetto regalo (cane, cuore e regalo).

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