Long raffreddore, un nome insensato

Alcuni titoli che mettono in evidenza la superficialità nelle redazioni di molti media italiani nel riportare notizie dall’inglese:

Titoli: 1 “Non solo long-Covid, c’è anche il “long raffreddore” e può durare fino a 11 settimane; 2 Long raffreddore: cos’è, quali sono i sintomi e quanto può durare; 3 Long raffreddore, boom di casi in Italia, cos’è e perché si manifesta; 4 Non solo long-Covid, ora c’è il long-raffreddore con tosse e altri sintomi. Ma quanto dura?

Il riferimento è a uno studio della Queen Mary University (UK) che ha evidenziato che altre infezioni respiratorie acute, diverse dal Covid, possono causare la persistenza dei sintomi a lungo termine, per più di 4 settimane. Nei media di lingua inglese la sindrome è stata descritta informalmente come long cold, con un rimando esplicito a long Covid.

In Italia qualcuno (forse la redazione di La Stampa?) ha avuto la brillante idea di rendere long cold con long raffreddore, combinando un aggettivo inglese e un sostantivo italiano, e poi molti a ruota hanno seguito, senza riflettere, come purtroppo succede spesso. È una soluzione ibrida che non funziona e che dimostra scarsa attenzione ai dettagli, competenze linguistiche inadeguate e incapacità di riconoscere differenze culturali.

Long cold in inglese

Chi ha “tradotto” in italiano non ha notato che nelle notizie in inglese l’espressione viene usata al plurale, long colds, a partire dal comunicato stampa della Queen Mary University:

Continua a leggere   >>

Superluna Blu, insolita solo nel nome

Alcuni titoli acchiappaclic in notizie sull’aspetto della luna piena nella notte tra il 30 e il 31 agosto 2023:

Foto di luna piena colore azzurro e titoli: 1 Superluna blu, sarà visibile anche in Italia! 2 Super Luna Blu 2023: cosa c’è da sapere su questo raro fenomeno; 3 Superluna blu, evento (quasi) irripetibile: quando vedere questo spettacolo nel cielo; 4 Grande spettacolo in cielo, accanto alla rara Superluna Blu brillerà anche Saturno; 5 La stupenda Superlina Blu di agosto: ecco quando! 6 Arriva la Superluna blu: quando vedere l’“imprevista” e da dove ammirarla a Torino.

Il nome Superluna Blu con iniziali maiuscole, le immagini con colorazione azzurrognola e aggettivi come raro, irripetibile, imprevisto sono del tutto fuorvianti: il plenilunio è simile a molti altri e la luna piena sarà del solito colore. E si nota molta superficialità anche nelle informazioni sull’origine del nome, modellato sull’inglese blue supermoon (o in alternativa super blue moon).

Superluna, parola di astrologo! 

Il nome superluna indica un plenilunio che avviene quando la Luna è in prossimità del suo passaggio al perigeo – la minima distanza dalla Terra – e all’osservazione potrebbe apparire più grande, in particolare come illusione ottica quando è bassa sull’orizzonte. Ogni anno ci sono da quattro a sei superlune, quindi non è un fenomeno raro: nel 2023 avviene il 3 luglio, il 1 agosto, il 31 agosto e il 29 settembre.

Il nome è un calco di supermoon, parola d’autore coniata nel 1979 dall’astrologo americano Richard Nolle. Sarà forse per questo che nelle notizie italiane si trovano anche amenità di questo genere:

Continua a leggere   >>

I♡ AM♡ LA CUCINA ITALIANA: chi lo dice?

immagine di mano di cuoco che fa saltare in padella iconcine simboliche della cucina italiana e didascalia IO AMO LA CUCINA ITALIANA CANDIDATA A PATRIMONIO UNESCO e logo dei ministeri della cultura e dell’agricoltura e della sovranità alimentare

Da comunicato stampa del 5 agosto 2023 del Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare:

Una padella dalla quale saltano fuori, insieme alla pasta, la pizza, l’olio, i formaggi e così via, anche i profili di tanti beni culturali della nostra Nazione, dalla Torre di Pisa al Colosseo.

È stato svelato ieri, nell’Anfiteatro del Parco Archeologico di Pompei, il logo che accompagnerà la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco fino al 2023.  […]

ll logo ufficiale, che sosterrà la candidatura della Cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco, richiama l’atto del preparare il cibo come rito e come valorizzazione del patrimonio alimentare e culturale che rivive ogni giorno e che verrà trasmesso alle generazioni future.

L’immagine ha suscitato vari commenti, con inevitabili spiritosaggini a base di fritto misto, quattro salti in padella e dalla padella alla brace, e rimandi a Open to Meraviglia: purtroppo anche in questo caso le scelte comunicative suscitano varie perplessità.

Non è un logo!

Continua a leggere   >>

😶‍🌫️ Faccina rannuvolata, significato nebuloso

rappresentazione delle emoji con faccina tra le nuvole di Facebook, Apple, Google, Microsoft, WhatsApp, Twitter

Alcuni set di emoji includono anche una faccina seminascosta da nuvolette, con aspetto variabile a seconda della piattaforma, e che in inglese è descritta ufficialmente come face in clouds.

Cosa significa e come si usa? Non c’è un’unica spiegazione: è un tipico esempio di emoji ambigua che si presta a diverse interpretazioni. Se provate a chiedere a chi la usa, otterrete risposte diverse, ad esempio:

Continua a leggere   >>

Kidpreneurship, un nome fuorviante

“Scopri strumenti che favoriscono l’imprenditorialità per i bambini a partire dai 5 anni di età!” esorta un tweet promozionale a cui è associata questa immagine:  

Immagine di bambino con mani coperte di vernice e titolo KIDPRENEURSHIP. Come far sviluppare la mentalità imprenditoriale ai ragazzi. Evento che si svolge a Roma il 25 novembre 2022
immagine: Fondazione Patrizio Paoletti

Si tratta di un progetto europeo a cui partecipano organizzazioni di Malta, Cipro, Austria, Bulgaria e Lituania. I destinatari diretti sono “alunni della scuola dell’infanzia e della scuola di primo grado di età compresa tra i 5 e i 10 anni” e i loro insegnanti;  i destinatari indiretti sono i genitori e “società in generale”, quindi tutti noi. Senza ulteriori dettagli, che impressione si ricava dal nome Kidpreneurship?

È comprensibile che si ricorra all’inglese per un progetto internazionale, però se ci si rivolge a chi usa l’inglese come lingua veicolare o ne ha una conoscenza solo scolastica, la scelta del nome appare poco oculata:

Continua a leggere   >>

21 marzo, giornata mondiale della poesia

La data del 21 marzo fa pensare subito al primo giorno di primavera* ma si festeggia anche la giornata mondiale della poesia – World Poetry Day – istituita dall’UNESCO.

Immagine con versi di Emily Dickinson: But He is mastered, now, I’m some accustomed to Him grown, He hurts a little, though –  […]

Nell’immagine, i primi versi di una poesia di Emily Dickinson del 1862 nota come I dreaded that first Robin… [J348]. Esprime tormento per l’arrivo della primavera e il risveglio della natura, una rinascita in conflitto con la propria sofferenza interiore.

L’inizio della primavera è simboleggiato da that first Robin che nelle traduzioni italiane viene reso letteralmente con “quel primo pettirosso” (esempio). È una metafora che però può essere fuorviante per un lettore italiano: nel nostro immaginario il pettirosso è un uccellino invernale che è raro vedere in questa stagione.  

Continua a leggere   >>

Quanti sono i continenti? Dipende dalla lingua!

Covid: primi casi in Antartide, virus in tutti 7 continenti. 36 persone contagiate nella stazione ricerca Bernardo O’Higgins

Questa è sicuramente una notizia tradotta perché è nei paesi di lingua inglese che si contano sette continenti: Asia, Africa, North America, South America, Antarctica, Europe, Australia (si distingue tra Nordamerica e Sudamerica).

Non è così in italiano! Tradizionalmente si consideravano solo le terre abitate e si contavano cinque continenti: Africa, America, Europa, Asia, Oceania, come nella rappresentazione dei cerchi olimpici. Ora invece si include anche l’Antartide e quindi i continenti sono sei.

Continua a leggere   >>

“Che vuoi?” Un’emoji, più gesti, molti nomi

L’emoji più italiana di tutte arriva finalmente su iPhone. Nella nuova versione di iOS c’è anche la mano con i polpastrelli uniti, il nostro “che vuoi?”. Insieme ad altri 116 pittogrammi

Nelle notizie di inizio ottobre 2020 è riapparsa una nuova emoji che aveva già fatto parlare di sé come tipico gesto italiano qualche mese fa, quando il consorzio Unicode aveva annunciato le nuove emoji dell’aggiornamento 13.0.

È stata aggiunta grazie alla proposta di un italiano, Adriano Farano, che in un’intervista ha spiegato come ha avuto l’idea e come l’ha concretizzata nella proposta presentata a Unicode,  “What do you want?” Pinched Fingers Emoji Proposal, un documento ricco di riferimenti culturali.

Continua a leggere   >>

Il cardinale rosso

Passando da un sistema operativo a un altro, o a una diversa piattaforma, a volte si notano differenze vistose nell’aspetto della stessa emoji. Nel set degli animali un esempio è l’emoji dell’uccello: Apple lo rappresenta con una testa grigia, WhatsApp con una testa beige, Google con un pappagallino blu, altri con ulteriori variazioni (cfr. Emojipedia).

Twitter e Microsoft invece hanno scelto un uccellino rosso

emoji dell’uccellino di Twitter
emoji di Twitter

emoji dell’uccellino di Microsoft
emoji di Microsoft

Le due diverse emoji rappresentano entrambe un cardinale rosso (Cardinalis cardinalis), uccello molto diffuso negli Stati Uniti, quindi le immagini stilizzate dovrebbero essere facilmente riconoscibili per un americano.

Continua a leggere   >>

La cultura, software della mente

È scomparso lo psicologo olandese Geert Hofstede, un ricercatore che ha avuto un ruolo rilevante nella comprensione delle differenze culturali, in particolare in contesti professionali.

La notizia mi ha fatto subito pensare all’espressione software of the mind, che Hofstede aveva coniato negli anni ‘80 per descrivere il concetto di cultura: una “programmazione collettiva” della mente umana che accomuna i membri di un gruppo o una categoria di persone e li distingue da altri, e cioè un sistema condiviso per l’interpretazione di realtà ed esperienze.

Hofstede aveva identificato le manifestazioni della cultura rappresentandole in un diagramma “a cipolla”. Più un aspetto è esterno e più facilmente è riconoscibile ed eventualmente riproducibile da altre culture:

diagramma a cipolla: Simboli: parole, gesti, immagini, oggetti; Eroi: modelli di comportamento, personaggi di riferimento; Rituali: saluti, cerimonie, aspetti pragmatici; Pratiche: visibili all’osservatore esterno,  significato culturale invisibile

Continua a leggere   >>

Fat shaming: in italiano, senza vergogna

L’anglicismo body shaming descrive la pratica di criticare pubblicamente qualcuno per l’aspetto fisico, in particolare se è grasso: fat shaming. È un comportamento riprovevole molto diffuso ma il nome inglese spesso è frainteso, non coinvolge emotivamente e impedisce di capire la gravità del fenomeno.

C’è un’alternativa italiana? Sì, spiega su Sette Costanza Rizzacasa D’Orsogna, con cui ho scambiato qualche idea:

Come tradurre «fat shaming»? Significa mettere alla gogna i grassi. Troppo spesso, anche sui giornali, «fat shaming» viene tradotto erroneamente come «vergogna del grasso». Invece è la discriminazione contro le persone grasse -- di Costanza Rizzacasa D’Orsogna

Qui aggiungo alcuni dettagli lessicali sull’origine, l’uso e l’evoluzione del concetto di shaming nell’inglese americano. In breve: non significa né “svergognare” né “far vergognare”.

Continua a leggere   >>

Anna D’Errico: Le parole dell’olfatto…

immagine di lisca di pesce con didascalia: freschìn, freschino, freschetto, frescume, renfrescümme, frescümassu, rinfrescume, fetu di buriddu…

Qualche anno fa in Odore di “freschìn”, una questione di DNA?!? avevo descritto un odore sgradevole per me inconfondibile, lasciato da uova o pesce sulle stoviglie, che però non ha un nome italiano. Avevo notato che solo chi parlava una lingua o un dialetto in cui esisteva una parola era in grado di percepire l’odore e mi ero chiesta se potesse esserci un legame tra lingua e genetica.

Finalmente ho una risposta, grazie ad Anna D’Errico, neuroscienziata esperta di olfatto e autrice del libro Il senso perfetto. Mi fa molto piacere ospitarla sul blog con un intervento sui diversi aspetti di tipo biologico, psicologico e culturale che possono intervenire nella percezione degli odori e che possono riflettersi anche nella lingua

Continua a leggere   >>

Contro il logorio della vita moderna…

foto in bianco e nero di uomo elegante con in mano bicchiere di amaro

Qual è l’età sotto la quale la frase Contro il logorio della vita moderna non è significativa? E quanto vecchi bisogna essere per sapere chi era la persona della foto e cosa pubblicizzava?

Me lo sono chiesta a fine cena in un ristorante milanese quando la cameriera, una ragazza lombarda sui 20-22 anni, ci ha proposto una serie di liquori e amari, dal limoncello al “sìnar”.

Continua a leggere   >>

Decodifica aberrante: la lattina di Excel!

Why is the “Save” button on MS Excel represented by the picture of vending machine? (with purchased drink at the bottom) — a question by young Japanese caught a buzz in Japan

In Giappone ha fatto discutere il commento di un ragazzo che si chiedeva perché il pulsante Salva di Excel fosse rappresentato dall’immagine stilizzata un distributore automatico di bibite, con tanto di lattina appena uscita.

È un esempio di decodifica aberrante che avviene quando la comprensione del messaggio da parte del destinatario non corrisponde alle intenzioni comunicative dell’emittente: vengono usati codici diversi che assegnano significati diversi agli stessi significanti.

Continua a leggere   >>

Artigiani delle parole (e specialisti culturali)

Artigiani delle parole 2019

Domenica 13 ottobre sarò ad Artigiani delle parole, due giornate di formazione organizzate da Langue&Parole a Milano per traduttori, giornalisti, copywriter, editor e chiunque usi la scrittura per lavoro o sia interessato all’uso della lingua.

Specialisti culturali

Nel mio intervento, Gli specialisti culturali: l’enciclopedia del “non detto” illustrerò alcuni tipi di informazioni linguistiche ed extralinguistiche che usiamo per interpretare gli aspetti non espliciti della comunicazione ma che sono anche potenziale causa di incomprensioni per chi appartiene a lingue o culture diverse.

Un esempio di riferimenti culturali di tipo generazionale che richiedono conoscenze specifiche è la data di oggi, primo ottobre. È una ricorrenza ancora significativa per chi ha superato i 45 anni ma non particolarmente rilevante per chi invece è più giovane.

Continua a leggere   >>