Luoghi comuni: lingue semplici vs complesse

Foto dell’on. Rampelli e parole pronunciate: “…questa lingua meravigliosa che comunque condiziona anche la complessità del pensiero che si esprime, perché se una lingua è semplice, è semplice il pensiero o è debole anche il pensiero. Se una lingua è una lingua complessa, è complesso il pensiero che ne deriva, la sua articolazione è più profonda”

A un Forum della lingua italiana l’onorevole Rampelli, promotore di una proposta di legge per la tutela della lingua italiana, ha ripreso alcune affermazioni della presidente del consiglio che lo scorso dicembre aveva asserito che l’italiano è “una lingua molto più complessa, molto più carica di sfumature” [di altre lingue].

Una classificazione impossibile

Nel suo intervento Rampelli ha contrapposto lingue semplici e lingue complesse, sostenendo che solo le seconde consentono pensieri profondi e articolati. È però un’idea male informata che non ha nessun fondamento scientifico, probabilmente influenzata da interpretazioni affrettate del cosiddetto determinismo linguistico (la lingua che parliamo determina il modo in cui pensiamo).

Non esiste però alcun metodo che consenta di classificare le lingue in base a diversi livelli di complessità. Bisognerebbe innanzitutto decidere quali parametri usare (fonologici? morfologici? sintattici? semantici? …?) e poi trovare un modo per fare una misurazione oggettiva. Basta però dare un’occhiata alle categorie di World Atlas of Language Structure per farsi un’idea delle enormi differenze esistenti.

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I gatti di Santa Lucia (anzi, “lusìa”)

Ieri per l’ennesima volta il mio nome è stato sbagliato in Lucia ma grazie a una battuta sull’imminente 13 dicembre l’errore è stato divertente perché ha “sbloccato un ricordo” molto piacevole, i Lussekatter.

foto di Lussekatter

Sono dolcetti svedesi fatti con un impasto simile al pan brioche aromatizzato con zafferano che vengono preparati per il giorno di Santa Lucia, ricorrenza importante in Svezia. La loro forma dovrebbe ricordare gatti raggomitolati, da cui il nome “gatti di Lucia”.

Avevo potuto apprezzare i Lussekatter quando vivevo a Dublino, grazie ai numerosi colleghi svedesi che ce li preparavano ogni anno per il 13 dicembre.

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Da dove arrivano ronna e ronto e quetta e quecto

È di fine novembre 2022 la notizia che sono stati ufficialmente aggiunti quattro nuovi prefissi al Sistema internazionale di unità di misura:

Tabella in cui sono indicati fattore di moltiplicazione, nome e simbolo dei nuovi prefissi: 27 ronna (R); –27 ronto (r); 30 quetta (Q); –30 quecto (q)

I prefissi ronna (1027) e quetta (1030) serviranno a rappresentare quantità estremamente grandi, in particolare di dati, mentre ronto (10-27) e quecto (10-30) potrebbero essere usati per quantità estremamente piccole. Esempi che danno un’idea dell’ordine di grandezza: la Terra pesa circa un ronnagrammo e la massa dell’elettrone è circa un quectogrammo.

Origine dei nomi

I nomi appaiono insoliti ma sono il risultato di anni di lavoro e seguono criteri di denominazione precisi, familiari a chi si occupa di terminologia. Sono sintetizzati in How Many Yottabytes in a Quettabyte? Extreme Numbers Get New Names, un articolo di Nature che riporta un’intervista al metrologo Richard Brown.

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Parigi 2024: mascotte rosse con bianco e blu…

immagine delle mascotte delle olimpiadi 2024

Sono state presentate le mascotte ufficiali delle Olimpiadi 2024 a Parigi. Hanno un aspetto molto accattivante ma senza spiegazione dubito che avrei capito cosa rappresentano.

Potrebbero sembrare degli uccellini stilizzati ma non sono animali, come molte delle mascotte delle edizioni precedenti dei giochi olimpici. Sono invece delle antropomorfizzazioni del berretto frigio, il copricapo rosso, non rigido, tipico degli antichi frigi, indossato con la punta piegata in avanti e che durante la rivoluzione francese era diventato simbolo di libertà.

A questo punto una domanda per chi non parla francese: senza guardare di nuovo l’immagine, ricordate con certezza come si scrive il nome? E sapete come pronunciarlo?

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Internazionalismi dall’ISS

Samantha Cristoforetti dalla Stazione Spaziale Internazionale:

Cristoforetti ha fatto il cosplay di una scena del film 2001: Odissea nello spazio. Si era vestita come l’hostess del film, con scarpette con il velcro sulle suole per camminare in assenza di gravità.

Le due parole evidenziate sono accomunate da due caratteristiche: sono entrambe internazionalismi che si ritrovano in molte lingue europee e sono state create ricorrendo a meccanismi linguistici simili.

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Giornata europea delle lingue 2022

immagine che illustra la Giornata europea delle lingue 2022 pubblicata dal Consiglio d’Europa

Il 26 settembre la Giornata europea delle lingue festeggia la diversità culturale e linguistica dell’Europa e promuove l’importanza dell’apprendimento delle lingue e del plurilinguismo. Nel sito ufficiale si trovano informazioni sugli eventi organizzati in tutta Europa, giochi, quiz e curiosità varie sulle lingue europee.

In tema con la giornata multilingue, dall’archivio del blog:

►  Per identificare le lingue europee a colpo d’occhio, un grafico che consente di distinguere lingue simili grazie combinazioni di lettere e caratteri diacritici unici di ciascuna lingua;

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L’erba dei vicini d’Oltralpe non è sempre greener!

Non parlo francese ma non è necessario per capire lo stratagemma linguistico usato in una campagna di sensibilizzazione dell’amministrazione municipale del 10e arrondissement di Parigi che invita i cittadini a essere più rispettosi e non abbandonare rifiuti, non fare rumore e non urinare per strada.

quadro della Gioconda con testo “when tu jettes ta clope on the floor et qu’elle te juge – be respectful of la planète”quadro Le Désespéré di Courbet con testo “Gustave, agent de la propeté de Paris tomorrow morning when il verra ton bordel – be respectful of les éboueurs”

autoritratto di Van Gogh con testo “when les voisins cont se couper l’oreille tellement tu fais de brut under leurs fenêtres – be respectful of les riverains”ritratto di Marie-Antoniette con rosa con testo “when ça sent pas la rose because t’as eu la flemme d’aller à l’urinoir– be respectful of toi-memê”

Fonte: Une campagne de sensibilisation; nella fascia blu di ogni immagine è riportata la “traduzione” en bon français!

Sicuramente è una scelta fatta per attirare l’attenzione e fare discutere, e infatti non sono mancate le reazioni orripilate al contrasto irriverente tra opere d’arte tradizionali e il mix particolare di francese e inglese (franglais).

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Füür måkkïn dê pöpcørn! (diacritici å gøgø)

Per distrarsi dall’attualità vi propongo il cuoco svedese dei Muppet in un video che va guardato con i sottotitoli attivati:

Contesto per chi non conosce il personaggio: il cuoco svedese (Swedish Chef) si esprime con parole incomprensibili (in inglese gibberish) inframmezzate da qualche parola inglese del lessico di base, il tutto pronunciato con un accento pseudosvedese.

Grammelot  

È una caratterizzazione linguistica che fa pensare al grammelot, “un linguaggio scenico che non si fonda sull’articolazione in parole, ma riproduce alcune proprietà del sistema fonetico di una determinata lingua o varietà, come l’intonazione, il ritmo, le sonorità, le cadenze, la presenza di particolari foni, e le ricompone in un flusso continuo, che assomiglia a un discorso e invece consiste in una rapida e arbitraria sequenza di suoni” (cfr. Enciclopedia dell’Italiano Treccani per altri dettagli).

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Collant non è più un francesismo?

Fotogramma dalla campagna pubblicitaria Calzedonia autunno 2021

Avete fatto caso anche voi alla pubblicità televisiva di un noto marchio di calze che si conclude con la frase il tuo stile, il tuo llant?

La pronuncia con l’accento sulla prima sillaba per me è una novità: ero rimasta ferma a collàn /kolˈlan/, pronuncia italianizzata della parola francese collant(s) /kɔˈlɑ̃/, e non mi ero mai accorta che da francesismo collant fosse stato trasformato in uno pseudoanglicismo (in inglese invece si dice in tutt’altro modo, tights*).

Francesismi scambiati per anglicismi

Non è l’unica parola francese che ha subito questa modifica. L’esempio più noto è stage, tirocinio, che molti pronunciano erroneamente /steidʒ/ anziché /staʒ/, presumo senza sapere che in inglese stage significa palcoscenico oppure fase, stadio, e che l’esperienza lavorativa si chiama invece internship.

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“BLA, BLA, BLA…”

Ha fatto notizia l’intervento di Greta Thunberg del 28 settembre a Milano a Youth4Climate in cui ha criticato le parole vuote e inutili dei leader mondiali sul clima. Parlando in inglese, ha usato ripetutamente e con grande effetto le parole blah blah blah, un esempio di reduplicazione espressiva.

L’espressione è immediatamente riconoscibile anche perché è un internazionalismo usato in molte lingue europee con minime variazioni ortografiche, come si può vedere dagli esempi di titoli nell’immagine.

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Mismatch e mismàs, che confusione!

Annuncio di un’iniziativa per le imprese della Regione Lombardia:  

Immagine di presentazione in contesto lavorativo con titolo FormareXassumere e descrizione “Il voucher per invertire il mismatch lavorativo”

Si trovano molte occorrenze dell’anglicismo mismatch non solo nel sito della Regione Lombardia (mismatch lavorativo, skill mismatch, mismatch tra domanda e offerta di lavoro, mismatch tra formazione e lavoro…) ma anche in altri siti istituzionali, ad es. del Ministero del lavoro, del Ministero dell’Economia e dell’Istat.

Mismatch…

In inglese la parola mismatch è generica. Viene usata in contesti diversi e può indicare vari tipi di discrepanza, mancata corrispondenza, incongruenza, disallineamento, sfasamento, sproporzione o una combinazione poco riuscita, anche tra persone. Esempi: mismatch between resources • supply and demand • theory and practice expectations and reality • intent and action…

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Capriola (la moglie del capriolo!) e tante capre

Un momento divertente a Il circolo degli anelli, programma TV sui giochi olimpici di Tokyo, con un’esibizione inaspettata di Sara Simeoni:

Nelle battute che sono seguite Yuri Chechi ha corretto chi ha chiamato capriola l’evoluzione di Simeoni: “Capovolta, per favore! La capriola è la moglie del capriolo!” 

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Apricottare (un viaggio lungo e “fruttoso”)

carta europea con il percorso etimologico della parola inglese APRICOT

Questa carta mostra il percorso etimologico della parola inglese apricot, albicocca. Andando a ritroso, è entrata in inglese nel XVI secolo subendo l’influenza del francese abricot, ma arriva dallo spagnolo albaricoque o dal portoghese albricoque.

In queste lingue, come in italiano, il nome del frutto deriva dall’arabo albarqūq (che però era la susina; al è l’articolo), a sua volta dal tardo greco praikokion (πραικόκιον) che ha come etimo la parola latina per un frutto primaticcio, praecoca. Un’ulteriore influenza latina potrebbe essere l’aggettivo apricus, che ama stare al sole.

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Già acquistato un nuovo it-piece?

I nuovi must! Che si tratti di un nuovo it-piece per la tavola o di un set di piatti per la vostra casa, i nostri nuovi must-have sono la cosa giusta per ogni look e ogni budget.

Il quantitativo di itanglese di questo testo fa pensare a una parodia e invece è una descrizione realmente usata da un noto marchio* di prodotti per la tavola. Il dettaglio che mi ha colpita di più è l’espressione it-piece, mai vista prima – si vede che non sono abbastanza fashion!

Ho pensato subito a uno pseudoanglicismo ma poi ho scoperto anche che è un internazionalismo, usato in francese e in tedesco e forse anche in altre lingue.

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Fooding e food feeling, parole ingannevoli

copertina della guida Fooding 2020

Il Vocabolario Devoto-Oli definisce il sostantivo fooding come “movimento culinario che valorizza la semplicità e la genuinità dei cibi, sottolineando l’importanza dell’impatto emotivo del contesto in cui essi vengono serviti”, con questa nota etimologica: “voce ingl., comp. di food ‘cibo’ e (feel)ing ‘sentimento’. Data 2000”.

La stessa origine è indicata anche dal Vocabolario Treccani (Neologismi): “dall’ingl. fooding, a sua volta composto dai s. food (‘cibo’) e (feel)ing (‘sensazione’)”. Si tratta però di un’imprecisione: fooding non è una parola inglese ma francese.

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