BUONSALVE e “compensazione verbosa”

fumetto con saluto BUONSALVE!

Nel 2017 in Nuovi saluti: buonsalve e buonciao avevo descritto due saluti insoliti, probabilmente modellati scherzosamente sull’inglese goodbye, il cui uso era ristretto quasi esclusivamente a contesti online come canali Youtube, forum, chat, blog e alcune community. Non si riscontravano invece nel mondo “reale”, a parte qualche occorrenza giocosa o ironica rivolta a chi era in grado di riconoscerli.  

In questi 8 anni buonsalve, a quanto pare, ha subito un’evoluzione. Non è più solo un saluto “digitale”, che nel frattempo si era esteso anche a TikTok e altri social, ma può essere usato non ironicamente nella quotidianità anche in contesti professionali. O perlomeno è quanto farebbe supporre la nuova serie di una trasmissione televisiva, Casa a prima vista, in cui un giovane agente immobiliare toscano incontra i clienti salutandoli cordialmente con buonsalve.

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deiezioni (cagate) • minzioni (pisciate)

Uno dei tanti cartelli rivolti a proprietari di cani incivili, ma che si distingue per un uso creativo di alternative lessicali:

cartello disegnato a mano con Snoopy che tiene al guinzaglio Charlie Brown che fa pipì e testo SI PREGANO I PROPRIETARI DI CANI DI NON LASCIARE LE DEIEZIONI (CAGATE) E MINZIONI (PISCIATE)DEL PROPRI ANIMALI SUL MARCIAPIEDE! È PROVA DI CIVILTÀ! GRAZIE

Il registro è l’insieme delle modalità espressive e delle connotazioni stilistiche appropriate a un dato livello o a una data situazione comunicativa.

Chi ha scritto questo cartello ha optato per un registro formale che associamo all’italiano burocratico delle comunicazioni ufficiali, e le scelte lessicali deiezioni e minzioni sono del tutto congruenti con questa varietà linguistica.

Mi è piaciuta l’idea di aggiungere tra parentesi le alternative cagate e pisciate, parole che appartengono invece a registri informali, connotate volgarmente e di solito associate all’italiano parlato anziché scritto.

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Cosa si può ricevere con IT-Alert?

Immagine di telefono con messaggio IT-Alert da Protezione Civile: “Saluto Papa Francesco. Orario chiusura accesso PIazza San Pietro ore 17 del 25 aprile. Per percorsi e orari funerale…”. Titoli: 1 Roma, allarme sugli smartphone spaventa i cittadini. Ma è per gli orari di chiusura di piazza San Pietro; 2 A Roma allerta della Protezione Civile spaventa i cittadini, ma è per il Papa; 3 Ore 13:12 a Roma It-alert per saluto a Papa Francesco. Paura e polemica tra i cittadini.

Il 25 aprile a Roma su tutti telefoni mobili è arrivato un messaggio del sistema IT-Alert con cui la protezione civile forniva informazioni sull’orario di chiusura di Piazza San Pietro per il funerale del papa

La polemica che ne è seguita – spavento e uso improprio – non mi ha sorpresa perché in IT-alert, aspetti linguistici migliorabili avevo già espresso varie perplessità sulle modalità di comunicazione del sistema di allarme pubblico, che in base alle informazioni disponibili dovrebbe essere destinato esclusivamente a rischi specifici relativi a gravi emergenze o catastrofi imminenti, come indicato nella pagina Quando si usa

schermata dal sito IT-Alert, Sistema nazionale di allarme pubblico. Testo: Il servizio IT-alert, come previsto dalla Direttiva UE 2018/1972 per i sistemi di allarme pubblico e dal Codice delle comunicazioni elettroniche italiano, viene attivato in occasione di gravi emergenze o catastrofi imminenti. Dal 13 febbraio 2024 è operativo esclusivamente per i seguenti rischi di protezione civile: Incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica; Incidenti rilevanti in stabilimenti industriali; Collasso di una grande diga;  Attività vulcanica nelle aree dei Campi Flegrei, del Vesuvio e all’isola di Vulcano.

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Neologismi papali: totopapa e fantapapa

Titoli: 1 Conclave dopo la morte di Papa Francesco: il Totopapa della Chiesa cattolica; 2 Il toto-Papa infiamma i bookmaker esteri (ma in Italia non si può): testa a testa Parolin-Tagle; 3 Fantapapa, cos’è e come funziona il gioco sul Conclave: la formazione, i cardinali, i jolly, la lavagna tattica; 4 FantaPapa, in due giorni quasi tremila hanno schierato i loro papabili.

Dopo la scomparsa di papa Francesco sono apparsi due occasionalismi informali, totopapa e fantapapa, che sono ottenuti con lo stesso meccanismo linguistico. Fanno ricorso entrambi a elementi formativi con funzione prefissale recenti e alquanto produttivi, per cui il significato di totopapa e fantapapa risulta facilmente intuibile.

Totopapa

Totopapa non è esattamente un neologismo ma una “parola cometa”: era già apparso nel 2013 per indicare le supposizioni su chi sarebbe uscito pontefice dal conclave, argomento che ha ampio spazio sui media quando scompare un papa, anche se solo per pochi giorni.

L’elemento toto- è usato per conferire il significato di pronostico e quindi di previsioni su un evento futuro. Ha consentito di formare varie parole, come ad es. totoelezioni, totoministri, totonomine e totofestival, ed è facilmente riconducibile a Totocalcio che invece è un nome con un’origine meno nota, totalizzatore [del] calcio: dettagli e altri esempi in Dal Totocalcio alle totoparole.

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Dizionario di stile e di scrittura ora online

immagine dell’intestazione del sito del dizionario

Consulto spesso il Dizionario di stile e scrittura di Marina Beltramo e Maria Teresa Nesci, pubblicato da Zanichelli nel 2011 ma ora fuori catalogo e comunque disponibile solo in formato cartaceo. L’ottima notizia è che le autrici hanno deciso di renderlo consultabile online, gratuitamente.

Nella Presentazione trovate indicazioni su come è organizzato il dizionario, a chi è rivolto e quale materiale è disponibile.

“A differenza di un manuale di stile redazionale legato a un contesto specifico (ad esempio una casa editrice o un’azienda), che normalmente descrive solo lo stile editoriale da applicare nelle proprie pubblicazioni, questo dizionario intende offrire, per ogni aspetto trattato, un inventario di soluzioni praticabili (eventualmente commentate per quanto riguarda accettabilità, adeguatezza ed efficacia), fra le quali ciascun lettore può scegliere quella più vicina alle proprie esigenze e ai propri gusti”.

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È meglio dire seno, tette o mammelle?

Un mio tweet su un esempio della “priorità variazione” dei media che inaspettatamente ha suscitato parecchie reazioni:

Tweet: “il terrore delle ripetizioni colpisce ancora: la parola tette per non usare due volte seno è del tutto fuori luogo in un contesto che richiede terminologia scientifica / tecnica”. Testo commentato: “I problemi, secondo gli ispettori, riguardano quindi soprattutto il sostegno psicologico che dovrebbe essere fornito ai minori prima che inizino un trattamento con la triptorelina. […] Farmaci come la triptorelina sono detti bloccanti della pubertà e agiscono sul sistema endocrino: fermano lo sviluppo delle mestruazioni, la crescita delle tette e dei peli, lo sviluppo dei testicoli e l’abbassamento della voce. Sono già ampiamente utilizzati per il trattamento della pubertà precoce, che avviene prima degli otto o nove anni, e anche contro il tumore al seno e alla prostata”
Fonte del testo: L’ispezione al Careggi di Firenze sui farmaci per minorenni con disforia di genere ha trovato problemiIl Post

La mia intenzione era di evidenziare il famigerato terrore delle ripetizioni, che spinge a ricorrere a sinonimi spesso inappropriati, ma vari commenti sulle parole tette e seno mi hanno fatto capire che avrei dovuto essere più precisa sul senso di contesto e specificare che la fonte dell’esempio era un testata giornalistica generalista (fa informazione rivolta a chiunque), una situazione comunicativa che richiede scelte lessicali congruenti.

Questo spazio mi consente di fare osservazioni più puntuali. In sintesi, troverete cosa si intende con varietà linguistica e perché è rilevante per la discussione, in quali contesti la parola tetta è inadeguata ed è invece preferibile seno, e infine la differenza tra parole e termini esemplificata da seno e mammella.

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Virgolettati che impongono “italiani”

In Virgolettati fantasiosi (e “fumosi”) ho descritto l’abitudine dei media italiani di non riportare fedelmente le parole altrui, come ci si aspetterebbe quando sono racchiuse tra virgolette, ma di darne interpretazioni arbitrarie.

Non sempre è facile verificare se la citazione è corretta, ma in questo esempio di un tweet del TG1 RAI con video associato è palese che il virgolettato non corrisponde a quanto effettivamente pronunciato:

tweet di @Tg1Rai del 28 gennaio 2024 con video: Giornata storica per il #tennis italiano: #JannikSinner diventa il re degli #AustralianOpen. “Quando stavo perdendo pensavo agli italiani che mi seguivano in Tv”, dice l’azzurro al #tg1. L’intervista di Marco Franzelli

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IT-Alert: simulando incidenti, trascurando la comunicazione

Il 22 gennaio 2024 è iniziata la seconda fase di test del Sistema nazionale di allarme pubblico IT-alert con un messaggio inviato a Torino e dintorni:

tweet di @Italertgov del 22 gennaio 2024: “In programma oggi un test #ITalert per rischio incidente nucleare. Se ti troverai nel territorio della Città metropolitana di Torino nelle aree limitrofe riceverai sul tuo cellulare questo messaggio: TEST TEST Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-alert. Stiamo SIMULANDO un incidente nucleare in un impianto sito in paese estero con potenziali ripercussioni nella zona in cui ti trovi. Per conoscere quale messaggio riceverai in caso di reale pericolo per un incidente nucleare vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST

Dopo aver letto il testo del messaggio non posso che ripetere quanto ho osservato lo scorso giugno in IT-alert, aspetti linguistici migliorabili a proposito dei messaggi della prima fase:

È davvero la formulazione più efficace per una comunicazione di emergenza rivolta a tutti i cittadini, o si potrebbe migliorare?

Va considerato che questo tipo di messaggio viene ricevuto anche persone con bassa scolarizzazione, con difficoltà cognitive e da stranieri che non padroneggiano perfettamente l’italiano. Il testo dovrebbe quindi essere il più possibile semplice e facilmente comprensibile, ma non mi pare che il messaggio di oggi lo sia del tutto.

Simulando la comprensione…

Dubito che chi ha formulato il messaggio abbia riflettuto sulla sua effettiva comprensibilità: non si spiega altrimenti la scelta di una frase poco lineare, con formulazioni tipiche del burocratese e parole potenzialmente ambigue come sito (potrebbe essere confuso con il sostantivo!):

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Intelligenza artificiale, sciatteria reale

In un lungo articolo intitolato Cosa sono gli otoliti: perché si “spostano” e qual è la cura le stesse informazioni vengono ripetute più volte, con minime variazioni. I sospetti che il testo sia stato prodotto automaticamente con un sistema di intelligenza artificiale generativa (come ad es. ChatGPT) e poi pubblicato senza alcun intervento umano aumentano quando si incontra la frase evidenziata: La manovra di Dix-Hallpike per riposizionare gli otoliti Un altro modo per scrivere questo testo è: Per verificare la presenza di otoliti nei canali semicircolari dell'orecchio, si può eseguire il test di Dix-Hallpike.

Questo invece è uno dei vari esempi di informazioni ripetute che si differenziano solo per minimi dettagli:

  • Gli organi otolitici reagiscono soprattutto ai cambiamenti di movimento orizzontale (utricolo) o di accelerazione verticale (sacculo), a seconda del loro orientamento.
  • A causa del loro orientamento nella testa, gli organi otolitici sono sensibili, in particolare, al cambiamento nel movimento orizzontale (utricolo) o all’accelerazione verticale (sacculo).

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Nessun “fan a quattro zampe” per von der Leyen!

Momenti di ilarità al Parlamento europeo quando si è sentito abbaiare un cane alla fine di un intervento di Ursula von der Leyen:

 

È un siparietto divertente anche se irrilevante, ma lo cito perché è rappresentativo della noncuranza con cui vengono riportate notizie e notiziole in molti media italiani.

L’esempio che ho scelto riguarda la reazione della presidente del Parlamento Roberta Metsola, “Dear colleagues, we must have a support animal in the house”. Ecco come sono state tradotte in italiano le sue parole nel titolo e nel corpo di uno stesso articolo: 

Dopo von der Leyen interviene un cane, l’imbarazzo di Metsola e Sanchez al Parlamento Ue: «Colleghi, c’è un fan a quattro zampe»

[…] «Colleghi, dobbiamo avere un animale supporter in quest’Aula»

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Da pet a disco di pasta, parole anti-terrore!

Titolo: Taylor Swift e quella moda del “gatto sulle spalle” lanciata sulla copertina di TIME. Col suo Benjamin Button la pop star americana sta spopolando tra gli amanti dei felini. Il gioco è quello del selfie col proprio pet adagiato come una sciarpa con risultati, spesso, esilaranti

L’intesa tra Taylor e Benjamin è nata quattro anni fa: «Mi hanno dato in mano questo micio e mi sono innamorata subito»

Gatto, felino, pet e micio per lo stesso referente sono esempi del terrore delle ripetizioni che tormenta giornalisti e titolisti italiani e li spinge a ricorrere ad alternative che sarebbero poco probabili in interazioni reali: davvero c’è chi userebbe l’anglicismo pet per descrivere una foto con il proprio gatto?

In Variazione e ripetizione (con partita Iva e tweet) ho già discusso le conseguenze negative della ricerca ossessiva di sinonimi. Nelle notizie a contenuto tecnico e specialistico possono interferire con la precisione e correttezza delle informazioni che spesso ne risultano distorte, come negli esempi di vaccino ≠ siero ≠ antidoto e immunizzato ≠ vaccinato.

[Per] non dire gatto…

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I “volantini frequenti” di ITA Airways

Un esempio di localizzazione non professionale visto da Alex Franquelli nell’app di ITA Airways:

tweet di Alex Franquelli con immagine di interfaccia con opzione Volantino Frequente e commento Direttamente dall’app di @ITAAirways

Flyer che diventa volantino è un errore tipico di traduzione automatica, simile a quelli di cui sono pieni i siti che commercializzano prodotti cinesi. Non ci si aspetterebbe però di vederlo nell’interfaccia in italiano della compagnia di bandiera italiana, “partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze” e quindi, per ora, del tutto italiana.

Immagino che per risparmiare sia stato esternalizzato lo sviluppo dell’app in un paese che fornisce questi servizi a basso costo, forse in India, o che sia stata “customizzata” una soluzione già pronta, e quindi è comprensibile che la versione originale fosse in inglese. È invece ingiustificabile la mancata verifica della qualità della localizzazione in italiano, soprattutto per elementi così visibili dell’interfaccia.

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Il “posto figo” della PA

Per la serie comunicazione istituzionale che fa discutere, un nuovo esempio dal Ministero per la Pubblica Amministrazione:

Immagine dal sito della Pubblica Amministrazione con foto di 5 persone sorridenti e slogan: “PA: più che un posto fisso, un posto figo!”
(alla fine del post il video promozionale)

Dalla presentazione ufficiale della campagna, che è dichiaratamente rivolta alle nuove generazioni:

Testo dal sito funzionepubblica.gov.it:  Il claim “Più che un posto fisso, un posto figo!” gioca sui falsi pregiudizi del passato per ribaltare l’immagine fantozziana del dipendente pubblico e il mito del posto fisso raccontato da Checco Zalone in un celebre film.

Trovo curiosa la scelta di citare esplicitamente Fantozzi e Zalone ed evocare così un immaginario negativo che anziché essere ribaltato potrebbe condizionare sfavorevolmente l’interpretazione di tutto il messaggio.

A quanto pare, però, l’idea non è di esperti di comunicazione ma del ministro Zangrillo, che si era già espresso in questi termini mesi fa (cfr. Il piano del Ministro Zangrillo per rendere più attrattiva la Pa).

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IT-alert, aspetti linguistici migliorabili

Il 28 giugno è stato fatto il primo test per verificare il Sistema nazionale di allarme pubblico IT-alert. Questo è il testo del messaggio ricevuto a mezzogiorno circa da chi si trovava in Toscana: 

Messaggio IT-alert. Testo italiano: “Questo è un MESSAGGIO DI TEST del sistema di allarme pubblico italiano. Una volta operativo ti avviserà in caso di grave emergenza. Per informazioni vai sul sito www.it-alert.it e compila il questionario.”  Testo inglese: “This is a TEST MESSAGE from the Italian public alert system. It will alert you in the event of a major emergency once operational. To get more information to to www.it-alert.it and fill out the questionnaire”

È davvero la formulazione più efficace per una comunicazione di emergenza rivolta a tutti i cittadini, o si potrebbe migliorare?

Va considerato che questo tipo di messaggio viene ricevuto anche persone con bassa scolarizzazione, con difficoltà cognitive e da stranieri che non padroneggiano perfettamente l’italiano (o l’inglese). Il testo dovrebbe quindi essere il più possibile semplice e facilmente comprensibile, ma non mi pare che il messaggio di oggi lo sia del tutto.

Testo italiano

La locuzione una volta operativo è potenzialmente ambigua: non tutti potrebbero interpretarlo correttamente e pensare invece che funzionerà una volta sola. Un’alternativa preferibile potrebbe essere quando sarà attivo, con il verbo esplicito, al futuro, e l’aggettivo attivo che fa parte delle circa 2000 parole ad altissima frequenza del lessico di base dell’italiano (De Mauro), più breve e più comunemente usato di operativo.

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Parole per dipartite illustri

Titoli: 1 Silvio Berlusconi morto. Meloni: “Fra i più influenti della storia d’Italia”; 2 Mattarella: “Profonda tristezza, ha segnato la storia repubblicana”; 3 Draghi: “Assoluto protagonista amato da milioni di italiani, ha trasformato la politica”. Casini: “Se ne va un’epoca della storia italiana”. Bossi: “per tanti anni per me è stato come un fratello”;  4 Salvini: “Oggi ci saluta un GRANDE ITALIANO. Uno dei più grandi di sempre, in tutti i campi, da tutti i punti di vista, senza eguali”; 5 Il dolore di Putin per Berlusconi, “una perdita irreparabile”

Prendo spunto dalla morte di Silvio Berlusconi per una miniraccolta di parole per descrivere contenuti e toni di notizie sulla scomparsa di personaggi discutibili che in questa circostanza vengono automaticamente riabilitati:

agiografia: tendenza a mitizzare la biografia di un personaggio storico o la narrazione di un evento

apologia (apologetico): discorso o scritto a difesa o a esaltazione di qualcuno o qualcosa

panegirico: discorso con cui si lodano, in modo spesso eccessivo e con toni ampollosi ed enfatici, le qualità di una persona

peana: discorso celebrativo ed encomiastico, spec. ampolloso e magniloquente

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