Simboli: la lente di ingrandimento

L’icona con una lente di ingrandimento è molto comune nelle interfacce utente e ha la caratteristica insolita di poter rappresentare due funzioni alquanto diverse:

pulsante Zoom in Adobe Acrobatnel significato “letterale” indica lo zoom, ad es. per la visualizzazione di una pagina, e può includere il segno + (ma anche ) al suo interno;

pulsante ricerca Googlenel significato metaforico indica la ricerca (la lente è lo strumento che per tradizione simboleggia il lavoro degli investigatori, come Sherlock Holmes).

icone lente di ingrandimento in Internet ExplorerIl significato di solito si desume dal contesto e dalla posizione dell’icona (su una barra degli strumenti o di stato per lo zoom, accanto o dentro una casella per la ricerca), tanto che in alcuni programmi entrambe le funzioni sono simboleggiate con una lente, differenziata però nell’aspetto. 

Fatte queste premesse, quale funzione attribuireste alle icone che appaiono nella pagina Scelta del viaggio del sito Trenitalia?

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Esche digitali: click bait

Dopo il post di ieri, devo ammettere che anch’io sono una vittima di un particolare tipo di click bait: se nelle home page di alcuni media italiani vedo le firme che associo a notiziole tradotte goffamente dall’inglese, spesso apro gli articoli per vedere che errori ci sono.

esempio di clickbaitIn inglese click bait descrive un’immagine, un titolo o un link di una pagina web che attira l’attenzione dei lettori che, “adescati”, ci fanno clic sopra. Lo scopo più comune degli “acchiappaclic” è quello di generare traffico, ad es. verso pagine con pubblicità, ma possono esserci anche finalità fraudolente.

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Room 101

A Cesena è stato inaugurato il Technogym Village, nuova sede dell’azienda italiana leader mondiale nella produzione di attrezzi da palestra. Ho trovato molto belli gli edifici e la loro ambientazione, così ho guardato anche il video di presentazione.

Un dettaglio mi ha fatto pensare che chi ha realizzato il filmato probabilmente non aveva molta familiarità con la cultura di lingua inglese e relative conoscenze enciclopediche:

Technogym –– Room 101

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Metafore e terminologia informatica 2

Esistono vari studi sull’argomento metafore nella terminologia informatica. In A corpus-based study of metaphor in information technology (2003), Sattar Izwaini ha individuato una serie di “set semantici” relativi a computer e Internet che possono dare alcuni spunti per il lavoro terminologico nella localizzazione del software. Di seguito una sintesi della classificazione proposta.

The computer is: 

a living being: client, conflict, dialogue (conversation between the computer and the user), generation, language, memory, widow/orphan, sleep. awake, freeze, virus, and bug (it can get ill);
a workshop: download, equipment, hardware, install, load, template, utility, and tools;
an office: attachment, desktop, directory, document, file, folder, mail, trash can, and wastebasket;
a building/place: architecture, library, sign in and log in, sign out and log out, platform, port, window, and workstation;
a soldier: combat, command, and instructions.

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Metafore e terminologia informatica 1

Tech talk, un intervento apparso due giorni fa in Macmillan Dictionary Blog, afferma che la maggioranza dei termini informatici che in inglese descrivono nuove funzionalità e oggetti destinati ad avere una grande diffusione e visibilità non sono nuove parole ma nuovi significati attribuiti a parole esistenti. Sottolinea inoltre che le parole comuni associabili ad oggetti fisici, al corpo umano e alle sue azioni e i suoi sensi sono quelle preferite per designare concetti altrimenti non familiari.

Shell is an example of a word pattern that can be observed throughout the lexicon of computer technology and the Internet: the majority of words for new concepts, functions, and objects that get firmly established are not neologisms; they’re new senses of old words, and the words we like best for newfangled and unfamiliar things are well-known, familiar words that are not very far removed from physical objects, sense data, and our bodies.

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“Biscotto” in inglese

La parola italiana biscotti è usata in inglese per descrivere cantuccini e preparazioni simili.

NO BISCOTTO!In attesa della partita di oggi Spagna-Croazia agli Europei 2012, gli appassionati di calcio nei paesi di lingua inglese stanno imparando anche il significato sportivo di biscotto (in italiano il riferimento è all’ippica e alla pratica di dare ai cavalli dei biscotti con sostanze che possano influenzare le prestazioni in gara, in positivo o in negativo).

Non seguo il calcio e ringrazio Enrico per un gustoso articoletto in inglese americano che spiega il “biscotto” ai lettori canadesi:

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Dracula ha lasciato il segno…

…non solo sul collo di svariate sventurate ma anche nella lingua inglese.

copertina Dracula – Penguin Classics

Il 20 aprile era il centenario della morte di Bram Stoker, l’autore di Dracula, e in How do you like your stake?* si può leggere una breve analisi di parole ed espressioni del lessico inglese associabili ai vampiri.

Il famigerato paletto di frassino, ad esempio, appare in drive a stake through the heart (es. “the central bank intends to drive a stake through the heart of inflation”).

La parola vamp, abbreviazione di vampire per descrivere una donna fatale, è usata ormai solo di rado in inglese. Ultimamente, però, è ricomparsa in una locuzione non citata dall’articolo, vamp face lift, sinonimo degli inquietanti Vampire FaceLift® e Dracula therapy.

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Dogfooding

eat your own dogfood
vignetta: Fitz&Pirillo (fonte originale non nota)

Per chi non si occupa di sviluppo di software questa vignetta potrebbe risultare oscura. Fa riferimento all’espressione gergale eat your own dogfood, da cui dogfooding, che per i produttori di software significa “usare i propri prodotti” all’interno dell’azienda, in particolare prima che siano rilasciati (in questo modo vengono testati da diversi tipi di utenti, a volte anche da chi non ha competenze tecniche specifiche). In contesti non colloquiali si ricorre invece al concetto di early technology adoption.

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