Contro il Van Gogh era zuppa di pomodoro?

Notizia dall’Inghilterra del 14 ottobre 2022: 

Titolo in inglese: Climate Activists Throw Tomato Soup on Vincent Van Gogh’s Sunflowers at London’s National Gallery. Titoli italiani: 1 Londra, militanti ecologisti lanciano la zuppa di pomodoro contro il quadro Girasoli di Van Gogh; 2 Deturpato con una zuppa al pomodoro il dipinto di Van Gogh i Girasoli; 3 Ecologisti hanno lanciato zuppa di pomodoro su celebre quadro di Van Gogh

Alla National Gallery due attiviste hanno lanciato il contenuto di lattine di Heinz Tomato Soup contro un quadro di Van Gogh (nella foto il risultato è la vistosa chiazza arancione che imbratta il vetro protettivo del dipinto). 

I media italiani che hanno riportato la notizia hanno usato la traduzione letterale zuppa di pomodoro, un dettaglio che non cambia la descrizione del gesto ma che consente di evidenziare alcune differenze tra i concetti di zuppa in italiano e soup in inglese, già descritte in Non solo zuppa!

In entrambe le lingue si tratta di pietanze che si mangiano con il cucchiaio, ma caratterizzate da diverse consistenze, preparazioni e combinazioni di ingredienti. 

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Elefanti e zii altrui nella stanza della politica

Le discussioni sulle interferenze dell’inglese sono focalizzate quasi esclusivamente sui prestiti. Viene invece data poca attenzione ai calchi e ai falsi amici (e conseguenti prestiti camuffati) e ancora meno all’adozione, spesso superficiale, di espressioni figurate e metafore dell’inglese.

Esempio da un noto quotidiano:

Titolo: L’elefante nella stanza – Sottotitolo: Matteo Salvini è un problema per Meloni che deve decidere se includerlo o escluderlo dal governo. Ogni scelta può avere conseguenze – Testo: A dieci giorni dalla prima riunione delle Camere, che darà l’avvio alla formazione del nuovo governo, Giorgia Meloni ha scoperto di avere un elefante nella stanza. Il problema di cui tutti parlano, dentro Fratelli d’Italia ma anche nella stessa Lega, ha un nome e cognome: Matteo Salvini. È come il vecchio zio che nessuno vuole avere vicino al pranzo di Natale, sapendo che alzerà troppo il gomito e si metterà a raccontare sempre le stesse storie.

Sono sicura che vari lettori abbiano interpretato elefante nel significato figurato italiano di persona invadente, maldestra o priva di tatto (come il vecchio zio), e che abbiano associato la stanza alla proverbiale cristalleria in cui l’elefante fa danni.

Ma non è quello che intendeva il giornalista, che invece ha tradotto letteralmente un’espressione idiomatica inglese, in parte fraintendendola, e si è appropriato di uno stereotipo della cultura popolare americana.

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Se ITA Airways intima “wait you turn”…

Cartello di ITA Airways, presumibilmente al check-in o al gate, con scritta ATTENDERE IL PROPRIO TURNO e traduzione maldestra in inglese WAIT YOU TURN
(tweet di @dorinileonardo; cartello visto a Linate)

Su Twitter c’è chi ha commentato l’inglese sgrammaticato di questo cartello di ITA Airways soffermandosi sulla costruzione del verbo wait che, come si impara con i primi rudimenti di inglese, è intransitivo e va seguito dalla preposizione for, quindi ci si aspetterebbe wait for your turn.  

In realtà in associazione a turn è del tutto corretto invitare ad aspettare il proprio turno ricorrendo all’espressione wait your turn, una costruzione idiomatica che è anche lemmatizzata separatamente da alcuni dizionari.

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Per leonesse vegane (ma solo in inglese) ♫♬

Tweet con cartellone pubblicitario di Sainsbury’s con foto di rutabaga, carota e lime (in inglese swede, carrot, lime) e scritta “Sing it for the Lionesses” (da un tweet di Josh Steele con il commento “Hate how much I love this”

Questa pubblicità del supermercato britannico Sainsbury’s apparsa in alcune città inglesi a fine luglio 2022 esemplifica il concetto di conoscenze enciclopediche: l’insieme di informazioni linguistiche ed extralinguistiche che il lettore usa nell’interpretazione di un testo per formulare inferenze sul “non-detto”, tra cui particolari conoscenze del mondo condivise da chi appartiene a una cultura specifica. 

Per capire il gioco di parole della pubblicità, qui legato a un particolare evento ma in circolazione da tempo, bisogna infatti:

riconoscere il tubero rotondo, molto comune da quelle parti ma quasi sconosciuto in Italia, e sapere che in inglese britannico si chiama swede /swiːd/.

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Dagli USA, per non sprecare acqua del WC

In inglese esistono vari espedienti di mnemonica che consentono di tenere a mente nozioni varie, come ad es. nomi o azioni che vanno ricordati in una particolare sequenza.

Tra questi ce n’è uno americano per limitare il consumo di acqua quando si va in bagno e ridurre così la propria impronta idrica (water footprint):   

Immagine di water con la scritta “if it’s yellow let it mellow, if it’s brown flush it down”

In base al colore di quanto è stato prodotto: 
se giallo si lascia in ammollo,
se è marrone si usa lo sciacquone

La traduzione è un tentativo di riproporre la rima originale, che con l’allitterazione è una caratteristica ricorrente di molti espedienti di mnemonica: il ritmo che viene conferito dai versi consente di ricordarli meglio.

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“marmalade sandwich, ma’am?”

Orso Paddington mentre estrae delle fette di pane dal cappello: “Perhaps you would like a marmalade sandwich? I always keep one for emergencies!” Regina Elisabetta mentre estrae del pane dalla borsetta: “So do I. I keep mine in here… for later”

È piaciuto molto il video della Regina Elisabetta con l’orso Paddington che ha dato il via ai festeggiamenti del giubileo di platino del 4 giugno 2022. Chi l’ha visto saprà che l’orsetto le offre un marmalade sandwich che tiene nel cappello, per le emergenze, e lei gli fa vedere che ne ha già uno nella sua famosa borsetta.

Vari media italiani hanno tradotto letteralmente marmalade sandwich con sandwich alla marmellata, senza considerare alcune differenze d’uso tra inglese e italiano.

Paese che vai, sandwich che trovi…

Innanzitutto si nota una differenza di pronuncia:
in inglese la d è muta, si dice /ˈsænwɪtʃ/ o /ˈsænwɪdʒ/,
in italiano invece la d si pronuncia, si dice “senduic” /ˈsɛndwiʧ/.

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Uova e ovetti, non solo di Pasqua

gallina con disegni a vari colori sulle piume spiega a gallina bianca “I was an Easter egg”

Questa vignetta evidenzia una differenza tra uovo di Pasqua e Easter egg, due espressioni non del tutto equivalenti.

In italiano l’accezione prevalente per uovo di Pasqua è di guscio di cioccolato, di varie grandezze, che racchiude al suo interno una sorpresa.

Anche in inglese l’uovo di cioccolato (senza sorpresa!) si chiama Easter egg, però il significato principale è un altro: è un vero uovo dipinto o decorato come da tradizione, oppure un ovetto di zucchero o cioccolato di aspetto e dimensioni simili.

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“Biscotto” in inglese

La parola italiana biscotti è usata in inglese per descrivere cantuccini e preparazioni simili.

NO BISCOTTO!In attesa della partita di oggi Spagna-Croazia agli Europei 2012, gli appassionati di calcio nei paesi di lingua inglese stanno imparando anche il significato sportivo di biscotto (in italiano il riferimento è all’ippica e alla pratica di dare ai cavalli dei biscotti con sostanze che possano influenzare le prestazioni in gara, in positivo o in negativo).

Non seguo il calcio e ringrazio Enrico per un gustoso articoletto in inglese americano che spiega il “biscotto” ai lettori canadesi:

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Alla radio: hello e differenze “asiatiche”

Un po’ prostrata da una forma pseudo-influenzale, da un paio di giorni ne sto approfittando (si fa per dire!) per ascoltare qualche programma radio. Alla BBC, su Radio 4, piacevole anche se un po’ lunghetta l’ultima puntata di Fry’s English Delight sulla storia di hello (o hallo), saluto che si è diffuso in inglese solo … Leggi tutto