Da pet a disco di pasta, parole anti-terrore!

Titolo: Taylor Swift e quella moda del “gatto sulle spalle” lanciata sulla copertina di TIME. Col suo Benjamin Button la pop star americana sta spopolando tra gli amanti dei felini. Il gioco è quello del selfie col proprio pet adagiato come una sciarpa con risultati, spesso, esilaranti

L’intesa tra Taylor e Benjamin è nata quattro anni fa: «Mi hanno dato in mano questo micio e mi sono innamorata subito»

Gatto, felino, pet e micio per lo stesso referente sono esempi del terrore delle ripetizioni che tormenta giornalisti e titolisti italiani e li spinge a ricorrere ad alternative che sarebbero poco probabili in interazioni reali: davvero c’è chi userebbe l’anglicismo pet per descrivere una foto con il proprio gatto?

In Variazione e ripetizione (con partita Iva e tweet) ho già discusso le conseguenze negative della ricerca ossessiva di sinonimi. Nelle notizie a contenuto tecnico e specialistico possono interferire con la precisione e correttezza delle informazioni che spesso ne risultano distorte, come negli esempi di vaccino ≠ siero ≠ antidoto e immunizzato ≠ vaccinato.

[Per] non dire gatto…

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I corsi della fantomatica Lega dell’Edera

Non si finisce mai di stupirsi del livello di sciatteria che traspare da alcune notizie tradotte dall’inglese:

Tweet e incipit di articolo di ANSA con foto della cantante Taylor Swift e testo “La Lega dell’Edera apre a Taylor Swift: in un ulteriore segnale della sua sterminata popolarità la Harvard University ha inserito nei suoi piani di studio un corso dedicato al fenomeno da lei generato”

La spiegazione a cui si pensa immediatamente è traduzione automatica senza revisione umana, perché si presume che chi lavora in ambito giornalistico conosca l’esistenza della locuzione Ivy League, il nome proprio con cui sono note otto delle più prestigiose università statunitensi.

La traduzione letterale in Lega dell’Edera però è un errore che non ci si aspetta dai sistemi di traduzione automatica attuali, proprio perché Ivy League non è un nome insolito e quindi è improbabile che non venga gestito correttamente. Se ne ha la prova se si fa qualche verifica nei sistemi gratuiti più noti: il nome Ivy League non viene tradotto letteralmente ma viene mantenuto in inglese, anche se scritto con iniziali minuscole. Esempio:

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Cos’è una “parola dell’anno” e come viene scelta

immagine che illustra le parole dell’anno di dizionari di lingua inglese

Ogni anno in questo periodo vari dizionari, associazioni o istituzioni del mondo anglofono annunciano una word of the year, conosciuta informalmente con l’acronimo WOTY.

Associamo la tradizione delle parole dell’anno all’inglese ma in realtà ha origine in Germania negli anni ’70 del secolo scorso e poi è stata ripresa in vari altri paesi. In Italia c’è stato qualche tentativo poco riuscito per l’italiano e di solito i media si limitano a rilanciare le parole inglesi, con vari fraintendimenti che tradiscono scarse conoscenze linguistiche.  

Word of the year, non solo parole!

Innanzitutto va chiarito cosa si intende con “parola” (word), che in questo contesto è un concetto piuttosto ampio. In inglese word of the year può essere un sostantivo, un verbo, un aggettivo, un pronome (they nel 2019), un suffisso, un acronimo, un hashtag, un’espressione, un modo di dire, un gioco di parole, una frase (my pronouns are… nel 2019), un eufemismo, o anche un’emoji (😂 nel 2015). 

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One Trillion Dollars NON è un trilione di $!

In questi giorni è uscita una nuova serie TV, One Trillion Dollars, titolo inglese per la versione doppiata in italiano di una produzione tedesca.

locandina della serie in tedesco, “Eine Billion Dollar” e in italiano, “One Trillion Dollars” e descrizione errata “incredibile somma di un trilione di dollari”

La serie è basata su un romanzo dello scrittore tedesco Andreas Eschbach, Eine Billion Dollar, pubblicato in Italia nel 2005 come Mille miliardi di dollari. È difficile giustificare la scelta incongruente di preferire invece per la serie TV un titolo in inglese, oltretutto frainteso da chi lo sta pubblicizzando.

Vari media descrivono One Trillion Dollars raccontando che la storia è incentrata su un’eredità che nel corso dei secoli “è cresciuta fino all’incredibile somma di un trilione di dollari”, un errore di traduzione che si ritrova anche nella descrizione del trailer ma non nel trailer stesso: nel doppiaggio italiano la somma è quantificata correttamente in mille miliardi di dollari.

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OpenAI: licenziamento con falso amico

Vistoso falso amico in una notizia dal mondo dell’intelligenza artificiale:

Titolo in inglese: “OpenAI fires co-founder and CEO Sam Altman for allegedly lying to company board”. Sottotitolo: “AI firm’s board said Altman was ‘not consistently candid in his communications with the board’ and had lost its confidence”

Titolo: OpenAI (ChatGPT) silura il CEO e cofondatore Sam Altman: non è stato “sempre candido”

Probabilmente chi ha tradotto la notizia non solo non ha padronanza dell’inglese ma non conosce neppure il significato dell’aggettivo italiano candido, altrimenti avrebbe capito che è fuori luogo e incongruo in questo tipo di contesto. Infatti, in riferimento ai comportamenti e agli atteggiamenti di una persona:

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Si chiama King’s Speech ma non è del re

Alcuni titoli del 7 novembre 2023 che dimostrano superficialità e mancanza di familiarità con le istituzioni britanniche:

TItoli: 1 Re Carlo a Westminster, il primo discorso da Re in Parlamento: 2 Regno Unito, oggi il primo discorso di Re Carlo III in Parlamento; 3 Re Carlo III, oggi il suo primo discorso da sovrano in Parlamento, dedicato alla madre. La solenne inaugurazione del Parlamento britannico offre a re Carlo III l’occasione per pronunciare il suo primo, storico discorso da sovrano a Westminster. Con un omaggio alla regina Elisabetta

Il riferimento è a King’s Speech, il testo con i punti essenziali del programma di governo che viene letto dal Re durante la State Opening of Parliament, la cerimonia per l’apertura formale di una nuova legislatura. Nonostante il nome, non è un discorso scritto dal sovrano (o dai suoi collaboratori) per esplicitare il suo pensiero ai sudditi ma il documento programmatico del governo che delinea le priorità e le linee di intervento per un anno.

In questo titolo del giorno precedente, con anticipazioni sul contenuto, è del tutto esplicito che si tratta del programma dell’attuale primo ministro, Rishi Sunak:

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Falsi amici dalla BBC: militant ≠ militante

Titolo in inglese: Why BBC doesn’t call Hаmas militants “terrorists”; Titoli in italiano: “Cara BBC, quelli sono terroristi, non militanti”; 2 Isrаele, BBC nel mirino del Governo inglese: non chiama terroristi ma militanti i membri di Hаmas

Nel Regno Unito si discute della decisione della BBC di non usare la parola terrorist per le notizie su Hаmas e di ricorrere invece a militant, che è la soluzione usata anche da altre testate. In alcuni media italiani la polemica è stata ripresa traducendo letteralmente la parola militant con militante, senza rendersi conto che in questo contesto sono falsi amici che avrebbero richiesto alcune precisazioni.

Militante in italiano

In italiano l’aggettivo e il sostantivo militante identificano “chi partecipa e si impegna direttamente e attivamente in un partito, in un movimento d’opinione o in un’organizzazione di qualsiasi tipo”. Esempi d’uso: intellettuale militante, militanti di un’associazione, militanti sindacali e altri tipi di attivisti. Anche se si riscontrano casi di militanti facinorosi, generalmente al concetto di militanza non è associata brutalità.

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Long raffreddore, un nome insensato

Alcuni titoli che mettono in evidenza la superficialità nelle redazioni di molti media italiani nel riportare notizie dall’inglese:

Titoli: 1 “Non solo long-Covid, c’è anche il “long raffreddore” e può durare fino a 11 settimane; 2 Long raffreddore: cos’è, quali sono i sintomi e quanto può durare; 3 Long raffreddore, boom di casi in Italia, cos’è e perché si manifesta; 4 Non solo long-Covid, ora c’è il long-raffreddore con tosse e altri sintomi. Ma quanto dura?

Il riferimento è a uno studio della Queen Mary University (UK) che ha evidenziato che altre infezioni respiratorie acute, diverse dal Covid, possono causare la persistenza dei sintomi a lungo termine, per più di 4 settimane. Nei media di lingua inglese la sindrome è stata descritta informalmente come long cold, con un rimando esplicito a long Covid.

In Italia qualcuno (forse la redazione di La Stampa?) ha avuto la brillante idea di rendere long cold con long raffreddore, combinando un aggettivo inglese e un sostantivo italiano, e poi molti a ruota hanno seguito, senza riflettere, come purtroppo succede spesso. È una soluzione ibrida che non funziona e che dimostra scarsa attenzione ai dettagli, competenze linguistiche inadeguate e incapacità di riconoscere differenze culturali.

Long cold in inglese

Chi ha “tradotto” in italiano non ha notato che nelle notizie in inglese l’espressione viene usata al plurale, long colds, a partire dal comunicato stampa della Queen Mary University:

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L’albero “di Robin Hood” NON era un sicomoro

Foto di paesaggio con grande albero. Titolo inglese della BBC: “Sycamore Gap tree at Hadrian’s Wall cut down by vandals”; Titolo italiano del Corriere della Sera: “Regno Unito, rabbia per il sicomoro abbattuto”

Nel Nord dell’Inghilterra è stato abbattuto un albero famosissimo che dava il nome al valico del Vallo di Adriano dove cresceva, Sycamore Gap. Aveva circa 300 anni, era alto 36 m, ed era stato immortalato in alcuni film tra cui Robin Hood: Prince of Thieves.  

Quando avevo letto la notizia, in inglese, ero sicura che in italiano sarebbe stata riportata con un errore di traduzione perché non sarebbero stati riconosciuti due falsi amici, e così è stato. Alcuni esempi: 

Il giovane vandalo, la notte fra il 27 e il 28 settembre, avrebbe tagliato con una motosega il sicomoro vicino al Vallo di Adriano, nel Nord dell’Inghilterra.

Un albero star del cinema: si tratta di un Sicomoro situato accanto al Vallo di Adriano nel Regno Unito, diventato famoso nel film del 1991 "Robin Hood: Principe dei Ladri" con Kevin Costner.

«Il sicomoro era parte del Dna di questa zona, ora regnano solo tristezza e rabbia»

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Tosse e febbre sono sintomi suggestivi?

Nelle indicazioni Come proteggersi dal Covid-19, pubblicate recentemente dal Ministero della Salute, appare un calco dall’inglese molto diffuso in ambito medico ma non nel lessico comune. È un falso amico poco adatto alla comunicazione istituzionale perché potrebbe causare perplessità e fraintendimenti:

(immagine) Titolo: Persone che sono venute a contatto con casi di Covid-19; Testo: Per queste persone non si applica nessuna misura restrittiva. Si raccomanda comunque che le stesse pongano attenzione all’eventuale comparsa di sintomi suggestivi di Covid-19 (febbre, tosse, mal di gola, stanchezza) nei giorni immediatamente successivi al contatto. Nel corso di questi giorni è opportuno che la persona eviti il contatto con persone fragili, immunodepressi, donne in gravidanza. Se durante questo periodo si manifestano sintomi suggestivi di Covid-19 è raccomandata l’esecuzione di un test antigenico, anche autosomministrato, o molecolare per SARS-CoV-2.

Suggestive ≠ suggestivo

Nel lessico comune italiano l’aggettivo suggestivo ha connotazioni positive: significa “che suscita viva emozione” (ad es. paesaggio suggestivo, spettacolo suggestivo) o “che prospetta qualcosa di allettante, di attraente” (ad es. idea suggestiva, ipotesi suggestiva).

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Le figure voluttuose di Botero

In varie notizie sulla scomparsa dell’artista colombiano Fernando Botero è ricorrente l’aggettivo voluttuoso. Esempi:

Immagine di quadro di Botero e titoli sulla sua scomparsa: 1 È morto Fernando Botero, l’artista colombiano dalle figure voluttuose; 2 L’artista colombiano Fernando Botero, famoso per le sue opere caratterizzate da figure voluttuose e colori vibranti, è deceduto all’età di 91 anni; 3 Famoso per le sue figure dalle forme voluttuose, Botero è stato uno degli artisti latino-americani più famosi del XX secolo

L’aggettivo voluttuoso significa “portato a godere i piaceri del sesso” (ad es. donna voluttuosa) o “che rivela sensualità” (ad es. labbra voluttuose, sguardo voluttuoso). È davvero la caratteristica che distingue e rende unico lo stile di Botero?

No, si tratta delle solite traduzioni frettolose dall’inglese.

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Superluna Blu, insolita solo nel nome

Alcuni titoli acchiappaclic in notizie sull’aspetto della luna piena nella notte tra il 30 e il 31 agosto 2023:

Foto di luna piena colore azzurro e titoli: 1 Superluna blu, sarà visibile anche in Italia! 2 Super Luna Blu 2023: cosa c’è da sapere su questo raro fenomeno; 3 Superluna blu, evento (quasi) irripetibile: quando vedere questo spettacolo nel cielo; 4 Grande spettacolo in cielo, accanto alla rara Superluna Blu brillerà anche Saturno; 5 La stupenda Superlina Blu di agosto: ecco quando! 6 Arriva la Superluna blu: quando vedere l’“imprevista” e da dove ammirarla a Torino.

Il nome Superluna Blu con iniziali maiuscole, le immagini con colorazione azzurrognola e aggettivi come raro, irripetibile, imprevisto sono del tutto fuorvianti: il plenilunio è simile a molti altri e la luna piena sarà del solito colore. E si nota molta superficialità anche nelle informazioni sull’origine del nome, modellato sull’inglese blue supermoon (o in alternativa super blue moon).

Superluna, parola di astrologo! 

Il nome superluna indica un plenilunio che avviene quando la Luna è in prossimità del suo passaggio al perigeo – la minima distanza dalla Terra – e all’osservazione potrebbe apparire più grande, in particolare come illusione ottica quando è bassa sull’orizzonte. Ogni anno ci sono da quattro a sei superlune, quindi non è un fenomeno raro: nel 2023 avviene il 3 luglio, il 1 agosto, il 31 agosto e il 29 settembre.

Il nome è un calco di supermoon, parola d’autore coniata nel 1979 dall’astrologo americano Richard Nolle. Sarà forse per questo che nelle notizie italiane si trovano anche amenità di questo genere:

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Mugshot, una parola particolare

Alcuni dettagli da una notizia del 25 agosto 2023 dagli Stati Uniti:

Foto segnaletica di Trump del 24 agosto 2023 e titoli: 1 Mugshot: la prima nella storia degli Usa; 2 Negli Stati Uniti e non solo, tutti parlano del mug shot, la foto segnaletica che è stata scattata a Donald Trump; 3 Donald Trump è stato incriminato nel carcere di Atlanta, dove gli è stata scattata anche la cosiddetta «mug shot»: la prima a un ex presidente statunitense.

Come prevedibile, vari media hanno usato l’anglicismo mug shot / mugshot per descrivere la foto fatta a Donald Trump per schedarlo quando si è costituito in seguito all’indagine sui tentativi di sovvertire l’esito delle elezioni presidenziali del 2020 nello stato della Georgia.

Mugshot è la parola usata da tutti i media anglofoni e sui social, ma in italiano è un anglicismo superfluo: anche in riferimento alla prassi del sistema giudiziario statunitense, in italiano da tempo si ricorre alla locuzione foto segnaletica, che inizialmente indicava solo le foto di ricercati ma grazie a un’estensione di significato ora descrive anche foto fatte dopo l’arresto.

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Il misterioso significato di Blaze your glory!

La tagline è una breve frase che ha la funzione di riassumere in modo istantaneo, breve e incisivo la vocazione di una marca, di un prodotto o di un’azienda. Dopo aver cambiato il nome di Twitter in 𝕏, Elon Musk ha rivelato anche la nuova tagline:

Tweet di Elon Musk del 31 luglio 2023 con le tre parole “Blaze Your Glory!!”

Appare a chi scarica l’app dagli store: non è più il trasparentissimo Let’s Talk di Twitter ma un ambiguo Blaze your glory!  È una scelta che suscita molte perplessità tra gli anglofoni, che si domandano cosa significhi esattamente e cosa voglia comunicare.

Logo di X e tagline Blaze your glory!

È una tagline inadeguata perché non svolge la sua funzione, ed è anche una conferma che nelle scelte di Musk non viene prestata nessuna attenzione al mercato globale: parole poco comprensibili per i madrelingua hanno ancora meno senso per chi non padroneggia l’inglese. Non stupisce che nei media italiani si trovino traduzioni inverosimili come questa: 

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Scandalo BBC: cautela “lost in translation”

Titolo da The Sun: “BEEB SLEAZE. “I blame BBC ma for giving money for drugs to my child that could kill them, says mum of teen amid sex pics probe”

Nel Regno Unito fa scalpore una vicenda rivelata dal giornale scandalistico The Sun: un volto noto della BBC negli ultimi tre anni avrebbe pagato decine di migliaia di sterline ad adolescente in cambio di foto esplicite.

Non è stata rivelata l’identità delle due persone coinvolte, si sa solo che il personaggio della BBC è un uomo e che l’altra persona coinvolta ora ha 20 anni, ma non ne viene indicato il sesso. Per vari media italiani invece è inequivocabilmente un ragazzo. Esempi:

Titoli italiani: 1 Scandalo BBC: “Noto presentatore pagava mio figlio minore per foto porno, lui ci comprava la droga”; 2 Bufera sulla Bbc. Presentatore paga 45mila euro a un minore in cambio di foto porno; 3 Scandalo Bbc, soldi a un ragazzo per foto “osé”. E adesso e caccia al nome dell’anchorman-star

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