Long raffreddore, un nome insensato

Alcuni titoli che mettono in evidenza la superficialità nelle redazioni di molti media italiani nel riportare notizie dall’inglese:

Titoli: 1 “Non solo long-Covid, c’è anche il “long raffreddore” e può durare fino a 11 settimane; 2 Long raffreddore: cos’è, quali sono i sintomi e quanto può durare; 3 Long raffreddore, boom di casi in Italia, cos’è e perché si manifesta; 4 Non solo long-Covid, ora c’è il long-raffreddore con tosse e altri sintomi. Ma quanto dura?

Il riferimento è a uno studio della Queen Mary University (UK) che ha evidenziato che altre infezioni respiratorie acute, diverse dal Covid, possono causare la persistenza dei sintomi a lungo termine, per più di 4 settimane. Nei media di lingua inglese la sindrome è stata descritta informalmente come long cold, con un rimando esplicito a long Covid.

In Italia qualcuno (forse la redazione di La Stampa?) ha avuto la brillante idea di rendere long cold con long raffreddore, combinando un aggettivo inglese e un sostantivo italiano, e poi molti a ruota hanno seguito, senza riflettere, come purtroppo succede spesso. È una soluzione ibrida che non funziona e che dimostra scarsa attenzione ai dettagli, competenze linguistiche inadeguate e incapacità di riconoscere differenze culturali.

Long cold in inglese

Chi ha “tradotto” in italiano non ha notato che nelle notizie in inglese l’espressione viene usata al plurale, long colds, a partire dal comunicato stampa della Queen Mary University:

Titolo e sottotitolo del comunicato stampa: Scientists discover ‘long colds’ may exist, as well as long Covid. A new study from Queen Mary University of London, published in The Lancet’s EClinicalMedicine, has found that people may experience long-term symptoms —or ‘long colds’—after acute respiratory infections that test negative for COVID-19.

Il plurale e l’uso delle virgolette nel testo avrebbero dovuto far capire che long colds è una descrizione generica che ricorre a parole del lessico comune per identificare qualsiasi infezione respiratoria persistente. Non è un termine medico: pre-pandemia sicuramente qualcuno avrà già usato long cold per descrivere un raffreddore “che non va più via” e gli interlocutori avranno capito subito cosa intendeva.

Se si consulta la pubblicazione scientifica citata, si può osservare che long COVID è tra le parole chiave mentre non appare mai la descrizione long cold. La persistenza dei sintomi delle infezioni respiratorie acute (quindi non banali raffreddori!) è invece denominata post-acute sequelae of acute respiratory infections (ARIs), un termine specialistico che non fa alcuna associazione esplicita a long COVID ma è coerente con la definizione che ne viene data, the post-acute sequelae of SARS-CoV-2 infection.

Long-term symptom profiles after COVID-19 vs other acute respiratory infections: an analysis of data from the COVIDENCE UK study - 6 October 2023
(tempo necessario per queste verifiche: un paio di minuti!)

Dal testo scientifico si ha la conferma che in inglese la locuzione long cold(s) non è un termine specialistico ma una semplificazione dell’ufficio stampa dell’università e quindi dei media, pensata per una comunicazione generalista in cui difficilmente si ricorre a terminologia medica per discutere di problemi di salute.

Long cold è un nome ideale per i media di lingua inglese: è breve, trasparente, memorabile, ben formato. Fa uso di parole del lessico fondamentale che lo rendono adatto alla maggior parte dei registri. Inoltre, cold e Covid hanno una lunghezza simile e graficamente iniziano allo stesso modo, facilitando così il parallelismo tra le due sindromi.

Long raffreddore in italiano

Le caratteristiche di long cold in inglese non sono riprodotte dall’insolito ibrido long raffreddore, che in italiano risulta artificioso e mal formato, inadatto a identificare una patologia.

È innanzitutto anomala la sequenza che ricalca l’ordine inglese aggettivo+sostantivo. In italiano c’è più flessibilità ma non nel caso degli anglicismi usati con funzione aggettivale, che di solito sono posposti al sostantivo, ad es. si dice accessori fashion, quartiere trendy, libro cult, tinte soft e non *fashion accessori, *trendy quartiere, *cult libro, *soft tinte. Se anche long fosse effettivamente usato in italiano – ma non lo è – ci aspetteremmo quindi raffreddore long e non *long raffreddore.

Andrebbe inoltre considerato che in italiano ci riferiamo a gran parte delle patologie usando il termine medico. È un ambito in cui manca la distinzione tra lessico comune e specialistico tipica dell’inglese, una differenza culturale già descritta in Attacchi di cuore: ad esempio, in italiano diciamo bronchite in qualsiasi contesto, in inglese invece è chest infection per chi ne soffre e bronchitis per il personale medico.

La maggiore familiarità con la terminologia medica ci fa quindi percepire come incongruente il nome colloquiale long raffreddore, inappropriato per una situazione comunicativa in cui ci si aspetta un linguaggio professionale e un registro più formale. Proviamo a chiederci chi dà l’impressione di maggiore competenza: specialista che fa diagnosi di long raffreddore o specialista che fa diagnosi di infezione respiratoria persistente (o termini medici equivalenti)?

In conclusione: in qualsiasi contesto d’uso reale il nome long raffreddore è mal formato e inadeguato a una comunicazione professionale, e infatti sui social è stato ampiamente ridicolizzato. Per i media però ha un grosso vantaggio: l’effetto “acchiappaclic” è assicurato!


Vedi anche: Attacchi di cuore e Terminologia medica inglese e italiana per altre differenze tra le due lingue.


L’origine italiana di long Covid

Il nome long Covid è una parola d’autore di cui si conosce l’origine esatta: è stato usato per la prima volta il 20 maggio 2020 come hashtag in un tweet della ricercatrice italiana Elisa Perego: 

tweet di @elisaperego78: “The #LongCovid #COVID19 is starting to be addressed on major newspapers in Italy too: ~20% of tested patients remain covid + for at least 40 days. Prof from Tor Vergata University of Rome notes: there is a lot we don’t know about this virus”   

Fonte: Why we need to keep using the patient made term “Long Covid” (lettera al British Medical Journal)

In inglese alcuni termini alternativi a long Covid, usati in ambito specialistico, sono post-COVID-19 syndrome, post-COVID-19 condition, post-acute sequelae of COVID-19 (PASC), chronic COVID syndrome (fonte:Wikipedia).

In italiano si usa principalmente long Covid, in entrambe le grafie Covid e COVID, come nella nella sezione specifica del portale dell’Istituto Superiore di Sanità dove si trovano anche formulazioni che ricalcano quelle inglesi. Esempio (evidenziazioni mie): “condizione che presenta delle somiglianze con le sindromi post-infettive che hanno seguito i focolai di Chikungunya ed Ebola ed è caratterizzata da sequele a lungo termine, persistenti per più di due mesi dopo il tipico periodo di convalescenza da COVID-19”. Dubito però che chi si inventa nomi come long raffreddore consulti questo tipo di fonti.


Per la serie nomi inglesi adottati pedissequamente o tradotti letteralmente dai media italiani, vedi anche:

3 commenti su “Long raffreddore, un nome insensato”

  1. Licia:

    Aggiungo due note linguistiche.

    A proposito di anglicismi usati con funzione aggettivale e di solito posposti, aggiungo l’esempio insolito di baby, che ha due diversi significati a seconda della posizione:
    1 posposto a un sostantivo di solito significa “infantile”, “da bambino”, ad es. moda baby, collezione baby;
    2 preposto a un sostantivo vuole dire “molto giovane”, ad es. baby campionessa, baby pensionato, baby criminalità.

    Rimando a Inglese fаrlocco spiegato agli anglofoni per una descrizione di neoformazioni ibride, un concetto diverso (base+suffisso) dall’anomale forma ibrida long raffreddore analizzata qui sopra.

  2. VINCENZO:

    Segnalo la ennesima traduzione abborracciata dei media italiani.
    Riportando le dichiarazioni rilasciate dal Segretario USA alla Difesa, Austin, in queste ore tragiche in Medio Oriente, su molti mezzi di comunicazione nostrani leggo la frase: “Nessuno approfitti dell’agonia di Israele “.
    Si tratta di traduzione errata della parola “agony”, che in inglese ha significato ben diverso.
    Rimando al post specifico, su questo blog, per i dettagli:

    https://www.terminologiaetc.it/2014/06/27/falsi-amici-agony-agonia/

  3. Licia:

    @Vincenzo grazie per l’esempio. Purtroppo si ha sempre più l’impressione che chi lavora nelle redazioni non sappia riflettere sul significato delle parole: in questi casi non si tratta solo di conoscere l’inglese ma innanzitutto di avere padronanza dell’italiano.

    Cercando il testo originale ho notato che c’è anche un altro errore di traduzione:

    for any country, for any organization, for anyone thinking about trying to take advantage of the agony in Israel to try to widen this conflict or to try to spill more blood, we have just one word: Don’t.

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