Date e localizzazione (anche senza traduzione)

Nell’undicesimo dicembre del XXI secolo

data TwitterQualche giorno fa ho notato un vistoso errore nel formato della data italiana in Twitter, che si avvale del crowdsourcing per le versioni in lingue diverse dall’inglese.

È un problema che mi ha fatto tornare indietro negli anni, quando la localizzazione era un’attività ancora nuova e capitava di trovare esempi simili in software che era stato tradotto ma non adattato.

Tra le cause, non solo difficoltà tecniche (non esistevano le analisi di localizzabilità) ma anche mancanza di esperienza e scarsa consapevolezza delle differenze tra locale

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Scopo dei glossari… e nocciolo degli affari

Quando si crea una raccolta terminologica, prima ancora di decidere la struttura dei dati è essenziale definirne scopo e destinatario, anche se si tratta di un glossario di poche decine di voci. Può sembrare ovvio, eppure ignorare queste indicazioni di base è spesso causa di raccolte non accurate e/o che non incontrano le aspettative dell’utente.

Ci pensavo dando un’occhiata a un sito italiano [non più disponibile] che si prefigge di contrastare l’uso smodato dei prestiti dall’inglese. Viene proposto un glossario il cui scopo è dare un “aiuto per vincere la pigrizia e riscoprire il vecchio amore per la nostra lingua” con “esempi delle parole inglesi più utilizzate e l’alternativa prevista invece dall’italiano.  

Ci si aspetterebbe un elenco di prestiti di lusso e corrispettivi sinonimi italiani intercambiabili, come weekend fine settimana, e che i prestiti di necessità (o forestierismi insostituibili) ne siano esclusi. Non è così, anzi, è difficile identificare i criteri di compilazione del glossario, e si rilevano invece problemi abbastanza tipici.

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