Il 22 gennaio 2024 è iniziata la seconda fase di test del Sistema nazionale di allarme pubblico IT-alert con un messaggio inviato a Torino e dintorni:
Dopo aver letto il testo del messaggio non posso che ripetere quanto ho osservato lo scorso giugno in IT-alert, aspetti linguistici migliorabili a proposito dei messaggi della prima fase:
È davvero la formulazione più efficace per una comunicazione di emergenza rivolta a tutti i cittadini, o si potrebbe migliorare?
Va considerato che questo tipo di messaggio viene ricevuto anche persone con bassa scolarizzazione, con difficoltà cognitive e da stranieri che non padroneggiano perfettamente l’italiano. Il testo dovrebbe quindi essere il più possibile semplice e facilmente comprensibile, ma non mi pare che il messaggio di oggi lo sia del tutto.
Simulando la comprensione…
Dubito che chi ha formulato il messaggio abbia riflettuto sulla sua effettiva comprensibilità: non si spiega altrimenti la scelta di una frase poco lineare, con formulazioni tipiche del burocratese e parole potenzialmente ambigue come sito (potrebbe essere confuso con il sostantivo!):
Stiamo SIMULANDO un incidente nucleare in un impianto sito in paese estero con potenziali ripercussioni nella zona in cui ti trovi.
Per spiegare con un’unica parola il tipo di messaggio sarebbe preferibile il sostantivo simulazione, di comprensione più immediata di una forma non finita di un verbo, il gerundio simulando (oltretutto non risulta chiaro chi stia simulando cosa e dove).
Scelte lessicali
Il resto della frase andrebbe semplificato, ricorrendo a parole più familiari e descrizioni più concrete, ad esempio:
Questa è la SIMULAZIONE di un incidente in una centrale nucleare in Francia che potrebbe avere conseguenze dove ti trovi ora.
Le stesse considerazioni valgono anche per gli altri due messaggi che verranno inviati in questi giorni:
La locuzione incidente industriale è ambigua: se non si sa già di cosa si tratta, non è facile capire che va inteso come incidente in un impianto industriale.
Andrebbero evitati i tecnicismi che possono creare confusione. Il cedimento di una struttura sotto l’azione dei carichi si chiama collasso, ma non è un’accezione usata nel lessico comune (prevalgono il senso medico e l’uso figurato). Anche se meno preciso, è sicuramente più comprensibile rottura o crollo di una diga.
Un confronto: messaggio spagnolo
In IT-alert, aspetti linguistici migliorabili avevo preso ad esempio il messaggio di test del sistema di allarme pubblico del Regno Unito (prima fase) per evidenziare cosa lo rendeva più efficace di quello italiano.
Qui invece riporto un messaggio spagnolo della seconda fase, con la simulazione di un terremoto:
Si può osservare come vengono date le informazioni:
- è una simulazione, non ci deve preoccupare
- si ribadisce che è una simulazione, non è necessaria nessuna azione
- informazioni sulla simulazione di terremoto, con le istruzioni del caso
- viene ribadito che è una simulazione
- indicazioni su dove trovare informazioni utili in caso dell’emergenza specifica, il terremoto
Chi ha formulato i messaggi italiani invece a quanto pare ritiene che sia sufficiente ripetere cinque volte TEST perché chi riceve il messaggio non si allarmi e capisca che non è necessaria alcuna azione da parte sua. Credo sia preferibile non dare nulla per scontato e optare invece per informazioni esplicite, come nel messaggio spagnolo.
Indicazioni imprecise su www.it-alert.gov.it
I messaggi italiani non danno nessuna informazione utile su come comportarsi nel caso di un’emergenza reale, ma rimandano invece al sito apposito:
Per conoscere quale messaggio riceverai in caso di reale pericolo per <tipo di emergenza> vai su www.it-alert.gov.it
Si direbbe però che nessuno abbia verificato che il messaggio fosse accurato perché se si segue il link non si trovano i messaggi “reali” ma appare invece questa pagina:
La pagina ha l’indirizzo www.it-alert.it/ (senza gov come nei messaggi: perché complicare l’indirizzo nel caso qualcuno volesse digitare l’URL in un altro dispositivo?) ma non funziona senza www. Sono dettagli, ma potrebbero essere rilevanti in caso di emergenza!
In alto sulla pagina ci sono due link:
- IT-alert: dal 22 al 26 gennaio test su rischi specifici in 12 regioni (pagina con la descrizione del test, con il calendario e le zone dove verranno effettuati)
- Compila il questionario (nel messaggio però non viene chiesto di farlo)
Subito sotto appare una fascia blu, in apparenza con tre pulsanti per ottenere maggiori informazioni, ma si tratta invece di un’immagine statica senza alcun collegamento attivo.
Arrivati a questo punto, quanti proseguiranno nella ricerca? Non credo in molti.
Per trovare i messaggi e le spiegazioni dei diversi incidenti bisogna seguire il link IT-alert: dal 22 al 26 gennaio test su rischi specifici in 12 regioni e scorrere fino in fondo alla pagina, oltre il calendario dei test.
Come già evidenziato per la fase precedente, anche in queste nuove pagine prevale il burocratese. Esempio:
L’attività di sperimentazione che sarà messa in campo ha un doppio obiettivo: sperimentare IT-alert su porzioni ridotte e circoscritte di territorio e incentivare la familiarizzazione con la ricezione del messaggio con testo declinato in base al rischio specifico e all’area interessata. Il tutto si inserisce nella cornice più ampia del processo di avvicinamento alla possibile messa in operatività del sistema di allarme pubblico, come previsto dalla Direttiva del 7 febbraio 2023.
Vengono citate varie direttive, ma senza alcuna spiegazione o perlomeno dei link a riferimenti specifici per chi volesse capire di cosa si tratta.
Purtroppo si direbbe che gli autori di questi testi non si rendano conto (maledizione della conoscenza!) che il linguaggio tecnico-burocratico, per addetti ai lavori, è inadatto alla comunicazione istituzionale rivolta a tutti i cittadini. Un altro esempio:
Per "incidente rilevante" si intende un evento quale un’emissione, un incendio o un’esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi incontrollati che si verifichino durante l’attività di uno stabilimento industriale classificato a rischio di incidente rilevante dal Decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 – Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose, e che dia luogo a un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana e per l’ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o più sostanze pericolose.
Ciascuno stabilimento industriale deve disporre di un Piano di emergenza esterno (PEE), contenente le misure di mitigazione dei danni all’esterno dello stabilimento e di un Piano di emergenza interno (PEI), contenente le misure di mitigazione dei danni all’interno dello stabilimento.
IT-alert si attiverebbe per i diversi possibili scenari incidentali che potrebbero interessare l’impianto.
Trovo sconsolante che anche in questa seconda fase le informazioni continuino a essere poco fruibili. Non è stato fatto nessun cambiamento rispetto a quanto evidenziato il giugno scorso in IT-alert, aspetti linguistici migliorabili.
Le mie conclusioni sono quindi le stesse di sei mesi fa: nelle istituzioni non esistono linee guida interne per la comunicazione? Possibile che manchino le competenze per scrittura e revisione di testi pubblici? O forse manca la volontà di comunicare in maniera più efficace e veramente comprensibile per tutti i cittadini?
Unico aggiornamento positivo: chi ha un telefono Android con il sistema operativo aggiornato non ha più il problema dei Messaggi IT-alert con data americana (nel post dettagli sul bug e su come un privato cittadino, Andrea Fontana, l’ha fatto risolvere).
Maxxfi:
Ciao Licia. Ricordo mi era capitato di trovare sul web siti che valutavano (in inglese) il livello di educazione (negli USA) richiesto per la comprensione di un testo.
Ce ne sono di italiani?
Licia:
@Maxxfi per l’italiano prova a fare una ricerca per indici di leggibilità, i due più noti sono Gulpease e Flesch-Vacca (ma ce ne sono anche altri) ed entrambi dovrebbero correlare leggibilità e livello di istruzione.
John Dunn:
Forse sbaglio, ma mi pare che questi messaggi di allerta siano tradotte dall’inglese. Per esempio:
Siamo simulando (l’uso di un verbo invece di un sostantivo)
incidente industriale
collasso
E poi è troppo semplice la traduzione di questi messaggi in inglese. Di solito la traduzione in inglese dell’italiano burocratico è quasi impossibile.
Licia:
@John in uno scambio su Twitter/X ci si domandava proprio se fossero stati presi a modello dei messaggi in inglese.
rectoscopy:
Buongiorno, Le scrivo per sottoporLe un caso. Su PrimeVideo ora è disponibile la serie tv “The Man in the High Castle” che viene tradotto come l’Uomo nell’Alto Castello. Premesso che sono ancora alle prime puntate (no spoiler please!) e che non ho ancora visto questo fantomatico castello (sempre che esista visto che la storia è ambientata negli USA), ogni volta mi fa strano sentire “l’alto castello”. In tanti anni da nativo italiano non ho mai sentito questa espressione. Che poi è il castello ad essere alto (cioè con mura alte)? Oppure sta in alto? Non era meglio usare altre espressioni meno bizzarre, tipo “fortezza”?
Licia:
Non riesco a capire la correlazione tra questa domanda e l’argomento del post. In ogni caso, mi dispiace ma non conosco né la serie televisiva né ho letto il romanzo di Philip K. Dick da cui è tratta (e non sono appassionata di questo genere di romanzi), quindi non saprei che significati metaforici specifici vadano attribuiti al toponimo High Castle, a parte l’ovvio senso di “fortezza”, e per questo non so neppure se in qualche modo ci siano rimandi al modo di dire a man’s home is his castle.
Andrea:
Continuo l’OT sull’“The Man in the High Castle”.
Il titolo del libro di Dick fa riferimento ad uno dei personaggi chiave della vicenda, anche se non compare quasi mai, che avendo scritto un libro di storia alternativa messo all’indice vive rintanato in una fantomatica fortezza per non essere ucciso.
La serie TV si ispira al romanzo ma in maniera molto libera, il libro diventano dei filmati e il riferimento alla fortezza sfuma.
Una nota alla traduzione del titolo, il titolo del romanzo di Dick prima della messa in onda della serie era sempre stato tradotto come “La svastica sul sole” evidenziando più l’ambientazione del romanzo che il riferimento alla fortezza che in effetti non ha poi un ruolo realmente importante nella vicenda.
Licia:
@Andrea grazie per i dettagli. A questo punto visto il rimando ai nаzisti mi domando se High Castle possa forse essere una traduzione letterale di Hochburg, parola che in tedesco è usata con il significato figurato di roccaforte