Rider? Meglio in italiano!

Il ministro del lavoro Luigi Di Maio ha dichiarato che una delle sue priorità sono i rider, chi usa la propria bicicletta o altro mezzo per fare consegne a domicilio, in particolare di pasti pronti ordinati attraverso apposite piattaforme o app dedicate.

Se ne discuterà parecchio e forse c’è anche chi si chiede se rider è un anglicismo insostituibile, utile o superfluo

RIDER BENE CHI RIDER ULTIMO – Sportello sindacale per i diritti dei fattorini della gig economy

Nella foto, il cartello dello sportello sindacale che tutela i diritti di questi lavoratori si fa notare non solo per il gioco di parole ibrido ma anche perché ci dà già una risposta.

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Come si dice flat tax in italiano?

vignetta: plutocrate americano con sacchi di soldi in piedi sopra una lastra che schiaccia una persona (povera), con la didascalia HOW THE FLAT TAX WORKS
Vignetta: Ed Stein Ink (rappresentazione tipica americana del plutocrate con baffi bianchi, cappello a tuba e pantaloni gessati)

[Giugno 2018] Si discute già da tempo della cosiddetta flat tax – in questi giorni fanno notizia alcune dichiarazioni di Matteo Salvini – eppure ci sono ancora molte incertezze sulla pronuncia di un anglicismo ormai ricorrente. Ieri, ad esempio, a un giornale radio ho sentito introdurre un servizio sulla “flattàcs” durante il quale si è discusso di “flettècs”, altrove invece ho sentito dire “flettàcs”.

Come si dovrebbe pronunciare? Il significato è davvero noto a tutti? È giustificato l’uso di un anglicismo o esistono alternative italiane preferibili?

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Anglicismi, che passione!?

esempi di anglicismi superflui: train to be cool, a concrete food, no panic, ogni pausa ha il suo lato healthy, back to school con il giusto outfit, area street food

Chi mi segue qui sul blog e su Twitter sa cosa penso dell’itanglese: sono alquanto infastidita dagli anglicismi superflui e non perdo occasione per mettere in discussione l’uso che ne fanno media, aziende e istituzioni.

Proprio per questo sono piuttosto divertita di essere finita nella categoria “voi anglopuristi [che] preferite parlare l’itanglese, ingessare l’italiano a lingua dei morti e spacciare per prestito di necessità tutto quel che potete”.

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Anglicismi: Gruppo Incipit contro MIUR

La Crusca contro il ministero dell’Istruzione: troppe parole inglesi, abbandona l’italiano. È polemica

Il titolo del Messaggero dell’immagine fa riferimento all’ultimo comunicato stampa del Gruppo Incipit dell’Accademia della Crusca, Sillabo per l’imprenditorialità o sillabario per l’abbandono della lingua italiana?. È una critica severa a un documento recente del MIUR in cui risalta una “meccanica applicazione di un sovrabbondante insieme concettuale anglicizzante”. Contiene vari esempi e si conclude con un appello a un maggiore rispetto nei confronti della lingua e della cultura italiana.

La risposta firmata dalla ministra Fedeli rigetta le accuse ma contiene anche alcune affermazioni che per me confermano che in Italia mancano conoscenze e competenze terminologiche:

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Pseudoanglicismi: il box di auto e bambini

Quando mi sono trasferita a Milano ho imparato che nei condomini l’auto non si mette in garage ma nel box, parola che fino ad allora in italiano associavo al recinto dove si mettono a giocare i bambini piccoli. foto di box per bambini e di box per auto

In entrambi i casi si tratta di pseudoanglicismi. In inglese infatti box non ha queste accezioni: le auto si mettono nel garage e i bambini nel playpen.

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#Whistleblowing in Italia? Adesso basta!

Il 15 novembre la Camera ha approvato in via definitiva la proposta di legge Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato (C. 3365-B​).

Media e politici hanno commentato l’approvazione ricorrendo all’anglicismo whistleblowing, che però non appare mai nel testo della legge. Non sempre danno una spiegazione della parola inglese, come se tutti ne conoscessero già il significato.

esempi di titoli sull’approvazione della legge

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Foliage, nuovo nome per i colori autunnali?

foglie autunnali

Mi domando se siano molti gli italiani a cui l’espressione colori autunnali fa pensare a qualcosa di totalmente diverso dalle sfumature che assumono le foglie delle piante decidue in questa stagione. C’è davvero bisogno di una parola diversa che elimini ogni potenziale ambiguità?

Si direbbe di sì, perlomeno a giudicare dalla proliferazione dell’anglicismo foliage, sempre più diffuso nei media e tra chi promuove attività turistiche autunnali, come il treno del foliage. È un prestito giustificato o è l’ennesimo esempio di itanglese

 striscia sul business del foliage, prima parte 

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File, dall’ufficio al computer (ma non in italiano)

Mi ricollego a Cosa sono i “file declassificati”? per ricordare che in inglese la parola file ha vari significati e tra questi l’accezione “raccolta di informazioni su una persona o uno specifico argomento” è quella su cui si basa la risemantizzazione informatica.

Un file, nel significato acquisito anche in italiano, è una “raccolta di dati strutturati, memorizzati su un computer o un altro dispositivo sotto un unico nome”.

tipi di file

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A tavola c’è chi fa il colanzo

Il Colanzo della Domenica. Brunch dolce e salato

Che ne dite del colanzo, “pasto della tarda mattinata costituito da una prima colazione ricca e variata, in grado di sostituire il pranzo”?   

Non è una parola nuova: esiste da qualche anno, anche se non è per nulla diffusa. È un tentativo di trovare un’alternativa all’anglicismo brunch ma è poco probabile che riesca a sostituirlo, e non solo perché ci piacciono gli anglicismi ed è difficile scalzarne uno che è in uso da circa 50 anni.

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I waterfront delle città di mare italiane

Titolo di notizia italiana da un quotidiano nazionale:

Bari, mareggiata distrugge il waterfront

Dopo varie critiche sui social, l’anglicismo waterfront è stato sostituito da lungomare. Nell’articolo però sono rimaste altre occorrenze, come le onde hanno sommerso anche il cantiere del nuovo waterfront di San Girolamo.

Waterfront è un anglicismo ricorrente nei media: si trovano notizie sui waterfront di Messina, La Spezia, Genova, Ancona, Cagliari, Trani, Portici, Nicotera… Il significato della parola però non viene spiegato: chi scrive dà per scontato che sia un concetto noto o comunque trasparente. Lo è davvero? 

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70 anni di ufo (con noi dal 1947)

Per festeggiare i 100 anni del Vocabolario Zingarelli il profilo Twitter di Zanichelli sta pubblicando 100 parole entrate nell’uso in ciascuno degli anni del dizionario. Per il 1947 la scelta è caduta su ufo

Nel 1947 a Roswell (New Mexico) precipita uno strano oggetto. Poco dopo nasce la parola #Ufo (Unidentified Flying Object, oggetto volante non identificato).

Sarei curiosa di sapere quanti italiani riconoscono ancora la parola ufo come anglicismo, acronimo di Unidentified Flying Object, e quanti invece ignorano la sua origine (meno palese da quando la grafia prevalente non è più UFO ma ufo, con le minuscole come qualsiasi nome comune italiano). 

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Stati Uniti: cos’è un mass shooting?

mass shootings - Tom Curry
VIgnetta: Tom Curry; NRA è National Rifle Association, la lobby delle armi

Il tema di ieri di Tutta la città ne parla a Radio 3 era L’America delle armi. Ho partecipato anch’io con un intervento su mass shooting, in inglese l’espressione più frequente per descrivere quanto successo a Las Vegas il primo ottobre 2017.

Le parole più usate dai media italiani sono strage e massacro, ma anche eccidio, mattanza, omicidio di massa. Come prevedibile è usato anche il calco sparatoria di massa. C’è però anche chi ha preferito usare l’anglicismo mass shooting. È una scelta giustificata?

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Parola dell’estate 2017: turismofobia

Turismofobia

Turismofobia, sostantivo femminile: avversione o intolleranza esagerate verso i turisti.

Sembra un neologismo italiano ma in origine è una parola spagnola pronunciata turismobia. È nata in ambito accademico e poi se ne sono appropriati i media per descrivere l’ostilità crescente dei residenti nei confronti dei visitatori, fenomeno che si è acutizzato nell’estate 2017.

Al turismo vengono attribuiti sovraffollamento dei luoghi di interesse e dei mezzi di trasporto, danni all’ambiente (ad es. causati dalle navi da crociera), comportamenti irrispettosi o illeciti (ad es. causa ubriachezza), indisponibilità di abitazioni per le persone del luogo (per i proprietari è più lucrativo affittarle ai turisti) e altri disagi.

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