Comunque vada, Djokovic non sarà deportato

Titoli in inglese: Novak Djokovic faces being deported from Australia after his visa was cancelled; Novak Djokovic, tennis world number one denied entry to Australia and faces deportation after visa cancelled amid COVID vaccine exemption row. Titoli in italiano: 1 Djokovic respinto dall’Australia: lunedì si decide la deportazione; 2 Dokovic, vietato l’ingresso in Australia, sarà deportato.

Ho aggiornato un post del 2016, Trump e la “deportazione” dei clandestini, con questi esempi di titoli di notizie dall’Australia sul visto ritirato al tennista Novak Djokovic, al quale non è stato consentito l’ingresso nel paese perché non vaccinato contro il Covid, come invece previsto dalla normativa australiana. Sono in evidenza i falsi amici deport e deportation in inglese e deportare e deportazione in italiano.

Nel contesto immigrazione, in inglese* deportation indica l’espulsione di un cittadino straniero da un paese e il ritorno forzato al paese di origine in conseguenza di reati o per la mancanza o l’irregolarità di visti o altri permessi o documenti necessari per il soggiorno nel paese.

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A Venezia, un ponte immacolato (da museo!)

Manifesto a sfondo rosso con un albero di Natale e la scritta “Immaculate Bridge in the Venetian Civic Museums!” con le date “from 3.12 to 8.12.2021”
Immagine: @stregatte da Facebook

Chissà che idea si fanno i turisti anglofoni che vedono l’annuncio Immaculate Bridge in the Venetian Civic Museums! Penseranno che esista un ponte così incredibilmente pulito da essersi meritato l’esposizione in un museo?

Immaculate immacolato Immacolata

In inglese la parola immaculate è esclusivamente un aggettivo che significa perfettamente pulito, ordinatissimo (ad es.immaculate kitchen, immaculate garden, immaculate house, immaculate lawn), impeccabile, senza alcun errore, perfetto (ad es. immaculate appearance, immaculate hair, immaculate text, immaculate condition, immaculate performance).

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Bufale linguistiche: UE, Natale e nomi cristiani

Titoli: 1 L’Europa fa la guerra al Natale, l’ultima follia del politicamente corretto; 2 Se l’Europa “vieta” il natale e i nomi cristiani per essere inclusivi; 3 In Europa vietato dire “Natale” e perfino chiamarsi Maria; 4 Mai dire Natale: il decalogo Ue che vuole dettare le parole corrette. Bruxelles: “Stop ai riferimenti a religione o genere”. Sparisce anche il “signore e signori”

Nell’immagine alcuni titoli del 29 novembre 2021 apparsi sui media italiani. Polemizzano su #UnionOfEquality, un testo in inglese a uso interno dei dipendenti della Commissione europea. Contiene linee guida per la comunicazione inclusiva.

Sono uscite copie ora online, ad es. qui, e consultandole viene il sospetto che chi ne ha scritto nei media italiani non abbia letto il documento o abbia conoscenze di inglese inadeguate per capirne il contenuto, altrimenti saprebbe che non vi si trova alcun divieto ma solo esempi e indicazioni di tipo linguistico, aggiornati alle sensibilità più recenti.

Nulla di nuovo: da anni multinazionali e organizzazioni internazionali hanno linee guida interne di questo tipo, essenziali in ambienti di lavoro con persone che provengono da culture differenti. Consentono di acquisire consapevolezza delle diversità ed evitare linguaggio e stereotipi che discriminano ed escludono chi è di età, religione, genere, orientamento sessuale, origine ecc. diversi dai propri.

Everyone in the European Union has an inherent

È facile dimostrare che la maggior parte delle affermazioni dei media e di alcuni politici su questo documento sono distorte o infondate, a partire da un dettaglio fondamentale: non viene chiarito esplicitamente che le linee guida sono in inglese, lingua di lavoro, e viene invece fatto credere che ci sia una versione italiana che riguarda parole italiane.

Qui sotto ho raccolto e commentato gli errori più evidenti, tratti da più fonti.

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Falsi amici del recapito

Chi segue questo blog sa che ho un debole per i giochi di parole terribili come questo di Scott Hilburn che sfrutta la somiglianza grafica di pony e peony /ˈpiːəni/, la peonia. Ne prendo anche spunto per aggiungere un esempio particolare al mio elenco di falsi amici.

Pony Express in inglese

L’ambientazione della vignetta è congruente con il rimando a (The) Pony Express, il nome proprio del servizio postale statunitense che aveva operato per poco più di un anno tra il 1860 e il 1861. Attraversava quasi tutto il paese (cross-country), collegando il Missouri alla California, e copriva una distanza di 3163 km in dieci giorni grazie a staffette di cavalieri, tra cui Buffalo Bill, che cambiavano cavallo (non pony!) ogni 10 miglia circa in apposite stazioni.

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Traduzioni letterali: privilegio esecutivo

Ho presto spunto da questo tweet di @antrebaud per aggiornare Executive order ≠ ordine esecutivo con alcune considerazioni sul concetto di executive privilege che riporto anche qui.

Executive privilege è la prerogativa concessa al presidente degli Stati Uniti, come capo del potere esecutivo e nell’interesse pubblico, di non rivelare determinate informazioni e comunicazioni intercorse con altri appartenenti dell’esecutivo nel caso venissero richieste del potere legislativo (il Congresso) o dal potere giudiziario (le corti).

Negli Stati Uniti ultimamente se ne sta discutendo molto perché l’executive privilege è stato invocato dall’ex presidente Donald Trump per le richieste della commissione di inchiesta sull’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021.

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Un rapper può “incitare il caos”?

Foto del rapper Travis Scott con titolo in inglese: “Travis Scott sued for ‘inciting mayhem and chaos’ at Astroworld concert in Texas”. Frase italiana: “Per la tragedia di Astroworld iniziano ad arrivare le denunce al rapper Travis Scott reo di “incitare il caos”.

Durante il concerto di un rapper americano in Texas c’è stata una calca che ha causato la morte di più persone. Nelle notizie tradotte dall’inglese sono evidenti alcune differenze tra due verbi in apparenza coincidenti, incite in inglese e incitare in italiano.

Esempi: Il rapper ama incitare il caos e il sospetto è che stavolta la situazione gli sia sfuggita di mano • Scott è stato accusato di incitare il caos e comportamenti pericolosi nei suoi spettacoli  • Denunce al rapper Travis Scott, colpevole di «incitare la violenza»

Trovo improprie queste traduzioni perché ricalcano una costruzione dell’inglese che non è usata in italiano.

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Collant non è più un francesismo?

Fotogramma dalla campagna pubblicitaria Calzedonia autunno 2021

Avete fatto caso anche voi alla pubblicità televisiva di un noto marchio di calze che si conclude con la frase il tuo stile, il tuo llant?

La pronuncia con l’accento sulla prima sillaba per me è una novità: ero rimasta ferma a collàn /kolˈlan/, pronuncia italianizzata della parola francese collant(s) /kɔˈlɑ̃/, e non mi ero mai accorta che da francesismo collant fosse stato trasformato in uno pseudoanglicismo (in inglese invece si dice in tutt’altro modo, tights*).

Francesismi scambiati per anglicismi

Non è l’unica parola francese che ha subito questa modifica. L’esempio più noto è stage, tirocinio, che molti pronunciano erroneamente /steidʒ/ anziché /staʒ/, presumo senza sapere che in inglese stage significa palcoscenico oppure fase, stadio, e che l’esperienza lavorativa si chiama invece internship.

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Conversazioni intense

Senza informazioni sul contesto, come interpretate conversazioni intense in questa avvertenza?

“Attenzione! Conversazioni come questa possono essere intense.”

L’aggettivo italiano intenso ha varie accezioni determinate dal contesto e dalle parole a cui è associato:
se riferito a fenomeni, indica che si manifestano in modo particolarmente accentuato (ad es. freddo intenso, luce intensa, colore intenso);
se riferito a sensazioni fisiche o sentimenti, indica che sono molto vivi, acuti o profondi (ad es. gioia intensa, sguardo intenso); 
se riferito ad attività, indica che sono svolte con molto impegno e concentrazione (ad es. lavoro intenso) o che caratterizzano per intensità un lasso di tempo (ad es. giornata intensa).

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Falsi amici all’oratorio

Un fatto di cronaca italiano che è stato riportato anche da alcune testate straniere rivela una coppia di falsi amici:

Titoli: 1) Brianza, 21enne ruba nel bar dell’oratorio imitando Lupin: si taglia e confessa in lacrima; 2) Thief inspired by French Netflix show Lupin robs oratory near Milan

In riferimento a luoghi, la parola inglese oratory condivide con oratorio in italiano il significato di piccolo edificio o cappella destinati al culto religioso e riservati a una specifica comunità o a singole persone.

La notizia però riguarda un’altra accezione di oratorio, assente in inglese, e il dettaglio che il furto è avvenuto nel bar* dell’oratorio avrebbe dovuto far venire qualche dubbio.

After entering the oratory’s bar in Monza, a town near Milan, the man stole about €21 (£18) from the till. He also made off with a bottle of fizzy orange.

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Cosa succede se si spilla il tè? 🍵

Alcuni esempi di un calco dall’inglese usato sui social e tipico del lessico giovanile che mi diverte perché richiama insoliti intrecci di parole:

Esempi: 1 ho del tè da spillare ma prima finisco il manga; 2 ahh il tè che vorrei spillare; 3 ti prego vieni su Whatsapp ti devo spillare il tè bollente; 4 sto pillando tè bollente con una mia amica; 5 hai spillato del tè molto caldo; 6 oggi mi hanno spillato del tè su un tiktoker della mia città; 7 ciao a tuttx sono prontissima a spillare del tè BOLLENTE

Spillare il tè ricalca un’espressione idiomatica informale dell’inglese americano, spill the tea, che ho già descritto in Espressioni idiomatiche inglesi con il tè.

“What’s the tea?”

In inglese tea è una parola colloquiale per pettegolezzi, dicerie o chiacchiere indiscrete, o come si diceva qualche anno fa anche spetteguless e, se riferito a personaggi famosi, gossip. 

Questa accezione di tea è nata negli anni ‘70 del secolo scorso nello slang della cultura drag afroamericana e ha origine come grafia alternativa dell’omofona lettera T, a sua volta abbreviazione di Truth intesa come hidden truth, verità nascosta, inizialmente riferita alla propria condizione di transgender e in seguito anche ad altri nel senso di pettegolezzo.

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Cuomo “troppo familiare” per i media italiani

Per la serie falsi amici nei media italiani:

Immagine della conferenza stampa di Andrew Cuomo con parole “I have been too familiar with people” Titolo: New York, dopo l’indagine per molestie Cuomo si dimette dalla carica di governatore: “Sono stato troppo familiare ma non superato il limite”

Andrew Cuomo, governatore dello stato di New York, si è dimesso in seguito ad accuse di molestie sessuali. Durante una conferenza stampa Cuomo si è scusato, ha giustificato il proprio comportamento come espansività e tratto caratteriale ma si è assunto ogni responsabilità e ha ammesso I have been too familiar with people.

Molti media italiani hanno tradotto letteralmente too familiar con troppo familiare, dimostrando così scarse conoscenze non solo dell’inglese ma anche dell’italiano: non hanno riconosciuto un falso amico.

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Anche se siamo eleggibili, nessuno ci voterà

Dettaglio da un Monitoraggio settimanale Covid-19 del Ministero della Salute: 

È prioritario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione in tutti gli eleggibili, con particolare riguardo alle persone a rischio di malattia grave, nonché per ridurre la circolazione virale e l’eventuale recrudescenza di casi sintomatici sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità.

La locuzione evidenziata, tutti gli eleggibili, è ricorrente nelle relazioni settimanali e in altri testi. Altri esempi dai siti del Ministero e dell’Istituto Superiore della Sanità: pazienti non-eleggibili a trapianto  •  soggetti eleggibili ai percorsi di follow-up  •  candidati ideali per la radioterapia short-course ed altri invece meno eleggibili  •  eleggibile alle cure palliative  •  eleggibile per l’intervento di artroprotesi totale di anca  •  eleggibili al percorso Fast Track ortopedico  •  criteri di eleggibilità per le prestazioni di telemedicina.

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Luridi falsi amici

Dalla recensione della BBC di Titane, film vincitore a Cannes:

Immagine del film con titolo “Titane: The most shocking film of 2021”. Sottotitolo: Julia Ducournau’s Palme d’Or-winning film is “a nightmarish yet mischievously comic barrage of sex, violence, lurid lighting and pounding music”.

La frase tra virgolette è stata citata in un articolo italiano con la traduzione “una raffica da incubo e al contempo comica di sesso, violenza, illuminazione lurida e musica martellante”, dove è evidente che non è stato riconosciuto un falso amico

Lurido in italiano

L’aggettivo lurido significa
1 estremamente e disgustosamente sporco
2 in senso figurato, moralmente abietto (lurido individuo, ambienti luridi e malfamati, lurido bastardo!).

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Euro 2020: tifo enfatico ma non definitivo

Ragazza: “I’m Irish and I’m definitely supporting Italy”. Traduzione della voce fuori campo: “Sono irlandese e tifo definitivamente Italia”

Le parole della ragazza e la traduzione errata in italiano sono state sentite in un servizio da Londra di un TG1 alla vigilia della finale degli Europei di calcio, precedute dalla frase “nel Regno Unito, Inghilterra a parte, si tifa Italia”. 

A quanto pare il giornalista ha fatto confusione tra due avverbi inglesi che in forma scritta (ma non nella pronuncia!) appaiono simili:

definitely /ˈdɛfɪnətli/, da definite, serve ad enfatizzare una decisione o una certezza, come ha fatto la ragazza irlandese a proposito di Inghilterra-Italia. In italiano potremmo dire di sicuro, di certo, sicuramente, ovviamente, senza alcun dubbio… 
In altri contesti definitely può avere anche un’altra accezione e significare in modo preciso.

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Il calciatore danese “resuscitato”

Titolo e frase da articolo sulla prima pagina un noto quotidiano, poi modificati nella versione online:

Titolo: Paura per Eriksen, i medici lo resuscitano in campo (sottotitolo: agli Europei di calcio arresto cardiaco per l’interista durante Danimarca-Finlandia). Frase: Vedere Eriksen resuscitato non basta. La fragilità spaventa quanto la morte però stavolta c’è davvero da essere grati.

Chi ha scritto l’articolo ha sicuramente tradotto letteralmente dall’inglese e non ha riconosciuto i falsi amici resuscitate ≠ resuscitare.

Eriksen collapses and is resuscitated during European Championship match Denmark-Finland

Resuscitate in inglese

In inglese il verbo resuscitate anche nell’uso comune ha un’accezione medica prevalente che vuol dire "riattivare le funzioni vitali", in italiano rianimare.

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