Brrrrr… Localizzazione dei rumori del frigorifero

Se il frigorifero fa rumore, c’è da preoccuparsi? Dipende: alcuni rumori sono del tutto normali. Ecco come li identifica l’azienda tedesca Miele nei suoi manuali di istruzioni in tedesco:

Ganz normale Geräusche

Nella prima colonna (rumori del tutto normali) sono state usate delle onomatopee, poi descritte con i verbi sostantivati corrispondenti nella seconda colonna (origine del rumore). E in altre lingue?

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Italian Survival Eat!

Vi piace il nome Italian Survival Eat per un tramezzino con porchetta, funghi e provola?

Italian Survival Eat.
[segnalato da @_geniodelmale]

Il gioco di parole survival kit freccia282 eat è inequivocabile, anche grazie alla confezione mimetica, ma è anche chiaro che è un nome “made in Italy”. È quello che chiamo inglese farlocco: una combinazione poco idiomatica (o addirittura errata) di parole inglesi facilmente riconoscibili, pensata per un pubblico italiano. 

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Differenze culturali: come si mangia la pizza

Un cartello dalle manifestazioni fatte nel 2017 nel Regno Unito per protestare contro la visita ufficiale di Donald Trump, annunciata e poi confermata da un invito formale di Theresa May:

Cartello con foto di Trump con espressione scimmiesca su cui è stata tracciata una X e scritta TRUMP EATS PIZZA WITH A FORK! ENOUGH SAID! #MUSLIMBAN
Foto da Signs of the times: the best anti-Trump placards from across the UK

Paese che vai usanze che trovi: in Italia è normale usare le posate per mangiare la pizza e sarebbe impensabile stigmatizzare chi lo fa (tutt’altra storia tagliare gli spaghetti con il coltello e poi mangiarli con il cucchiaio!).

A quanto pare negli Stati Uniti è invece un’onta imperdonabile, in particolare per i newyorkesi: la pizza di solito viene servita già tagliata a spicchi e si mangia tassativamente con le mani.

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Funzione paralinguistica: emoji scalza emoticon

Un nuovo studio americano conferma che nelle comunicazioni brevi le emoji come hanno prevalentemente una funzione paralinguistica e non rappresentano affatto un imbarbarimento della lingua, come temono alcuni, ma al contrario favorirebbero un uso ortodosso dell’ortografia.

More emojis, less :) The competition for paralinguistic function in microblog writing

In More emojis, less emoticon The competition for paralinguistic function in microblog writing è descritta l’analisi di un corpus di tweet in inglese che confronta l’uso di:
1 emoji
2 emoticon come emoticon2 e altre combinazioni di caratteri
3 grafie alternative quali abbreviazioni, contrazioni, allungamenti vocalici e uso creativo di ortografia e punteggiatura (esempi italiani in Lingua spedita, lingua tradita?).

Alcune conclusioni:

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ZWJ… zwidge

Un altro esempio della flessibilità dell’inglese nel creare nuove parole è zwidge. Probabilmente è una parola che non avete mai visto: in forma scritta è usata solo per rappresentare la pronuncia dell’acronimo ZWJ.

Ho descritto ZWJ nei commenti a Emoji, tra segni, gesti e sistemi di scrittura: sta per Zero Width Joiner, un carattere unificatore “senza larghezza” non visualizzabile (Unicode U+200D). Non rappresenta alcun simbolo ma serve a unire (join) due caratteri, ad es. per creare un particolare tipo di emoji ottenuta combinandone insieme altre:

couple with heart

In questo esempio donna+cuore+uomo (sequenza Unicode U+1F469 U+200D U+2764 U+FE0F U+200D U+1F468) si trasforma in coppia.

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WhatsApp, le donne e l’evoluzione delle emoji

Una storiella divertente che sta circolando in questi giorni su WhatsApp:

Vi siete resi conto che tutti gli uomini, animali, veicoli e perfino le statue del Whatsapp vanno nella stessa direzione? Soltanto una va contro. Conclusione: nemmeno whatsapp riesce a capire le donne…!

Le battute sull’incomprensibilità delle donne funzionano sempre 😉 ma in questo caso aiuta che in WhatsApp non siano state ancora implementate tutte le nuove emoji di Unicode 9.0 annunciate lo scorso giugno. Manca infatti l’emoji dell’uomo che si muove nella stessa direzione della donna, presente invece in altri sistemi:

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Emoji: la melanzana e altre verdure

The Guardian ieri ha dedicato un articolo alle emoji con varie considerazioni sui criteri di inclusione nello standard Unicode.

eggplant emojiImmancabile l’esempio della melanzana, una vera e propria ossessione nel mondo anglofono: è tra le emoji più usate negli Stati Uniti, è stata votata emoji dell’anno 2015 dall’American Dialect Society e ormai ha un significato quasi esclusivamente metaforico (simbolo fallico). Non stupisce che un noto esperto americano di emoji ironizzi che aubergine non rappresenta più la verdura (eggplant): 

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“Dacci un segno” a Radio3 Scienza

sign classification by von Petzinger

Mi è piaciuto molto l’intervento a Radio3 Scienza (“Dacci un segno”) dell’archeologo Davide Domenici, che ha discusso una classificazione recente dei simboli astratti ricorrenti nell’arte rupestre europea, presentati superficialmente da alcuni media come prima forma di scrittura.

Con esempi molto efficaci Domenici ha chiarito le differenze tra sistema grafico di comunicazione e sistema di scrittura (nella definizione classica, rappresentazione sistematica di un linguaggio parlato che deve consentire di riprodurre un messaggio in modo esatto anche in assenza di chi l’ha scritto) e ha evidenziato vantaggi e svantaggi di scrittura logografica e di scrittura fonetica.

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Nuove emoji, per palati soprattutto americani?

dentifricio al bacon

Faccio fatica a capire la grande passione americana per il bacon, da tempo una costante della cultura popolare, soprattutto online. Esistono prodotti aromatizzati al bacon di ogni genere (sapone, cioccolata e dolciumi vari, filo interdentale, biancheria intima, deodoranti per ambienti…) e c’è anche una voce di Wikipedia, Bacon mania.

Quando ho visto che tra le nuove emoji di Unicode 9.0 c’era anche quella del bacon, ho subito pensato che la richiesta di aggiungerla fosse di origine americana.

bacon emoji

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Palindromedario, con anisomorfismo

In questa vignetta di Rhymes with Orange padre e figlio osservano un “palindromedario” prima di passare all’onomatopea del serpente a sonagli (in inglese rattle imita il sonaglio).

PALNDROMEDARY – LET’S GO CHECK OUT THE RATTLESNAKE ONOMATOPOEIA PIT

La vignetta mi ha colpita non tanto per il gioco di parole ma per un altro dettaglio: il palindromedario ha due gobbe ma me ne sarei aspettata una.

In italiano infatti distinguiamo sempre tra cammelli e dromedari mentre in inglese viene chiamato camel sia Camelus dromedarius (una gobba, Arabian camel o dromedary camel) che Camelus bactrianus (due gobbe, Bactrian camel). Un esempio tipico si può vedere sui pacchetti delle sigarette americane CAMEL, illustrati con un dromedario:

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Emoji al volante, sintassi importante!

immagine usata da Ford

Il 17 luglio era la giornata mondiale delle emoji. Come prevedibile, diversi marchi hanno sfruttato l’occasione per promuovere la propria immagine o i propri prodotti.

Mi ha colpita la campagna di Ford Italia con hashtag #DontEmojiAndDrive e il messaggio 
Don’t emoji smartphone and emoji automobile
(don’t text and drive / non messaggiare e guidare)
Era completato da una stessa emoji ripetuta (a seconda del messaggio, ambulanza, faccina con testa fasciata, poliziotto o teschio).

ambulance   ambulance   ambulance

L’altro messaggio che ha attirato la mia attenzione è di una società di auto a noleggio:

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Messaggio da Juno, un po’ acrostico

Avete già visto il doodle di Google per festeggiare l’entrata nell’orbita di Giove della sonda Juno? È in tema con il post di ieri sulle emoji, qui usate come lingua di comunicazione:

Juno Reaches Jupiter

emoji da Juno: 1 mani che applaudono, 2 sparacoriandoli (party popper) e 3 macchina fotograficaSarei curiosa di sapere se il messaggio risulta davvero globale: per me sono ovvi 1 congratulazioni e 2 festeggiamenti ma non sono del tutto sicura se 3 simboleggia “evento da immortalare” o forse altro?

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Emoji, tra segni, gesti e sistemi di scrittura

thinking face emoji

Se vi incuriosiscono le emoji e l’impatto che possono avere su lingua e comunicazione, vi suggerisco di leggere A Linguist Explains Emoji and What Language Death Actually Looks Like di Gretchen McCulloch.

McCulloch prende spunto dall’affermazione che le emoji saranno la rovina dell’inglese, frequente sui media e sui social anglofoni, e la smentisce con esempi molto efficaci. 

Chiarisce innanzitutto la differenza tra lingua e linguaggio, due concetti che in inglese sono espressi dalla stessa parola, language, e dimostra che le emoji non sono in grado di comunicare sistematicamente concetti astratti come invece una lingua e quindi sono inadeguate a diventare un sistema linguistico alternativo.

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Curiosando tra le nuove emoji di Unicode 9.0

Il 21 giugno verrà rilasciata la versione 9.0 di Unicode, lo standard di codifica dei caratteri della maggior parte dei sistemi di scrittura. Include anche 72 nuove emoji.

Bisognerà aspettare gli aggiornamenti di sistemi operativi e piattaforme per vedere le differenze grafiche nelle diverse implementazioni. Intanto Emojipedia ha creato un video con le nuove emoji nello stile usato da Apple (simile a quello di WhatsApp). 

Attenzione: se premete il tasto YouTube icon vi verranno installati cookie di terze parti, siete avvisati!

Aspetti culturali

Come già osservato in Un’emoji parola dell’anno 2015, succede spesso che alla stessa emoji vengano attribuiti significati diversi e siano associate preferenze e modalità d’uso che dipendono non solo dal dispositivo o dall’app ma anche da fattori culturali legati a lingua e paese.

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