Auguri politicamente corretti

[2009] In molti paesi di lingua inglese resiste la tradizione dei biglietti di auguri da sistemare sul caminetto o mettere in bella mostra in altri modi con un apposito card holder.

Per Natale ne ricevo parecchi anch’io da Stati Uniti, Irlanda e Inghilterra, ed è divertente vedere come svelino il continente di provenienza anche senza busta: la parola Christmas sembra del tutto bandita da quelli americani, dove la formula di auguri che va per la maggiore è Happy Holidays o simili (ad es. Holiday Cheer e Holiday Greetings) ma si vedono molto anche combinazioni di due o tre parole che includono Peace, Love e/o Joy (ad es. Love, Smiles and Happiness). Le immagini americane di solito sono neutre (ad es. paesaggi invernali, fiocchi e pupazzi di neve, poinsettie, ecc.) e sono rari i simboli più tradizionali come alberi di Natale o candele.

Happy Holidays

Insomma, un vero trionfo del politically correct (il 21 dicembre ho addirittura ricevuto tre email dagli USA intitolati Happy Solstice, in sostituzione dei più tradizionali auguri natalizi). Personalmente trovo abbastanza ridicolo che si voglia vedere un significato religioso in una tradizione che equivale ormai a un semplice atto di cortesia, ma c’è invece chi prende la cosa seriamente: impossibile dimenticare la reazione irata di un collega americano di origine israeliana verso un’ignara collega asiatica che, pensando di fare un gesto gentile verso europei e americani, aveva mandato un tipico messaggio di auguri natalizi…

Non siamo immuni a questa tendenza neanche in Europa (in Inghilterra era stata addirittura coniata la parola macedonia Winterval, da winter+festival, per descrivere in modo neutro questo periodo festivo), però nel Regno Unito e soprattutto in Irlanda continuano ad esistere i biglietti con auguri e simboli tradizionali. E, per quanto kitsch possano essere, a me fa sempre piacere trovarli nella cassetta delle lettere, soprattutto in questi tempi di comunicazioni quasi solo elettroniche. 


Aggiornamento dicembre 2017 – Donald Trump si attribuisce il merito di avere riconsentito di augurare Merry Christmas negli Stati Uniti, come promesso durante la campagna elettorale del 2016: 

foto di Trump che indica un cartello con la scritta Merry Christmas


In tema con il periodo, potete trovare dettagli sull’etimologia di parole inglesi legate al Natale (ad es. Christmas, Yule, frankincense, myrrh, merry) in We owe you an Etymology (Collins Language) e in Merry Christmas (The Virtual Linguist). L’etimologia di parole italiane natalizie (ad es. presepe, torrone, vischio, elfo, ghirlanda) è descritta in Il Natale, a carole nel portale Treccani.

Vedi anche: Alcuni riferimenti natalizi inglesi.

Gergo aziendale inglese

Alcuni degli esempi nel post itanglese sono prestiti che arrivano direttamente dal cosiddetto corporate speak (o corporate doublespeak, in italiano aziendalese), il gergo usato nelle aziende americane, inglesi e multinazionali per rendere più interessanti concetti a volte banali (le buzzword che da un momento all’altro sono sulla bocca di tutti, come ad es. slide deck, playbook, stakeholder), oppure eufemismi per mascherare concetti sgradevoli.

chickenjargon

Per chi è interessato all’argomento, ho raccolto qualche riferimento in inglese.

50 office-speak phrases you love to hate propone esempi dei lettori di BBC News. Anch’io ho una certa avversione per evangelist (esperto che condivide conoscenze su un prodotto, ed è un po’ inquietante che sia anche un ruolo e non solo una descrizione ironica; ritengo che siano proprio le connotazioni religiose che in italiano hanno fatto preferire il prestito evangelist al calco semantico evangelista), granularity (per indicare il livello di dettaglio), going forward (“d’ora in avanti”) e le combinazioni con paradigm (in genere significa “modello” o “esempio”), ad es. paradigm shift (un approccio diverso). 

Thirty words and phrases you need to stop using today dà altri esempi, tra cui ho sempre trovato fastidiosi il verbo leverage (“sfruttare”, “usare a proprio vantaggio”), takeaways (usato al plurale: le informazioni utili che si ricavano da una riunione o presentazione) e competency (in particolare core competencies, l’insieme di conoscenze ed esperienze necessarie per un’attività specifica. Chissà perché viene preferito a competence…).

Councils get banned jargon list fa riferimento a un elenco di 200 parole messe al bando dalle amministrazioni locali britanniche, tipiche del burocratese e spesso prese in prestito dal gergo aziendale, come ad es. taxonomy, holistic, synergies.

Corporate crapspeak cita invece varie espressioni più o meno eufemistiche per descrivere la riduzione del personale: declutter, decruit, euthanise, harden up the synergies, optimisation of the use of internal resources, rank and yank, rightsize.

Plain English Campaign da 30 anni combatte il burocratese ma anche il gergo aziendale come quello che è valso alla Coca Cola uno dei Golden Bull (una specie di “tapiro”) appena assegnati per il 2009. Tipici gli esempi di management speak come be proactive not reactive e think outside the box (pensare fuori dagli schemi, in maniera non convenzionale), ma l’elenco potrebbe essere facilmente arricchito con tutte le altre frasi che tanto piacciono ai middle manager delle multinazionali, ad es. we need to do more with less.

Per sorridere, concludo con la striscia di Dilbert del 1994 che ha popolarizzato l’espressione buzzword bingo, la tombola con il gergo aziendale:

Dilbert - buzzword bingo

Esempi di cartelle di buzzword bingo qui e qui e frasi di corporate speak create automaticamente dal Business Buzzwords Generator.

Aggiornamenti

The Telegraph ha pubblicato un elenco delle 20 frasi fatte più fastidiose che si sentono in ufficio. In cima alla classifica At the end of the day, seguito da What goes around, comes around e It’s not rocket science. Si piazza bene anche Give [somebody] the heads up (preavvisare, allertare), frase molto amata dagli americani.

Altri esempi di gergo aziendale in Workplace Lingo e in Office workers being invited to "bite the reality sandwich". Johnson, il blog linguistico di The Economist, contribuisce con The subtleties of corporate English mentre Lawyers should right-size their love of corporate jargon (The Guardian) aggiunge esempi di gergo aziendale usato in ambito legale britannico.

In *pivotale non potrà essere ignorato ho descritto il verbo pivot, usato per indicare un cambiamento drastico che spesso maschera un fallimento.

Sono molto usate anche in italiano espressioni come ecosistema di esperti, ecosistema di soluzioni o ecosistema di idee: usi e abusi di un neologismo semantico in I nuovi ecosistemi.

Ennesima vignetta di Dilbert sull’argomento:

vignetta di Dilbert

Nuovi post:
Perché deadline?
Il junior service designer deve parlare itanglese
Covid Manager, nuova professione itanglese

Niente da leggere per ferragosto?

Qualche suggerimento di letturine recenti con argomenti linguistici per quei pochi che si trovassero davanti al computer senza granché da fare in questa settimana di ferragosto.  

In italiano

Parole da salvare. Per ricordare, ritornare, riconoscersi…, un breve elenco di parole italiane che stanno diventando desuete ma che hanno una notevole forza espressiva (Osservatorio della lingua italiana).

Quel tale mi “perplime”, sul processo linguistico di retroformazione, con vari esempi (la Repubblica).

Il culatello? È il sedere dei bambini, “gastro-dizionario alternativo” di errori divertenti nell’interpretazione di nomi di cibo (Corriere della Sera).

Verbalia, “un paese immaginario fondato dagli appassionati dell’ingegno verbale a cavallo tra il secondo e il terzo millennio. I suoi abitanti sono detti verbivori e si nutrono principalmente di parole, di ogni forma e dimensione”: un sito tutto da scoprire!

In inglese

Language & Literature, risorse a cura della British Library su vari aspetti della lingua inglese, ad es. Sounds familiar? per saperne di più sui diversi accenti del Regno Unito e Dictionaries and Meanings per una panoramica dei dizionari inglesi dal 1500 a oggi.

How the Market Influences What Language You Read In (e commenti) nel blog di Freakonomics, sui fattori che possono influenzare la lingua in cui si sceglie di leggere i romanzi tradotti.

New books to explain new German: una breve panoramica di neologismi registrati recentemente dai alcuni dizionari tedeschi e la conferma che “tutto il mondo è paese” per le lamentele sulle parole straniere entrate nella propria lingua (Deutsche Welle). 

Sign language, una raccolta di cartelli assurdi da tutto il mondo (The Telegraph).

Vedi anche: Fritto misto di ferragosto

tutti al mare

Si dice in Romagna…

L’italiano che si parla in Romagna, dove sono cresciuta, è in genere molto corretto. Ci sono però degli usi peculiari della lingua che non si sentono altrove e che, quando torno lì, mi fanno sempre sorridere. Alcuni esempi di costruzioni che possono lasciare alquanto perplesso un non romagnolo:

rimanere in Romagna è un verbo transitivo: devo andare al Bancomat perché ho rimasto solo 10 euro; siamo andati da Marta ma ha rimasto solo taglie grandi
volere quando usato come sinonimo di “occorrere” segue la costruzione di “servire”: mi vuole un cacciavite a stella; gli vuole più tempo
andarsi verbo riflessivo, specialmente con la prima persona: sono stanco, mi vado a casa e poi mi vado subito a letto
non sapere fare a equivale a “sapere” (essere capace): non sa fare a nuotare
andare da male questa arancia è andata da male
provare di ha provato di fare la tua torta ma non le è venuta bene

L’uso transitivo di rimanere, influenzato dal dialetto, lascia sconcertati i non romagnoli ma localmente nell’uso informale non controllato non va considerato errore ma una caratteristica di una varietà regionale perché è una forma condivisa praticamente da tutti i parlanti “autoctoni”.

Qualche esempio di variazioni sul lessico italiano (geomonimi):

minestra primo piatto di pasta con condimento asciutto (tagliatelle, garganelli e strozzapreti sono minestre, le zuppe invece no): cosa c’è di minestra oggi?
insegna vista a Lugo: APERITIVI  –  MINESTRE –  PANINI
forma "parmigiano" (formaggio): mi passi la forma?
sportina “sacchetto di plastica”
motore “motocicletta” (ha senso, se si pensa al diminutivo motorino!)
cavarsi “spostarsi”: cavati di lì!
prendersi dei nomi “essere redarguito” o “essere ingiuriato”: ho sbagliato a fare il lavoro e mi sono preso dei nomi

Altri esempi nei commenti.


Nuovi post “romagnoli”:


Vedi anche: …e si dice in Lombardia

La bandita non è una malvivente

BanditaCome forse si è capito, ho un debole per i cartelli. In Trentino ho visto parecchi esemplari di Bandita di caccia e Bandita di pesca e non sono stata l’unica a pensare che si trattasse di una peculiarità locale: ci saremmo aspettati un articolo determinativo al posto della preposizione.

E invece abbiamo solo dimostrato di essere degli ignorantoni: bandita è un sostantivo e descrive un territorio in cui sono proibiti caccia o pesca. A differenza della riserva, nella bandita la caccia non è consentita neanche al proprietario del terreno.

Parole curiose: Schlittschuhschritt

Schlittschuhschritt Verboten - cartello sulla pista Lottensee a Seefeld

Ci sono parole straniere che colpiscono e diventano argomento di conversazione. È successo tra italiani davanti a un cartello che vietava il passo pattinato su una pista di sci di fondo in Austria: Schlittschuhschritt ha solo 3 vocali ma ben 16 consonanti, di cui molte ripetute, e per chi non mastichi un po’ di tedesco sembra quasi una parola inventata o uno scioglilingua.

E a proposito di passo pattinato, ancora una volta ho notato che chi traduce le notizie di agenzia al Corriere della Sera non sempre verifica i termini inglesi che non riconosce: in ambito di sport invernali cross country race è una gara di sci di fondo e non di “cross country sulla neve”.

Sempre sullo sci di fondo, in una traduzione alquanto maldestra dall’italiano all’inglese ho visto he practices bottom ski… 😳

Vedi anche: Vocali, vocali, vocali e [aggiornamento] Segnali di pericolo sulla neve.


Aggiornamento marzo 2011 – Può essere interessante confrontare la stessa comunicazione in versione svizzera (Engadina): la rappresentazione grafica del passo pattinato è decisamente meno efficace di quella austriaca ma il messaggio è più diretto grazie al segnale circolare di divieto, immediatamente riconoscibile e rafforzato da una descrizione quadrilingue di proibizione (con tanto di punti esclamativi!), ma soprattutto grazie all’uso della parola inglese skating, internazionalmente nota ai fondisti. ..

Segnali di globalizzazione in Giappone (visti in Germania)

Post pubblicato il 5 novembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia


Sono a Wiesbaden per tcworld 2008, conferenza (e fiera del settore) su comunicazione tecnica, localizzazione, terminologia e tecnologie linguistiche, dove farò un intervento sulla gestione della terminologia in Microsoft.

JTCA posterGirando per gli stand dei vari espositori sono stata attirata dal poster della Japan Technical Communicators Association.  

Chi ha letto il mio post Segnali di globalizzazione avrà già indovinato perché: i simboli dei cartelli stradali.

Mi hanno spiegato che si tratta di un nuovo tipo di etichette con istruzioni per prodotti che funzionano a elettricità. Al testo esplicativo viene associato un simbolo che fa riferimento ai cartelli stradali usati in Giappone che, a quanto pare, prendono ispirazione sia da quelli europei che da quelli americani: triangolari gialli con bordo e simbolo nero per indicare attenzione; rotondi bianchi con bordo rosso e simbolo nero per indicare divieto; rotondi blu con simbolo bianco per indicare informazioni importanti.

Per completare l’informazione viene inoltre associata una vignetta, come negli esempi qui sotto. La comunicazione è indubbiamente efficace, anche per chi non capisce una parola di giapponese! etichette giapponesi [qualità delle foto pessima ma sono fatte senza flash]

Invece sono perplessa dalla frase con cui la JTCA pubblicizza il proprio lavoro:

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Segnali di globalizzazione

Post pubblicato il 23 settembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia


In un numero recente del settimanale TIME c’è una pagina intera dedicata ai vantaggi delle rotonde che chiarisce innanzitutto cosa sono e come funzionano, con tanto di foto esplicativa:

  immagine originale dall'articolo You Want a Revolution - time.com[…] roundabouts, those circular alternatives to street
intersections
[…]
  

[…] The problem is teaching Americans how to navigate them. (Folks, cars entering a roundabout yield to those already in it.) 

Da un punto di vista europeo è perlomeno curioso che un settimanale americano, destinato a un pubblico globale, dia queste informazioni: possibile che gli americani non sappiano cosa sono le rotonde o comunque non capiscano come funzionano?

Probabilmente noto questi particolari più facilmente di altri a causa del mio lavoro. Language Excellence, il team di Microsoft cui faccio parte, fornisce servizi linguistici a supporto di globalizzazione, localizzabilità e localizzazione, tra cui le cosiddette globalization review, che in italiano possiamo chiamare valutazioni di globalizzazione: una valutazione di nomi di prodotti o servizi, immagini e messaggi non verbali per verificare che siano accettabili in mercati diversi, globalmente, senza dover intervenire con traduzioni o adattamento.

In queste valutazioni sono richieste competenze culturali, ossia la capacità di identificare particolari aspetti che riflettono caratteristiche tipiche della lingua e della cultura del paese di origine (gli Stati Uniti per i prodotti Microsoft) e confrontarli con i sistemi equivalenti del proprio mercato.

Un caso tipico sono i colori, che possono avere connotazioni diverse in culture diverse: ad es. in molti paesi asiatici il colore del lutto è il bianco e non il nero, qualche italiano superstizioso rifugge il viola mentre per gli americani è un colore elegante e nobile (altri esempi in Xerox International Color Guide).

etichetta 1Supponiamo che ci venga chiesta una globalization review per l’etichetta qui a sinistra, con l’indicazione che segnalerà un messaggio importante che deve essere letto prima di procedere con una particolare operazione: chi ha prodotto l’etichetta vuole assicurarsi che il layout e i colori scelti non abbiano connotazioni indesiderate nei vari mercati.

Per i paesi europei non ci sono controindicazioni ma è utile sottolineare che segnali stradali americanila combinazione giallo+nero, tipica dei segnali stradali negli Stati Uniti, comunica etichetta 2implicitamente che si deve prestare attenzione solamente a chi ha familiarità con questo sistema ma non a chi vive altrove. In Europa l’effetto "avviso importante" potrebbe essere raggiunto più facilmente con una combinazione di colori che includa il rosso, come nei segnali stradali a cui siamo abituati.

Nelle globalization review vanno quindi identificate le informazioni implicite della cultura di partenza per valutare se sussistano anche nella cultura di arrivo e, in caso negativo, se sia accettabile perderle o se si debba ricorrere a soluzioni alternative per renderle esplicite. Esempio: come abbiamo visto, non si può dare per scontato che un americano capisca il concetto di "rotonda".

nuovo simbolo di radiazioni pericolosesimbolo di radioattività A proposito di combinazioni di colori nei cartelli, credo non sia un caso che recentemente l’International Atomic Energy Agency abbia creato un nuovo simbolo per le radiazioni pericolose che privilegia il rosso e una forma triangolare: il simbolo tradizionale con sfondo giallo è infatti risultato poco intuitivo e non facilmente riconoscibile.

Vedi anche: Segnali di globalizzazione in Giappone (visti in Germania).


Aggiornamento gennaio 2012: un recente decreto legislativo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ha introdotto nuovi standard che riguardano anche la segnaletica. Per i cartelli di avvertimento è prevista forma triangolare con bordo nero, sfondo giallo e pittogramma nero e quindi questa combinazione di colori è destinata ad avere maggiore impatto.

Nuovi post sui colori dei cartelli:
Il SECURITY WARNING delle Ferrovie dello Stato 
Un cartello molto americano

Materiale instabile sulle strade irlandesi

Post pubblicato il 27 agosto 2008 in blogs.technet.com/terminologia


In questi giorni sono a Dublino per riunioni con colleghi di altre sedi. La zona dove si trova Microsoft è irriconoscibile rispetto a quando lavoravo qui negli anni ’90. È il tipico "una volta qui era tutta campagna", con palazzi modernissimi di parecchi piani, traffico in abbondanza e cantieri ovunque, aperti anche di notte.

cartello loose chippingsUna cosa però non è cambiata: da queste parti prima o poi ci si imbatte nel cartello Loose chippings. Non ho mai capito perché non preferiscano un segnale stradale con un’immagine, come il nostro (a destra). È come se in Italia optassimo per la scritta Materiale instabile sulla strada (denominazione del Codice della strada).

Ieri ho avuto la prova che la comprensibilità del cartello irlandese non è scontata. Passandoci davanti, una collega americana si è domandata cosa volesse dire e mi sono trovata nell’insolita situazione di spiegarglielo io. Ho poi scoperto che si tratta di una delle differenze lessicali che vengono chiarite agli americani in visita in Irlanda.

Così l’ho fotografato: mi sembra un buon esempio di terminologia inglese non "globalizzata".  😉

THEY CERTAINLY HAVE SOME PRETTY QUAINT PLACE NAMES IN THIS PART OF THE WORLD

Cuntinuar lectura…

Post pubblicato il 12 agosto 2008 in blogs.technet.com/terminologia


cartello a Müstair L’Engadina è una regione bellissima e per me ha la curiosità aggiuntiva del romancio: ogni volta che sono da quelle parti mi ritrovo a leggere i cartelli, attratta dalle comuni radici latine ma soprattutto dall’ortografia e da quella che immagino possa essere la pronuncia delle parole.

Per la terminologia informatica invece potrei provare a consultare il database terminologico Microsoft perché esiste una versione di Office in romancio per la quale sono stati creati o definiti ex novo circa 2000 termini in questa lingua.

Alcuni esempi di stringhe di Excel:

romancio inglese italiano
Quest element da controlla po vegnir utilisà mo entant ch’il fegl da lavur è visualisà en ina fanestra separada. Vulais Vus avrir ina fanestra per il fegl da lavur? That control can only be used while the worksheet is displayed in a separate window. Do you want to open a window for the worksheet? Il controllo può essere utilizzato solo mentre il foglio è aperto in una finestra separata. Aprire una finestra per il foglio di lavoro?
Per avrir ina fanestra separada, en la quala Vus pudais modifitgar il fegl da lavur ed utilisar l’element da controlla, cliccar sin Gea. Cur che Vus avais terminà quest operaziun, cliccai sin Memorisar ed alura sin Exit en il menu Datoteca per returnar a la fanestra originara. Click Yes to open a separate window in which you can edit the worksheet and use the control. When you are finished, click Save and then click Exit on the File menu to return to the original window. Fare clic su Sì per aprire una finestra separata in cui modificare il foglio di lavoro e utilizzare il controllo. Al termine, scegliere Salva, quindi scegliere Esci per visualizzare la finestra iniziale.

rumantsch ladino

Bambini omaggio o errori di traduzione?

Post pubblicato il 1 agosto 2008 in blogs.technet.com/terminologia


Traduzione inglese della pubblicità di un’agenzia di viaggi:

Book now free kids + save up to € 200,00 

Risultato: a chi prenota vengono offerti dei bambini in omaggio (free kids). In inglese invece ci si aspetta children o kids go free oppure travel free, stay and eat for free o formule simili.

La vacanza dovrebbe comunque avere costi stratosferici, perlomeno se proporzionali ai potenziali risparmi, visto che in inglese la virgola è il simbolo separatore delle migliaia e non dei decimali e, anche se manca uno zero, a colpo d’occhio la cifra tende ad essere interpretata come duecentomila euro…
.

Ad ogni modo queste traduzioni impallidiscono in confronto agli inimitabili cartelli di Calceranica (TN), riportati da .mau. (ultime due foto): uno più incredibile dell’altro, con dog only to the last un piccolo capolavoro nel suo genere, degno di Engrish.com.

EURO 2008: macabra scoperta (linguistica!)

Post pubblicato il 20 giugno 2008 in blogs.technet.com/terminologia


cartellino giallo! Di solito sto accuratamente alla larga da tutto ciò che riguarda il calcio, però mi ha incuriosita una segnalazione della mia collega terminologa tedesca Marion.

Ai partire dai mondiali in Germania due anni fa e ora per EURO 2008, in tedesco si usa l’espressione inglese public viewing per descrivere il ritrovarsi in un luogo pubblico all’aperto, allestito con maxischermi, per vedere la partita.
 

Anche nella versione inglese del sito EURO 2008 (non più disponibile) appare appariva public viewing, come pure in pagine e documenti svizzeri scritti in italiano.

Piccolo particolare: in inglese uno dei significati principali di public viewing equivale a visita alla camera ardente o, più precisamente, descrive l’esposizione della salma di una persona nota affinché il pubblico possa renderle omaggio o venerare le spoglie. Esempio dalla BBC qui.

Messaggio subliminale per gli ignari calciofili teutonici?

Scherzi a parte, gli pseudoprestiti che entrano in una lingua con un significato diverso dall’originale non sono così rari, basti pensare a smoking, ticket, spider, golf ecc…


Aggiornamento 2011 – Nuovo post: Germanismi in inglese e anglicismi in tedesco