Alcuni riferimenti natalizi inglesi (e irlandesi)

Post pubblicato il 29 dicembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia


Questa immagine sul sito Wallace&Gromit mi ha ricordato gli anni passati in Inghilterra e in Irlanda: ci sono vari riferimenti natalizi che in Italia non condividiamo.

Wallace e Gromit in versione natalizia

Alle feste aziendali di Natale (i famigerati Christmas party), ma anche ai pranzi natalizi della mensa Microsoft di Dublino, il menu era sempre lo stesso, nell’ordine:

  • starter, pseudoantipasto di palline di melone bianco;
  • soup, di solito una crema di funghi o di verdure;
  • tacchino arrosto con tre veg (in genere patate, carote e Brussels sprout, gli immangiabili, stracotti cavolini di Bruxelles), il tutto annegato nel gravy, la salsa densa marrone scuro che tradizionalmente si prepara con il sugo di cottura della carne, farina e acqua e, in tempi moderni, con granuli o polvere già pronti;
  • come dolce, Christmas pudding (una torta speziata scura e umidiccia, con alto contenuto di frutta secca e la cui ricetta prevede abbondante uso di suet, il grasso di rognone), o una o più mince pie (tortine di pastafrolla ripiene di frutta secca e candita, pezzetti di mela e suet), di solito serviti con custard, una specie di crema pasticcera calda.

Nell’immagine in primo piano c’è la gravy boat, il contenitore per servire il gravy. Sale e pepe sono a loro modo altrettanto tipici: quello che fanno molti inglesi e irlandesi a tavola è afferrare la saliera e cospargere ogni pietanza di sale, prima ancora di assaggiarla. 

Feathers McGraw, il pinguino, sta suonando una trombetta “lingua di suocera” (party blower) e i tre personaggi hanno in testa una coroncina di carta velina (party hat / paper crown): sono oggetti che si trovano dentro ai Christmas cracker, delle specie di caramelle di carta che contengono anche un bigliettino con una o più freddure e una sorpresa (tipo quelle delle uova di Pasqua italiane).

Christmas crackerIl nome cracker è onomatopeico, infatti per aprirlo si tirano le estremità in modo da far scoppiare una specie di petardo al suo interno: dal rumore prodotto deriva il nome. L’ambientazione dell’immagine con un Christmas cracker, dalla ClipArt di Office e quindi americana, include tacchino, cavolini di Bruxelles e gravy boat: certe tradizioni si ripetono in tutto il mondo anglofono.

Una nota non natalizia: sullo sfondo dell’immagine di Wallace & Gromit c’è il bollitore elettrico. In Inghilterra e Irlanda se si prende in affitto un appartamento ammobiliato di solito non sono incluse le stoviglie ma il bollitore sì: a quanto pare la kettle fa parte dell’arredamento!

Nell’armadietto invece si intravedono due confezioni: una di tè e l’altra, a giudicare dai colori, potrebbe essere quella, aperta, di un altro tipo di cracker tipicamente inglesi, i Jacob’s Cream Crackers, perfetti con il formaggio di cui Wallace va ghiotto.

immagine di Wallace che addobba l’albero di Natale

In questa immagine tutti gli oggetti sono familiari anche a noi, ma ce ne sono alcuni che riconducono a parole inglesi che si usano quasi esclusivamente a Natale: bauble /ˈbɔːbl/, che in inglese britannico è la decorazione che si appende all’albero e in particolare qualsiasi pallina, tinsel, la ghirlanda di fili argentati o dorati che ha un’etimologia curiosa perché  attraverso il francese antico estinceler è riconducibile al latino scintilla, e fairy lights, le lucine natalizie. Nel giornale che legge Gromit si nota Yule, una parola dell’inglese antico che in origine faceva riferimento a una festa pagana e ora viene usata per indicare Natale e feste natalizie. Si pronuncia come you’ll.


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