Le aziende parlano l’itanglese fa una carrellata sulle parole inglesi più usate nelle aziende italiane, un fenomeno che, stando a “Itanglese”: aumenta del 773% l’uso di parole inglesi nella lingua italiana scritta delle aziende, avrebbe avuto un aumento clamoroso negli ultimi nove anni (non è però indicata la metodologia di ricerca usata per ricavare queste percentuali estremamente catastrofiste). Alcuni esempi citati: brainstorming, mission, conference call, performance, business (con tutte le sue variazioni, ad es. modello di business e core business), benchmarking e human resources (o, più colloquialmente, “accaerre”).
Aggiungerei step, feature, feedback, guideline, deadline, policy, ad es. policy aziendali, tool, trend, competition, marketplace, outsourcing, customer service/care, tanto per fare i primi esempi che mi vengono in mente: forse passaggio o passo, caratteristica o funzionalità, commenti e/o suggerimenti, linee guida, scadenza, regole o criteri, strumento, tendenza, concorrenza, mercato, esternalizzazione e assistenza ai clienti non sono abbastanza espressivi?
Ci sono poi alcuni prestiti che appaiono forse più giustificabili perché difficili da rendere in italiano con un unica parola, come roadshow (un evento commerciale che si sposta di città in città), stakeholder e pain point (problema specifico ma spesso complesso da risolvere).
Infine confesso che mi sta particolarmente antipatico un termine in prestito dal football americano, playbook, ovvero gli schemi di gioco di una squadra e quindi le strategie per una campagna politica o pubblicitaria o le modalità dettagliate che vengono definite per un nuovo tipo di progetto.
Aggiornamento dicembre 2010 – Alcune note sui risultati della ricerca con i dati per il 2010 nei commenti qui sotto e in itanglese 2 (social, digital e switch).
Aggiornamento giugno 2012 – Alcune considerazioni sull’itanglese e il suo effetto sulla lingua italiana in L’invasione degli anglicismi.
Vedi anche: Gergo aziendale inglese, Britalian: britaliano o anglo italiano? e Una casa shabby al punto giusto…
…
Guido:
Anche nel 2010 l’Itanglese continua a crescere: +223% in un anno secondo l’ultima ricerca di Agostini Associati. Le tre parole più utilizzate sono: SOCIAL, BUSINESS e SMART.
Licia:
@ Guido: grazie per l’aggiornamento, anche se come sai ho molte perplessità sulle percentuali che indicate.
Aggiungo il video che accompagna i risultati della ricerca: strapperà sicuramente un sorriso a chi ha dovuto sorbirsi presentazioni aziendali…
Cristina:
Segnalo un blog dove è possibile trovare approfondimenti sull’utilizzo di parole inglesi in italiano.
http://stopitanglese.it/
Licia:
@Cristina, grazie, è un’iniziativa interessante e ne ho proprio parlato due giorni fa nel post Un blog sull’itanglese, dove ci sono anche alcuni suggerimenti per rendere meno "itanglese" il blog stesso (nel frattempo li ho anche aggiunti come commento al tuo post Festeggiamo l’Unità d’Italia, e l’italiano?).
Aggiornamento 21 marzo 2011 – Sembra che il moderatore del blog abbia deciso di non approvare i commenti che avevo inserito e che riporto qui:
Cristina
Non solo le aziende parlano Itanglese. Vi segnalo quanto è emerso da una prima analisi del linguista Massimo Arcangeli circa l’utilizzo di parole inglesi da parte della stampa italiana.
http://stopitanglese.it/do-you-remember-italiano-2-201105.html
Licia:
@Cristina: grazie dell’informazione. Sarebbe stato interessante anche il vostro punto di vista sugli aspetti “itanglesi” del vostro sito che ho segnalato nel mio precedente commento.
Aggiornamento luglio 2011 – Qui ho descritto un altro problema di contenuto del blog Stopitanglese.
Cristina
@Licia: mi dispiace per quanto accaduto. Trattandosi dei giorni in cui stavamo lanciando il blog stavamo testando la piattaforma e probabilmente il tuo post è andato perso. Se volessi ripubblicarlo lo approveremo sicuramente, in quanto è molto pertinente e strutturato.