itanglese

Le aziende parlano l’itanglese fa una carrellata sulle parole inglesi più usate nelle aziende italiane, un fenomeno che avrebbe avuto un aumento clamoroso negli ultimi nove anni (non è però indicata la metodologia di ricerca usata per ricavare le percentuali estremamente catastrofiste citate). Alcuni esempi citati: brainstorming, mission, conference call, performance, business (con tutte le sue variazioni, ad es. modello di business e core business), benchmarking e human resources (o, più colloquialmente, “accaerre”).

Aggiungerei step, feature, feedback, guideline, deadline, policy, ad es. policy aziendali, tool, trend, competition, marketplace, outsourcing, customer service/care, tanto per fare i primi esempi che mi vengono in mente: forse passaggio o passo, caratteristica o funzionalità, commenti e/o suggerimenti, linee guida, scadenza, regole o criteri, strumento, tendenza, concorrenza, mercato, esternalizzazione e assistenza ai clienti non sono abbastanza espressivi?

Ci sono poi alcuni prestiti che appaiono forse più giustificabili perché difficili da rendere in italiano con un unica parola, come roadshow (un evento commerciale che si sposta di città in città), stakeholder e pain point (problema specifico ma spesso complesso da risolvere).

Infine confesso che mi sta particolarmente antipatico un termine in prestito dal football americano, playbook, ovvero gli schemi di gioco di una squadra e quindi le strategie per una campagna politica o pubblicitaria o le modalità dettagliate che vengono definite per un nuovo tipo di progetto.


Aggiornamento dicembre 2010 – Alcune note sui risultati della ricerca con i dati per il 2010 nei commenti qui sotto e in itanglese 2 (social, digital e switch).

Aggiornamento giugno 2012 – Alcune considerazioni sull’itanglese e il suo effetto sulla lingua italiana in L’invasione degli anglicismi.

Vedi anche: Gergo aziendale inglese, Britalian: britaliano o anglo italiano? e Una casa shabby al punto giusto…

8 commenti su “itanglese”

  1. Guido:

    Anche nel 2010 l’Itanglese continua a crescere: +223% in un anno secondo l’ultima ricerca di Agostini Associati. Le tre parole più utilizzate sono: SOCIAL, BUSINESS e SMART.

  2. Licia:

    @ Guido: grazie per l’aggiornamento, anche se come sai ho molte perplessità sulle percentuali che indicate.
    Aggiungo il video che accompagna i risultati della ricerca: strapperà sicuramente un sorriso a chi ha dovuto sorbirsi presentazioni aziendali…

  3. Licia:

    @Cristina, grazie, è un’iniziativa interessante ma avrei alcuni suggerimenti per rendere meno "itanglese" il blog stesso che ho aggiunto come commento al tuo post Festeggiamo l’Unità d’Italia, e l’italiano?.

    Aggiornamento 21 marzo 2011 – Sembra che il moderatore del blog abbia deciso di non approvare i commenti che avevo inserito e che riporto qui:

    Qualche suggerimento per rendere il blog più "italiano" evitando convenzioni tipiche dell’inglese (e dell’itanglese!):

    1) i nomi delle lingue e gli aggettivi relativi alle lingue andrebbero scritti con l’iniziale minuscola (quindi itanglese e italiano), o perlomeno l’uso delle maiuscole dovrebbe essere coerente all’interno dello stesso testo;

    2) in italiano il plurale dei sostantivi di origine straniera che terminano in consonante ha la stessa forma del singolare, quindi TAG e non TAGS;

    3) l’iniziale maiuscola per le parole all’interno dei titoli (ad es. Obiettivi del Progetto, Ultimi Articoli) è una convenzione convenzione tipicamente americana e non italiana;

    4) nelle date, a differenza dell’inglese, non andrebbe usata la virgola dopo il giorno della settimana;

    5) il simbolo & può avere senso in un titolo inglese perché consente di risparmiare due caratteri rispetto alla congiunzione and ma non è così in italiano;

    6) termini come feed e tag sono prestiti di necessità, quindi non sostituibili, ma andrebbe comunque rispettato l’ordine delle parole dell’italiano che prevede che l’elemento principale sia seguito dai dettagli, non il caso di News Feed;

    7) le descrizioni dei comandi e le altre stringhe generate dalla piattaforma di blogging andrebbero tradotte, ad es. passando il mouse su Commenti in alto a destra si legge Comments Feed, nelle pagine relative agli autori si legge Posts by, No comments ecc.

  4. Licia:

    @Cristina: grazie dell’informazione. Sarebbe stato interessante anche il vostro punto di vista sugli aspetti “itanglesi” del vostro sito che ho segnalato nel mio precedente commento.


    Aggiornamento luglio 2011 – Qui ho descritto un altro problema di contenuto del blog Stopitanglese.

  5. Cristina

    @Licia: mi dispiace per quanto accaduto. Trattandosi dei giorni in cui stavamo lanciando il blog stavamo testando la piattaforma e probabilmente il tuo post è andato perso. Se volessi ripubblicarlo lo approveremo sicuramente, in quanto è molto pertinente e strutturato.

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