Solo 800 parole?

Teenagers “only use 800 different words a day” – Bella e scialla: ecco come parla la “generazione 20 parole”

La Repubblica riprende un articolo del Telegraph secondo cui gli adolescenti britannici userebbero in media un vocabolario di sole 800 parole*. Il linguista britannico David Crystal in On the 800-word myth spiega perché questa affermazione, ripresa da molti media, non ha molto senso. Le principali obiezioni:

non esiste un metodo soddisfacente per misurare il vocabolario di una persona;
le parole diverse pronunciate in una singola giornata non sono un campione rappresentativo del lessico che una persona conosce o usa, variano infatti in base al tipo e all’oggetto di una conversazione; 
difficile analizzare un mondo a cui non si appartiene, come quello degli adolescenti, che in presenza di estranei evitano di discutere argomenti per i quali possono avere un loro vocabolario molto ricco.

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Ristoranti in crowdsourcing e open source?

Sometimes English is not sexy* but stupid cita un paio di sondaggi in Der Spiegel da cui risulta che la maggior parte dei tedeschi non capisce gli slogan in inglese usati in alcune pubblicità e ne dà interpretazioni a volte strampalate, ad es. c’è chi pensa che Broadcast Yourself (YouTube) significhi “fabbricati il tuo portapane” … Leggi tutto

Parole dell’anno “tecnologiche” negli USA

Il New Oxford American Dictionary ha scelto il verbo unfriend come parola dell’anno 2009: in alcuni social network come ad es. Facebook il significato è rimuovere dagli amici.

Altre parole prese in considerazione in campo tecnologico / informatico:

hashtag il cancelletto # (in inglese hash ma anche pound sign e number sign), tag che si aggiunge davanti a una parola in Twitter per poter trovare tweet (“post”) sullo stesso argomento;
aggiornamento 2013 – nel frattempo la parola hashtag ha assunto anche il significato, ormai predominante, di “parola (o una serie di parole senza spazi) marcata con il tag #”, e quindi identifica due concetti diversi, come descritto in Hashtag, parola e simbolo;
intexticated descrive lo stato di distrazione al volante per colpa di SMS (to text = mandare SMS), simile alla guida in stato di ebbrezza (intoxicated). Per il dizionario americano Webster New World College Dictionary, la parola inglese 2009 è simile, distracted driving, preferita a cloud computing, wrap rage, netbook, wallet biopsy e go viral;
netbook prestito entrato anche in italiano per descrivere un laptop di dimensioni (e prestazioni) ridotte;
paywall meccanismo per bloccare l’accesso a un sito web e consentirlo solo a chi è abbonato a un servizio a pagamento;
sexting l’invio di messaggi o immagini sessualmente espliciti via cellulare (sex+text).

A giudicare da distracted driving, intexticated e sexting, sembra proprio che da parte degli americani continui la “scoperta” degli SMS!

Qui i dettagli sulle altre parole dell’anno per il New Oxford American Dictionary in ambito economico (freemium, funemployed, zombie bank), politico o sociale (choice mom, death panel, teabagger) e ambientale (brown state, green state, ecotown). Molto efficaci deleb, una persona famosa (celeb) deceduta, e tramp stamp, un tatuaggio subito sopra al fondoschiena, specialmente di una donna.

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XOXO: baci e abbracci

Nota: post pubblicato nel 2009, quando i messaggi di testo erano quasi esclusivamente SMS di lunghezza limitata a 160 caratteri e non erano ancora disponibili le emoji come 😘. Anche se mi occupo di terminologia informatica, XOXO non mi fa pensare al microformato eXtensible Open XHTML Outlines bensì all’abbreviazione inglese per hugs and kisses che … Leggi tutto

Il Corriere e le parole “tech” da non usare più

Grazie a Paola ho letto, anche se con qualche giorno di ritardo, Le parole «tech» da non usare più, un articolo del Corriere della Sera che si riprometteva di mettere in evidenza “espressioni o vocaboli che, secondo Business Week, è meglio non pronunciare in un colloquio di lavoro per non sembrare obsoleti” ma che invece … Leggi tutto

Navigatori e silly season

È decisamente silly season nei giornali italiani. Scherzi del navigatore satellitare, ad esempio, racconta la disavventura di due svedesi in giro per l’Italia (grassetto mio): Sognavano Capri, il mare e i Faraglioni, e invece si sono ritrovati a Carpi, in provincia di Modena, sotto il sole cocente della pianura padana. Il tutto per una consonante … Leggi tutto

Parole curiose: Schlittschuhschritt

Ci sono parole straniere che colpiscono e diventano argomento di conversazione. È successo tra italiani davanti a un cartello che vietava il passo pattinato su una pista di sci di fondo in Austria: Schlittschuhschritt ha solo 3 vocali ma ben 16 consonanti, di cui molte ripetute, e per chi non mastichi un po’ di tedesco … Leggi tutto

Eponimi inglesi (e capi di abbigliamento)

L’articolo 30 words inspired by 29 people and an elephant elenca parole inglesi che derivano da nomi propri. In alcuni casi esiste un equivalente italiano, subito riconoscibile come eponimo dall’inglese e la relativa etimologia sono meno ovvi, ad es. linciare. Mi ha sempre incuriosita gerrymandering (meno comune jerrymandering), la pratica di disegnare i collegi elettorali … Leggi tutto

Fotocamere e macchine fotografiche digitali

Post pubblicato il 16 gennaio 2009 in blogs.technet.com/terminologia Oggi sono usciti i primi ritratti ufficiali di Barack Obama. Il Corriere ne parla in Prima foto ufficiale di un presidente americano con una macchina digitale. Ho notato il titolo perché è da un po’ che faccio attenzione a cosa si dice in italiano per descrivere gli … Leggi tutto

Problemi di conversione (e di localizzazione)

Post pubblicato il 15 dicembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia Un articolo in The Guardian, poi corretto, riportava l’effetto del perigeo lunare sulle maree:   Per un problema di conversione due pollici erano diventati ben mezzo metro… Purtroppo anche nella localizzazione capita di trovare questo tipo di errore, anche se non dovrebbe essere difficile evitarlo. In Localizzazione di … Leggi tutto

Parla come mangi 3

Post pubblicato il 15 settembre 2008 in blogs.technet.com/terminologia Dal Corriere della Sera, in L’inglese e gli errori: «Aboliamo le regole dell’ortografia», sulla mancata corrispondenza tra pronuncia e ortografia:  L’errore è poi stato corretto ma è chiaro che il giornalista avrebbe dovuto verificare gli esempi prima di affermare in "amare" invece la e finale si sente: … Leggi tutto