Paure moderne: nomofobia

Qualche mese fa Fritinancy descriveva il neologismo inglese nomophobia, la paura di trovarsi senza cellulare o di non poterlo usare (batteria scarica, mancanza di copertura ecc.).

Nomophobia è una parola macedonia composta da no + mobile + phobia, usata per la prima volta in Gran Bretagna nel 2008 (allora negli Stati Uniti non si diceva mobile ma cell phone).

immagine articolo Emanuela Di PasquaIeri ne parlava anche il Corriere, facendo riferimento agli stessi dati, ma dando a nomofobia un significato diverso: Ecco la nomofobia, così si chiama la paura di perdere il cellulare. Anche altri, ad es. il TG1, affermano La paura di perdere il proprio telefonino si chiama “nomofobia”.

Temo sia un ulteriore esempio della scarsa affidabilità dei contenuti tradotti dalla redazioni online dei media italiani.

Molto interessante invece New phobia – good old word? (TermCoord) che, partendo dal presupposto che i nomi delle fobie sono composti in prevalenza da elementi formanti colti (in particolare confissi), fa notare che il termine nomofobia (nomophobia), per quanto raro, esisteva già con il significato di "paura della legge", dal greco nomo–  e –fobia.

Nell’uso “moderno” nomofobia è quindi un neologismo semantico, un nuovo significato attribuito a una parola già esistente, come ad es. mobile in italiano.

Vedi anche: Sindrome da vibrazione fantasma e Phubbing, estraniazione “mobile” (snobbare le persone per lo smartphone).

 

nomophobia
immagine via Pinterest, fonte non indicata

12 commenti su “Paure moderne: nomofobia

  1. Licia:

    @linus, credo che in questo caso si affermerebbe comunque il calco modellato sull’inglese, quindi nomofobia, senza sottilizzare sull’etimologia (che comunque è raramente trasparente nei nomi delle fobie, perlomeno per chi non ha fatto il liceo classico!) ed eventualmente interpretando la parola come neologismo semantico. Ora aggiungo una nota anche qui sopra.

    Curiosità: la voce italiana di Wikipedia è stata creata nel 2008 e sul sito Medicitalia c’è già anche una definizione “professionale”: Paura di rimanere sconnessi dal contatto con la rete di telefonia mobile. Il soggetto nomofobico manifesta ansia in relazione alla possibilità di perdere il cellulare, rimanere a corto di batteria o di credito, non avere copertura di rete.

  2. Stefano:

    Oddio, come detesto questo tipo di cose. E non per la creazione di un omografo indebito, quanto il fatto di formare parole aggregando abbreviazioni chiare per il solo parlante e i suoi amici, aspettandosi poi che vengano capite da tutti. I giapponesi sono maestri in questo, ti parlano e non capiscono perché non ci arrivi da solo a capire che “pasocom” non può essere altro che un personal computer (che loro traslitterano “paasonaru compiutaa” e pronunciano di conseguenza)

  3. Licia

    @Mauro 😀 (io mi includo nella categoria “immuni”).

    @Stefano, mi hai fatto tornare in mente alcuni amici italiani che vivevano a Bruxelles e che in Italia attiravano sguardi perplessi quando dicevano cose tipo “ho dimenticato il giessemme”, “mi dai il tuo numero di giessemme?” perché per loro GSM era il cellulare…

  4. Licia:

    Grazie Pietro.
    Ne approfitto per ricordare che facendo passare il puntatore sui link si possono visualizzare informazioni aggiuntive, ad es. nomo– riporta la definizione del Vocabolario Treccani (si tratta dell’attributo title che però non è ancora supportato dai browser dei dispositivi mobili).

  5. Francesco:

    A me ricorda un internet meme, ma forse in questo caso conta la mia giovane età… 😛

    Restano le scelte traduttive di media importanti come il Cor e la Rai… brrr…, problema di non poco conto!

  6. Licia:

    @Francesco :-D  Mi piace nomophobia come il terrore di vedere il Cookie Monster che mangia!!!

    @Nautilus, grazie del link, ho visto che ce ne sono anche di davvero divertenti, come hippopotomonstrosesquipedaliophobia, la paura delle parole lunghe! L’elenco è molto utile anche per confermare come molte delle parole che finiscono in –phobia (e –fobia in italiano) non siano affatto trasparenti.

  7. Luca:

    RAGAZZI….ho bisogno di un saggio sull’argomento ” nomofobia” qualcuno mi può aiutare??

  8. Licia:

    @Luca, c’è moltissimo materiale in rete, specialmente in inglese. In ogni caso, soprattutto se si tratta di una ricerca scolastica, sicuramente vale ancora il principio “farina del proprio sacco”… 🙂

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