Cognomi, soprannomi e pseudonimi (e whisky!)

Titolo impreciso di noto quotidiano sull’incriminazione di Donald Trump per un pagamento illecito all’attrice di film porno nota come Stormy Daniels:

titolo: Stormy Daniels, ritratto di una ex pornostar cresciuta in una famiglia difficile e con un soprannome preso da un Whiskey
(via @fedesettetre e @tazebaoh)

A quanto pare chi ha scritto il titolo ha tradotto dall’inglese e ha frainteso il significato della parola surname (sinonimo di last name, second name o family name), che è il cognome, e ha pensato significasse soprannome, che è l’appellativo attribuito da altri a una persona.

Stormy Daniels invece è uno pseudonimo o, nel caso più specifico di chi opera nel mondo dello spettacolo, un nome d’arte. È un nome fittizio scelto dalla persona stessa, che vi ricorre per avere un nome memorabile, più originale o che si ricorda più facilmente, oppure per altri motivi, ad es. per proteggere la propria identità.

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Doppi falsi amici: i “trans lunatici”

Notizia di agenzia, ripresa da varie testate, sulle reazioni all’ennesima sparatoria di massa negli Stati Uniti, stavolta a opera di una persona transgender:

Titolo ANSA: “Donald Trump Jr, invece che di armi parliamo di trans lunatici. L’intervento sulla sparatoria di Nashville, la destra lo segue”

Ho evidenziato due falsi amici riconoscibili anche senza disporre del testo originale, che in questo caso è un tweet con informazioni fuorvianti di un figlio di Donald Trump:

tweet di Donald Trump Jr: “Given the incredible rise of trans/non-binary mass shooters in the last few years… by far the largest group committing as a percentage of population… maybe, rather than talking about guns we should be talking about lunatics pushing their gender affirming bullshit on our kids?”

Lunatic ≠ lunatico

Chi ha tradotto lunatics con lunatici probabilmente non ha alcuna familiarità con il concetto di falsi amici, tra i cui esempi più tipici c’è spesso proprio questa coppia di aggettivi e sostantivi:

  • in inglese la parola lunatic è connotata negativamente, significa pazzo, malato di mente, e spesso implica un comportamento aggressivo o pericoloso: due collocazioni frequenti sono dangerous lunatic e criminal lunatic

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Parole inflazionistiche

word cloud con le parole inglesi inflation, deflation, disinflation, greedflation , hyperinflation, inflation, shrinkflation, skimpflation, slumpflation, stagflation

Il termine economico inflazione è riconducibile al latino inflatioonis (gonfiamento) ma ci è arrivato attraverso l’inglese inflation, parola con una storia curiosa: in origine significava flatulenza e solo in seguito ha acquisito il senso di gonfiaggio da cui poi è derivata l’accezione figurata di aumento dei prezzi e declino del potere di acquisto, apparsa nella prima metà del XIX secolo negli Stati Uniti.

Da inflation sono derivati vari termini, alcuni dei quali sono in uso da decenni anche in italiano per descrivere condizioni del sistema economico. Alcuni calchi sono trasparenti perché ricorrono a prefissi ed elementi formativi comuni all’inglese e all’italiano, altri invece risultano meno efficaci:

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L’insolito caso della borseggiatrice forbita

Da un noto quotidiano, alcuni stralci di un’intervista fatta nella metropolitana di Milano a una borseggiatrice bosniaca descritta come semianalfabeta:

Testo: Quando stacca dal «turno» dove va? «A casa, zona Niguarda, nell’appartamento comprato dai miei genitori. Lo condivido con amiche e parenti: le mie colleghe di scippi. Io però preferisco muovermi da sola o al massimo in coppia, tra Duomo e Centrale, per non dare nell’occhio. Guardi che affollamento, quante persone: ne studio i volti, le movenze, infine battezzo la vittima». Come colpisce in metropolitana? «Mi apposto nei pressi dei distributori automatici di biglietti, così posso vedere dove il passeggero ripone il portafoglio. Quando decido di entrare in azione, seguendo il soggetto a mio giudizio più vulnerabile, spesso donne, mi sfilo il giubbotto e me lo porto al braccio, nascondendo la mano con cui frugherò nella sua borsa.»

Altre parole attribuite alla donna: ladre itineranti […] intasco fino a 1000 euro in una giornata di furti[…] mi divido tra Milano e la Capitale, dove abbiamo un altro tetto […] mia zia, over 50, è ancora in pista. E so di una veterana attiva che ha 78 anni […] mi concedo giusto qualche cena al ristorante.

I media da tempo ci hanno abituati ai virgolettati fantasiosi: il testo tra virgolette non indica più citazioni o segmenti di discorso altrui che si intendono riprodotti letteralmente ma interpretazioni arbitrarie o supposizioni.

In questo caso però le parole appaiono alquanto inverosimili per il contesto in cui è avvenuta l’interazione e fanno venire dubbi sull’attendibilità della notizia.    

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Bing: intelligenza artificiale, domande poco reali(stiche)

Microsoft ha annunciato un aggiornamento delle funzioni di ricerca basate su intelligenza artificiale del proprio motore di ricerca Bing, che ora ricorre a GPT-4, versione più avanzata di Chat GPT.

Sarei curiosa di sapere se anche la localizzazione italiana della pagina di presentazione è opera dell’intelligenza artificiale. Ho infatti qualche perplessità su alcuni degli esempi che dovrebbero invogliare gli utenti italiani a ricorrere a Bing.

Schermata “Presentazione del nuovo Bing. Fai domande reali. Ottieni risposte complete. Chatta e crea.” con esempi: 1 Crea un gustoso menu di 3 portate; 2 Aiutami a trovare un animale di compagnia; 3 Scrivi un poema in rima; 4 Mi serve aiuto per pianificare la battuta di pesca.

Microsoft afferma “Grazie a questa serie di funzioni basate sull’intelligenza artificiale, è possibile: Fai [sic] una domanda vera e propria”. Gli esempi che ho riportato qui sopra mi sembrano invece poco realistici.

Dubito infatti che un parlante nativo italiano alla ricerca di ricette opterebbe proprio per le parole gustoso menu (scelta e posizione dell’aggettivo), o che cercherebbe un cane o un gatto, indifferentemente, descrivendolo come animale di compagnia, o che si rivolgerebbe a un bot con mi serve aiuto. E non credo che pianificare una battuta di pesca sia un’attività comune in cui ci si identifica facilmente.

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Cosa sono SLAPP e cyberSLAPP

Immagini: 1 uomo imbavagliato con scritta “strategic lawsuits against public participation (slapps) are a serious threat to democracy and free speech” (fonte: Commissione europea); 2 disegno di uomo schiaffeggiato da mano che esce da telefono con titolo “Slapp! Uno schiaffo alla libertà di espressione che va proibito (fonte: thegoodlobby.it); 3 testo “Ormai è evidente su scala europea l’utilizzo delle querele a scopo di intimidazione della libera stampa: a livello internazionale le querele bavaglio hanno anche un nome, slapp, sberle” (fonte: C.d.R. Domani)

Ho notato varie occorrenze del termine legale americano SLAPP anche nei media italiani, in riferimento alle sempre più numerose querele di istituzioni e politici contro giornalisti e privati cittadini che esprimono opinioni negative nei loro confronti.

SLAPP è l’acronimo di Strategic Lawsuit Against Public Participation (“azione legale strategica tesa a bloccare la partecipazione pubblica”). È un internazionalismo, usato in più lingue europee per identificare un particolare tipo di azione legale promossa da soggetti influenti che la Commissione europea descrive come “forma di molestia messa in atto principalmente nei confronti di giornalisti e difensori dei diritti umani per prevenire o penalizzare chi si esprime su questioni di interesse pubblico” (cfr. anche definizione IATE).

Immagine con titolo di comunicato stampa della Commissione europea di aprile 2022: La Commissione combatte le azioni legali abusive contro i giornalisti e i difensori dei diritti umani (“azioni bavaglio” o SLAPP)

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Agrammaticale: “assegnato maschio alla nascita”

In questi esempi da articoli recenti è evidenziata una locuzione impropria usata per segnalare che l’identità di genere di una persona non coincide con il sesso indicato nell’atto di nascita:

Esempio 1: Dal 2018 ad oggi sono stati tantissimi i giovani che hanno cambiato sesso, secondo i dati dell’ospedale San Camillo di Roma sono cresciuti del 470%. Negli adulti le percentuali sono le seguenti: 44% “assegnati maschi alla nascita” e 56% “assegnate femmine alla nascita”.  Esempio 2: «Ti senti maschio o femmina?». «Io mi sento io». Federico è assegnato maschio alla nascita, ma subito, fin da quando aveva un anno e mezzo, trasferisce al mondo esterno la sua percezione di sentirsi invece una bambina. Non solo per gli abiti che vuole indossare, non solo per i giochi che predilige.

La stessa locuzione è usata anche in ambito sanitario e in un recente disegno di legge. Presumo che chi descrive una persona come assegnato maschio o assegnata femmina alla nascita non si renda conto che è agrammaticale.

Si tratta di una traduzione letterale della formula inglese assigned male / female at birth (acronimi AMAB e AFAB) che non tiene conto di due differenze tra inglese e italiano non solo di tipo grammaticale ma anche lessicale.

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Bonaccini, magnanimo, concede la vittoria a Schlein. O no?

Alcuni titoli apparsi qualche ora dopo la conclusione delle primarie dei PD del 26 febbraio 2023:

Esempi di titoli: 1 PD, Stefano Bonaccini concede la vittoria a Elly Schlein: “Le ho fatto i complimenti”; 2 Primarie PD, Schlein conquista la leadership del partito succedendo a Letta come Segretario. Lo sfidante Bonaccini le concede la vittoria; 3 Elly Schlein è la nuova segretaria del PD. Già all’80% dello spoglio Bonaccini le concede la vittoria; 4 Primarie PD, Bonaccini concede la vittoria a Schlein: Un milione alle urne.

A giudicare dalle parole evidenziate, si direbbe che Stefano Bonaccini, gran signore, con degnazione indulgente abbia acconsentito che Elly Schlein diventi la nuova segretaria del PD.

In italiano concedere qualcosa [a qualcuno] significa accordare dando il proprio formale assenso, autorizzare, elargire, dare come favore o per magnanimità o benevolenza, ad es. rivolgendosi a subalterni. Bonaccini non ha però alcuna carica all’interno del partito che gli dia queste prerogative, tantomeno gli spettano per anzianità o in quanto uomo, e infatti si è limitato ad ammettere la propria sconfitta e a riconoscere la vittoria dell’avversaria.

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I documenti di viaggio bordeaux

Dalla cronaca locale di un quotidiano nazionale:

Testo da articolo di quotidiano: “Si fa più chiara la luce in fondo al tunnel: mentre perdurano i ritardi all’Ufficio Passaporti di Padova, il questore annuncia un sensibile miglioramento della situazione dei rinnovi dei documenti di viaggio bordeaux.”

Il contorcimento verbale documento di viaggio bordeaux usato in sostituzione di passaporto è un esempio eclatante del terrore delle ripetizioni che attanaglia chi scrive nei media italiani (eredità di condizionamenti scolastici!).

In questo caso la perifrasi fa sorridere nella sua assurdità, in altri invece la ricerca ossessiva di sinonimi porta ad alternative spesso inadeguate e pregiudica la correttezza e la precisione delle informazioni.

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Il minimo sindacale, in inglese

Vignetta illustrativa di QUIET QUITTING con definizione the practice of doing no more work than one is contractually obliged to do

Nella rosa delle parole dell’anno 2022 per l’inglese c’è anche quiet quitting, un’espressione nata su TikTok dove ha avuto un’enorme diffusione poi estesa altrove. Definizioni di Collins Dictionary:

  1. the practice of doing no more work than one is contractually obliged to do, esp in order to spend more time on personal activities
  2. the practice of doing little or no work while being present at one’s place of employment

È un nome nuovo per un concetto già noto: in ambito lavorativo descrive chi, in senso figurato, fa il minimo sindacale , quindi non fa nulla al di fuori dell’orario lavorativo, non si fa coinvolgere in nessuna attività aggiuntiva, non partecipa attivamente durante le riunioni ecc.

In inglese esistono già altre espressioni per esprimere il concetto, ciascuna con connotazioni diverse. Esempi:

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Send the asteroid already!

immagine di asteroide che sta per schiantarsi sulla Terra e titolo in inglese: Corgi-sized meteor as heavy as 4 baby elephants hit Texas - NASA

Colpisce la scelta di descrivere a un pubblico anglofono le dimensioni di un meteorite* caduto in Texas come “grande come un cane corgi” e “pesante come 4 elefantini” (altrove invece “pesante come un pianoforte a coda”). In Italia ci aspetteremmo riferimenti più scientifici ma, si sa, gli Stati Uniti sono uno dei pochi paesi dove non viene usato il sistema metrico decimale.

Commento “social” del direttore di un laboratorio scientifico americano:

Testo: Can we just use the freaking metri system already?

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Cos’è esattamente una call? E una video?

Fumetto con la scritta “mi hanno fissato ina call venerdì alle 18:00!”

Nel linguaggio aziendale da anni ormai è immancabile il forestierismo call, usato però con accezioni proprie, assenti in inglese.

Call in inglese

In inglese il sostantivo del lessico fondamentale call significa genericamente telefonata, da phone call. Sono il contesto, le collocazioni e soprattutto i modificatori che determinano accezioni più specifiche o altri tipi di comunicazione, ad es. negli alberghi wake-up call è la sveglia telefonica (qui wake-up è il modificatore che determina e caratterizza call).

Call in italiano

In italiano invece la singola parola call può indicare più tipi di comunicazione. Si trovano vari esempi nelle risposte a questo tweet:

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Per votare a Milano percorso a ostacoli

Sono rientrata ieri a Milano per votare alle elezioni regionali e c’è stato un intoppo imprevisto: ho trovato una cartolina dal Comune che mi comunicava che la mia tessera elettorale non era più valida.

Ho deciso di parlarne perché si tratta di una comunicazione istituzionale con vari aspetti che potrebbero essere migliorati, a partire dalla scarsa tempestività dell’informazione. Non so il giorno esatto in cui è arrivata la cartolina, però di sicuro meno di dieci giorni prima delle elezioni – la scelta di descriverle come imminenti è una conferma indiretta e potenzialmente beffarda!

Percepisco come velata presa in giro anche la forma passiva è sopravvenuta una variazione del suo seggio elettorale, come se si fosse materializzata da sola e senza alcuna necessità e motivazione.

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Le regioni swing sono viola

Carta dell’Italia divisa in regioni colorate diversamente: 1 Roccaforti blu – ha sempre vinto il CDX; Roccaforti rosse – ha sempre vinto il CSX; 3 Ex roccaforti rosse (lilla) – ha sempre vinto il CSX, tranne alle ultime regionali in cui ha vinto il CDX; 4 Regioni swing (viola) a volte ha vinto il CDX e altre il CSX; 5 Regni degli autonomisti (grigio) – forte peso dei partiti autonomisti e assenza di elezione diretta del Presidente

Nell’infografica di @you_trend sulle elezioni regionali colpisce la scelta di descrivere come regioni swing quelle in cui finora hanno vinto a volte i partiti di centrosinistra e altre i partiti di centrodestra.

La parola swing è usata in italiano con accezioni musicali e sportive che però in questo contesto sono irrilevanti. Si dovrebbe comprendere il senso di regione swing se si ha familiarità con la politica statunitense, come ha indicato* chi ha optato per questa espressione. Per me però è un neologismo poco trasparente e formato in modo improprio.

Swing state negli Stati Uniti

Nel contesto bipartitico delle elezioni presidenziali  americane, uno swing state è uno stato dove è difficile prevedere quale candidato conquisterà i grandi elettori a disposizione per quello stato, in quanto le percentuali di votanti sono simili per entrambi i partiti. Swing comunica l’idea di oscillazione, di spostamento tra due estremi, e gli swing state hanno spesso un ruolo cruciale nel determinare chi sarà il presidente.

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Massicci attacchi hacker, certezze e un dubbio

Esempi di titoli di notizie del 5 febbraio 2023:

Titoli di notizie con associate immagini di “hacker” con cappuccio di felpa in testa: 1 Massiccio attacco hacker in Italia e nel mondo, migliaia i server bloccati; 2 Agenzia cyber: Italia sotto massiccio attacco hacker; 3 Agenzia per la cybersicurezza, massiccio attacco hacker in corso; 4 Cybersecurity, cos’è un ransomware? Così gli hacker rubano dati dai pc

Quando ho saputo degli ennesimi attacchi informatici mi sono chiesta se anche stavolta i media avrebbero usato foto di qualche individuo con felpa con cappuccio (in inglese hoodie) in testa, spesso di spalle in una stanza buia, davanti a un monitor dove le righe di codice sono sempre verdi o azzurrine. Ho avuto subito la conferma: è uno stereotipo che ha una ventina di anni e chissà quanto ancora durerà!

Ero anche certa che assieme al cliché dei massicci attacchi informatici avrei ritrovato anche alcuni usi superficiali di lessico, e così è stato: di seguito qualche considerazione su hacker, su cibernetico e cyber e su compromesso.

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