Microsoft Blue

Windows Glass

Mi ricollego al post su Google Glass con una vignetta di Geek&Poke intitolata Microsoft Blue e sottotitolata Windows Glass.

Ho trovato molto divertente il riferimento alla famigerata Blue Screen of Death (BSoD), la schermata blu “della morte” che nei sistemi operativi Windows segnala un errore irreversibile (in inglese stop error). Ma in Windows 8 il colore della schermata da blu intenso è diventato azzurro e compare un’emoticon triste.

A proposito di Windows 8, Windows Blue è il nome in codice dell’aggiornamento 8.1 (update) che sarà rilasciato quest’estate. Speriamo non si tratti di nomen omen!

E una tonalità di azzurro dà il nome alla piattaforma di cloud computing di Microsoft, Windows Azure. In inglese è una parola insolita con diverse pronunce possibili.

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Inkulator, parola macedonia andata a male

Probabilmente l’avete già visto e vi siete già fatti qualche risata con il nome di questa app per Windows 8, descritta come “a cool new way to do your calculations”:

Inkulator in action

Il nome Inkulator è una parola macedonia formata da digital ink + calculator e il risultato è la perfetta dimostrazione di quanto siano importanti le valutazioni di globalizzazione.

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Windows 8: da charm ad accesso

barra degli accessi (charm bar) di Windows 8, interfaccia metro

Charm e gestione della terminologia

Una nuova funzionalità dell’interfaccia di Windows 8 è un gruppo di elementi grafici simili a pulsanti che in inglese prendono il nome di charm.

Ne ho parlato un anno fa in “charm” in Windows 8, telefonini e calendari, dove ho espresso alcune perplessità sul termine inglese, ipotizzando che la metafora su cui è basato il neologismo semantico potesse essere fraintesa (charm fa riferimento al significato secondario di “ciondolo di un braccialetto o di un telefonino”, un oggetto che potrebbe ricordare delle icone).

Avevo aggiunto che nella terminologia usata nella localizzazione, allora non ancora disponibile, è preferibile un approccio onomasiologico: si analizza il concetto, il suo contesto d’uso nella lingua di partenza e gli elementi che lo caratterizzano e lo distinguono dai concetti coordinati e correlati (ad es. cosa differenzia charm da button e da icon). Alla fine di questo processo si propone un termine nella lingua di arrivo, evitando la tentazione di “tradurre” letteralmente la parola della lingua di partenza.

Charm nelle versioni localizzate di Windows 8

Nel frattempo Windows 8 è uscito e per chi si occupa di terminologia è interessante confrontare le soluzioni scelte in alcune lingue europee:

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Scelte terminologiche: segnalibri e preferiti

icona FavoritesNei commenti a History – Cronologia mi è stato chiesto perché i bookmark (gli indirizzi dei siti memorizzati nel browser per poterli icona Preferitirivisitare in seguito) si chiamino segnalibri nelle versioni italiane dei principali browser ma non in Internet Explorer, dove sono invece preferiti.

L’uso di Favorites anziché Bookmarks è un esempio di scelte terminologica con cui si cerca di differenziare un prodotto dalla concorrenza anche grazie a terminologia propria. La strategia opposta consiste nell’adeguarsi alla terminologia altrui e già nota (ad es. History, termine adottato da tutti i principali browser) perché la familiarità ha un impatto positivo sulla curva di apprendimento e può favorire il passaggio al proprio prodotto. Si può anche scegliere di differenziare la terminologia ma adottare icone o simboli che sono diventati lo standard del mercato, come la stella, che rappresenta lo stesso concetto indipendentemente dal nome.

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History – Cronologia

Dilbert - Browser history

Dopo tanti anni, ricordo ancora le discussioni durante la localizzazione di Internet Explorer, quando ero Senior Language Specialist di Microsoft e dovevamo decidere il termine italiano per history (l’elenco delle pagine visualizzate con il browser in un periodo specifico).

I responsabili del marketing inizialmente spingevano per un calco modellato sul termine inglese, come historique (francese), historial (spagnolo) e histórico (portoghese)*.

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I nomi dei browser

icone browserHow to name a web browser (by those who have) raccoglie alcuni dettagli sull’origine dei nomi dei browser più noti.

Internet Explorer è un nome trasparente e descrittivo che risale al 1995, quando non tutti avevano ancora le idee chiare su cosa si potesse fare su Internet. Poteva richiamare lo slogan usato da Microsoft in quegli anni, “Where do you want to go today?”, e c’era sicuramente un riferimento non troppo velato al nome del principale concorrente dell’epoca, Netscape Navigator: c’è chi si limita a navigare e chi invece esplora.

Mozilla inizialmente era un nome in codice di Netscape Navigator e stando a una leggenda metropolitana sarebbe una parola macedonia formata da Mosaic + killer perché il browser avrebbe dovuto eliminare dal mercato Mosaic, al tempo l’unico concorrente. Nel logo appariva il mostro Godzilla.

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ClipArt politicamente scorretta

In Lingue, funzione fatica e cortesia riportavo che gli inglesi trovano brusco e scortese il modo di parlare esplicito dei tedeschi, ma in realtà si tratta di strategie di comunicazione diverse. Questo tipo di fraintentimenti contribuisce a molti stereotipi culturali.

Mi è tornato in mente quando ho cercato un’immagine per diphthong nella ClipArt di Microsoft Office, versione americana. Sapevo che eventuali insulti, per quanto blandi, non avrebbero restituito alcun risultato e così ho scelto “rudeness” come prima chiave di ricerca.

ClipArt_rudenessNon mi aspettavo di ottenere un’unica immagine associata a rudeness e sono rimasta alquanto perplessa che fosse la foto di un tedesco, resa inconfondibile dalla bandiera dipinta in faccia.

ClipArt politicamente scorretta e fedele ai peggiori stereotipi?!?

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“charm” in Windows 8, telefonini e calendari

Nota: questo testo è stato scritto un anno prima dell’uscita di Windows 8. Dettagli sulla terminologia definitiva in varie lingue in Windows 8: da charm ad accesso.


Terminologia di Microsoft Windows 8

Partecipando al progetto MTCF si possono votare alcuni esempi di terminologia italiana di Windows 8 oppure suggerire soluzioni alternative. Sono proposti termini associati a nuovi concetti, come speed bump, badge e tile, e altri già discussi anche qui, come pinch e pin.

Charm, un nuovo concetto

charms

charms_metroCharm è una nuova funzionalità ad alta visibilità descritta come “a button that provides access to key Windows features, including the Start screen, search, sharing, devices, and settings”.

Nell’interfaccia desktop i cinque charm appaiono posizionando il puntatore del mouse nell’angolo inferiore sinistro dello schermo (sostituiscono il menu Start delle versioni precedenti di Windows); nell’interfaccia Metro (ad es. nei tablet) appaiono sul lato destro.

Charm, un nuovo termine

Charm è un esempio di terminologizzazione, un uso nuovo e originale di una parola esistente. Microsoft ha richiesto la registrazione come marchio e, se la ottenesse, immagino che potrebbe decidere di mantenere il termine in inglese anche nelle versioni localizzate.

Charm, un significato (s)conosciuto?

In un contesto di lingua inglese il termine charm funziona perché è breve, eufonico e facilmente riconoscibile. In un contesto internazionale lo trovo invece poco felice.

Mi domando se l’origine della metafora sia chiara per chi non è di madrelingua inglese
Sono sicuramente noti i significati primari (più frequenti) della parola charm:

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il cloud e la cloud

Il genere dei forestierismi

In italiano non c’è una regola precisa per stabilire il genere dei prestiti. Le grammatiche indicano che il genere dovrebbe essere determinato dal sostantivo italiano corrispondente (ad es. il biglietto > il ticket, la parola > la password) ma in realtà prevale il maschile, a meno che il riferimento a un sostantivo italiano femminile non sia palese.

Cloud

Fatte queste premesse, mi piacerebbe chiedere a chi non ha già familiarità con i concetti legati al cloud computing che genere assegnerebbe a cloud in italiano: maschile o femminile? Ci pensavo guardando una pubblicità che imperversa in questi giorni:

 Immagine Nuvola Italiana Pubblicità Nuvola Italiana

Nello slogan “La Nuvola Italiana di Telecom Italia. L’unico cloud con la rete dentro”  l’associazione tra nuvola e cloud è esplicita ma il prestito è di genere maschile.
Immagino che la scelta di Telecom Italia non sia stata scontata ma, come è prassi in questi casi, abbia richiesto un’analisi terminologica con la valutazione di vari fattori.

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Ricavare un elenco con Trova e sostituisci (Word)

Un commento a Per appassionati di calcio: football words fa notare che la notizia originale era stata ripresa anche dal Corriere della Sera, seppure con qualche svista di traduzione.

Di calcio non so praticamente nulla e quindi non aggiungo osservazioni, però, se qualcuno volesse confrontare i due testi, c’è un modo semplice per ricavare velocemente l’elenco dall’articolo originale, approfittando della formattazione in corsivo delle parole rilevanti

Testo originale   Elenco di parole
[…] what to call different areas of the pitch – the goal, made up of the goalposts and the crossbar (collectively the woodwork), the box, the touchlines, and of course left and right […]

[…] 20) pitch, 21) goal,
22) goalposts, 23) crossbar,
24) woodwork, 25) box,
26) touchlines, 27) left,
28) right
[…]

Per ottenerlo si possono usare le funzioni avanzate di Trova e sostituisci in Word. Per chi non avesse mai provato, ho descritto i passaggi da seguire (ci vuole sicuramente più tempo a leggerli che non a ricavare l’elenco, per il quale bastano davvero solo due minuti!).

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fottuti & dannati (…e favoriti)

Tradurre adeguatamente le espressioni volgari inglesi come fucking non è sempre facile: come accennavo in Parole proibite alla TV americana, abbondano i falsi amici e le interpretazioni errate (e nel tempo le connotazioni di certe parole cambiano). 

traduzioni_pericoloseSugli “incresciosi fottuto e fottutissimo” come traducenti di fucking interviene Patrizia Valduga in Traduzioni pericolose, un breve articolo* nel primo numero del mensile E, dove si leggono anche alcune riflessioni su damn / damned:

[…] Che cosa sono, per esempio, tutti questi “dannati”, “dannatamente” e “dannazione” che ci tocca sentire e, purtroppo, anche leggere? Non sono che la traduzione approssimativa – forse perché troppo prossima – di damn e damned, che significano “maledizione” e “maledetto” e che, nell’uso colloquiale, possono anche diventare esclamazione e avverbio quantitativo, che allora significa “terribilmente, enormemente, moltissimo”. […] E a me viene da pensare soltanto che “dannato” sia un sostantivo, un condannato per l’eternità alle pene dell’inferno. […]

Anche i dizionari bilingui non sembrano essere immuni da traduzioni inadeguate: viene citata l’ultima edizione di un noto dizionario inglese-italiano, dove, ad esempio, he’s a damn fool viene reso con “è un dannato stupido”.

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Affinità con i piccoli utenti

Nell’ultimo post ricordavo che le scelte di localizzazione devono tenere conto delle aspettative e delle esigenze dell’utente finale. I manuali di stile o altre linee guida forniscono indicazioni generali ma ci sono casi in cui vanno adottate soluzioni ad hoc.

Immagini e icone tipiche della cultura di partenza non sono sempre universali e riconoscibili anche nella cultura di arrivo, come sottolinea La differenza culturale passa (anche) attraverso le immagini (a piè di pagina), che mi ha fatto ricordare un aneddoto che ripropongo qui perché ha a che fare con utenti finali un po’ particolari.

All’inizio degli anni ‘90 era uscito Creative Writer, un elaboratore di testi per bambini con una funzionalità che consentiva di sostituire alcune decine di parole comuni con immagini stilizzate, simili a icone o alle odierne emoji:

Un gatto si era addormentato sotto un grande alberoe sognava di essere una farfalla che si posava su un fiore.

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