Fooding e food feeling, parole ingannevoli

copertina della guida Fooding 2020

Il Vocabolario Devoto-Oli definisce il sostantivo fooding come “movimento culinario che valorizza la semplicità e la genuinità dei cibi, sottolineando l’importanza dell’impatto emotivo del contesto in cui essi vengono serviti”, con questa nota etimologica: “voce ingl., comp. di food ‘cibo’ e (feel)ing ‘sentimento’. Data 2000”.

La stessa origine è indicata anche dal Vocabolario Treccani (Neologismi): “dall’ingl. fooding, a sua volta composto dai s. food (‘cibo’) e (feel)ing (‘sensazione’)”. Si tratta però di un’imprecisione: fooding non è una parola inglese ma francese.

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Scuolabus, pedibus e altri ···bus

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Nelle notizie sul ritorno a scuola in sicurezza nonostante il COVID-19 si discute molto di trasporti. È ricorrente la parola scuolabus, in cui è facile riconoscere il calco dell’inglese schoolbus, meno recente di quanto potrebbe sembrare: è entrato nell’uso nei primi anni ‘60.

È comunque una parola che avrebbe potuto avere origine anche in un contesto italiano. Da più di 80 anni infatti bus è un elemento formativo (o confisso) usato per formare composti che indicano mezzi di trasporto, indipendentemente dall’esistenza della parola inglese bus.

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Paupulare e altri antichi versi di animali

mosaico con pavone nella basilica di Aquileia

Se vi è mai capitato di sentire il verso inquietante del pavone, una specie di sonoro miagolio da film dell’orrore, forse vi sarà anche venuta la curiosità di sapere come si descrive. Si dice che il pavone paupula, dal latino tardo paupulare, un verbo di origine onomatopeica. Non c’è un sostantivo ma paupolamento mi sembra adatto!

Molti altri versi di animali ci arrivano direttamente dal latino. Se ne trova una raccolta in De Naturis Animantium, un testo di Svetonio. Anche chi non ha familiarità con il latino ne riconoscerà parecchi o comunque noterà che molti sono verbi onomatopeici (in alcuni casi u va interpretato come v):

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Presidenti e pronomi a confronto

immagine: L’Europa e la pandemia: parole di presidenti a confronto

Un suggerimento di lettura: L’Europa e la pandemia: parole di presidenti a confronto, un’interessantissima analisi della linguista Daniela Pietrini sui discorsi alla nazione per l’emergenza COVID-19 fatti da Giuseppe Conte, Emmanuel Macron e Angela Merkel a metà marzo 2020.

Sono descritte la costruzione del testo e le scelte lessicali e stilistiche in italiano, francese e tedesco, con un’attenzione particolare agli espedienti retorici usati. 

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Relooking, uno pseudoanglicismo

Esempi di titoli: 1 Progettazione e arredamento, il relooking la nuova alternativa low cost all’interior design; 2 il trilocale cambia volto con un relooking smart; 3 Stylist in valigia: relooking soft per la camera della teenager; 4 Relooking accessibili per facilità e budget in total white

Nelle riviste di arredamento destinate a chi vive in case di piccole e medie dimensioni è ricorrente la parola relooking, il “rifacimento del look” di una o più stanze che avviene sostituendo l’arredamento o cambiando la disposizione dei mobili esistenti, gli accessori e i colori delle pareti*, senza però fare alcun intervento su murature e impianti come in caso di ristrutturazione.

Meno chiaro invece come si differenzi il relooking dal restyling, il rinnovamento degli ambienti dell’intera abitazione che per alcuni è associato alla ristrutturazione e per altri invece a interventi meno radicali di manutenzione straordinaria, ad es. l’adeguamento di impianti.

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Con caffè e tè è facile intendersi

Questa illustrazione da Popular Science mostra che le parole caffè e sono degli internazionalismi perché ricorrono in molte lingue e si differenziano solo per minimi adattamenti. La loro storia è legata alle rotte commerciali di un tempo.  

Il caffè si è diffuso grazie al mercanti dell’Impero Ottomano, che dallo Yemen (origine: arabo qahwah, “bevanda eccitante”) lo avevano portato in Turchia (turco kahveh), da dove è poi arrivato in Europa.

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Peace Spring: in Siria non è primavera

tweet del presidente turco Erdogan: The Turkish Armed Forces, together with the Syrian National Army, just launched #OperationPeaceSpring against PKK/YPG and Daesh terrorists in northern Syria. Our mission is to prevent the creation of a terror corridor across our southern border, and to bring peace to the area.

Vari media italiani hanno riportato che l’operazione militare lanciata dalla Turchia in Siria si chiama “Primavera di pace”, una traduzione letterale dall’inglese Operation Peace Spring. Il nome è stato annunciato in un tweet in inglese del presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan ed è la traduzione dal turco Barış Pınarı Harekatı.

Chi ha tradotto in italiano non ha però considerato la polisemia della parola inglese spring, che non vuol dire solo primavera (scelta insolita in questo periodo dell’anno, anche considerando il senso figurato che in inglese è meno comune che in italiano) ma ha varie altre accezioni tra cui balzo, salto, scatto, molla e anche fonte o sorgente, che è il significato corretto in questo caso.

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“No quid pro quo!”

No quid pro quo
vignetta: R.J. Matson via Twitter

Le ricadute della telefonata tra Donald Trump e il presidente ucraino Zelensky continuano ad offrire spunti lessicali.

Da quando il partito democratico ha annunciato un’indagine che potrebbe portare al suo impeachment, Trump ha pubblicato vari tweet in cui è ricorrente il latinismo quid pro quo, l’ultimo ieri. Esempio del 24 settembre 2019 che ha ricevuto grande attenzione anche al di fuori degli Stati Uniti:

tweet di Trump:  You will see it was a very friendly and totally appropriate call. No pressure and, unlike Joe Biden and his son, NO quid pro quo! This is nothing more than a continuation of the Greatest and most Destructive Witch Hunt of all time!

Vari media italiani hanno riconosciuto il falso amico e fornito una spiegazione; altri invece hanno prodotto una traduzione errata che travisa il significato del tweet. Esempio:

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Cagami e Boyata, infelici marchionimi asiatici

Ho ricordato più volte l’importanza delle valutazioni di globalizzazione per verificare che i nomi di prodotti destinati anche all’esportazione non abbiano connotazioni indesiderate in lingue diverse dalla propria. 

È un’analisi che andrebbe fatta perlomeno per le lingue commercialmente più rilevanti, che per il mercato europeo sono l’inglese e le quattro lingue note come FIGS (francese, italiano, tedesco e spagnolo, dalle loro iniziali in inglese). 

 Zitsugen – CAGAMI smart cube projector

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Panini mampfiosi

Italian Summer - Für echte Mampfiosi

Polemiche anche in Italia per una pubblicità austriaca della catena McDonald’s, apparsa su cartelloni a Vienna a inizio luglio. Ieri anche il nostro ministro degli interni se ne è lamentato con un tweet:

Panino “Estate italiana” in Germania: “Per veri MAFIOSI” (gioco di parole con “mampfen” = sbafare...). Italiani tutti mafiosi? Che tristezza... Abbiamo ritrovato orgoglio e dignità, indietro non si torna!  

Se però si analizza lo slogan für echte Mampfiosi dal punto di vista dei destinatari a cui è rivolto, dei meccanismi linguistici di formazione delle parole e del contesto in cui è apparso, la presunta associazione italiani = mafiosi va ridimensionata.

Stupisce comunque che una multinazionale come McDonald’s non abbia considerato le potenziali controversie di una tale scelta lessicale. 

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Per identificare le lingue europee a colpo d’occhio

parte del diagramma che distingue inglese, romancio, ladino, gaelico, sardo e italiano

L’immagine qui sopra è il dettaglio da un diagramma di flusso di “Perpetual Stew” (Reddit), via eBook Friendly. Consente di distinguere le lingue europee con alfabeto latino in base a combinazioni di lettere e caratteri diacritici che sono usati o assenti nell’ortografia di ciascuna lingua. 

L’ho trovato ingegnoso per il grande numero di lingue che contiene (una sessantina) e mi ha ricordato un documento per dieci lingue a cui avevo lavorato con alcuni colleghi anni fa a Dublino e destinato a irlandesi che si occupavano di  impaginazione.

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Falsi amici in giro per l’Europa

In questi anni ho continuato ad aggiornare il mio Elenco di falsi amici che ormai ha già superato i 200 esempi, la maggior parte dei quali sono coppie di parole in inglese e italiano.

Nella vignetta di Itchy Feet sono rappresentati invece alcuni noti esempi che riguardano tedesco e inglese e ci ricordano che quello dei falsi amici è un fenomeno comune a tutte le lingue europee:   

Falsi amici in inglese e tedesco: handy, beamer, box, smoking, oldtimer, mobbing, pullunder, bodybag

Due degli esempi, smoking e mobbing, non sono specifici del tedesco ma sono internazionalismi usati anche in altre lingue.

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“Prima l’italiano”?

Avete già visto lo sketch di Maurizio Crozza nel ruolo del ministro Salvini che contrasta l’invasione delle parole straniere?

Lo spunto per lo sketch è la decisione del ministro di usare la traduzione letterale tassa piatta in alternativa a flat tax.

Sono però convinta che Crozza voglia ridicolizzare anche tutti i politici che hanno scelto come cavallo di battaglia la tutela della lingua italiana, spesso senza una comprensione adeguata dei suoi meccanismi e quindi con scarsa credibilità.

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Parole e luoghi: gargouille

foto di libro intitolato Les Gargouilles de Notre-Dame de Paris

Ci sono parole che associamo a momenti o a luoghi particolari. Io penso sempre a Parigi e alla cattedrale di Notre-Dame quando vedo la parola francese gargouille /ɡaʀˈɡuj/, usata anche in italiano come prestito e a volte adattata in garguglia o gargolla.

Nell’architettura gotica gargouille identifica i doccioni che terminano con figure grottesche di animali o mostri con fauci da cui defluisce l’acqua piovana.

È una parola che inizialmente avevo trovato ostica (non parlo francese) ma poi l’avevo memorizzata facilmente grazie all’etimologia: gargouille deriva dal francese antico gargoule, una combinazione di due parole con lo stesso significato, gola.

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