Su un cartello nei pressi di un posteggio a pagamento ho notato un aggettivo mai visto prima, autobliterabile.
Probabilmente chi ha deciso il testo del cartello riteneva troppo informale il conglomerato Gratta e sosta, il nome comunemente dato alle tessere per il parcheggio che si attivano grattando la superficie di alcune caselle, e ha preferito usare una parola inaccurata e inesistente.
Significato: il prefisso auto può indicare “di sé stesso” (ad es. autobiografia, autostima, autocritica) o “che avviene spontaneamente o automaticamente” (ad es. autocombustione, autodistruzione), ma una scheda non può annullarsi da sola.
Ortografia: il prefisso auto non subisce elisione (autoorganizzazione, autooscillazione ecc.), quindi *autobliterabile è una parola malformata.
Mi sembra inoltre che il verbo obliterare, quando riferito a biglietti o schede, implichi l’uso di un’apposita macchina, l’obliteratrice, che in questo caso invece non è necessaria.
Sarebbe bastato dire “Pagamento con schede Gratta e sosta acquistabili presso…” ma ancora una volta il burocratese si è imposto sulla semplificazione..
Vedi anche: nello stesso comune, aree cortilive e di sgambamento.