Impianti natatori e aree cortilive

L’antiburocratese (Dizionario del parlar chiaro) analizza esempi di italiano burocratico e propone alternative chiare e comprensibili, come impianto natatorio piscina.

C’è un modulo per suggerire altri esempi e ho pensato di proporre area cortiliva, che ho visto in un’ordinanza che vieta di abbandonare gatti e/o dare loro da mangiare nei giardini di un ospedale (anzi, padiglione ospedaliero!).

Colonia di gatti dell’area cortiliva del Padiglione Ospedaliero di Lugo   (intero manifesto qui).

Dubito che il burocratese sia il linguaggio più adatto per rivolgersi ai principali destinatari del messaggio, gattare e incivili che abbandonano gli animali, ma questa è un’ordinanza che ha ormai qualche anno e voglio essere ottimista: non credo che nel 2013 si scriverebbero ancora frasi come “è fatto divieto di immettere gatti nell’area cortiliva del padiglione ospedaliero di Lugo”, “è fatto divieto di somministrare cibo ai gatti ovvero di abbandonare materiale organico nell’area ospedaliera del padiglione di Lugo, per il medesimo fine” o “la colonia di gatti stazionanti nell’area medesima e la situazione determinatasi per effetto di tale stazionamento”. Nota positiva: all’inizio dell’ordinanza è usata la parola giardini al posto di area cortiliva.
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Vedi anche: altri post con tag burocratese, in particolare Dove cani e burocrati si incontrano (nuovo).
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5 commenti su “Impianti natatori e aree cortilive”

  1. Stefano:

    ” E’ fatto d’obbligo per il viaggiatore di obliterare il biglietto al momento della salita a bordo. ” E DI’ CHE DEVO TIMBRARE IL BIGLIETTO QUANDO SALGO, $E%£$&%!!!!

  2. Marco B:

    @Stefano: si dice obliterare il titolo di viaggio, biglietto è troppo comprensibile!

  3. ArgiaSbolenfi:

    Ma dal 1990 non sono ancora riusciti a sbarazzarsi dei gatti? 🙂

  4. Licia:

    @Silvia, ho recuperato alcune righe da Per ora sommersi dall’antilingua di Calvino: “Caratteristica principale dell’antilingua è quello che definirei il “terrore semantico”, cioè la fuga di fronte a ogni vocabolo che abbia di per se stesso un significato, come se “fiasco” “stufa” “carbone” fossero parole oscene, come se “andare” “trovare” “sapere” indicassero azioni turpi. Nell’antilingua i significati sono costantemente allontanati, relegati in fondo a una prospettiva di vocaboli che di per se stessi non vogliono dire niente o vogliono dire qualcosa di vago e sfuggente.

    @Stefano, @Marco, 😀

    @ArgiaSbolenfi, ultimamente sono passata davanti al manifesto più volte, ma non mi sembra che in giro ci fossero gatti: si vede che l’ordinanza ha funzionato ma la tengono a imperitura memoria. 😉
    Aggiornamento: ho indagato chiedendo all’edicolante che ha il chiosco all’entrata dell’ospedale dove ho fotografato il manifesto e ho avuto la conferma che i gatti sono scomparsi da anni ma erano stati un vero problema. Forse non è casuale che l’area sgambatoio cani sia stata creata proprio lì vicino?!?


    Nel frattempo ho letto in I dipendenti pubblici non hanno più l’obbligo di essere chiari che è appena stata abrogata la norma che richiedeva ai dipendenti pubblici di scrivere in un linguaggio chiaro e comprensibile.

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