Il minimo sindacale, in inglese

Vignetta illustrativa di QUIET QUITTING con definizione the practice of doing no more work than one is contractually obliged to do

Nella rosa delle parole dell’anno 2022 per l’inglese c’è anche quiet quitting, un’espressione nata su TikTok dove ha avuto un’enorme diffusione poi estesa altrove. Definizioni di Collins Dictionary:

  1. the practice of doing no more work than one is contractually obliged to do, esp in order to spend more time on personal activities
  2. the practice of doing little or no work while being present at one’s place of employment

È un nome nuovo per un concetto già noto: in ambito lavorativo descrive chi, in senso figurato, fa il minimo sindacale , quindi non fa nulla al di fuori dell’orario lavorativo, non si fa coinvolgere in nessuna attività aggiuntiva, non partecipa attivamente durante le riunioni ecc.

In inglese esistono già altre espressioni per esprimere il concetto, ciascuna con connotazioni diverse. Esempi:

  • doing the bare minimum (il minimo indispensabile)
  • slacking off (battere la fiacca)
  • coasting (andare avanti per inerzia)
  • working to rule / to contract (il minimo sindacale, in questo caso letteralmente e come forma di protesta – da work-to-rule che è un concetto simile allo sciopero bianco)
  • act your wage (lavorare solo per quanto si è pagati, gioco di parole modellato su act your age, comportarsi da persona adulta). 

L’espressione quiet quitting non colma un vuoto lessicale ma aggiunge un’alternativa con nuove connotazioni. È stata usata per la prima volta nel marzo 2022 nella frase More people are ‘quiet quitting’ instead of leaving da un tiktoker che si occupa di dinamiche di lavoro. Commentava la scelta di molti di non dedicarsi più anima e corpo al lavoro, con stress e burnout che ne conseguono, ma di dare invece priorità alla qualità della propria vita.

Quiet quitting non significa lasciare il lavoro (una delle accezioni principali di quit) bensì smettere di fare (quit) tutto ciò che non sia dovuto e abbandonare (quit) ambizioni di carriera: “not outright quitting your job, but quitting the idea of going above and beyond”. L’aggettivo quiet indica che lo si fa tacitamente, in sordina, senza comunicarlo esplicitamente ai propri superiori.

All’idea di quiet quitting è stato dato molto rilievo perché viene considerata rappresentativa dell’atteggiamento delle nuove generazioni verso il lavoro e della nuova normalità dopo la fase acuta della pandemia che ha fatto riconsiderare le proprie priorità (cfr. anche goblin mode).

Senza contesto il significato di quiet quitting però non è trasparente, neppure in inglese, ma sono convinta che l’espressione si sia affermata grazie all’allitterazione che la rende distintiva e memorabile e le ha conferito viralità. 

Quiet quitting in italiano

Come prevedibile, sull’onda dell’inglese c’è chi ha iniziato a usare quiet quitting anche in italiano. Per me invece è un tipico anglicismo superfluo – disponiamo già del senso figurato di minimo sindacale (o in alternativa minimo indispensabile) che ritengo adeguato anche come equivalente del neologismo inglese.

Se si usano forestierismi senza capirne del tutto né il significato né l’uso si corre anche il rischio di fare errori clamorosi, come quello avvistato nella prima pagina di un noto quotidiano dove quiet quitting è diventato *quite kitting:

Testo di articolo: “Si dimettono anche gli influencer. Più precisamente, abbandonano a poco a poco il ruolo, la community, l’onere dell’engagement. Fanno, cioè, quite kitting (abbandono silenzioso), che è la variante dorotea del licenziarsi. Diradano presenza, produzione, vita e destino sui social”. Tweet di commento di @AdrianoAttus: “adesso vado a pagina 21 a studiare il quite kitting”

Quit, kit, knit

Questo esempio per me è l’ennesima dimostrazione che spesso l’abuso di anglicismi è inversamente proporzionale alla conoscenza dell’inglese. Trasformare quiet quitting in *quite kitting e tradurlo con “abbandono silenzioso” significa infatti:

  • non avere riconosciuto l’allitterazione che rende quiet quitting così distintivo;
  • non sapere distinguere tra quiet /ˈkwaɪət/, aggettivo, e quite /kwaɪt/, avverbio, agrammaticale se associato a un sostantivo;
  • confondere quit /kwɪt/ e kit /kɪt/, parole dall’aspetto e dalla pronuncia alquanto diversi.

In inglese esiste il verbo kit ma ha tutt’altro significato: nella forma kit up o kit out significa fornire a qualcuno l’abbigliamento e/o l’equipaggiamento per fare una particolare attività, ad es. la tenuta sportiva (kit) ai membri di una squadra.

La forma sostantivata kitting è inusuale e a una lettura veloce potrebbe essere scambiata per una parola invece molto più comune, knitting /ˈnɪtɪŋ/, che è il lavoro a maglia (nella pronuncia la k è muta).

C’è chi ha associato kitting ai gatti – quiet kitty (o kitten) è un micetto tranquillo – ma non credo che in inglese kit possa essere usato anche come verbo “felino”.

Chissà cosa aveva davvero in mente chi ha usato *quite kitting. Di certo non conosce i criteri di condotta sull’uso degli anglicismi di Francesco Sabatini:

1 Sei veramente padrone del significato di quel termine? 2 Lo sai pronunciare correttamente? 3 Lo sai anche scrivere correttamente? 4 Sei sicuro che il tuo interlocutore lo comprende? Quando anche uno solo di questi requisiti non è rispettato, vuol dire che:  stai facendo una brutta figura oppure usi quel termine per pigrizia oppure disprezzi il tuo interlocutore  

Loud quitting

Dal modello quiet quitting in inglese è nata anche una nuova espressione, loud quitting. È l’atteggiamento opposto di esprimere enfaticamente (loud) la propria insoddisfazione lavorativa, indicando apertamente che si sta cercando un altro lavoro. È una strategia a cui ricorre chi pensa di essere una risorsa che l’azienda non vuole perdere, per cui riceverà un’offerta allettante per rimanere.

Intanto però quiet quitting potrebbe avere già iniziato il suo declino, come scrive TikTok is credited with coining the term ‘quiet quitting.’ Now it’s turned against it (da cui ho tratto le citazioni sull’origine dell’espressione).

1 commento su “Il minimo sindacale, in inglese”

  1. Silvia Petrone:

    Bellissimo articolo, si legge con grande piacere e desta curiosità sugli eventuali possibili errori (orrori): quiet squitting, un ossimoro impossibile per cui un topo fa il suo verso, ma silenziosamente…
    Il suo blog è stata una scoperta inaspettata, leggerò molto altro.
    Complimenti.
    Silvia

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