MIUR: lunga vita all’inglese farlocco?

Orientamento long lifeRere mi ha segnalato la voce Orientamento long life, “vita lunga”, nell’elenco degli argomenti della sezione Istruzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (pagina non più disponibile ma altri esempi qui).

Se si apriva la pagina si scopriva però che la longevità non c’entrava nulla, infatti si trovavano riferimenti a Orientamento lungo tutto l’arco della vita e a orientamento permanente (e un rimando a orientamento longlife, singola parola).

È un esempio di inglese farlocco che fa confusione tra l’aggettivo inglese lifelong, “che dura tutta la vita”, e il sintagma nominale long life, “vita lunga”. Dal MIUR invece ci si aspetterebbe meno itanglese e più competenze linguistiche, come ho già ribadito in Problemi di inglese per #labuonascuola.

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La royal girl piace agli italiani

In un giornale radio italiano che annunciava l’allargamento della famiglia reale britannica ho sentito dire royal girl, un uso che ho trovato insolito. Quando l’ho notato anche in alcuni siti, ho fatto una ricerca per “royal girl” ristretta alle notizie italiane per il periodo 2-3 maggio e ho scoperto che è una locuzione ricorrente nei media italiani.

Royal girl

La stessa ricerca sui siti di notizie del Regno Unito non restituisce invece nessun risultato*: i media inglesi usano le locuzioni royal baby girl e royal baby. 

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#hackschool, hackathon e H-ACK per il MIUR

Vi è chiaro questo tweet dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca?

tweet di @MiurSocial del 5 marzo 2025: “Da grande voglio fare… l’innovatore!” #hackschool al #GWC2015, il primo hackaton della Scuola!

H-ACK SCHOOL @ GEC2015 Il primo hackaton della scuola italiana Rimanda a un comunicato stampa intitolato H-ACK SCHOOL @ GEC2015 che vi invito a leggere, soprattutto se non conoscete già il concetto di hackathon.

Sarei infatti curiosa di sapere se anche per voi il testo è un esempio di maledizione della conoscenza (è l’incapacità dell’autore di un testo di immaginare che gli altri non sanno ciò che gli è noto).

Intanto provo a chiarire il significato di hackathon, H-ACK e hackschool.

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Open Day Graduate: itanglese o inglese farlocco?

Pubblicità fotografata al volo in un sottopassaggio a Milano:

Open Day Bocconi

Si capisce che è rivolta a un pubblico italiano dalla data e dalla prima frase nel riquadro.

Open Day GraduateIl dettaglio che ha attirato la mia attenzione è OPEN DAY GRADUATE, che ho subito classificato come inglese farlocco.

Inglese farlocco è il nome che ho pensato di dare a brevi comunicazioni, slogan o nomi destinati a un pubblico italiano ma scritti esclusivamente in inglese poco idiomatico o addirittura errato, però facilmente comprensibile.

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#verybello, vero italiano e inglese maccheronico

Aggiornamento gennaio 2017 – Il Ministero del beni culturali ha lasciato scadere il dominio verybello.it e i contenuti descritti in questo post (gennaio 2015) non sono più disponibili. Si può però ancora vedere in questo video di presentazione:


Credo che tutti abbiano sentito parlare di verybello.it il nuovo sito voluto dal Ministero dei beni culturali (“la piattaforma digitale interattiva che, attraverso un linguaggio immediato e visivo, racconta l’Italia da un punto di vista inedito”).

verybello.it, nelle intenzioni del Ministero del beni culturali “la piattaforma digitale interattiva che, attraverso un linguaggio immediato e visivo, racconta l’Italia da un punto di vista inedito”

Difficile non essere d’accordo con chi l’ha definito “una disfatta”: nell’intestazione del sito inizialmente mancavano pezzi d’Italia, per ora è disponibile solo in italiano, è lentissimo e ottimizzato solo per alcuni browser ma non per dispositivi mobili, manca l’accessibilità (obbligatoria per legge!) e ci sono vari altri problemi tecnici. Tutta meritata l’ironia che si è scatenata sui social network.

Il peggio per me però è il nome, VeryBello, un assurdo ibrido di inglese e italiano scritto con un carattere che fa pensare alla grafia di una persona di una certa età. Nessuna spiegazione su questa scelta né da parte del Ministero dei beni culturali né da chi l’ha ideato, l’agenzia romana LOLA Office for Creative Direction (che si distingue per un sito esclusivamente in inglese, non privo però di alcuni errori e costruzioni poco idiomatiche).

VeryBello | Identity  – VeryBello! is a new project that promotes 1000+ cultural events during the Expo 2015. Concept, naming, identity are all LOLA's brainchildren

Non capisco quale sia il target del nome VeryBello ma aggiungo alcune osservazioni tipiche delle valutazioni di globalizzazione, considerando tre tipi diversi di destinatari:

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Jobs Act

Settembre 2014: è tuttora al centro dell’attenzione il cosiddetto Jobs Act, un nome usato impropriamente.

Ne ho discusso in Get your [Jobs] Act together! e nell’aggiornamento Definizione ufficiale di Jobs Act, due post molto visualizzati perché risultano ai primi posti nei risultati di ricerche quali “significato di Jobs Act” e “definizione di Jobs Act” (non sono insolite le ricerche con grafie italianizzate come giobs act).

esempi di pronuncia di Jobs Act

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L’evoluzione di spending review

L’anglicismo spending review è apparso nelle cronache economico-finanziarie nel 2004, si è imposto all’attenzione di tutti nel 2012, con il governo Monti, e da quando è entrato nel lessico comune ha già subito un’evoluzione, trasformandosi in spending. Qualche esempio:

 spending review → spendingil lavoro di spending va avanti
la spending è scelta politica, non tecnica
se la spending è un bancomat, addio al taglio delle imposte
la spending e la lotta all’evasione ridurranno il cuneo fiscale

Il sostantivo spending usato in italiano è uno pseudoprestito, una parola che ha l’aspetto di un prestito ma che nella lingua di origine ha un altro significato o addirittura non esiste.

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Inglese farlocco a Venezia: Fake kills your style

Inglese farlocco è il nuovo tag che da oggi assocerò a esempi di pubblicità, brevi comunicazioni o nomi destinati a un pubblico italiano ma scritti esclusivamente in inglese poco idiomatico o addirittura errato, però facilmente comprensibile anche da chi ha solo conoscenze scolastiche, tanto che qualsiasi spiegazione italiana viene ritenuta superflua.

FAKE KILLS YOUR STYLE (progetto degli studenti della Laurea Magistrale in Marketing e Comunicazione dell’Università Ca’ Foscari di Venezia)Da Venezia arriva l’esempio dello slogan Fake kills your style. Don’t buy fake che appare sul selciato di alcuni luoghi molto frequentati e sui manifesti di una campagna contro la contraffazione.

Per gli ideatori il messaggio è chiaro: La contraffazione uccide il commercio, ma anche lo stile. È chiara anche l’ignoranza della grammatica inglese: fake (“oggetto contraffatto”) è un sostantivo numerabile e al singolare non può essere usato senza articolo quantificatore.

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BARF DAY (e altri day)

SABATO BARF DAYIgnoravo che BARF fosse il nome di una marca di cibo per cani (è un acronimo descritto come Bones And Raw Food in Italia e Biologically Appropriate Raw Food negli Stati Uniti), altrimenti non mi avrebbe così colpita il cartello con la scritta BARF DAY che ho visto sulla vetrina di un negozio per animali.

In inglese, in particolare nella varietà americana, barf è una parola informale per il vomito (e per vomitare), infatti uno dei nomi dei sacchetti per chi sta male in aereo è proprio barf bag.

Day, nuovo elemento formativo?

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Comunicazione vestimentaria: overfashion

Overfashion, la rivoluzione delle top model con le curveUno pseudoprestito è una parola che ha l’aspetto di un prestito ma che nella lingua di origine ha un altro significato o addirittura non esiste, come overfashion in inglese.

Ho scoperto che si tratta di un concetto made in Italy che dà il titolo a una pubblicazione accademica, Overfashion. Nuove prospettive per la moda nella società che ingrassa.

Dall’introduzione: manca un’offerta di abbigliamento plus-size che consenta alla popolazione sovrappeso un uso altrettanto ricco della comunicazione vestimentaria quale quello di cui dispone la popolazione “normale”. Manca, appunto, un’overfashion. […]  Col neologismo “overfashion” vogliamo alludere a una moda che sia in grado di rispondere alle esigenze […] degli uomini obesi e delle donne sovrappeso e obese, con un’offerta qualitativamente e quantitativamente diversa da quella dell’attuale moda plus-size.

Non so nulla di comunicazione vestimentaria e mi limito a una considerazione lessicale: overfashion mi pare una parola malformata e un pessimo esempio di itanglese.

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Definizione ufficiale di Jobs Act

Post di marzo 2014 con un aggiornamento di giugno 2015 in seguito all’approvazione dei decreti legislativi che costituiscono il cosiddetto Jobs Act.


In Get your [Jobs] Act together! avevo espresso le mie perplessità su Jobs Act, anglicismo dal significato poco trasparente per chi parla inglese correttamente. In mancanza di definizioni, si poteva solo fare qualche ipotesi sul significato e sull’origine del nome.

Jobs Act: le misure per riformare il mercato del lavoro e il sistema delle tuteleOggi (12/3/2014) sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è stata pubblicata la spiegazione di cosa si intende con Jobs Act:

Un provvedimento urgente che contiene interventi di semplificazione sul contratto a termine e sul contratto di apprendistato; un disegno di legge per riformare gli ammortizzatori sociali e i servizi per il lavoro, semplificare le procedure e riordinare le forme contrattuali, migliorare la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita. Questo, in sintesi, il Jobs Act, il piano del Governo per favorire il rilancio dell’occupazione e riformare il mercato del lavoro italiano

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