Per sorridere: elepants

La realizzazione dello stesso gioco di parole in due diverse varietà di inglese dà lo spunto per ricordare alcuni termini linguistici.

Variazione diatopica

vignetta intitolata Elepants con elefanti che indossano slip

Moose Allain è un vignettista britannico e nell’inglese parlato in Europa pants è un indumento intimo: sono mutande da uomo o mutandine da donna.

Nell’inglese parlato in America pants sono invece i pantaloni, come nell’interpretazione di John Atkinson, vignettista canadese:

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Finisce per –RDLE? Sarà un gioco!

Guess the WORDLE in 6 tries. Each guess must be a valid 5 letter word. Hit the enter button to submit. After each guess, the color of the tiles will change to show how close your guess was to the word.

WORDLE, il gioco online che ogni giorno richiede di indovinare una parola inglese di 5 lettere, fa di nuovo notizia perché è stato acquistato dal New York Times.

Wordle è diventato virale meno di due mesi fa, nel dicembre 2021, ma sono già apparsi parecchi altri giochi nati ad imitazione, tutti con una griglia dove inserire i tentativi fatti per indovinare la sequenza corretta. Molti hanno un nome che ricalca l’originale, a sua volta un gioco di parole ingegnoso tra il nome del suo ideatore, Josh Wardle, e la parola word con il suffisso le che consente di formare nomi di strumenti, congegni e dispositivi (ma ha anche altri usi).

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Varianti grafiche: VAcinno vs vaxxino

Cartello con primula gialla e scritte “vaccinazione anti-Covid-19 5-11 anni” e freccia con didascalia “VAcinno!”

VAcinno!

Mi è piaciuto molto il gioco di parole VAcinno! usato a Bologna come slogan per il centro vaccinale (hub) per i bambini dai 5 agli 11 anni. È un’esortazione accattivante costruita con la parola bolognese cinno, bambino (in origine “piccolo”).

Vaxxino

Di tutt’altro genere la parola vaxxino, usata sui social dagli antivaccinisti. È un esempio di variante grafica, un espediente usato principalmente in inglese che in contesti gergali o informali consiste nell’usare una grafia alternativa per attribuire accezioni nuove a parole esistenti, come ad es. doxxing, o per connotarle, come ad es. anti-vaxxer.

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Poesia speculare e poesie palindrome

Rita Dove è una poetessa americana premio Pulitzer per la poesia. Trovo geniale la sua Mirror, in cui le stesse parole, speculari lungo un asse verticale, creano due diverse poesie:

testo della poesia Mirror: 1)	1) Mirror, take this from me: my blasted gaze, sunken astonishment. Resolve memory & rebuild; shame’ll dissolve under powder pressed into my skin.  Oh, avalanche, my harbor: can I look over you; pit & pustule, crease & blotch without seeing you through you— if all I am (Am I all?) is Woe is me?    2) Mirror, this take from me: gaze blasted, my sunken resolve, astonishment. Shame’ll rebuild & memory dissolve into pressed powder under skin, my  harbor, my avalanche. Oh I can look you over; blotch & crease, pustule & pit— seeing without you, through you. Am I all if all I am is Woe is me?

Non avevo mai visto poesie di questo tipo e non sono riuscita a trovarne altre. In inglese le ricerche con mirror poem o specular poem non sono molto utili perché con questi nomi di solito si intende un concetto diverso, la poesia palindroma, che si legge cioè anche in senso retrogrado, dal basso verso l’alto.

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Falsi amici del recapito

Chi segue questo blog sa che ho un debole per i giochi di parole terribili come questo di Scott Hilburn che sfrutta la somiglianza grafica di pony e peony /ˈpiːəni/, la peonia. Ne prendo anche spunto per aggiungere un esempio particolare al mio elenco di falsi amici.

Pony Express in inglese

L’ambientazione della vignetta è congruente con il rimando a (The) Pony Express, il nome proprio del servizio postale statunitense che aveva operato per poco più di un anno tra il 1860 e il 1861. Attraversava quasi tutto il paese (cross-country), collegando il Missouri alla California, e copriva una distanza di 3163 km in dieci giorni grazie a staffette di cavalieri, tra cui Buffalo Bill, che cambiavano cavallo (non pony!) ogni 10 miglia circa in apposite stazioni.

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Lessico vaccino!

Vignetta con 2 mucche: una con aureola e didascalia “in India cows are sacred”, l’altra color formaggio, a buchi e didascalia “Whereas Swiss cows are holey”
vignetta: Dave Whamond

In questa vignetta c’è un esempio di omofonia – stessa pronuncia /ˈhəʊli/ per holey e holy – che rimanda a una sinonimia (sacred e holy) e che richiama l’esclamazione holy cow* e la collocazione holey cheese, il formaggio con i buchi.

Il gioco di parole e i rimandi sono improponibili in italiano, però una traduzione letterale evidenzierebbe una differenza tra le due lingue: in inglese gli animali della vignetta sono entrambi cow, in italiano invece diremmo vacca sacra [indiana] e mucca svizzera, un esempio di anisomorfismo.

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Home/Rome, coppia minima vincente

tweet di Royal Mail dell’11 luglio 2021: faccina che piange, hashtag #EURO2020 e foto di pallone incartato e affrancato e indirizzo HOME corretto in ROME tweet di Poste Italiane del 12 luglio 2021: testo Grazie Azzurri, hashtag #EURO2020 e foto di pallone incartato e affrancato e indirizzo HOME corretto in ROME

Questa coppia di tweet praticamente identici evoca le due frasi tormentone dei campionati di calcio Euro 2020: it’s coming home (origine qui) trasformato in it’s coming [to] Rome.

Il gioco di parole ricorre a uno dei meccanismi che mi piacciono di più: in enigmistica si chiama scambio di consonanti mentre in linguistica è un esempio di coppia minima, due parole di una stessa lingua che si differenziano per un solo fonema, collocato nella stessa posizione in entrambe, che è sufficiente a distinguerle conferendo loro significati diversi.

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Come si chiamano i cookie dei siti inglesi?

immagine della casella di ricerca con il completamento automatico per DO BRITISH... che ha come primo suggerimento DO BRITISH WEBSITES USE BISCUITS

Qualche buontempone americano si è divertito con la funzione di completamento automatico di Google e ha fatto in modo che digitando do British… il primo suggerimento per completare la query di ricerca sia quello che si vede nell’immagine: do British websites use biscuits?

È una spiritosaggine virale che circola da molti anni e sfrutta una nota differenza alimentare tra inglese britannico e americano: i biscotti sono biscuit nel Regno Unito e cookie in America. Ovviamente tutt’altra storia per i cookie informatici: si chiamano allo stesso modo in tutte le varietà di inglese.

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Cascatelli: criteri americani per la pasta perfetta

cascatelli

Arriva dagli Stati Uniti la notizia di un nuovo formato di pasta che mi ha incuriosita per alcuni neologismi e pseudoitalianismi.

La novità sono i cascatelli, prodotti dall’azienda americana Sfoglini (maschile di sfoglina) e ideati dall’autore del podcast The Sporkful*, tale Dan Pashman che, insoddisfatto da spaghetti, bucatini e fusilli, ha voluto trovare il formato perfetto e ha descritto la propria impresa come Mission: ImPASTAble.

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Pillole linguistiche e AUGURI per il 2021

Vignetta Hope for the New Year
vignetta via Cartoon State

Cauti e guardinghi, tantissimi auguri di Buon Anno, con la speranza che ci accomuna tutti che il 2021 sia migliore del 2020.

Il 2020, o perlomeno il suo nome, è stato unico anche dal punto di vista lessicale, in particolare in inglese: lo scorso gennaio in Quando 2020 diventa “venti venti” avevo descritto la polisemia di twenty twenty, che è anche un esempio di reduplicazione. Nei mesi successivi era poi emerso un ulteriore significato: In inglese 2020 è anche una parolaccia.

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Tantrump

Tantrump: outburst of anger, characterized by an inflated sense of entitlement, denial, narcissism, paranoia, victimhood and debilitating tribalism.
vignetta: John Cole

Diversi vignettisti americani hanno usato il gioco di parole Tantrump per descrivere le reazioni di Donald Trump alla sconfitta elettorale: è incapace di accettarla e dà continuamente in escandescenze con minacce e accuse di ogni genere.

Il riferimento è tantrum /ˈtantrəm/, parola dall’origine sconosciuta che descrive le “sceneggiate” di capricci bizzosi e incontrollati tipiche di molti bambini. La collocazione tipica è throw a tantrum, fare le bizze se bambino e infuriarsi platealmente se adulto.

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Stai manzo!

Stay beef! è la traduzione maccheronica scherzosa dell’espressione colloquiale romanesca stai manzo, un invito a stare calmo e tranquillo. Non ha però nulla a che vedere con l’animale: manzo sarebbe una forma alternativa a manso, abbreviazione di mansueto.

Mi è venuta in mente comunque quando ho visto questa vignetta di Scott Hilburn:

Vignetta con tre buoi, uno impazzito con il marchio 666 sulla fronte e gli atri due vestiti da preti, uno dei quali brandisce una croce mentre l’altro gli dice “father, look, the mark of the beef”. Didascalia: the oxorcist 

Si notano due giochi di parole: the mark of the beast, il marchio della bestia, diventa the mark of the beef, il marchio del manzo, ed exorcist diventa oxorcist, da ox, il bue.

Ne prendo spunto per ricordare una peculiarità dell’inglese: a differenza di altre lingue, per alcuni mammiferi sono usati nomi diversi per gli animali vivi e per la loro carne usata come alimento.

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Umorismo “fonetico” (con mascherina)

In inglese, per sorridere durante la pandemia: 

Vignette: 1 persona con indosso la mascherina che dice SIT! al cane. Il cane fa la cacca (SHIT) e la persona commenta DAMN MASK

Nella vignetta il gioco di parole è in absentia perché la parola shit non è indicata esplicitamente ma viene evocata dal contesto: è il lettore che deve “riempire” il buco del non-detto con la parola mancante e i potenziali effetti della mascherina.

Il meccanismo umoristico sfrutta il concetto di coppia minima: due parole di una stessa lingua che si differenziano per un solo fonema, collocato nella stessa posizione in entrambe, che è sufficiente a distinguerle conferendo loro significati diversi.

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Storie di lupi mannari (e di traduzione)

vignetta in inglese: immagine di lupo mannaro con metodi per ammazzarlo (silver bullet, heart removal, decapitation)
Immagine via social media

Mi ricollego al silver bullet descritto in Munizioni d’argento contro il coronavirus? per un dettaglio etimologico: licantropo e lupo mannaro in italiano e werewolf in inglese e Werwolf in tedesco sono parole con origini diverse ma che condividono lo stesso significato letterale di uomo+lupo.

Licantropo deriva dal greco lykánthrōpos, composto di lýkos “lupo” e ánthrōpos “uomo”. L’aggettivo mannaro di lupo mannaro deriva dal latino volgare (lupum) *hominarium, a sua volta da homo –mĭnis. In inglese were in werewolf è riconducibile all’inglese antico wer, “uomo”, di origine germanica che si ritrova anche nel tedesco Werwolf (cfr. anche il latino vir).

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Inglese farlocco: #ForWomenEnergy

Da un gruppo bancario italiano un nuovo esemplare per la mia raccolta di inglese farlocco:

Conto corrente For We. Il conto che dà valore al tuo tempo #forwomenenergy

Il multitasking è donna, si sa. Ma il tempo non basta mai. Noi ne teniamo conto. Conto ForWe. Il conto che dà valore al tuo tempo e ti fa risparmiare energia.

Se considerate singolarmente, le parole inglesi ForWe e For Women Energy sono facilmente riconoscibili anche da chi ha conoscenze solo rudimentali della lingua. Non hanno però molto senso per chi invece l’inglese lo parla perché sono combinate in sequenze agrammaticali.

L’abbreviazione ForWe, che dà il nome a un conto corrente e a un concorso correlato, Beauty ForWe, è pessima perché fa pensare a un erroraccio: alla preposizione for è stato fatto seguire il pronome soggetto we anziché il pronome oggetto us (sarebbe come se in italiano si dicesse *per io anziché per me).

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