Tantrump

Tantrump: outburst of anger, characterized by an inflated sense of entitlement, denial, narcissism, paranoia, victimhood and debilitating tribalism.
vignetta: John Cole

Diversi vignettisti americani hanno usato il gioco di parole Tantrump per descrivere le reazioni di Donald Trump alla sconfitta elettorale: è incapace di accettarla e dà continuamente in escandescenze con minacce e accuse di ogni genere.

Il riferimento è tantrum /ˈtantrəm/, parola dall’origine sconosciuta che descrive le “sceneggiate” di capricci bizzosi e incontrollati tipiche di molti bambini. La collocazione tipica è throw a tantrum, fare le bizze se bambino e infuriarsi platealmente se adulto.

Un altro gioco di parole con tantrum che trovo molto divertente è mantrum, l’accesso d’ira puerile dell’uomo stizzoso che non riesce a ottenere quello che vuole o a farsi dare ragione, come spesso succede sui social.

Entitlement

Nella vignetta si nota anche la parola entitlement che non ha un equivalente in italiano, se non nel senso giuridico di (avere) diritto o di diritto acquisito. Nell’uso figurato è la convinzione che privilegi o trattamenti speciali spettino di diritto perché si appartiene a una certa classe sociale o categoria di persone (“è tutto dovuto”).

Tribalism

Anche tribalism ha un significato figurato dispregiativo che non coincide del tutto con le accezioni più recenti di tribalismo in italiano: indica fedeltà e supporto incondizionati al gruppo sociale (“tribù”) con cui ci si identifica, e i comportamenti e gli atteggiamenti che ne derivano. Negli Stati Uniti una manifestazione molto visibile sono le reazioni all’emergenza coronavirus, a partire dal rifiuto di molti sostenitori di Trump di indossare la mascherina perché il proprio capo non lo faceva (cfr. Neologismi: mask shaming, no mask, mascherati…).
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Vedi anche:
Trump, Comey e le richieste di “lealtà” (il concetto di loyalty)
Trump NON deve CONCEDERE la vittoria a Biden

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