Se è “stinking” non deve per forza puzzare

Ha fatto notizia la reazione stizzita di Carlo III quando si è macchiato le dita con una penna che perdeva inchiostro:

Oh God, I hate this [pen]
I can’t bear this bloody thing. What they do, every stinking time

Le parole bloody e stinking sono due espletivi di esclamazione, parole di riempimento che servono a conferire forza o ritmo all’enunciato ma che non hanno un significato preciso. Hanno infatti subito un processo di desemantizzazione e non vanno interpretate letteralmente, come in italiano nessuno pensa a una verdura se si sente apostrofare con che cavolo stai facendo?! 

In questo contesto bloody non significa sanguinoso o sanguinante e stinking non significa puzzolente: servono invece a enfatizzare rabbia o irritazione. Ma non l’ha capito chi ha prodotto questa traduzione, usata da vari media italiani:

“Odio questa penna. Non posso sopportare questa dannata cosa. Ogni volta che puzza”, si è lasciato sfuggire mentre si puliva le mani con un fazzoletto.

La traduzione letterale ogni volta che puzza non ha proprio senso e non si capisce cosa mai vorrebbe comunicare. Anche non posso sopportare questa dannata cosa è una traduzione inadeguata perché è una frase troppo lunga e poco immediata, impensabile come sbotto. Provate a riascoltare le parole di Carlo e poi leggete a voce alta la frase italiana cercando di imprimerle lo stesso tono e lo stesso ritmo, e vedrete che non funziona.

La traduzione dovrebbe inoltre tenere conto dell’effetto delle parole, inaspettate in bocca a un re in un contesto altamente ufficiale, del registro informale dei due espletivi e delle loro connotazioni: bloody può risultare irrispettoso e stinking è percepito come eufemismo.

Una possibile soluzione che cerca di riprodurre questi aspetti, considerando anche l’età di Carlo III, potrebbe essere mi ha rotto, ‘sta penna del cavolo! Lo fa ogni cacchio di volta! oppure variazioni del tipo ‘sto cavolo di penna, maledetta penna, penna della malora ecc.


In tema, vedi anche:
Parole proibite alla TV americana (sulla traduzione di This is a big fucking deal)
Un eufemistico fenicottero al parlamento inglese
fottuti & dannati (…e favoriti) (parolacce del doppiaggese)


Grazie a @ilbue63 per lo spunto

2 commenti su “Se è “stinking” non deve per forza puzzare”

  1. John Dunn:

    Per le persone della nostra età (l’età è l’unica cosa che ho in comune con Carlo III) ‘bloody’ è probabilmente l’espletivo più usato. 100-150 anni fa l’uso di questa parola sarebbe stato abbastanza scandaloso, ma adesso è una parola innocua.

    Il caso di ‘stinking’ invece è più complicato. Sembra un eufemismo, ma probabilmente non lo è. Secondo Eric Partridge (A Dictionary of Slang and Unconventional English) ‘stinking’ proviene davvero dal verbo ‘to stink’ e fino al 20° secolo veniva usata anche nella lingua comune nel senso ‘disgusting, contemptible’. Però qui ‘stinking’ non è usato esattamente in questo senso, e forse dobbiamo trovare un’altra spiegazione. Come si sa (almeno nel Regno Unito) il nuovo re è un grand estimatore di ‘The Goon Show’, una commedia radiofonica degli anni 50, e mi pare che ‘stinking’ sia un aggettivo tipico di questo programma (You stinking rotten swine, you). Quindi per la traduzione serve secondo me un espletivo piuttosto innocuo, che sa degli anni 50 e, se possibile, è un po’ infantile.

  2. Licia:

    @John, un grosso grazie: speravo proprio in un commento, anche stavolta di grande aiuto! La parola cavolo mi sembra condivida parte di queste connotazioni.

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