Texting, textism, textonym

vignetta Wrong Hands
Traffic light – vignetta di Wrong Hands

L’Imu è una frase d’amore riassume efficacemente alcuni interventi di esperti inglesi, americani e italiani sull’uso di acronimi e abbreviazioni nei messaggi di testo (SMS e servizi di messaggistica) e il loro effetto sulla lingua.

In inglese l’impatto si nota non solo nelle nuove modalità di comunicazione ma anche nel lessico che le descrive, con neologismi e nuove accezioni conferite a parole esistenti. In particolare, si è rivelato molto produttivo il sostantivo text. Alcuni esempi:

text (sostantivo, nuova accezione) in origine era l’SMS e ora identifica anche altri messaggi di testo brevi come quelli su WhatsApp (“messaggini”);
text (verbo, conversione) significa “mandare un SMS” o altri messaggini;
texting (più formale text messaging) indica lo scambio di SMS o altri messaggini;
texter è chi manda i messaggi;

textism descrive qualsiasi tachigrafia (scrittura più rapida) o brachigrafia (scrittura più breve) usata nei messaggi, come acronimi, abbreviazioni e grafie simboliche, ad es. 2nite per “tonight”; l’insieme di queste scritture si può descrivere con texting shorthand (“stenografia”)

textonym indica invece le parole prodotte dalla stessa combinazione di tasti con sistemi tipo T9 dei telefonini tradizionali (a determinate sequenze vengono associate le parole statisticamente più probabili). Di solito viene privilegiata la parola che nei corpora di riferimento ha una frequenza maggiore, ad es. in italiano prevale paura su scusa (e * su po’). Negli smartphone invece è più comune il cosiddetto effetto Cupertino, causato dal completamento e/o correzione automatici delle parole. Si sta diffondendo anche il neologismo autofail, usato in particolare se le sostituzioni sono imbarazzanti o assurde;

predictive texting – in italiano scrittura predittiva, testo predittivo o immissione predittiva del testo – inizialmente indicava solo i sistemi come il T9 ma ha acquisito un significato più ampio e ora include i diversi sistemi di completamento automatico del testo usati soprattutto per scrivere messaggi;

sexting è l’invio di messaggi o immagini sessualmente espliciti via cellulare (sex+text).

Ci sono poi molte espressioni più informali, come textaholic, chi è “SMS-dipendente”, dump by text o text dump (lasciare il partner via SMS), intexticated (chi si distrae con gli SMS mentre guida, texting and driving) ecc.


Vedi anche: sull’effetto degli SMS sulla lingua, link ad approfondimenti di esperti italiani in Lingua spedita, lingua tradita? e Digitare è lo stesso che scrivere? 

Sui potenziali falsi amici language e dialect (articolo citato all’inizio): Language: lingua e linguaggio ed Esempi di “dialetti” inglesi.

Sulle differenze tra completamento, correzioni automatiche e testo predittivo: Parole imbarazzanti per Android.

6 commenti su “Texting, textism, textonym

  1. Mauro:

    Tutte cose che (senza essere terminologo, bensì al massimo terminofago 😉 ) mi erano note… tranne “textonym”.
    Mai sentita prima e sinceramente dal suono proprio brutto…
    Saluti,
    Mauro.

  2.  Licia:

    @Mauro, bello terminofago!  😀

    In effetti textonym (alternativa: homonumeric word) può sembrare un po’ strano per un orecchio italiano, ma in inglese il suffisso –(o)nym è molto produttivo; qualche nota in proposito in Occasionalismi: nymwars.

    Vignetta: Rhymes with Orange by Hilary Price

  3. Marco:

    Nell’articolo che citi, “L’Imu è una frase d’amore” (http://lettura.corriere.it/l%E2%80%99imu-e-una-frase-d%E2%80%99amore/) ho trovato un’inesattezza. L’autrice scrive che “Chi è affetto da Ras (Redundant acronym syndrome), l’abitudine a usare più di una sigla in una sola frase”. In realtà non trovo questo significato nella definizione di RAS: http://en.wikipedia.org/wiki/RAS_syndrome. Infatti RAS “refers to the use of one or more of the words that make up an acronym or initialism in conjunction with the abbreviated form, thus in effect repeating one or more words.”
    Qui ci sono vari esempi di RAP o Redundant Acronym Phrases:
    http://www.nanday.com/rap/

  4. Licia:

    @Marco, grazie, non conoscevo l’acronimo RAS e non ci avevo fatto caso; per l’uso smodato di acronimi c’è chi ha proposto CUOA, Compulsive Use Of Acronyms.
    Ho aggiornato il post Acronimi con descrizione che parlava proprio di RAS syndrome prendendo spunto da questa vignetta di geek & poke:

    In Acronimi con descrizione alcune considerazioni per il lavoro terminologico,

  5. Marco1:

    Oh santo cielo, io sempre salvo, invio, richiedo, inoltro, archivio, consulto, copio, allego … file in “formato pdf”! E non ho mai dedicato un singolo pensiero a quella eterea “F” dopo la “d”. Un soffio pareva, quasi un sospiro.
    Un po’ come masterizzare le foto delle vacanze su un Disco DVD …

  6. Licia:

    @Marco1, lo trovo un espediente molto utile per rendere gli acronimi meno ambigui, specialmente perché nella maggior parte dei casi non sappiamo la “composizione”.

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