Prendo spunto da un tweet con alcuni esempi di titoli di notizie recenti per qualche osservazione su kingmaker, la parola-tormentone delle cronache politiche sull’elezione del nuovo Presidente della Repubblica:
Il significato di kingmaker è ormai noto: nel lessico della politica è l’artefice di una nomina o di un’elezione in posizioni di potere o di alta responsabilità, è un personaggio influente che opera nell’ombra, è un’eminenza grigia, è chi muove i fili, è chi tesse le trame, è un regista che lavora dietro le quinte, è un grande manovratore.
In italiano non mancano le metafore ma i media hanno reso kingmaker una parola irrinunciabile che ha una caratteristica tipica dell’itanglese: agli anglicismi spesso vengono attribuiti arbitrariamente significati più precisi e più evocativi di qualsiasi alternativa italiana.