La comunicazione post-linguistica di Apple Watch

Apple WatchIl nuovo dispositivo indossabile di Apple è stato oggetto delle analisi linguistiche di alcuni autori americani.

Cambia il naming: da iWatch a AppleWatch logo

Dopo 16 anni, Apple ha abbandonato il prefisso i di iPod, iPad, iPhone, iTunes, iCloud, non solo per problemi di marchi registrati (il nome iWatch sarebbe stato troppo simile a iSwatch, orologio svizzero) ma anche per evitare che iWatch venisse interpretato come I watch, “osservo, controllo”.

Anche il nuovo servizio di pagamento via iPhone è stato chiamato Apple Pay e non iPay, un segnale che il prefisso i sta diventando datato ed è ormai inflazionato perché usato anche da altri. Apple invece vuole comunicare esclusività e innovazione e probabilmente anche rimarcare la fine dell’era di Steve Jobs, fautore dei nomi con la i.

Continua a leggere   >>

Bug, insetti e cavallette

Non ho visto la partita Brasile-Colombia ma mi hanno fatto una certa impressione le foto della cavalletta gigante che si era posata sul braccio del calciatore James Rodríguez.

foto con cavalletta cavalletta gigante

Una veloce ricerca nei siti di notizie e in Twitter mostra che in italiano l’animale è stato descritto come cavalletta mentre in inglese soprattutto come bug; frequente anche insect, mentre grasshopper e locust appaiono in percentuali decisamente inferiori.

È un esempio che ci ricorda che in lingue diverse può esistere lessico equivalente, come in italiano cavalletta e in inglese grasshopper, il nome comune degli stessi insetti dell’ordine Ortotteri, ma non sempre viene usato allo stesso modo: possono intervenire fattori situazionali, cognitivi e culturali che fanno privilegiare scelte diverse.

Continua a leggere   >>

Chimica, alchimia, affinità e feeling

The chemistry of tears di Peter Carey

copertina di The chemistry of tearsThe chemistry of tears (2012) è un romanzo di Peter Carey con protagonista Catherine, la conservatrice di un museo londinese che nel 2010 è distrutta dal dolore per la morte improvvisa del collega di cui era l’amante segreta da 13 anni. Il suo capo, l’unico al corrente della relazione, le affida il riassemblaggio di un complesso automa del XIX secolo per cercare di distrarla.

La storia di Catherine si intreccia con quella descritta nel diario di Henry Brandling, il committente della macchina, tormentato dalla sofferenza per il figlio malato a cui è destinato l’automa, ultima speranza per farlo vivere. Leggendo le sue parole Catherine pondera il senso di amore, mortalità, creatività e distruttività.

Continua a leggere   >>

Language: lingua e linguaggio

I media italiani fanno spesso confusione tra lingua e linguaggio nelle notizie su argomenti linguistici tradotte dall’inglese, dove invece viene usata la stessa parola, language.

The development of language - Savage Chickens by Doug SavageIl linguaggio è la facoltà, tipica degli esseri umani, di apprendere un sistema di segni vocali con il quale produrre atti linguistici per esprimersi e comunicare.

La lingua è un sistema di segni vocali, un insieme di convenzioni fonetiche, morfologiche, sintattiche e lessicali che  regolano gli atti linguistici all’interno di una comunità etnica, politica o culturale. Italiano, turco, cinese ecc. sono lingue, non linguaggi, ed è questo l’errore di traduzione più comune nei media italiani. 

Continua a leggere   >>

L’arbitrarietà delle parole canguro

Kangaroo wordsPalindromes, anagrams, and 9 other names for alphabetical antics elenca alcuni esempi di ludolinguistica.

Il termine più divertente è kangaroo word (o marsupial), definito come una parola che al suo interno ne contiene altre, ad es. encourage in inglese contiene courage, cog, cur, urge, core, cure, nag, rag, age, nor, rage and enrage.

Per altri invece kangaroo word identifica un concetto diverso, più specifico: è una parola che al suo interno contiene le lettere di un’altra parola con lo stesso significato, ad es. masculine contiene male e observe il sinonimo see (altri esempi in Oxford Dictionaries).
In Verbalia si trovano alcuni esempi per l’italiano, tra cui incontrovertibili (certi) e accondiscendere (cedere), che vengono chiamati anche parole sgonfiabili.

Continua a leggere   >>

Anisomorfismo: block e blocco

L’anisomorfismo è l’impossibilità di far corrispondere tutti i significati e le connotazioni di una parola in una lingua a tutti i significati di una parola in un’altra lingua*, un’asimmetria che può complicare il lavoro terminologico.

Creative Blocks – Incidental Comics

Le vignette di Incidental Comics sono un esempio efficace di come parole con un ambito d’uso simile, block in inglese e blocco in italiano, sono sovrapponibili solo in parte (ad es. blocco di partenza / stradale / psicologico) mentre in altri contesti usiamo parole completamente diverse, come ad es. isolato (ma anche vicinato: il block party americano è lo street party britannico) e tagliere o ceppo.

Nelle differenze d’uso intervengono non solo fattori linguistici ma anche situazionali, cognitivi, culturali, ad es. possono non coincidere i punti di vista (per il sole si usa un filtro o una protezione, eventualmente totale), le metafore (ad es. in senso figurato uno stumbling block è più simile a uno scoglio che non a un inciampo) e le associazioni (un blocco di ghiaccio non ci fa pensare ad alcuna particolare attività ludica).

Continua a leggere   >>

Elenco di falsi amici

burroUn argomento ricorrente di questo blog sono i cosiddetti falsi amici, le coppie di parole appartenenti a lingue diverse che sono uguali o molto simili nella forma ma differenti nel significato*. Il falso amico più noto probabilmente è burro, in italiano un alimento e in spagnolo un animale.

Alcuni falsi amici sono così diffusi che vengono accolti definitivamente nel lessico, diventando prestiti camuffati: dettagli in La narrativa di Obama non è in libreria: interferenze dell’inglese nella comunicazione.

L’elenco che segue raccoglie gli esempi di falsi amici descritti a partire da aprile 2008, sia in post specifici che come note, in particolare per la combinazione inglese-italiano. Include anche pseudoprestiti (noti anche come falsi prestiti o, nel caso specifico dell’inglese, pseudoanglicismi o falsi anglicismi), parole che hanno l’aspetto di un prestito ma che nella lingua di origine hanno un altro significato o addirittura non esistono.

Continua a leggere   >>

Boots: stivali, scarponi e scarpette

Durante il primo webinar Terminologia: i ferri del mestiere ho accennato all’anisomorfismo, ossia ai problemi di equivalenza tra sistemi concettuali di lingue diverse, e quindi di corrispondenza a volte solo parziale tra le designazioni (parole) che rappresentano i singoli concetti.

Calzature alte inglesi e italiane

Un esempio tipico di anisomorfismo è la parola boot, che in inglese designa il concetto “calzatura che copre il piede e parte della gamba”.

immagine che rappresenta il sitema concettuale inglese di BOOT raffrontato a quello italianoIn italiano non c’è un concetto equivalente: abbiamo “calzatura alta fino al ginocchio od oltre”, “calzatura alta fino alla caviglia o al polpaccio” e “calzatura con suola spessa e robusta, alta almeno fino alla caviglia”, rappresentati dalle parole stivale, stivaletto e scarpone, con qualche sovrapposizione di significato.

Stivali o scarponi?

Ci ripensavo guardando una raccolta di foto di un’installazione a San Francisco fatta con calzature di soldati americani. Secondo me si tratta di scarponi, secondo l’articolo di stivali: errore di traduzione o terminologia effettivamente usata in ambito militare?

boots-stivali

Continua a leggere   >>

Immagini, traduzione automatica e tazze

Nota: post del 2009, precedente all’avvento dei sistemi di traduzione automatica neurale (NMT, Neural Machine Translation). Con i sistemi di traduzione automatica di tipo statistico come Google Translate e Microsoft Translator è sempre più difficile vedere traduzioni esilaranti come “addolorisi con i ventilatori dell’ape Gee” (mourn with Bee Gee fans, titolo apparso dopo la dipartita … Leggi tutto