Boots: stivali, scarponi e scarpette

Durante il primo webinar Terminologia: i ferri del mestiere ho accennato all’anisomorfismo, ossia ai problemi di equivalenza tra sistemi concettuali di lingue diverse, e quindi di corrispondenza a volte solo parziale tra le designazioni (parole) che rappresentano i singoli concetti.

Calzature alte inglesi e italiane

Un esempio tipico di anisomorfismo è la parola boot, che in inglese designa il concetto “calzatura che copre il piede e parte della gamba”.

immagine che rappresenta il sitema concettuale inglese di BOOT raffrontato a quello italianoIn italiano non c’è un concetto equivalente: abbiamo “calzatura alta fino al ginocchio od oltre”, “calzatura alta fino alla caviglia o al polpaccio” e “calzatura con suola spessa e robusta, alta almeno fino alla caviglia”, rappresentati dalle parole stivale, stivaletto e scarpone, con qualche sovrapposizione di significato.

Stivali o scarponi?

Ci ripensavo guardando una raccolta di foto di un’installazione a San Francisco fatta con calzature di soldati americani. Secondo me si tratta di scarponi, secondo l’articolo di stivali: errore di traduzione o terminologia effettivamente usata in ambito militare?

boots-stivali

Terminologia orientata al concetto

La gestione della terminologia con metodo onomasiologico, ossia orientato al concetto, consente i confronti interlinguistici tra sistemi concettuali e aiuta a evidenziare i casi di sovrapposizione, inclusione ed esclusione (o confermare l’identità) tra concetti e relative designazioni.

Nei linguaggi specialistici o settoriali le relazioni tra designazioni e concetti possono essere più complesse, in particolare quando alle parole del lessico comune viene attribuito un significato specifico, che può essere diverso in ambiti diversi.

In inglese, ad esempio, si chiama boot anche la calzatura sportiva per lo sci di fondo, alta fino alla caviglia o all’estremità inferiore del polpaccio; in italiano, invece, si parla di scarpa o scarpetta

scarpetta-Fischer           scarpetta-Salomon
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Vedi anche: Boot, reboot e bootstrap.

20 commenti su “Boots: stivali, scarponi e scarpette”

  1. Rose:

    Sì, Licia. Volevo solo dire che noi abbiamo altre parole ancora, per i boots. Gli scarponi militari (anfibi, appunto) sono diversi da quelli per la montagna, da trekking ecc.

    A proposito, è una scemata, ma a me fa sorridere che abbiano ripreso in un commercial quel motivetto di Nancy Sinatra: “These boots are making for walking”.

    Per chi volesse provare a canticchiarla: 😀

    http://www.youtube.com/watch?v=Va3ip51iZJQ&feature=related

    Mica facile il karaoke.
    Scusa, scusa. Lo so che il tuo webinar è una cosa seria, Licia. Troppo impegnativo e specifico per me, sorry.

  2. fuzzyleo:

    gli scarponi hanno le stringhe, gli stivali non necessariamente… (in genere no)

  3. Licia:

    grazie a tutti per i commenti. @Marco, a domani per la seconda parte (e nel frattempo spero di essermi ripresa perché in questi giorni non sono molto in forma 🙁 ).

  4. Licia:

    @Silvia, grazie. A dire il vero stavo facendo una breve vacanza e mi sono ammalata proprio mentre ero via 🙁

  5. Marco:

    Mi spiace Licia, che sfortuna… Spero che tu ti sia ripresa alla grande.
    Però sai che succede spesso? Quando finalmente siamo in vacanza anche il nostro sistema immunitario sembra rilassarsi. Specie per chi lavora a ritmi molto intensi, l’adrenalina mette il turbo anche alle nostre difese.

  6. Licia:

    Grazie Marco. Di solito non mi posso proprio lamentare del mio sistema immunitario (ad esempio, l’ultima volta che ho avuto l’influenza è stato in quarta liceo!) e proprio per questo sono parecchio perplessa di essermi ammalata proprio ora. Passerà!

  7. Rose:

    Io ti immaginavo a fare sci di fondo in qualche alta valle. Mi dispiace che sia stata male e spero ti stia riprendendo. La primavera a volte fa di questi scherzi.

    Buon webinar (si può dire?) a te e ai fortunati partecipanti.

  8. Rose:

    Cara Licia, cosa può essere in inglese una calzatura che comincia con “tra…”, di lunghezza indefinita (la parola) e contrapposta a boots? L’esercizio dice:
    Shall I wear a cap or a hat?
    ” ” ” boots or tra…
    etc.

    Grazie. 😀

  9. Licia:

    @Rose, potrebbe essere trainer(s), le scarpe da ginnastica in inglese britannico?

    Una risorsa utile in questi casi è Reverse Dictionary di OneLook (“[it] lets you describe a concept and get back a list of words and phrases related to that concept. Your description can be a few words, a sentence, a question, or even just a single word”).

  10. Rose:

    Grazie, Licia. Immaginavo fosse qualcosa tipo “sleepers” per ciabatte da notte.
    Ho messo il Reverse Dictionary in segnalibri. Grazie. Sei sempre preziosa. 😀

  11. Rose:

    O è “slippers”? Misteri del linguaggio quotidiano che si modifica continuamente, insieme agli esercizi dei ragazzi che vengono a ripetizione. 🙁

  12. Licia:

    @Rose, slippers :-). Inizialmente l’avevo trovata una parola molto buffa perché pensavo derivasse da slip=scivolare (non conoscevo ancora il significato di slip on/off, “indossare facilmente”). Altro dettaglio curioso: la scarpina di cristallo di Cenerentola è glass slipper.
    Anche sleepers è un indumento, la tutina/pigiamino per bambini piccoli (credo sia inglese americano, sleepsuit in inglese britannico).

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