Bug, insetti e cavallette

Non ho visto la partita Brasile-Colombia ma mi hanno fatto una certa impressione le foto della cavalletta gigante che si era posata sul braccio del calciatore James Rodríguez.

foto con cavalletta cavalletta gigante

Una veloce ricerca nei siti di notizie e in Twitter mostra che in italiano l’animale è stato descritto come cavalletta mentre in inglese soprattutto come bug; frequente anche insect, mentre grasshopper e locust appaiono in percentuali decisamente inferiori.

È un esempio che ci ricorda che in lingue diverse può esistere lessico equivalente, come in italiano cavalletta e in inglese grasshopper, il nome comune degli stessi insetti dell’ordine Ortotteri, ma non sempre viene usato allo stesso modo: possono intervenire fattori situazionali, cognitivi e culturali che fanno privilegiare scelte diverse.

Lessico comune e lessico specialistico

Ho ricollegato la notizia anche a Bugs suck!, un articolo di The American Heritage Dictionary che evidenzia un’importante differenza tra lessico comune e specialistico.

In inglese viene genericamente chiamato bug qualsiasi insetto, ma anche invertebrati come acari o ragni o virus e batteri che causano malattie comuni. In entomologia invece sono bug solo gli emitteri, insetti muniti di apparato boccale succhiatore perforante, quindi tecnicamente non sono bug né le lucciole né le coccinelle, in inglese americano lightning bug e ladybug, e per questo gli entomologi ricorrono anche all’espressione true bug (probabilmente un retronimo).

Polisemia e anisomorfismo

In inglese bug è anche la cimice (spionaggio) e una metafora per indicare un passione o mania, ad es. di chi ha un interesse particolare per la terminologia si può dire che has caught the terminology bug o has been bitten by the terminology bug.

Infine, anche in italiano conosciamo bene la terminologizzazione che ha subito bug in informatica, grazie al prestito che ormai prevale sul calco omonimico baco.

L’articolo si conclude con le conseguenze della polisemia sul lavoro lessicografico: la difficoltà di monitorare tutte le accezioni esistenti e quelle future, e l’impossibilità di usare la parola nelle definizioni perché ambigua.

Se poi confrontiamo tutte le accezioni e le connotazioni di bug al lessico di altre lingue, diventa evidente l’anisomorfismo, un’asimmetria che in caso di risemantizzazione può complicare anche il lavoro terminologico .
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Vedi anche: Animali nella terminologia informatica e un esempio di risemantizzazione di nome di insetto in Dai fuchi ai droni.