Fungo e mushroom

Ieri ho sfogliato un bel libro illustrato con proposte per viaggi “da sogno” in tutto il mondo. Ci sono vari itinerari enogastronomici in Italia, tra cui uno dalle parti di Alba. Nella descrizione c’è una frase che, secondo me, fa capire che il libro è tradotto dall’inglese:

Questa è la stagione dei funghi selvatici – porcini, finferli e altre saporite varietà – che spuntano numerosi nei prati e nei sottoboschi del nord.

Non credo che nel contesto “itinerario del gusto nelle Langhe” un italiano specificherebbe selvatici parlando di funghi: lo darebbe per scontato.

Non è però la traduzione di wild mushroom il dettaglio che vorrei evidenziare.

In italiano, se qualcuno mi parla di un piatto o di una ricetta con i funghi, senza specificare quali, penserei a quelli di bosco e non a quelli coltivati.

mushroomMi sembra che in ambito culinario inglese, invece, mushroom si riferisca innanzitutto ai funghi coltivati (come quelli che si mangiano a colazione) e che venga detto esplicitamente wild mushroom (esempio del libro) quando si intende quelli spontanei. La ricerca per immagini mushroom+recipe parrebbe confermare la prevalenza dei funghi coltivati nelle ricette inglesi.

I due concetti rappresentati da fungo e mushroom, intesi come ingredienti generici, mi sembrano quindi leggermente diversi nelle due lingue. Mi piacerebbe però sapere cosa ne pensa chi è più esperto di me, ad esempio Ilaria, Mara o Marina se passano di qui.


Vedi anche: Traduzione enogastronomica e Non solo zuppa!

5 commenti su “Fungo e mushroom

  1. a George:

    altri modi di usare “mushroom” sono:

    1) “things were mushrooming all over the place”: qualcosa cresce in un modo poco controllato

    2) “Why do you call your company culture “mushroom management”? – “Because they feed us bullshit and keep us in the dark”

    3) “mushroom cloud”: esplosione atomica terrestre. Non è perche e poco controllato, ma la forme visibile.

    Come sempre tante grazie per i post aiutandosi di riflettere!

  2. Ilaria:

    Io sono senz’altro d’accordo, i due concetti non coincidono. Come dici tu, i funghi tipo prataioli coltivati imperano sulle pizze, nelle zuppe e negli stir-fry inglesi; in Italia, non credo di averli mai visti nemmeno in mense di quart’ordine (dove al limite si strappa una busta di risotto pronto), mentre si predilige il misto bosco, il porcino (per il quale l’inglese non ha nemmeno un nome e deve andare a prestito) o al limite i finferli. Il prataiolo è più legato a un uso culinario domestico, mi pare. Non ricordo di aver visto in vendita nel Regno Unito altri funghi se non quelli coltivati, tra l’altro neanche in vaschetta, ma da riporre nel sacchettino come pepite d’oro (o mi sto sbagliando con la Norvegia?)…

  3. Elio:

    Mi sembra che in Norvegia neanche li raccolgano i funghi: già ai lati della strada trovi porcini giganteschi e nello spazio di 15 minuti puoi farne raccolte spropositate.
    Gli altri funghi commestibili i miei amici (io non li so identificare) neanche li consideravano da quanti porcini si trovavano!

    P.S. per chi non lo sapesse, l’emivita del Cs 137 (Cernobyl) è di circa 30 anni!

  4. Licia:

    Grazie per tutti i contributi.

    @Ilaria: anch’io sia dell’Inghilterra che dell’Irlanda ricordo i funghi “sfusi” da mettere nel sacchettino di plastica, dove peraltro si ammaccavano e annerivano molto rapidamente…

    Mi piacerebbe avere un modo accurato di verificare la mia impressione che, parlando di funghi in ambito “cucina”, per specificare che non si fa riferimento ai funghi a cui si penserebbe altrimenti, in inglese wild mushrooms è sufficientemente frequente da poter essere considerato una collocazione, come funghi coltivati in italiano (anche se decisamente in minor misura), mentre cultivated mushrooms non è abbastanza comune.

  5. Mara:

    Ciao Licia,
    temo di poterti dare solo una impressione anche io. Confermo che anche a me sembra che in Italia in genere si parli di funghi coltivati, mentre in inglese di wild mushrooms. Ma è appunto un’impressione legata all’esperienza piuttosto che una prova scientifica.

    Se mi dai qualche giorno provo a fare una ricerca nei miei testi.

    M

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