La risemantizzazione di twitter

testo del sommario (dimissioni sindaco Marino): “Sono tanti ad invitare il primo cittadino a resistere che si scontrano con i twitter che chiedono l’addio definitivo”

Il sommario di questa notizia ha attirato la mia attenzione per due motivi: la struttura della frase e i twitter, che inizialmente ho interpretato come “chi usa Twitter”, per me un’accezione del tutto nuova. Poi però ho concluso che chi ha titolato intendeva invece i messaggi (tweet) e che la confusione era dovuta alla sintassi molto approssimativa.

L’ho capito perché ho già notato parecchie occorrenze di twitter (numerabile, iniziale minuscola) usato come sinonimo di tweet, un uso non convenzionale che si riscontra anche nei media. Esempi:

  Papa Francesco lo ha scritto in un twitter inviato appena l’aereo è atterrato a Ciampino.
♦  Sono numerosi i twitter che riguardano il Festival con questo hashtag.
♦  Il sito è specializzato nell’archiviare tutti i twitter politici del mondo. 
♦  Un twitter offensivo e arriva la sospensione per Paola Saluzzi.
  Clinton lo ha scritto in un twitter anticipando l’annuncio di oggi.
♦  La Siria sarà il tema caldo, secondo un twitter della Mogherini.
  Esordisce così in un twitter il premier.

Il meccanismo che rende twitter sinonimo di tweet non è insolito: è una metonimia, che consiste nell’usare un’entità al posto di un’altra con un trasferimento di significato, ad es. il nome del contenente per il contenuto oppure del produttore o del luogo di produzione per il prodotto. Esempi: il facebook per un profilo sul social network, il powerpoint per una presentazione e SMS per un messaggio.

Twitter inteso come tweet mi pare però inconsueto perché le due parole sono molto simili e la parola più breve è sostituita dalla parola più lunga, mentre di solito avviene il contrario.

Twit

È invece comprensibile un’altra parola che sostituisce tweet in italiano, la forma alternativa twit in cui la sequenza ee è convertita in i. È una trasformazione che si potrebbe descrivere come assimilazione grafica parziale oppure Italianizzazione delle vocali inglesi, meccanismi descritti in Ortografia italiana e prestiti dall’inglese.

In alternativa, la parola twit (o twitt) potrebbe essere interpretata come una retroformazione da Twitter, facilitata anche dai molti neologismi che iniziano con twit– come twittare, twittatore, twittero, twittabile, twitteratura ecc.

Infine, attenzione ai falsi amici: in inglese il sostantivo twit vuol dire sciocco, citrullo, idiota.

Aggiungo una vignetta di Dave Granlund (giugno 2017):

TWITTER vs TWIT

Vedi anche: A proposito di Twitter per altri neologismi legati ai tweet (e agli hashtag).
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3 commenti su “La risemantizzazione di twitter

  1. LucaGras:

    Direi, anche per esperienza diretta, che chi usa questo termine ha imparato che c’è Twitter e ha imparato che con questo Twitter si possono mandare dei brevi messaggi. E che per ora ha imparato abbastanza, anche la fatica ha un limite! 🙂

  2. Massimo S.:

    @Licia
    In fondo la spiegazione dell’insolito uso di twitter al posto di tweet per indicare il commento che si pubblica sull’omonimo social network la dai, mi sembra, proprio tu.
    Cioè al parlante italiano che non conosce (o ha dimenticato) l’inglese è più semplice e immediata la pronuncia e la scrittura del nome del network anche per il messaggio, benché più lungo, che non la scrittura e la pronuncia di tweet, termine più corto ma che presenta per il parlante l’inconsueta e ostica sequenza di due ‘e’ .
    La metonimia twitter/tweet, insomma, sarebbe in realtà favorita da quello stesso meccanismo per cui talvolta si si ‘italianizza’ tweet in twit.

    Ad ogni modo, tenendo presente che in campo telefonico ha avuto buona diffusione il termine ‘messaggino’ in alternativa a SMS, non dispero mai che venga fuori anche per tweet, nell’uso quotidiano, un soddisfacente termine italiano sostitutivo.

  3. Licia:

    @LucaGras 😀

    @Massimo, ho una brutta notizia per te. L’uso di SMS è in calo perché chi ha uno smartphone preferisce mandare messaggi con WhatsApp. Ormai si dice comunemente “ti mando un whatsapp”, anzi, “ti mando un uozzapp”. Succede non solo in italiano ma anche in spagnolo, lingua tradizionalmente più restia agli anglicismi.

    Se comunque provi a ignorare la sigla SMS, una convenzione grafica, e fai attenzione alla parola come viene pronunciata, noterai che “esse(m)messe” ha tutte le caratteristiche di parola italiana (cfr. struttura della parola italiana ).

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