Contactless

È ricominciata la stagione delle parole dell’anno. Per il 2014 Oxford Dictionaries ha scelto il verbo vape, “fumare una sigaretta elettronica”, che ha un equivalente nell’italiano svapare.

simbolo ContactlessÈ stato preferito a sei altre parole tra cui contactless, aggettivo usato ormai da anni anche in italiano per descrivere le tecnologie che consentono di fare pagamenti e altre operazioni avvicinando una smart card, una carta di credito o un dispositivo mobile a un apposito lettore.

Contactless è classificabile come forestierismo utile, una formula denominativa di circolazione internazionale a cui i parlanti si adeguano senza sforzo eccessivo.

Quando la tecnologia sarà di uso ancora più comune, contactless diventerà un forestierismo insostituibile. È infatti molto efficace grazie al valore monosemico, alla concisione e alla riconoscibilità globale, e oltretutto è facile da pronunciare e comprensibile anche per chi ha conoscenze limitate dell’inglese, anche perché ha la stessa struttura di parole entrate nel lessico comune come cordless, topless e ticketless.

Aggiornamento 2020 – A distanza di qualche anno mi rendo conto di essere stata un po’ troppo ottimista sulla comprensibilità dell’anglicismo contactless. Ho infatti notato che nell’uso molti l’abbreviano impropriamente in contact (domanda tipica degli esercenti quando vedono la carta: “è contact?”), inoltre la carta viene quasi sempre appoggiata sul lettore. A quanto pare non tutti hanno recepito il concetto di “senza contatto”!


cartello su un autobus di un paese orientaleIl simbolo simbolo contactless è simile a quello di altri tipi di connessioni senza fili e potrebbe essere facilmente confuso, ma ormai la onde stilizzate possono rappresentare qualsiasi cosa: sicuramente avrete già visto la foto diventata virale con il titolo The best thing about pregnant women is the free Wi-Fi. 😉

Vedi anche: Wi-Fi e wireless e Icone del feed RSS.


Nei commenti qui sotto, alcune note sulla formazione secondaria dei termini e altri aspetti del lavoro terminologico.

14 commenti su “Contactless”

  1. Suom(I)taly:

    Ho notato che viene usata (in alcuni casi) anche l’espressione “validazione di prossimità” associata a contactless.
    In finlandese mi sembra molto diffuso lähimaksu per tradurre ‘contactless card payment’ oppure ‘contactless payment’. L’operazione di pagamento contactless è chiamata lähimaksaminen.
    Il prefisso lähi viene utilizzato anche con altre parole e significa ‘prossimo,stretto,locale,diretto’.

  2. efano:

    Facile da pronunciare? Tutto è relativo. Mio suocero non riesce a pronunciare correttamente popcorn, figurati questa parola lunga e con 3 consonanti attaccate in mezzzo (ctl)

  3. Francesca:

    se abbandonassimo l’inglese e utilizzassimo “teletronico” (elettronico a distanza)?

  4. Licia:

    Grazie a tutti per i commenti.

    Molto utile l’esempio di @Suom(I)taly. In italiano, a differenza del finlandese, aiuta la stessa origine per contact e contatto che rende la parola inglese trasparente (e se usata internazionalmente ha il vantaggio che si può riconoscere ovunque ci si trovi). Immagino che in finlandese conti anche la brevità del prefisso lähi.

    L’esempio finlandese sottolinea anche un altro aspetto del lavoro terminologico: nel denominare un nuovo concetto si analizzano le caratteristiche distintive e si decide quali privilegiare in base anche a chi dovrà usufruire della terminologia. Contacless ci dice che non dobbiamo infilare la carta di credito in un lettore, porgerla a un addetto o fare altre operazioni (è più comodo e più rapido: prevale l’aspetto marketing e l’attenzione all’utente finale), di prossimità invece sottolinea un aspetto tecnico, e infatti in questo ambito, come segnalato con validazione di prossimità, si usano termini quali lettore di prossimità, sensore di prossimità, carta di prossimità (in inglese proximity reader / sensor / card ecc.).

    Non credo che teletronico sarebbe adatto perché l’elemento formativo tele- implica distanza, “da lontano”, mentre le tecnologie contactless funzionano appunto solo in prossimità. Questo tipo di sistemi usa tecnologie come NFC (Near Field Communication), in particolare campi magnetici e trasferimento dei dati per induzione. Semplificando, lettore e sensore devono essere molto vicini perché con i campi magnetici il segnale si attenua con l’inverso del cubo della distanza (a differenza dei campi elettrici dove il segnale si attenua con l’inverso del quadrato della distanza), quindi si deteriora molto rapidamente non appena ci si allontana anche di molto poco.

    So che a sfioro è una battuta, ma è utile per ricordare che nel lavoro terminologico si cerca il più possibile di evitare le ambiguità e in italiano sfiorare ha due accezioni, di cui la principale è “toccare lievemente”, quindi il contatto c’è (l’altra è appunto “rasentare”). Per indicare l’azione di avvicinamento però ad approssimazione non sarebbe adatto perché anche se effettivamente approssimazione ha il significato di “avvicinamento graduale o limitato”, come ben sappiamo nell’uso generico vuol dire “imprecisione”. 😉

    Pronuncia: anche questo è un aspetto importante ma spesso sottovalutato del lavoro terminologico. Credo comunque che nell’italiano parlato contact venga trasformato in “contatt” e quindi la sequenza di consonanti si riduce a TL, che esiste già in parole come atlante.

  5. Suom(I)taly:

    Un commento veloce sul verbo vape. Oxford Dictionaries ha pubblicato una infografica con maggiori dettagli sulla scelta della parola dell’anno.
    La traduzione italiana mi sembra sbagliata. Infatti il verbo indicato è svaporare invece di svapare. 🙂

  6. .mau.:

    “prossimità” però non va bene, perché io lo applicherei a NFC che è una tecnologia ancora diversa (e ha il “near”, tra l’altro…)

    Comunque il mio badge contactless io lo appoggio 🙂

  7. Licia:

    @Suom(I)taly, grazie (e ho segnalato l’errore).

    @.mau., proximity/prossimità è comunque relativamente generico (e come spesso succede in questi ambiti, a volte viene usato lo stesso termine per identificare concetti che non coincidono perfettamente). Da Wikipedia:A proximity card or prox card is a smart card which can be read without inserting it into a reader device, as required by earlier magnetic stripe cards such as credit cards. […] The term "proximity card" can refer to the older 125 kHz devices or the newer 13.56 MHz contactless smartcards. […] Passive cards, the more widely used type, are powered by radio frequency signals from the reader device and so have a limited range and must be held close to the reader unit. They are used as keycards for access control doors in office buildings, library cards, contactless payment systems, and public transit fare cards”.

    Lo standard di riferimento è ISO/IEC 14443 – Identification cards — Contactless integrated circuit cards — Proximity cards, che anche NFC segue in parte e con cui è compatibile.

  8. Francesca:

    giusto, pensando a “tele” ho interpretato male il concetto di distanza;perciò rilancio con “peritronico” (peri + elettronico), passando dall’accezione astronomica [Treccani: 4. In astronomia, come opposto di apo-, indica il punto di maggior vicinanza ad un astro: periastro, perielio, perigeo.]

  9. Licia:

    @Francesca grazie, è una riflessione interessante sui meccanismi di formazione delle parole, visto che contactless è ormai entrato nell’uso ed è poco probabile che possa essere sostituito da soluzioni alternative non altrettanto efficaci. Come indicato in Occasionalismi o neologismi?, parole e termini nuovi hanno più probabilità di affermarsi se soddisfano alcune condizioni, ad es. se sono abbastanza trasparenti per essere assimilati spontaneamente, senza spiegazioni, in particolare se destinati a un pubblico generico e non specialistico (anche se è un anglicismo, contactless è facilmente riconoscibile grazie anche a parole già note come ticketless e, seppure meno trasparente, wireless). Peritronico ha lo svantaggio di usare un elemento formativo (peri) non interpretabile facilmente da tutti (prevale il significato più comune che indica “posizione o movimento circolare intorno a qualcosa”) e di evidenziare una caratteristica del concetto (elettronico) che non è distintiva.

  10. Marco:

    A proposito di vape, “fumare una sigaretta elettronica”, ricordo che da adolescente ho sentito riferirsi a una normale sigaretta con il termine “svapora”.

  11. Licia:

    @Marco, grazie. Mi mancano informazioni lessicali di prima mano perché non credo di conoscere nessuno che fumi sigarette elettroniche.

  12. Marco:

    @Licia: nemmeno io 🙂
    Mi sono espresso male, quando ho scritto:
    A proposito di vape, “fumare una sigaretta elettronica”
    non mi riferivo alle sigarette elettroniche ma al significato vape=fumare sigaretta (elettronica).
    Il termine “svàpora” che ho sentito da adolescente (ahimè parecchi anni fa…) si riferiva a una normale sigaretta, non a una sigaretta elettronica (che allora non esisteva).
    La frase era “Mi offri una svapora?”.
    Quindi in già allora questa parola dello slang giovanile si riferiva a vape/svaporare.

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