Wi-Fi e wireless

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The Inky Fool descrive Wi-Fi come esempio di nome dall’etimologia conosciuta che però non ha un vero significato: è una sigla frutto di un’operazione di marketing per dare un nome accattivante e facile da ricordare allo standard di trasmissione wireless IEEE 802.11b.

È facile riconoscere il modello Hi-Fi (High Fidelity, con riferimento alla qualità del suono) e quindi dedurre che Wi-Fi sia l’abbreviazione di Wireless Fidelity. Il concetto di “fedeltà senza fili” però non ha molto senso nelle telecomunicazioni, tanto che Wi-Fi Alliance, proprietario del marchio, da tempo evita la parola fidelity e alcuni dizionari, ad es. Oxford Dictionaries, la indicano come interpretazione errata. 

Etimologia a parte, il nome Wi-Fi si è dimostrato così efficace che non solo in inglese ma anche in italiano e altre lingue è stato acquisito dal lessico comune con il significato generico di “rete locale wireless“, poi ulteriormente generalizzato in “sistema di accesso / connessione a Internet”, grazie a un processo di determinologizzazione. Prevale il genere genere maschile anche se si riscontrano esempi di uso al femminile.

Wireless

In ambiti tecnici, sia in inglese che in italiano, wireless è usato soprattutto come aggettivo per descrivere vari tipi di comunicazione “senza fili”, ad es. radio, laser, a infrarossi, a microonde, e relativi standard come Bluetooth, WiMAX, varie specifiche IEEE 802 ecc.

Nel lessico comune, invece, il sostantivo wireless si è affermato con il significato generico equivalente a quello descritto per Wi-Fi ed è quindi associato a un’unica tecnologia. Interessante notare che anche in questo caso il prestito è entrato in italiano privilegiando il genere maschile e quindi non sembra esserci stata un’associazione ai possibili sostantivi italiani femminili corrispondenti, connessione o rete (wireless / senza fili).

Sinonimia

Nell’uso generico italiano, wireless e Wi-Fi possono essere considerati sinonimi, con una crescente prevalenza di Wi-Fi, spesso scritto WiFi. Non tutti però riconoscono ancora questa equivalenza, come testimonia uno scambio che ho avuto recentemente in un piccolo albergo:

– Mi può dare la password per il Wi-Fi?
– Mi spiace, non abbiamo il Wi-Fi.
– Ah… Avevo letto sul vostro sito che c’era il wireless gratuito.
– Sì, certo, il wireless ce l’abbiamo. Le scrivo subito la password.
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Aggiornamento 2015 – Sul modello di Hi-Fi e poi Wi-Fi sono stati coniati anche MiFi (da my o mobile) e Li-Fi (da light).


Vedi anche: decifrare, decodificare, decrittare, decriptare – differenze tra lessico comune(parole) e lessico specializzato (termini).
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3 commenti su “Wi-Fi e wireless”

  1. Paolo:

    Solo una precisazione tecnica: con Wi-Fi si intendono diverse versioni del protocollo IEEE 802.11, non solo b.

  2. Luigi Muzii:

    Sarebbe più corretto parlare di protocolli della famiglia 802.11 o 802.11x.
    Quanto a fidelity, ai tempi in cui lavoravo nelle telecomunicazioni (parliamo di eoni fa, il wireless era agli albori e io usavo l’IrDA) sentii parlare di Wireless Facility. Immagino che l’uso di Fidelity, quindi, non sia “nativo” del settore.
    Ho notato anche che ha preso piede WiFi (senza trattino), e che wireless si pronuncia generalmente “all’italiana”.
    Gira anche una vignetta sugli uomini come bluetooth e le donne come WiFi…

  3. Licia:

    @Paolo, @Luigi Muzii, grazie per le precisazioni tecniche.

    Credo che il riferimento specifico di The Inky Fool al protocollo IEEE 802.11b sia puramente etimologico perché il nome Wi-Fi è stato coniato appositamente per quella versione, approfittando di un nome già universalmente noto:

    «Hi-fi has existed since 1934. […] Then in 1999 the inventors of the new IEEE 802.11b Direct Sequence went to a marketing firm called Interbrand to come up with a name that was “a little catchier”. Interbrand decided that hi-fi was famous, tried and trusted and that if you changed the hi to wi (for wireless) you would have a tip-top brand name.»

    A proposito della pronuncia, in Spagna dicono /wɪfɪ/ :-D.
    La pronuncia italiana invece solo apparentemente coincide con quella inglese: noi diciamo /ˌwaiˈfai/, con l’accento principale sulla seconda sillaba, mentre in inglese l’accento è sulla prima, /ˈwaiˌfai/.

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