Si riparla di cablo e cablogramma

Dopo le rivelazioni di Repubblica (Cablo da Astana […] L’ordine arrivato dal Kazakhstan che inchioda Alfano), ho notato un picco di visualizzazioni per un post del 2010, Wikileaks: cablo(grammi), telegrammi, documenti?, che descrive le differenze di significato tra la parola  inglese cable, un messaggio o documento riservato scambiato tra missioni diplomatiche, ministeri o agenzie governative, e la parola italiana cablo, abbreviazione di cablogramma, un telegramma che in passato veniva spedito via cavo sottomarino all’estero.

Forse i media italiani dovrebbero ricordare ai lettori che nel linguaggio giornalistico cablo è diventato un calco semantico, una parola esistente a cui è stato dato un nuovo significato derivato da una lingua straniera, ed evitare cablogramma, che non è sinonimo della nuova accezione di cablo ma identifica il concetto originale (e ormai obsoleto) di telegramma via cavo.


Si scrive Kazakistan o Kazakhstan? Dettagli in Cosacchia.

3 commenti su “Si riparla di cablo e cablogramma”

  1. Mauro:

    Il problema in realtà non è ciò che i media italiani dovrebbero ricordare ai propri lettori… ma se i media italiani sappiano cosa significano le parole che usano…
    Saluti,
    Mauro.

  2. Marco B:

    E’ quasi un peccato che negli ambienti diplomatici non abbia invece attecchito l’usanza del dolcegramma (Candygram for Mongo! Candygram for Mongo!)

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