Quante volte…? Sì!

Foto di Venezia e frasi di esempio: “Quanto è romantica Venezia da 1 a 10? Sì”; “Quante volte hai visto questo video? Sì”: “Quanti gelati si possono mangiare in un giorno? Io: sì”; “Napoli quanti gol vuoi fare alla Juve? Sì!”

Questi esempi illustrano un uso particolare di domanda e risposta, molto informale e tipico dei social, che ricalca un modello inglese altrettanto colloquiale:

How much do you like spicy food?
Yes

“How many times have you watched it?”
Me: “Yes

Consiste nel rispondere con yes in inglese, e di conseguenza in italiano, a una frase interrogativa che invece non prevede questo tipo di risposta. In questo uso yes e non funzionano come affermazioni ma come avverbi di quantità con un nuovo significato simile a “moltissimo”, “tantissimo”, o in alternativa “in grande misura”, “il massimo” ecc.

Interrogative totali e parziali

La risposta anomala mette in evidenza le caratteristiche di due diversi tipi di interrogative dirette, totali e parziali.

Nelle interrogative totali – ad es. hai già mangiato? – la domanda riguarda tutto l’insieme della frase, a cui generalmente si risponde con gli avverbi o no (o alternative che li sottintendono, come grazie, oppure non so). Sì e no sono detti avverbi olofrastici (“che hanno il significato di un’intera frase”) in quanto equivalgono a quanto detto nell’intera frase interrogativa di cui confermano o negano l’esistenza o la verità: ti è piaciuto il film? [mi è piaciuto il film]. In italiano, a differenza di altre lingue*, le interrogative totali di solito non hanno contrassegni particolari: nel parlato sono identificate dall’intonazione e nello scritto dal punto interrogativo.

Nelle interrogative parziali – ad es. quando hai mangiato? – la domanda riguarda invece solo una parte degli elementi della frase su cui si richiede una risposta (ad es. “quando”) ed è sempre introdotta da specifici elementi interrogativi come pronomi e aggettivi (ad es. chi, quale, che cosa) e avverbi (ad es. dove, come, perché).

La sequenza Quante volte hai visto tutta la saga? ci appare quindi anomala perché a un’interrogativa parziale viene data la risposta previsa per un’interrogativa totale.

In inglese le interrogative totali si chiamano yes-no questions oppure polar questions. Le interrogative parziali si chiamano invece wh-questions (dalle iniziali degli elementi interrogativi who, what, which, where, when, why + how) oppure constituent questions o non-polar questions.

Interrogative alternative

In inglese l’uso non standard dell’affermazione yes si nota anche nelle interrogative alternative o disgiuntive (alternative questions), le domande che offrono due o più possibilità di scelta:

Do you prefer idols who can only sing or only dance?
Yes

Wife: Would you like grilled chicken, pizza, or hamburger for dinner?
Me: Yes

Il modello è ricalcato anche in italiano ma al momento non pare altrettanto diffuso.


Per saperne di più: Interrogative dirette di Giuseppe Patota nell’Enciclopedia dell’Italiano Treccani.


* Una peculiarità dell’italiano è che è una delle poche lingue europee che usano quasi esclusivamente l’intonazione per marcare le interrogative totali, a differenza di altre lingue che invece ricorrono alla morfologia o alla sintassi, come si può vedere nella sezione Polar Questions del progetto The World Atlas of Language Structures.

carta che illustra le differenze nella struttura delle interrogative totali nelle diverse lingue europee

1 commento su “Quante volte…? Sì!”

  1. John Dunn:

    È vero che nel russo c’è una particella interrogativa, ma esiste anche la possibilità di marcare le interrogative totali solo con l’intonazione. Quindi la carta è solo parzialmente corretta.

I commenti sono chiusi.