Da Brexit a regrexit, è wrexit. E poi nexit?

BREXIT by Patrick Chappatte
vignetta @PatChappatte

Regrexit e bregret

Tra i cittadini britannici che giovedì 23 giugno 2016 hanno votato per uscire dall’Unione europea (Brexit) pare ce ne siano molti, come questi, che si sono già pentiti della propria scelta. Per descrivere l’atteggiamento sono subito nate due parole macedonia formate con regret (rammarico, rimpianto) e Brexit: regrexit e nell’ordine inverso bregret. Esempi: l’hashtag #regrexit, a lungo “di tendenza”, e titoli come Anger over ‘Bregret’ as Leave voters say they thought UK would stay in EU.

Wrexit e poi nexit

Piuttosto usato anche wrexit, da wreck (distruggere, mandare in rovina), mentre solo alcuni hanno optato per un più catastrofico apocalexit. Intanto c’è chi si chiede chi sarà nexit, il prossimo paese a uscire dall’Ue (next+exit).

Altri –exit

Queste neoformazioni hanno come capostipite Grexit, da cui erano derivati non solo Brexit ma anche l’eventuale ipotesi dell’uscita dall’Ue Spexit (Spain) e Irexit (Ireland) e ultimamente anche Swexit (Sweden). Si discute anche di Catalexit, l’uscita (indipendenza) della Catalogna dalla Spagna. Questa produttività indica che –exit è ormai diventato un nuovo elemento formativo con funzione suffissale, del tipo chiamato libfix.

L’elemento –exit però non si presta ad essere combinato con qualsiasi nome di paese, ad esempio Frexit (France) non è sufficientemente trasparente e neppure Italexit funziona perché ci si aspetta una parola di due sillabe. Sui social si è quindi scatenata una gara per trovare nomi per tutti i potenziali nexit. Esempi:

Altri tentativi più o meno efficaci sono stati raccolti in Possible names for EU exits for all members of the EU e intanto Nexit viene usato anche con il significato alternativo di uscita dei Paesi bassi (Netherlands).

Per l’Italia è stato suggerito anche Quitaly o Quittaly (da quit, abbandonare, andarsene) ma c’è chi propone una parola italiana, uscITA.

Auguriamoci che tutti questi neologismi non ci servano e che rimarranno occasionalismi, utili solo per farci apprezzare la creatività linguistica che li caratterizza. 

[altri esempi e aggiornamenti nei commenti, tra cui Scoxit, Jexit, Bo(risE)xit e Faragexit]

Vedi anche: Brexit, Bremain e la crasi dei media italiani


Aggiornamento 30 giugno 2016 – Branger. Debression. Oexit. Zumxit. Why Did Brexit Trigger a Brexplosion of Wordplay?  spiega perché le parole macedonia sul modello di Grexit e Brexit risultano efficaci e stanno proliferando.

Aggiornamento settembre 2016 – Sono modellati su Brexit anche acuni degli hashtag associati alla notizia del divorzio tra Angelina Jolie e Brad Pitt. Li ho descritti in Bradsplit, Brexpitt e Bradxit e sono una conferma che l’elemento –exit ormai può indicare qualsiasi tipo di uscita o rottura brusca e traumatica di cui si discute pubblicamente.

Aggiornamento novembre 2016 – La vittoria di Donald Trump ha fatto nascere Calexit, Oregexit, Washexit, Nevexit, WestCoastexit e LeftCoastexit, la potenziale secessione dagli Stati Uniti di California, Oregon, stato di Washington, Nevada e degli stati di costa occidentale e orientale, tradizionalmente democratici e quindi ostili alla presidenza Trump.

Aggiornamento dicembre 2016 – In Italia il referendum costituzionale e le dimissioni di Matteo Renzi hanno fatto riemergere Renxit, già citato nei commenti, e la sua alternativa Renzexit.

vignetta: Renzi pensieroso che si domanda “Renxit? ..PDexit?… Premierexit?,,,”
Vignetta: Gef Sanna

Nel Regno Unito intanto è sempre più diffusa la neoformazione Brexshit per sottolineare gli effetti negativi della Brexit.

Aggiornamento maggio 2019 – Nuovi esempi: Trexit per le dimissioni di Theresa May, ma prima ancora neoformazione legata a Trump, per il cui potenziale impeachment è stata coniata la variante Trumpxit. Dettagli in Brexit significa anche #Trexit.

Aggiornamento gennaio 2020 – Il principe Harry e la moglie Meghan Markle, duchi del Sussex, hanno annunciato di voler rinunciare a ruoli di rilievo nella famiglia reale britannica. La vicenda è stata soprannominata Megxit, dal nome di lei, o in alternativa anche Sussexit.

Aggiornamento aprile 2020 – Nel Regno Unito è stato coniato il neologismo Covexit (“exit plan for Covid-19 lockdown”) per fare riferimento all’allentamento delle misure di contenimento (lockdown) imposte dalla pandemia da COVID-19. Esempi d’uso: Covexit plan, Covexit strategy, a gradual Covexit.

Aggiornamento dicembre 2020 – L’accordo sulla Brexit è stato raggiunto in extremis il 24 dicembre 2020 e sui social e sui media britannici pro Brexit era ricorrente la parola Brexmas, da Brexit + Xmas. Esempi:

Titolo di The Sun: “The night before Brexmas” Titolo di The Daily Mail: “Hallelujah! It’s a Merry Brexmas”

(il titolo di The Sun fa riferimento a una nota poesia natalizia)


Vedi anche: Brexit, parola del XXI secolo, mio articolo per il Portale Treccani. 


11 commenti su “Da Brexit a regrexit, è wrexit. E poi nexit?”

  1. Ylenia Marcucci Faure:

    Blog interessantissimo e ben organizzato. È un piacere leggere le diverse considerazione linguistiche su svariati temi.

  2. Licia:

    Aggiungo che è in ascesa anche l’hashtag #ProgrExit per progressive exit).

    Rivolto ai promotori dell’uscita dall’Ue è stato usato il gioco di parole ”You Brexit, you bought it”, basato su You break, you bought it (simile a “chi rompe paga”; è una frase che si vede in alcuni negozi).

    La petizione online per rifare il referendum ha già raccolto quasi 2 milioni di firme ed è apparso l’hashtag #Brenter (con enter, antonimo di exit.

  3. Licia:

    Ora c’è anche Jexit, da Jeremy Corbyn, il leader laburista britannico. L’hashtag #Jexit è nato in seguito alle dimissioni di alcuni deputati del governo ombra laburista come segno di sfiducia contro Corbyn, di cui chiedono la testa: è accusato di non aver saputo gestire la campagna per rimanere in Europa, dimostrandosi troppo tiepido e distaccato. La sillaba iniziale je potrebbe richiamare anche il verbo jettison, “abbandonare”, “scaricare”.


    Per una potenziale uscita dell’Austria i media austriaci usano Auxit (da Austria) e Oexit (da Österreich che si può scrivere anche Oesterreich). Fonte: Frexit, Nexit or Oexit? Who will be next to leave the EU.

    Il tweet scherzoso citato nel post invece proponeva Oustria, che potrebbe derivare da out ma che penso voglia anche richiamare il verbo oust, “cacciare, espellere”.

  4. Licia:

    È stata commentata con gli hashtag #BorisExit e #Boxit l’inaspettata uscita di scena di Boris Johnson, uno dei principali fautori della Brexit, che all’ultimo momento ha deciso di non presentare la propria candidatura come leader del partito conservatore.

  5. Licia:

    C’è anche brexecuted:

    Brexecuted

    Le possibilità di giochi di parole sono innumerevoli:

     

    Ne approfitto per aggiungere un altro riferimento:
    Branger. Debression. Oexit. Zumxit. Why Did Brexit Trigger a Brexplosion of Wordplay?, con molti altri esempi (brexiteer, bremorse, becrimination, [point of no] breturn, brexperts, brexodus, brexistential crisis, brepression, Scoxit per l’eventuale uscita della Scozia dal Regno Unito ecc.) e un’analisi dell’efficacia di questo tipo di parole macedonia, in inglese portmanteau words.

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