L’idioma dei giornalisti

GIORNALISTA

Alcune frasi recenti da quotidiani italiani:

Lo studio degli idiomi va incoraggiato A Cupertino si sente spesso parlare il nostro idioma La funzionalità introdotta da Google ora funziona anche nel nostro idioma Padroneggiare due idiomi aumenta la quantità di sostanza grigia nel cervello Rivolgendosi al tedesco Weber, il presidente della Commissione ha mutato idioma.

È da un po’ di tempo che ci faccio caso: se si escludono gli usi ironici, letterari o aulici, raramente c’è chi dice idioma al posto di lingua, come invece fanno i giornalisti. È un esempio della “priorità variazione” che impedisce di usare la stessa parola due volte, anche a scapito della chiarezza: l’ho descritta in Variazione e ripetizione (con partita Iva e tweet).

Lingua e idioma possono essere sinonimi, ma idioma ha connotazioni di peculiarità* e quindi non è una parola adatta a tutti i contesti e registri come invece lingua. A volte la preferenza per idioma sfiora il ridicolo, come in questo esempio di idioma madre:

La lingua che parliamo influenza la personalità e modella il cervello – La nostra visione del mondo è profondamente condizionata, fra l’altro, dal linguaggio che usiamo per esprimerci. L’idioma madre viene oggi correlato anche ad atteggiamenti che ne sembrerebbero lontani, come la propensione al risparmio o il senso di colpa

Idioma madre, inteso come sinonimo di madre lingua, è scorretto per vari motivi.

La lingua che si è appresa nella prima infanzia si chiama madre lingua o lingua materna. Madre lingua è un esempio di polirematica, una locuzione che si comporta come se fosse un’unica parola e il cui significato non si può ricavare dalla somma dei significati degli elementi che la compongono. Le polirematiche hanno una particolare coesione strutturale e semantica che impedisce la sostituzione sinonimica dei suoi costituenti: lingua non è intercambiabile con idioma.

La coesione strutturale di madre lingua ha portato anche a un processo di univerbazione che ha fatto emergere la variante monorematica madrelingua, ora prevalente.

madre lingua vs madrelingua nel corpus di libri italiani di Google books

Madre lingua ≠ lingua madre

La coesione strutturale delle polirematiche non consente inoltre cambiamenti nell’ordine degli elementi che le compongono: madre lingua / madrelingua identifica esclusivamente la lingua che si è appresa per prima nell’infanzia, un concetto diverso da lingua madre, che invece è la lingua capostipite di una famiglia di lingue – il latino parlato è la lingua madre delle lingue romanze.

Non tutti però tengono conto di questa distinzione: un esempio è Giornata internazionale della Lingua Madre, il nome italiano di International Mother Language Day, una giornata istituita dall’UNESCO per promuovere la lingua materna, il plurilinguismo e la diversità linguistica e culturale.

Lingua ≠ linguaggio

Nell’esempio che ho riportato sopra si può notare un altro errore, già descritto in Language: lingua e linguaggio e ricorrente in tutto l’articolo. Sono riassunti alcuni studi pubblicati negli Stati Uniti che affermano che la nostra visione del mondo è condizionata dalla lingua che parliamo (italiano, cinese, arabo…) ma la giornalista italiana dichiara ripetutamente che si tratta di differenze di linguaggio, che invece è una facoltà comune agli esseri umani. È un problema di traduzione: in inglese si usa la stessa parola, language, per entrambi i concetti.

Provate a leggere l’articolo e contare le occorrenze errate: troppe per un testo pubblicato nella sezione Neuroscienze del quotidiano, abbastanza per fargli perdere credibilità.


L’articolo citato come esempio di uso improprio di idioma fa riferimento, seppure senza citarla esplicitamente, alla cosiddetta relatività linguistica. Potete trovare alcuni esempi e rimandi in Falsi colori a Radio3 Scienza.


* Aggiungo definizione ed etimologia di idioma dal Vocabolario Devoto Oli (altri dettagli nei commenti):

idioma: lingua peculiare di una nazione (con una sottolineatura enfatica): L’idioma gentil sonante e puro (Alfieri), la lingua italiana; anche, dialetto, parlata regionale o dialettale, o modo particolare di parlare: l’i. lombardo; consolando, usava l’idïoma Che prima i padri e le madri trastulla (Dante). ETIMO Dal gr. idíōma -atos ‘particolarità (di stile)’, der. di ídios ‘particolare’– Devoto Oli 

Vedi anche: Idioti e idiomi (etimologia comune!) e altri post nella categoria media.

12 commenti su “L’idioma dei giornalisti”

  1. Ivo Silvestro:

    Ciao a tutti, mi chiamo Ivo, faccio il giornalista e uso tanti sinonimi…
    Seriamente, “idioma madre” è chiaramente errato (se proprio si voleva evitare la ripetizione, si poteva far ricorso a una perifrasi (l’idioma appreso nell’infanzia).
    Sulla questione lingua≠linguaggio, sono invece più possibilista, visto che in contesti non specialistici i due termini mi paiono equivalenti (potremmo poi discutere sul tipo di linguaggio da utilizzare in articolo di divulgazione scientifica).

  2. Licia:

    @Mauro 😀

    @Ivo in alcune accezioni lingua e linguaggio sono sinonimi. Non lo sono però quando lingua indica un insieme di convenzioni fonetiche, morfologiche, sintattiche e lessicali che regolano gli atti linguistici all’interno di una comunità: italiano, inglese, russo sono lingue all’interno delle quali coesistono diversi linguaggi (infantile, volgare, scientifico, burocratico, poetico…). La spiegazione del Vocabolario Zingarelli:

    Lingua indica un sistema grammaticale e lessicale per mezzo del quale gli appartenenti a una comunità comunicano tra loro; in altra accezione designa il modo particolare di esprimersi di un ambiente, un mestiere, una scienza, uno scrittore. In quest'ultima accezione lingua è sinonimo di linguaggio, che tuttavia come primo significato designa la capacità peculiare dell'uomo di esprimersi attraverso un sistema di segni vocali (parole); per estensione linguaggio è anche un sistema di segnali per mezzo dei quali gli animali comunicano tra di loro, o il sistema di significazione che l'uomo riconosce o attribuisce a determinati gesti, simboli, oggetti (linguaggio della musica, linguaggio dei fiori ecc.).

  3. Gianmaria:

    Licia, quale espressione consigli per chiedere ad una persona qual e` la propria lingua “principale”? (semplicisticamente, la lingua che la persona domina meglio)

    Te lo chiedo perchè leggendo l’articolo mi sembra che una possibilità sarebbe “qual è la tua madrelingua?” senonchè la frase mi suona male. È colpa della mia prolungata permanenza all’estero ed al fatto di aver subito l’influsso del francese (o più semplicemente di mia moglie francofona)?

  4. Licia:

    @Gianmaria, chiederei qual è la madrelingua per sapere qual è la prima lingua imparata e poi eventualmente lingua dominante se non corrisponde a quella preferita / più usata.

  5. Ivo Silvestro:

    (Non ci avevo mai riflettuto, ma linguaggio è sia iperonimo che iponimo di lingua)
    La differenza mi è chiara, e visto il tipo di articolo – non di cronaca, ma un approfondimento scientifico – hai ragione a segnalarlo però, non so, forse è solo solidarietà di categoria, ma credo che su un giornale non sia un errore usare le parole nel loro significato comune.

  6. Licia:

    @Ivo a me però non pare che nel lessico comune linguaggio sia sinonimo di lingua (prima accezione), ma può darsi che mi sbagli e mi piacerebbe vedere esempi specifici che non abbiano subito l’influenza dell’inglese. Ti chiedo ad esempio se c’è chi afferma che la Svizzera ha quattro linguaggi ufficiali, anziché lingue ufficiali? Prova anche a sostituire idioma con linguaggio negli esempi iniziali del post – secondo me nessuno capirebbe che si tratta di italiano, inglese ecc. ma penserebbe a linguaggi di programmazione o particolari sistemi di significazione, oppure a registri espressivi diversi:

    Lo studio degli idiomi va incoraggiato ♦ A Cupertino si sente spesso parlare il nostro idioma ♦ La funzionalità introdotta da Google ora funziona anche nel nostro idioma ♦ Padroneggiare due idiomi aumenta la quantità di sostanza  grigia nel cervello ♦ Rivolgendosi al tedesco Weber, il presidente della Commissione ha mutato idioma.

  7. Ivo Silvestro:

    Per curiosità ho cercato “linguaggio ufficiale” nell’archivio del giornale e un paio di volte è stato usato in quella accezione, problematica perché “linguaggio ufficiale” fa pensare al lignaggio (o lingua?) sorvegliato del diritto e della burocrazia.
    In conclusione, mi hai convinto: il mio era un tentativo corporativistico di difendere l’indifendibile 🙂

  8. Licia:

    @m. grazie per la precisazione!

    @Ivo 😀

    @Carla, interessante questo relitto dal passato!

    Ho aggiunto alla fine del post l’etimologia di idioma dal Devoto Oli:

    idioma: lingua peculiare di una nazione (con una sottolineatura enfatica): L’idioma gentil sonante e puro (Alfieri), la lingua italiana; anche, dialetto, parlata regionale o dialettale, o modo particolare di parlare: l’i. lombardo; consolando, usava l’idïoma Che prima i padri e le madri trastulla (Dante). ETIMO Dal gr. idíōma -atos ‘particolarità (di stile)’, der. di ídios ‘particolare’– Devoto Oli 

    Questa invece l’etimologia di idioletto):

    Idioletto, la lingua individuale di ciascuno di noi, è un calco dell’inglese idiolect, formato da idio– e –lect da dialect, che in inglese ha un significato più ampio di dialetto: dettagli in Esempi di “dialetti” inglesi.

  9. Mauro:

    @ Carla

    Grazie perl’informazione… in tutti i dizionari che ho è dato solo maschile (ma certo non posseggo tutti i dizionari possibili 😉 )

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