Pepperoni Flatizza

Chi ha letto Da Pizzaghetti a Prisotto e Pastachetti, Soffatelli, gelato Boccalone Prosciutto sa che mi divertono i nomi di prodotti alimentari stranieri che vogliono sembrare italiani. Aggiungo all’elenco Flatizza, una pizza quadrata larga circa 15 cm venduta dalla catena americana Subway e servita anche con pepperoni, l’immancabile salame piccante.

flatizza

Flatizza è una parola macedonia formata da flatbread + pizza ma, come evidenzia Subway’s Poor Portmanteau Choice, per il mercato americano risulta poco efficace anche perché non è chiaro come vada pronunciato.

La combinazione è insolita perché flatbread è un iperonimo di pizza: descrive qualsiasi tipo di focaccia sottile o pane piatto, anche non lievitato, come schiacciata, piadina, pane carasau, pita, tortilla messicana ecc.. Suppongo quindi che il nome Flatizza sia stato scelto per evidenziare che non si tratta di deep dish / pan pizza, una variante americana della pizza che ha uno spessore anche di parecchi centimetri e viene cotta in una tortiera.


Rimanendo in tema pizza, in Fritto misto di ferragosto si può vedere un video che insegna come preparare la pizza coreana ;-). In Nomi di pizze, invece, alcune creazioni italiane: le pizze Padre Pio, Delfino e Baby Gang.

Vedi anche: Bimbos in stilettos eating pepperoni paninis per alcuni pseudoprestiti italiani in inglese e Per una speziale per i nomi italianeggianti delle varietà di caffè Nespresso e di alcune marche LIDL, con due contributi francesi nei commenti.

BUON FERRAGOSTO!

5 commenti su “Pepperoni Flatizza

  1. Licia:

    Grazie Mauro, bell’esempio, che a differenza del nome americano mi pare efficace anche perché in un sistema concettuale Flammkuchen e pizza sono co-iponimi. Un problema di Flatizza, invece, è che unisce iperonimo + iponimo, che è qualcosa che non ci si aspetta, per cui possono intervenire interpretazioni non previste da chi ha creato il nome: ho visto commenti di madrelingua con riferimenti a flatulence

  2. Mauro:

    In effetti io, prima ancora di provarla, ho trovato anche simpatico il nome (contrariamente alla Flatizza da te citata: non ho pensato a flatulence, ma in qualche modo comunque mi infastidiva).
    E poi bisogna dire: sul menu e sulla pagina web loro spiegano subito cosa intendono con Flammizza, nel caso USA ho l’impressione si voglia anche un po’ giocare sul mistero (che per quanto riguarda la cucina raramente è sinonimo di successo… novità è una cosa, mistero è ben altra).
    Saluti,
    Mauro.

  3. Licia:

    @dioniso, a me mancava anche la Zottarella! Ma perlomeno sembra simile alle mozzarelle nostrane. Io invece ricordo la Danish mozzarella in vendita in Irlanda negli anni ’90, un cilindro di formaggio plasticoso che della mozzarella non era neanche lontano parente, e un altro formaggio spacciato come mozzarella nel Cowshed Cafe al lago Mývatn in Islanda, ma perlomeno quello era fresco e fatto in loco ed era servito in un’ambientazione insolita: una parete del caffè era di vetro e dall’altra parte c’era la stalla con le mucche e i macchinari per la mungitura.

    @Mauro, e probabilmente anche in tedesco suonerebbe male un ipotetico Fladenizza, da Fladenbrot+pizza.

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