Il sentiment di Francesco Guccini

articolo di Alessandro Sala nel Corriere della Sera

A proposito di Anglicismo del mese: endorsement, nei commenti LucaF nota la comparsa del verbo endorsare. Mi auguro che non diventi un neologismo ma rimanga un occasionalismo associato alle primarie del centrosinistra, però la sua presenza nella home page del Corriere della Sera non fa ben sperare.

Dettaglio curioso: il link che vedete a destra, Guccini «endorsa» Bersani […], rimanda a un articolo che invece ha come titolo Guccini spinge Bersani […].

Sentiment ≠ sentimento

L’articolo è stato segnalato da Valentina, che ha evidenziato anche un altro anglicismo:

[Francesco] Guccini, che da sempre sta a sinistra e che il suo sentiment politico lo ha fatto trasparire in molte delle sue canzoni, ne ha parlato anche alla presentazione del suo ultimo album.

Il corsivo conferma che sentiment non è un refuso ma indica un concetto specifico, che però non viene spiegato. Questo pezzo appare nella sezione Spettacoli del Corriere e sarei curiosa di sapere se il lettore tipico riconosce il tecnicismo e il suo significato, oppure se lo interpreta come un forestierismo superfluo. Me lo sono domandata nella mia risposta a Valentina con alcune osservazioni sul termine sentiment che riporto anche qui:

Sentiment non è una parola del lessico comune italiano: è un termine tecnico usato principalmente nell’ambito della sentiment analysis, la disciplina che ricorre a specifici strumenti e metodologie per analizzare testo, come tweet, commenti e conversazioni nei social media, e identificare atteggiamenti, opinioni, reazioni, preferenze, umori collettivi (in una parola, il sentiment) che consentano di capire “cosa si dice” a proposito di un prodotto, di un personaggio, di un argomento, di un film o altro in un preciso momento. In particolare, il sentiment politico è un concetto che di solito riguarda tendenze generali ed è raramente usato per descrivere le inclinazioni di un unico individuo.

PS E voi a cosa avete pensato leggendo solo il titolo di questo post, senza alcun contesto? 
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11 commenti su “Il sentiment di Francesco Guccini”

  1. Enrico:

    Ciao Licia,
    nell’articolo c’è anche il refuso, il PIE’ CONCRETO. È quello di Guccini o di Bersani? 😀

  2. Mauro:

    Io ho pensato che avessi scritto il titolo in dialetto emiliano, il dialetto di Guccini…

    Poi quando ho letto il testo mi è venuto da vomitare (per colpa del Corriere, non per colpa tua, sia ben chiaro!).

    Saluti,

    Mauro.

  3. Licia:

    @Mauro, non ci avevo pensato, ma in un contesto musica&spettacolo è probabile che ci sia chi pensa che sentiment sia la versione emiliana di sentimento! 🙂

    Di Guccini mi era piaciuto molto il libro Cròniche epafàniche, che è caratterizzato proprio da molte parole dialettali.

  4. Stefano:

    A che cosa ho pensato… considerando la battuta che a un certo punto infilò nella Genesi:

    “Cosa vuol dire ‘di sinistra, di sinistra’… Non sono un socialdemocratico anch’io? Avanti al centro contro gli opposti estremìsm!”

    ho pensato a un troncamento modenèis – esattamente come prospettato da te qui sopra!

  5. Licia:

    @Mauro, Stefano e rossa, è da quando ho letto il primo commento di Mauro che mi viene da ridere se penso al sentiment con accento emiliano! 😀

  6. Claudio:

    Io da buon web manager ho subito pensato al sentiment analisys/mapping.
    Ma se i più avessero pensato al “sentimento politico” non mi stupirei. E tutto sommato mi sembra che la frase faccia passare lo stesso il concetto no?

  7. Licia:

    @Filippo, uso creativo della lingua, non c’è che dire!

    @Claudio, sono d’accordo con te che qui si intuisce comunque il senso del discorso. Penso però che l’uso di tecnicismi o anglicismi non comunemente noti, oppure la scelta di parole che normalmente non co-occorrono perché ci si aspetterebbe una specifica collocazione, siano esempi di comunicazione poco efficace perché rallentano la lettura e fanno pensare “chissà cosa avrà voluto dire” (in altri contesti si tratterebbe di user experience, o esperienza dell’utente: esempio qui).

    Mi sembra che sentiment nel suo senso “tecnico” sia usato a sproposito perché il riferimento è a un personaggio pubblico di cui da anni si conosce benissimo l’orientamento politico, e quindi non c’è bisogno della sentiment analysis per ricavarlo ;-).

    Anche l’eventuale sentimento politico non mi convince perché in italiano è una collocazione usata con riferimento soprattutto a più persone (ad es. il sentimento politico degli italiani / dei giovani / nazionale) oppure in contesti in cui appare in associazione ad altri tipi di sentimento (sociale / politico / religioso / civile ecc.) che chiariscono la potenziale ambiguità di significato (sentimento inteso nel senso di consapevolezza e non di forma di affetto e di emozione).

    Per concludere, io sono ancora dell’idea, forse un po’ antiquata, che i giornalisti dovrebbero usare correttamente la lingua ed essere precisi nelle scelte lessicali: è il loro mestiere!

  8. Remo:

    Direi proprio che l’italiano ha una salute di ferro. Quello che mi stupisce da chi sostiene l’uso dei forestierismo giustificandoli come di lessico comune o tecnico, poi storca così il naso di fronte a nuovi inserimenti: sono la naturale conseguenza di quel modi pensare di guardare alla lingua invece.

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