Figurine, carte e card (e sticker)

Una tecnica di fidelizzazione adottata da parecchi supermercati prevede che ogni x euro di spesa si ottenga una bustina di figurine da incollare in un album.

In alcune promozioni le bustine non contengono figurine adesive ma cartoncini rettangolari da inserire in un raccoglitore, del tutto simili a carte da gioco (sia tradizionali con i semi che parte di vari giochi da tavolo) ma descritti con la parola inglese card.

…facendo la spesa alla COOP, potrai collezionare le 144 fantastiche card della raccolta Avventura nella Natura. Ogni 15 euro di spesa (scontrino unico) riceverai una bustina contenente 4 card da collezione.

Mi sembra un forestierismo superfluo e mi piacerebbe sapere se chi fa queste raccolte, ad es. qualche mese fa Star Zone di Esselunga, dice effettivamente card, e con i doppioni fa uno “scambio di card”, o le chiama comunque carte.

Il grande libro degli stickersAltra curiosità: i bambini in età prescolare giocano con i libretti di adesivi o invece ormai li chiamano inesorabilmente stickers?
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Vedi anche: Anglicismi, un piccolo esperimento.
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6 commenti su “Figurine, carte e card (e sticker)”

  1. Chiara:

    Nel mio quartiere l’euforia da collezionisti seriali ha preso tutti, sia adulti che bambini. Forse i primi sono anche più entusiasti dei secondi, sarà che riscoprono con piacere un tipo di gioco che li aveva appassionati da bambini…io comunque li sento appellarsi ai termini più consueti(figurina, album, bustina, doppione)
    I supermercati fanno sfoggio di termini inglesi per dare sembianze più moderne ad una attività senza età?
    Condivido l’idea che chiamarle cards sia qualcosa di completamente superfluo.

    Complimenti per il blog e per i contenuti sempre interessanti!

  2. Andrea:

    Per la mia esperienza personale (figlio in quarta elementare).
    Quando gioca con in compagni con le carte YuGiOh, le carte sono carte ma formano un deck ed un extra deck e durante il gioco si perdono i life points.
    La terminologia è mutuata direttamente dai cartoni animati di YuGiOh dove usano questi termini.

    Un deck però è qualcosa di un po’ magico e le classiche carte da gioco continuano a formare un mazzo.

    I piccoli adesivi colorati che si trovano in fogli tematici (animali, alberi, personaggi di un cartone) sono stickers (rigorosamente con la s finale anche al singolare) ma i normali adesivi rimangono adesivi.

    Ciao

  3. Licia:

    @Chiara, @Andrea: grazie per le informazioni e la conferma che si dice ancora carte.

    Ignoravo completamente l’esistenza di Yu-Gi-Oh! L’informazione che sono usate molte parole inglesi tra cui deck ma non card per me è molto interessante (ho anche dato una rapida occhiata al sito e ho visto che c’è la pagina New terminology and card text, che però non è disponibile in italiano).

    Molto utile sapere anche che adesivi e stickers rappresentano due concetti diversi e quindi richiedono nomi diversi!

    @Mauro, grazie per la segnalazione, molto divertente (ma la richiesta di trascrizione fonetica, senza indicazioni su come farla, forse potrebbe essere un deterrente?). Aggiungo una risorsa simile per l’inglese, Unword Dictionary.

  4. .mau.:

    ah, la pubblicità delle figurine che danno adesso con Esselunga parla di “carte da gioco”. Come ci si giochi, non chiedetemelo: io le sto tenendo per i treenni che ne faranno ben altro uso 🙂

  5. Licia:

    @.mau., grazie, non avevo ancora visto la nuova promozione di Esselunga. Si vede proprio che queste figurine hanno un target diverso da quelle dei cantanti di qualche mese fa!

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